domenica 27 maggio 2012
Premio Ecuador - Italia
Concluso con grandissimo successo il Premio Ecuador-Italia: "L'Integrazione culturale attraverso la Letteratura" 2012. La nuova sede rinnovata del Circolo della Stampa al civico 48, era gremita fino all'inverosimile. La giuria: (Presidente) NinnjDi Stefano Busà coadiuvata da Franco Loi, Mario Santagostini, Maurizio Cucchi, Davide Rondoni, Michelangelo Camelliti, Alessandro Quasimodo, Sveva Casati ...Modignani, Alessandro Vavassori, Guaman Allende, Haidar Hafez ha deliberata la rosa dei Vincitori e assegnato i riconoscimenti alla Cultura e alla Carriera a molte personalità dell'agone contemporaneo. Tra i presenti: Vittorio Sgarbi che diventa da questa edizione Presidente onorario del Premio, Stefano Boeri Assessore alla Cultura del Comune, Elsa Fonda, Aldo Pirola, Fabrizio Arensi, Stefano Zurlo, Andrea Battistini, Flavio Ermini, Roberto Sarra, Giampiero Neri, Irma Dioli, Gregorio Giungi.
giovedì 24 maggio 2012
Presentazione del libro "Sagome e specchi" di Claudio Carbone
Sarà presentato a Gaeta il 29 maggio alle 18.30, nella elegante sala del Club
Nautico in Piazza Carlo III, il nuovo libro di Claudio Carbone: "Sagome e
specchi". Il poeta gaetano (nonché docente nel Liceo "Fermi") è alla quarta
pubblicazione, dopo l'esordio di quasi 25 anni fa con le poesie dialettali
della raccolta "O laureat", poi la vasta antologia "Passo di cicogna" del 2008
e infine "Quotidiane colonne", uscito nel 2009 con latraduzione in francese di
Mena Savore nella collana "la stanza del poeta" diretta dal presidente
dell'omonima Associazione, Giuseppe Napolitano. Sarà appunto quest'ultimo, noto
operatore culturale del Golfo, a parlare del nuovo libro di poesie del prof.
Carbone, insieme all'editore Amerigo Iannacone delle Edizioni Eva, e al prof.
Alessandro Bertirotti dell'Università di Firenze, ospite d'onore della
manifestazione. "Sagome e specchi" è un volumetto di 51 poesie diviso in tre
sezioni (Terra, Acqua, Aria...), di notevole livello letterario e ricco di temi
privati e sociali, chiaro segno di evoluzione stilistica e di profondità
dell'autore. Il quale, peraltro, anche pittore, ha posto in copertina un
suggestivo quadro a sua firma che ben rappresenta il libro stesso.
Nautico in Piazza Carlo III, il nuovo libro di Claudio Carbone: "Sagome e
specchi". Il poeta gaetano (nonché docente nel Liceo "Fermi") è alla quarta
pubblicazione, dopo l'esordio di quasi 25 anni fa con le poesie dialettali
della raccolta "O laureat", poi la vasta antologia "Passo di cicogna" del 2008
e infine "Quotidiane colonne", uscito nel 2009 con latraduzione in francese di
Mena Savore nella collana "la stanza del poeta" diretta dal presidente
dell'omonima Associazione, Giuseppe Napolitano. Sarà appunto quest'ultimo, noto
operatore culturale del Golfo, a parlare del nuovo libro di poesie del prof.
Carbone, insieme all'editore Amerigo Iannacone delle Edizioni Eva, e al prof.
Alessandro Bertirotti dell'Università di Firenze, ospite d'onore della
manifestazione. "Sagome e specchi" è un volumetto di 51 poesie diviso in tre
sezioni (Terra, Acqua, Aria...), di notevole livello letterario e ricco di temi
privati e sociali, chiaro segno di evoluzione stilistica e di profondità
dell'autore. Il quale, peraltro, anche pittore, ha posto in copertina un
suggestivo quadro a sua firma che ben rappresenta il libro stesso.
martedì 22 maggio 2012
Premio Internazionale “Sebetia-Ter”
evento per il trentennale il 26 maggio a Napoli
Il 26
maggio 2012 alle ore 18 si celebra il trentennale del Premio Internazionale
“Sebetia-Ter”, alla presenza delle più alte autorità civili e militari della
Repubblica, nell’auditorium della prestigiosa Accademia Aeronautica di Pozzuoli
(Na), un incantevole anfiteatro naturale scelto quale sede per la
manifestazione essendo quest’anno il Premio dedicato allo Spazio, con
l’attribuzione di un riconoscimento all’astronauta italiano col. Roberto
Vittori.
Il Premio,
istituito per iniziativa del presidente del Centro Studi di Arte e Cultura di
Napoli “Sebetia-Ter”, prof. Ezio Ghidini Citro, il quale ne è anche
l’infaticabile e intelligente animatore, si prefigge lo scopo di attribuire un
solenne riconoscimento a quanti, in tutti i campi di studio, di ricerca e di
lavoro, hanno dedicato la loro vita al benessere e al progresso dell’Umanità.
Si assegnano anche i premi alle migliori tesi universitarie in Medicina e
Chirurgia, in Ingegneria e in Lingue e letterature straniere. Una particolare
attenzione è dedicata ai migliori allievi ufficiali delle Accademie militari
italiane ed estere che ricevono specifici riconoscimenti; inoltre sono previsti
due premi speciali al valor militare intitolati al tenente di vascello
osservatore pilota Giuseppe Ghidini, Medaglia d’argento al valor militare, e al
capitano Salvatore Citro, trucidato dai nazisti a Kos nel 1943 insieme agli
altri ufficiali della Divisione “Regina”. Viene anche assegnato un premio
speciale alla carriera militare. Quest’anno, tra gli
altri, saranno premiati: per l'Ingegneria dei materiali Giacomo Cerisola; per
la Magistratura Francesco
Amirante (presidente emerito della Corte Costituzionale); per la Medicina e Chirurgia Carlo M. Croce e
Matteo Antonio Russo; per la Psichiatria Alessandro Meluzzi; per la Medicina nucleare e dell'imaging molecolare Markus Schwaiger; per il Giornalismo Marino
Bartoletti e Gianfranco Coppola; e inoltre il Gen. C.A. Biagio Abrate,
Capo di Stato Maggiore della Difesa;
Gen. Sq.A. Giuseppe Bernardis, Capo di Stato Maggiore Aeronautica; Amm. di Sq. Rinaldo Veri, Navy Commander Allied Maritime Component
Command Naples.
Il Premio
internazionale “Sebetia-Ter” rappresenta l’espressione più alta ed il naturale
coronamento delle molteplici iniziative culturali di cui si fa promotore il
Centro Studi “Sebetia-ter”, articolato in numerosi Dipartimenti che spaziano in
tutti i campi della Cultura, della Scienza e della Tecnica. In particolare il
Premio, ormai divenuto un importante appuntamento fisso nel panorama culturale
italiano ed internazionale, si segnala come una specialissima occasione che
vede riunirsi le migliori intelligenze del momento, accomunate da una
straordinaria sensibilità nei confronti dei destini dell’Uomo e dei consessi
civili in cui egli storicamente si esprime. “È proprio questo comune sentire –
spiega il Presidente – il fattore aggregante di donne e di uomini che, pur
nella naturale distinzione delle convinzioni ideologiche e nella
differenziazione dei campi di azione, si sentono affratellati nella
condivisione della suprema speranza in una trasformazione dell’attuale
condizione umana che possa gradualmente recuperare i più alti valori ontologici
dell’Humanitas, in assoluta controtendenza rispetto all’ormai nota e dilagante
deriva esistenziale che vede l’immanentismo storico troppo spesso prevalere su
di una progettualità vitale che dovrebbe, invece, essere declinata in termini
più autenticamente universalistici”. Il Premio, dunque, si distingue non solo
per la solennità della sua sempre accuratissima organizzazione ma anche, e
soprattutto, per la gigantesca vigoria intellettuale e morale che esso riesce
ad esprimere e a diffondere, tramutandosi in tal modo in un’agorà reale e non
solo virtuale in cui a ciascuna donna e a ciascun uomo di buona volontà è dato
di incontrarsi per condividere comuni modi di sentire e così reciprocamente
sostenersi e rafforzarsi nel perseguimento di un’idealità che, proprio durante
la manifestazione, diventa viva e pulsante e, perciò, fattualmente percepibile.
La recente istituzione dell’Associazione degli Ex Premiati rappresenta, in tale
ottica, un’ulteriore riprova della straordinaria coesione intellettuale e
morale che viene a crearsi fra quanti hanno ricevuto l’autorevole
riconoscimento. Hanno ricevuto il Premio circa
200 personaggi, tra cui tre premi Nobel (Georges Charpak, Carlo Rubbia,
Rita Levi Montalcini), Lorenzo Del Boca, Magdi Allam, Mauro Mazza, Antonio
Ghirelli, Marcello Veneziani, Andrea Ballabio, Barbara Ensoli, Istituto Carlo
Besta, Georges Mahè, Luc Montagnier, Claudio Abbado, Salvatore Accardo, Amii
Stewart, Aldo Ciccolini, Severino Gazzelloni, Roberto Murolo, Agenzia Spaziale
Italiana, Amedeo Caporaletti, Centre Nationeles d’Etudes Spatiales, Istituto
Pasteur di Parigi, Pietro Grasso, Giovandomenico Lepore, Vincenzo Galgano,
Paolo Portoghesi. Mario Botta, Giorgio Faletti, Antonio Manganelli, Luciano
Garofalo, Rosario Aiosa, Gianfranco Paglia, Bruno Branciforte, Joaquin Navarro Valls.
Miko Teodorakis, Eusebio Leal Spengler, Eduard Bru, Roberto De Simone, Jean
Noel Schifano, Ohlsson Alle, Boris
Podrecca, Giuseppe Abbamonte, Gonzalez Enrique Moreno, Istituto Pasteur
di Parigi, Karpas Abrahm, Selikoff J. Irving, Gustav Kuhn.
------------------------
Elenco di tutti premiati
Astronautica “Premio Luigi Gerardo Napolitano”
Col.
Roberto Vittori
Economia
Premio “Alberto Beneduce”
Dott.
Paolo Fiorentino
Giornalismo“Premio Federico Tortorelli”
Dott. Marino Bartoletti
Dott. Gianfranco Coppola
Giurisprudenza“Premio Mario Pagano – Tommaso
Palumbo – Francesco Saverio Siniscalchi”
Avv. Valerio De Martino
Ingegneria
- Fondamenti Chimici delle Tecnologie (CHIM/07)
Prof. Ing. Giacomo Cerisola
Ingegneria per l'Optoelettronica
Prof. Ing. Antonello Cutolo
Magistratura
Dott. Francesco
Amirante, Presidente emerito della Corte
Costituzionale
Medicina
e Chirurgia – Scienze Biomediche
Dr.
Prof. Carlo M. Croce
Medicina
e Chirurgia “Premio Francesco Claudio”
Dr.
Prof. Matteo Antonio Russo
Psichiatria
Dr. Prof.
Alessandro Meluzzi
Medicina
nucleare e dell'imaging molecolare “Premio Gianfranco Scoppa”
Markus
Schwaiger, M.D.
Migliore
Tesi Sperimentale in Medicina e Chirurgia
Dr.ssa
Nadilka Hettiarachchige
Migliore
Tesi in Lingue e cultura dell’Africa “Premio Lucia De Palma”
Dott.
Valentina Mazzeo (Università degli Studi di Napoli L’Orientale)
Per la
Ricerca sui temi della Geografia urbana e dello sviluppo regionale
Prof.ssa Lida
Viganoni, Magnifico Rettore dell’Università di Napoli L’Orientale
Premio
“Capitano Salvatore Citro”
Gen.
C.A. Biagio Abrate, Capo di Stato Maggiore della Difesa
Premio
“Ten. di V. Medaglia d’Argento al V.M. Giuseppe Ghidini”
Gen.
Sq.A. Giuseppe Bernardis, Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica
Amm. di
Sq. Rinaldo Veri, Navy Commander Allied Maritime Component Command Naples
Premio
Speciale alla Carriera
Dott.
Roberto Fiore
Ambasciatore
Dott. Sergio Piazzi
Cultura
Teatrale e Musicale
Lello
Giulivo
Premio
per l’attività artistica
Monica
Sarnelli
Premi
ai Migliori Allievi Ufficiali delle Accademie e delle Scuole Militari:
Accademia
Navale Militare della Marina Livorno
Guardia
Marina (Stato Maggiore) Sergio Giorgino
Accademia
Militare Aeronautica di Pozzuoli
S.Ten.
Corpo del Genio Aeronautico Ruolo Normale Giovanni Pecoraro
Accademia
di Modena
S.Ten.
del Corpo Sanitario del 191° Corso Alessandro Laghi
Accademia
della Guardia di Finanza di Bergamo
Ten. Irene Furlan
Scuola Aeronautica Giulio Douhet
Niccolò Rutigliano
Fabio Ferraiuolo
Scuola Navale Militare Francesco Morosini
Flavio
Claudio Zamagna
Riccardo Lenti
Scuola Militare Nunziatella
Mirko Giaquinto, Liceo Scientifico
Agostino Paolino, Liceo Classico
------------------------
INFO
Centro
Studi di Arte e Cultura di Napoli “Sebetia-ter”
Presidenza: via F. De Mura, 6 Napoli 80129 - C.F.
94072970638
www.centrostudisebetia-ter.org - e-mail sebetia-ter@libero.it - tel 081.5784755 - fax 081.2141970 – cell 3388997733
Ringrazio
i responsabili delle redazioni, i colleghi giornalisti e tutti gli operatori
dell’informazione
per
l’attenzione riservata all’evento.
domenica 20 maggio 2012
Marina Argenziano, "Pavel Florenskij - Fino alla fine", Editrice Irradiazioni
Pavel Florenskij (1882-1937), il "Leonardo da Vinci russo", filosofo,
scienziato, poeta, ingegnere e prete ortodosso, è senza dubbio uno dei
più affascinanti e significativi pensatori del Novecento. Animato dal
desiderio di "far confluire l'intero insegnamento della Chiesa in una
visione filosofico-scientifica e artistica del mondo", di unire Atene e
Gerusalemme, padre Pavel, in un secolo in cui il sapere è frammentato e
spezzettato, ricerca la sintesi per rintracciare gli invisibili fili che
portano alla sapienza del cuore. Nemico di una visione materialistica
come di un'astratta metafisica, scopre, con lo stupore di un bambino, i
segni incarnati dell'anima del mondo. Sotto la dittatura di Stalin, in
un periodo in cui l'unica religione ammessa era l'ateismo, padre Pavel,
imprigionato una prima volta nel 1928, fu condannato nel '33 a dieci
anni di lager. Fu fucilato nel dicembre del 1937 nelle vicinanze di
Leningrado.
Presentazione della pièce teatrale "Le Campe al Castello" di Ugo Piscopo
Giovedì 24 maggio 2012,
nella Saletta Rossa
della Libreria Guida
di Port’Alba,
presentazione della pièce teatrale
“Le Campe al Castello”
di Ugo Piscopo
(Ediz. Plectica, Salerno 2011).
Ne discuteranno
Francesco Paolo Casavola
Aldo Masullo
Fulvio Tessitore
Aldo Trione.
Letture di
Renato Carpentieri
Sarà presente l’autore
sabato 19 maggio 2012
Un canone che non è un canone - Biagio Scognamiglio
Antitesi teatrale
Siamo in un Liceo Classico Statale
del Settentrione d’Italia. In una terza classe è l’ora d’Italiano e tutti gli
studenti sono attentissimi. Il
Professore è in piedi accanto alla LIM.
Professore - è venuta fuori insieme a
Pirandello tutta una serie di autori e sembrano tutti molto accalorati … Pirandello
prende ora la parola.
Luigi Pirandello - Sono in cerca di autore … I
sei personaggi? No, io: vorrei conoscere l’autore o gli autori di quel “canone
di scrittori maggiori” travestito da “indicazioni”. Si tratta forse di un
Ministero della Distruzione, che distrugge gli scrittori meridionali in una
lista di prescrizione, anzi di proscrizione? Ah, no? Il Ministero
dell’Istruzione? E perché si presume in tal guisa di istruire, mentre sembra
che si cerchi di rendere mero flatus
vocis la cultura di quest’Italia che rischia di restare solo a parole “una e indivisibile” e insieme
la cultura europea e mondiale?
(A questo punto nel corso di una
visita alle classi entrano la Dirigente Scolastica e una Dirigente per i
Servizi Ispettivi MIUR).
Corriere della Sera - Si è
cercato di spiegarlo il 27 marzo 2012 in una lettera a
questo quotidiano nella sezione del Mezzogiorno: si tratterebbe di “una fattura di mano
berlusconiana cui forniva lo schioppo il presumibile sodale Umberto”.
Preside e Ispettrice
all’unisono - Ma qui si fa politica? Oggi certa politica non è cultura.
Classe e professore coralmente - Proprio per questo ci conviene ascoltare cosa
pensano del canone illustri autori.
Professore - Prego, Ispettrice, Preside:
ecco due sedie, accomodatevi in cattedra e vigilate sulla lezione.
Luigi Pirandello - Fra le indicazioni canoniche Io sono stato inserito, perché Premio
Nobel; ma anche Salvatore Quasimodo è un Premio Nobel e non c’è, non c’è in quel rovesciato indice di autori irrinunciabili,
mentre era stato sempre insieme con Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale,
Umberto Saba come autore irrinunciabile! Una
componente fondamentale della nostra tradizione letteraria nella
formazione risulta l’esclusa: così è, se ci pare. Il Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano potrà tollerare oltre siffatta emarginazione
o sarà già intervenuto per sanare la
mutilazione dell’unità e indivisibilità
della cultura italiana?
Salvatore Quasimodo - Il bello, anzi il brutto è
che quella famigerata lista nelle
intenzioni sarebbe destinata non solo alle scuole, ma anche ai candidati ai
concorsi a cattedra … Certo, si è detto che quella lista famigerata sarebbe
semplicemente indicativa, perché lascerebbe libertà di scelta; ma ce lo
immaginiamo un aspirante docente che intenda disattendere il bando di concorso, dichiarando alla Commissione che preferisce parlare, ad esempio, di Corrado Alvaro, o Vitaliano Brancati o
Andrea Camilleri o Antonio de Curtis o Eduardo De Filippo o Federico De Roberto
o Salvatore Di Giacomo o Grazia Deledda o Alfonso Gatto o Annamaria Ortese o
Ugo Piscopo o Leonardo Sciascia o Ignazio Silone o Leonardo Sinisgalli o Rocco Scotellaro o Giuseppe
Tomasi di Lampedusa o Elio Vittorini? Si sentirebbe rispondere dagli
esaminatori stupefatti e adirati: “Cosa crede, che ci esponiamo ad essere presi
a pietrate e fiondate dal MIUR? Vada via, tracotante candidato, che si è
azzardato a ventilare l’ipotesi
di farci trasgredire l’Editto di Roma!”
Andrea Camilleri - “Non avrai altro canone all’infuori di me” … E quale
sarebbe la libertà di scelta? Il bando è come i comandamenti: non osservarlo piccatu iè! Trattare un autore definito
“imprescindibile” dal MIUR è obbligatorio. E le case editrici non vogliono
certo indurre in tentazione, tanto che già cominciano a mettere al bando dai
libri di testo tanti autori “prescindibili”. Altro che “indicazioni nazionali”
come “intelaiatura”, altro che “esempi”, altro che “avallo di Francesco
Sabatini”, altro che assenso di “docenti liceali e universitari consultati …”
(ma who, where, when, what, why?) a
supporto della magnifica epurazione di Cabina di Regia e Commissione! E in qual
guisa ciò che sarebbe esclusivamente
“essenziale” potrebbe consentire di valorizzare “il ruolo dei docenti e delle
autonomie scolastiche nella loro libera progettazione”, se non relegando la
presunta autonomia nel contrario dell’esclusivamente “essenziale”, ovvero nel
“superfluo”?
Aristarco di Samotracia e
Aristofane di Bisanzio insieme - Il nostro canone
alessandrino ha favorito la conservazione dei testi degli autori in
esso contenuti, quelli
“imprescindibili”, come definisce il
MIUR quelli del suo canone in profumo di esser padano; ma, per un effetto
perverso, ha favorito anche l’oblio degli autori che non vi erano contenuti.
Tutti gli autori inclusi nel
canone MIUR in coro - Noi disprezziamo e rifiutiamo questo canone in maschera!
Non vogliamo restare in solitudine
presso i contemporanei e i posteri! La Repubblica delle Lettere deve essere non più
elitaria, ma una e indivisibile,
altrimenti non è e non sarà una e indivisibile nemmeno la Repubblica Italiana
e nell’Unione Europea saremo culturalmente sbrindellati! Siamo o no scrittori
italiani? Altro che “piagnonismo pseudomeridionalista”!
Preside - Però hanno detto gli incaricati
della cernita …
Professore (in tono sommesso) - Ossia della purga …
Ispettrice - Professore, l’ho sentita, sa? Attento a non essere
epurato anche lei. Preside, continui. (Poi, fra sé e sé) Eppure non mi risulta che le
scuole, data la loro autonomia, avessero bisogno di indicazioni “che puntassero all’essenziale”:
potevano lasciarle libere e basta, tanto ci sono già i canoni di libri di testo
di prim’ordine; o bisogna riciclarli?
Preside - Dicevo che gli epuratori hanno
dichiarato: 1) è meglio fare bene un numero limitato di autori, perché una
lista troppo lunga, ovvero uno
“sterminato repertorio di nomi”, non
andrebbe bene; 2) docenti e studenti interpellati hanno approvato le scelte; 3)
così si valorizza davvero per la prima
volta l’autonomia, perché alla fine ognuno può aggiungere gli scrittori che
vuole al “nucleo ristretto di irrinunciabili”; 4) il lavoro, messo fra l’altro
in prima bozza sul sito www.nuovi
licei.indire. it, è stato giudicato
congruo a maggioranza; 5) dovranno comunque essere raccolte “ipotesi di
curriculum più specifiche”, anche se non “per integrare indicazioni che non
hanno alcun bisogno di essere integrate”. (Poi,
rivolto alla classe, cercando di non farsi sentire dall’Ispettrice e dalla
Preside) Però aggiungere magari al canone insieme a Ungaretti, Montale,
Saba il solo Quasimodo, come doveroso, avrebbe reso troppo lunga la lista? Niccolò Copernico – Sia chiaro che non
mi va di essere chiamato in causa per avallare una cosiddetta “piccola
rivoluzione copernicana”. Io posi il sole al centro dell’universo contro il
geocentrismo. E …
Immanuel Kant - E io il soggetto al centro dell’esperienza.
Benedetto Croce - Sì, tutto il contrario dell’operazione ministeriale
travestita da evento epocale. E poi, cosa significa “fare bene”? Per “fare bene”
anche un solo autore gli si può dedicare tutta una vita e non basta … E poi mi
pare che quei conati di giustificazione vengano meno ai parametri di una logica
elementare, tanto che a qualcuno
potrebbero sembrare nient’altro che vuote parole da imbonitori avvezzi a
una retorica da pseudopoliticanti pari a logorrea …
Uno studente - Cioè una diarrea di parole?
(Risate della
classe; con stupore di tutti un sorrisetto affiora anche sulle labbra
dell’ispettrice).
Una studentessa (ridiventando seria): Perché non ci
sarebbe logica in quella parrhesia? (Poi, fra sé e sé) Come sono brava a
citare il termine greco ambivalente!
Gottlob Frege - La filosofia del linguaggio non è un’opinione. Come
si può sostenere che il canone valorizzi l’autonomia, se consiste in
indicazioni di autori “imprescindibili”, il che significa che da qualsiasi
altro autore si può prescindere, ovvero che qualsiasi altro autore è superfluo?
E che senso ha prospettare la raccolta di “ipotesi di curriculum più
specifici”, se le “indicazioni non hanno alcun bisogno di essere integrate”?
Dante Alighieri – Già, “per la
contraddizion che nol consente”. D’altra parte, i docenti non hanno affatto bisogno
di siffatti esempi, per confrontarsi con i colleghi: a partire dall’Unità
d’Italia lo fanno già.
Preside - La confutazione mi sembra persuasiva; lei che ne
pensa, Ispettrice?
Ispettrice - Relazionerò al ministro
tecnico, che non dovrebbe lasciarsi condizionare da certa politica.
Galileo Galilei - Speriamo che sia anche scientifico, cioè che
verifichi le conseguenze deleterie degli errori degli ”esperti”, dovuti,
secondo Alberto Asor Rosa, ad “ignoranza”; se è così, dovrebbe avere già
provveduto a rimediare.
Ispettrice - Altrimenti?
Preside - Altrimenti – scusi,
Ispettrice – non resterà che continuare ad aderire all’iniziativa di cui al
sito www.poesiadelsud.it e ad appoggiare il Centro
di documentazione della poesia del Sud.
Professore - Lei che ne pensa, Ispettrice?
Ispettrice - Nonostante la mia provenienza
dal Nord, ormai sono persuasa: nel
dubbio sulla tempistica o anche per corroborare il rimedio all’iniziativa
aderisco anch’io, altrimenti alla verifica della storia anche la mia dignità
intellettuale risulterebbe irrimediabilmente compromessa e la mia credibilità
professionale con essa.
venerdì 18 maggio 2012
Ugo Piscopo, "Familiari", Edizioni Oèdipus
Una
recensione familiare
di Biagio Scognamiglio
Eccole, le “Familiari”; almeno
alcune, trovate in rete “per gentile concessione”, che mi consentono però di
cominciare a rendermi conto di questo “lusso”, come lo definisce l’Autore,
aggiungendo che tale “lusso” sarebbe “in limine … e quasi postumo”. Ebbene, a
mio avviso, lusso non è, ma dono, e niente affatto su una presunta soglia, ma
come prova di esordio per una nuova serie di doni; e lasciamolo stare quel
Petrarca con la sua Posteritati,
perché queste liriche sono una creazione iniziale. Una creazione iniziale del
nostro Ugo, che ammiriamo da lontano, anche senza dirglielo a voce, come fa
Ciro. Cito testualmente le frasi di Ciro, quando parliamo di Ugo: Ugo per
Ciro “è un bravo ragazzo” e “è un
grande”. Di fronte allo stile delle “Familiari” siamo non “tolleranti”, ma
al contrario … Come dire? Siamo
coinvolti, rapiti, entusiasti, gioiosi. Proprio così: è la gioia che di verso
in verso questo “lusso” antitetico ad ogni crisi suscita in noi. Prova di ciò è
quel tipo di sorriso che accompagna la scoperta delle invenzioni del registro
linguistico, descritto dall’Autore nel suo “biglietto di viatico”. Alla faccia
di ogni inetta costrizione bocconiana, di verso in verso una sensazione di
libertà ci invade e ci pervade, manifestandosi anche nelle espressioni del
volto, che esprime meraviglia con gli inarcamenti superciliari e compiacimento
con il protendersi delle labbra serrate, diventando però pensoso ad un tratto
nello scoprire accenni al dramma dell’esistere. Inserendosi in una tradizione
che spazia nel tempo da Dante a Palazzeschi, ovvero dal “Papé Satan, Papé Satan
Aleppe” al “Tri tri tri – fru fru fru – uhi uhi uhi – ihu ihu ihu”, quasi a
voler riattualizzare la dichiarazione di poetica secondo cui “è del poeta il
fin la meraviglia”, Ugo si diverte con “stra straluna nostra luna” o “pezz pezz
zu zzi zzzi”; ma ogni attento lettore potrebbe cogliere del resto anche le
folgoranti stratificazioni dei sensi della scrittura, che d’improvviso ci
orientano in direzione delle “soste narrative sui fantasmi che attraversano i
nostri sogni e le nostre visioni”, come scrive l’Autore. Ad esempio, in “Ore
19,34” ci sorprende “il grido dell’attimo trema
- con artiglio di lampo”; in “Cosmonauta ognuno” è l’intero componimento
a mostrare un’ispirazione assorta nel raffigurare le sorti individuali di noi
esseri umani rinchiusi nelle nostre solitudini e sperduti fra le nubi, nubi noi
stessi, mentre con l’orbita terrestre
andiamo viaggiando nell’infinito, e così anche in “E/migrante” in cui
“migrante” con la e- tagliata è ciascuno di noi nel buio di “una notte falsa
come Giuda travestita a luce”; in “La
vasca nera” il verso finale “viva il mare nei cucchiaini” sembra suggerire un
nostro ritorno all’infanzia, evocando immagini di bambini sulla spiaggia
convinti in una sorta di sogno che nei loro cucchiaini ci sia non qualche
goccia di acqua marina, ma il mare intero; ed ecco che le sopracciglia si
inarcano e si protendono le labbra serrate … In un vero canone, non quello del
MIUR, tu, caro Ugo, non potresti mancare.
venerdì 11 maggio 2012
Alberto Magnelli opere 1910-1970 - Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea “Giovanni da Gaeta”
dal 9 giugno al 16 settembre 2012
Composition Olio su tela / huile sur toile
Parigi / Paris, 1934 57,00 x 46,80 xm
|
Si tratta di un grande e
articolato progetto, curato da Giorgio Agnisola e promosso dal Comune di Gaeta e
dall’Associazione Culturale Novecento, finalizzato
a mettere in luce il valore dell’opera artistica di Alberto Magnelli
(Firenze 1988, Meudon 1971), artista popolare in Francia e da noi ancora non
adeguatamente conosciuto, e a offrire un itinerario completo
della sua attività -
dalle opere giovanili innestate nella temperie matissiana e cubo-futurista,
fino al grande capitolo dell’astrazione - grazie al numero e alla varietà dei
lavori in mostra.
Sono
infatti ben centosessantadue le opere
esposte, provenienti da
collezioni private, tra oli, disegni, gouaches su carta, litografie, collages,
linoleumgrafie, “che ripercorrono le diverse fasi della produzione di Magnelli,
apparentemente distanti tra loro perché caratterizzate da un dissimile registro
stilistico, in realtà contraddistinte da un’estrema coerenza interna, segnata
da un vigilato rigore formale e da un lirico equilibrio visivo, aperti ad un
clima di metafisico e armonico silenzio”, spiega Agnisola. L’artista riversò in
effetti nella sperimentazione, peraltro coltivata con grande autonomia, nonostante
la frequentazione dei principali movimenti artistici dell’avanguardia europea,
la memoria della sua meditata lettura giovanile della maggiore pittura toscana
del Trecento e Quattrocento, da Paolo Uccello a Masaccio a Piero della
Francesca.
Scaldino e
coppa
Olio su tela/huile sur toile
Firenze / Florence, 1910
46,50 x 61,00 cm
Firmato e datato in
basso a destra/Signé et daté en bas à droite: Alb. Magnelli 1910
|
In mostra - strutturata in sei sezioni - sono presenti opere degli
esordi e del primo compiuto periodo di attività, “Gli esordi e i primi anni
Dieci (1910-1917)”; quello delle “Esplosioni liriche” (1918-1919); quindi del
successivo “Realismo Immaginario” (1920-1930); fino a toccare quel fondamentale
momento di svolta dell’arte magnelliana (che coincise con il definitivo
trasferimento del maestro a Parigi), quello delle “Pietre esplose” dei primi
anni Trenta, “Les Pierres éclatées (1931-1935)”, che costituirono l’anticamera
della ricca e vasta produzione astratta (1935-1971). D’altra parte già nel 1915
Alberto Magnelli aveva realizzato alcune opere totalmente astratte che
testimoniavano la precocità del suo grande talento innovativo. Una sezione è
dedicata poi ai “Collages”, di cui Magnelli fu finissimo esecutore. Una sezione
a latere riguarda infine una serie di dieci litografie realizzate insieme da
Jean Arp, Sonia Delaunay, Alberto Magnelli, Sophie Tauber-Arp (Aux Nourritures
terrestres, 1950).
È possibile visitare la mostra “Alberto
Magnelli, opere 1910-1970” fino al 16 settembre 2012.
Sans titre /
Senza titolo Collage su carta / collage sur papier 1949 Firmato e datato in alto a destra / Signé, daté en haut à droite: Magnelli 49
SCHEDA TECNICA
Titolo della mostra “Alberto Magnelli,
opere 1910-1970”
Artista Alberto Magnelli
Genere arte contemporanea
A cura di Giorgio Agnisola
Spazio espositivo Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea
“Giovanni da Gaeta”
Palazzo San
Giacomo, via De Lieto n. 2/4, cap 04024 Gaeta (LT)
Organizzazione e coordinamento Associazione Culturale Novecento
Promotori Comune di Gaeta,
Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea “Giovanni da Gaeta”
Allestimento Associazione Culturale Novecento
Catalogo
Testo: Giorgio Agnisola
Apparati
critici: Giuliana Albano
Allestimento: Antonio Lieto,
Vincenzo Lieto, Rosanna Paggetta
Fotografie: Paola Sapone, Mauro
Meschino
Editore: Artistic & Publishing Company
Ufficio Stampa Mary Attento (responsabile), Sandra Cervone, Lisa Lieto, Spaini &
Partners
Data e orario inaugurazione 9 giugno 2012 ore
19,00
Durata fino al 16 settembre 2012
Orari di apertura
Fino al 30 giugno 2012: venerdì 17.00-20.00 - sabato 11.00-13.00 e 17.00-20.00
- domenica 11.00-13.00 e 17.00-20.00. Dal 1 luglio 2012 al 16 settembre 2012
tutti i giorni, compresi i festivi, tranne il lunedì dalle ore 18.00 alle ore
22.30. Si può prenotare la visita anche in altri giorni e in altri orari
telefonando al numero 339/2776173 o con e-mail a info@pinacotecagiovannidagaeta.it
Biglietti
Intero Euro 5,00 – Ridotto Euro 3,00 (studenti con attestato di iscrizione,
minori, ultra sessantacinquenni, gruppi prenotati (min. 10 pers.) – Gratuito
per bambini fino a 12 anni, diversamente abili e giornalisti con tesserino,
guide e capigruppo. Visite guidate per gruppi: Euro 20,00 oltre al costo del
biglietto.
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