mercoledì 29 maggio 2013

Premio Internazionale “Sebetia-Ter”: il 15 giugno la cerimonia di consegna a Napoli

Premio Internazionale “Sebetia-Ter” 2013

Targa d’Argento del Presidente della Repubblica Italiana

NAPOLI, Accademia Aeronautica Militare di Pozzuoli
Sabato 15 giugno 2013


INVITO/comunicato stampa

Premio Internazionale “Sebetia-Ter”:
il 15 giugno la cerimonia di consegna a Napoli


Anche quest'anno l'Accademia Aeronautica di Pozzuoli (Na) ospita la cerimonia del Premio internazionale “Sebetia-ter”, che si svolgerà sabato 15 giugno a partire dalle ore 18 (ingresso entro le 17:30).
Organizzato dal presidente del Centro studi di arte e cultura Sebetia-ter, Ezio Ghidini Citro, il Premio assegna riconoscimenti a personalità di rilievo nel mondo della cultura, delle scienze, dell’arte, della giurisprudenza, della comunicazione, della ricerca e in altri campi del sapere.
Numerosi i premiati nelle diverse sezioni in cui si articola il Premio, che si fregia della Targa d’Argento del Presidente della Repubblica Italiana: Marco De Paolis, Procuratore militare della Repubblica, per la Magistratura; Stefano Folli per il Giornalismo; Alessandro Barbano, direttore de Il Mattino di Napoli, per la testata giornalistica; Claudio Vitale per la Medicina; Piero Anversa per le Scienze Biomediche; il Ceinge per le Biotecnologie Avanzate; Antonello De Risi per l'Ingegneria; Francesco Tafuri per la Fisica; Paolo Scudieri per l'Imprenditoria; MBDA per la Ricerca; Felix Adado per la Poesia; Pompeo Onesti per la Narrativa; Antonio Onorato per la Musica, Enzo De Caro per il Teatro; Isabella Insolvibile per la Ricerca Storico-militare.
Tra i premiati per meriti militari, Amm-di Sq. Luigi Mario Binelli Mantelli, Capo di Stato Maggiore Difesa; e il Gen.B. Alfonso Barbato, Coordinatore Ispettorato Infrastrutture dell’Esercito.
Si assegnano anche riconoscimenti alle migliori tesi universitarie e una particolare attenzione è dedicata ai migliori allievi ufficiali delle Accademie e delle Scuole militari (l’elenco di tutti i Premiati è di seguito).
Nel corso della serata sarà distribuito il volume dedicato al Sebetia-ter.


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I Premiati “Sebetia-Ter” del 2013

“Premio T.V. Osservatore Pilota Giuseppe Ghidini”
Medaglia d’Argento al V.M.
Amm-di Sq. Luigi Mario Binelli Mantelli

“Premio Capitano.Salvatore Citro – 10° Rgt. Div. Regina”
Gen.B. Alfonso Barbato
Coordinatore Ispettorato Infrastrutture dell’Esercito

Magistratura - Giurisprudenza
Dott. Marco De Paolis
Procuratore militare della Repubblica

Giornalismo “Premio Federico Tortorelli”
Dott. Stefano Folli
IL MATTINO: Dott. Alessandro Barbano

Scienze Biomediche Premio “Francesco Claudio”
Dr. Piero Anversa (U.S.A.)
Direttore del Centro di Medicina Rigenerativa - Harvard University

BioTecnologie Avanzate
CEINGE

Medicina e Chirurgia Premio “Gianfranco Scoppa”
Dr. Claudio Vitale

Ingegneria
Ing. Antonello De Risi

Ricerca
MBDA missile systems

Fisica “Premio Georges Charpak – Antonio Barone”
Dott. Prof. Francesco Tafuri

Imprenditoria
Ing. Paolo Scudieri

Cultura “Premio Thanos Livaditis”
Centro Internazionale per lo Studio dei Papiri Ercolanesi “Marcello Gigante”

Poesia
Felix Adado

Narrativa
Pompeo Onesti

Teatro
Enzo De Caro

Musica
Antonio Onorato

Per la Ricerca Storica delle Forze Armate Italiane
Dott. Isabella Insolvibile

Migliore Tesi Universitaria in Lingue e Letterature Straniere Premio “Lucia De Palma”
Dott. Fulvia Sarnelli

Migliori Allievi Ufficiali delle Accademie e delle Scuole Militari
Accademia Aeronautica di Pozzuoli
S.T. A.AR.A.N. Stefani Gianluca

Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo
Ten. Velonà Marco
Capocorso del 108° Corso “Piave Vecchio III”, II° Anno di Applicazione

Accademia Militare di Modena
Tognati Andrea
Capo Scelto di Reggimenti

Accademia Navale Militare della Marina di Livorno
Guardiamarina Reale Stefano
Capo corso del 1° Anno del Corso Applicativo

Scuole Militari:
Douhet
Palagi Dario
Turrini Federico

Morosini
De Paoli Lorenzo
Palmieri Matteo

Scuola Militare Nunziatella
Felice Ciacciariello
Liceo Scientifico
Vincenzo Junio Valerio Musmeci
Liceo Classico

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INFO
Centro Studi di Arte e Cultura di Napoli “Sebetia-ter”
Presidenza: via F. De Mura, 6 Napoli 80129 - C.F. 94072970638
www.centrostudisebetia-ter.org - e-mail sebetia-ter@libero.it - tel 081.5784755 - fax 081.2141970 – cell 3388997733

comunicazione e media relations: Mary Attento
Mob. +39 340 7676184
WhatsApp +39 333 6685492
Skype maryra30
Email m.atten@tin.it – mary.attento@gmail.com
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Twitter @MaryAttento

domenica 26 maggio 2013

Gabriele D'Annunzio e le sue muse


Theatrum Mentis: seminario in onore di Aldo Masullo il 27 maggio all'Accademia di Belle Arti di Napoli

Lunedì 27 maggio 2013, alle ore 10:30, l'Accademia di Belle Arti di Napoli (via Bellini 36) ospita “Theatrum Mentis”, seminario in onore di Aldo Masullo, in occasione dell'uscita del suo ultimo libro Piccolo teatro filosofico. Dialoghi su anima, verità, giustizia, tempo (Mursia, pp. 144 euro 14).

Introduce i lavori Giovanna Cassese, direttore dell'Accademia, poi prende la parola Dario Giugliano, docente di Estetica presso la stessa struttura, e seguono gli interventi di Giuseppe Cantillo, Cabio Chiaramelli, Carlo De Rita, Bianca Maria D'Ippolito, Maria Paola Fimiani, Bruno Moroncini, Matteo Palumbo, Silvano Petrosino, Ugo Piscopo. Le conclusioni sono affidate ad Aldo Masullo.

Invito/comunicato stampa

“L’abitare (e) l’economia: a partire dagli ultimi libri di Silvano Petrosino”
seminario il 28 maggio alla BRAU di Napoli


“L’abitare (e) l’economia: a partire dagli ultimi libri di Silvano Petrosino” è il titolo del seminario che si terrà martedì 28 maggio 2013 dalle ore 11 alle 13 a Napoli, nella Sala Guglielmelli della BRAU, Biblioteca di Ricerca Area Umanistica, Complesso di S. Antoniello a Port’Alba (Piazza Bellini 59-60).

A partire da due delle ultime pubblicazioni di Silvano Petrosino, “Soggettività e denaro. Logica di un inganno” (Jaca Book) e “Lo stare degli uomini. Sul senso dell’abitare e sul suo dramma” (Marietti), gli interventi dei relatori – Aldo Masullo, Daniela Calabrò, Alberto Cuomo, Dario Giugliano, Mario Losasso – avranno come obiettivo quello di ripensare il problema del rapporto dell’uomo con due sue creazioni fondamentali: l’economia, come forma dello scambio, e l’architettura, come forma dell’abitare. Queste due forme, legate tra loro, non potranno che rivelarsi fin dall’origine pure intrecciate alle questioni della soggettività e del desiderio, questioni su cui il grande pensiero etico ed estetico contemporaneo ci ha consegnato profondi spunti di riflessione. Sarà presente l’autore dei due volumi.
Come raggiungere la BRAU:
da Metro Dante (Linea 1) proseguire per via Port’Alba e poi svoltare a sinistra fino a Piazza Bellini.
da Metro Museo (Linea 1 e 2) percorrere interamente via S.M. di Costantinopoli, fino a Piazza Bellini.
dalla Sede centrale della Federico II percorrere via Mezzocannone fino a Piazza S. Domenico Maggiore, proseguire a sinistra su via B. Croce e svoltare a destra percorrendo via S. Sebastiano fino a Piazza Bellini.


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INFO
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MARY ATTENTO
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Napoli, Pontificia Facoltà Teologica sez. S. Luigi: il 31 maggio incontro con la pianista Bertoglio sui "Quadri da un'esposizione" di Mussorgskij

Incontro a Napoli con Chiara Bertoglio venerdì 31 maggio 2013 ore 17.00. La pianista di fama internazionale sarà alla Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, sez. San Luigi (via F. Petrarca 115), per soffermarsi su «I "Quadri da un'esposizione" di Mussorgskij: un cammino pasquale».
I Quadri da un'esposizione di Mussorgskij delineano un possibile percorso nel «discorso su Dio». Essi si pongono come molteplice dialogo, secondo quanto scrisse egli stesso: «L'arte è un mezzo per dialogare con le persone». Il dialogo avviene su diversi piani: con Dio; con il ricordo dell'amico Hartmann; con se stesso; con gli ascoltatori. Il percorso di visita della mostra diviene un percorso interiore, un cammino spirituale: i primi quadri sembrano essere soprattutto l'oggetto di una contemplazione artistica, seppur eccezionalmente partecipe; al massimo di una reinterpretazione creativa. Dalla seconda parte in poi, la contemplazione estetica fa spazio alla meditazione spirituale, alla riflessione filosofica e teologica, ad un itinerario interiore logico, stringente, e - nel contempo - profondamente, dolorosamente e ineludibilmente vissuto.
L'appuntamento rientra nell'ambito dell'indirizzo “Arte e Teologia” della Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia.
Per informazioni, consultare il sito della Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia www.scuolaarteteologia.it o telefonare al 338.1527842 o inviare un'email a direttore.arteteologia@pftim.it


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PONTIFICIA FACOLTÀ TEOLOGICA DELL’ITALIA MERIDIONALE
sezione SAN LUIGI - via Petrarca 115, NAPOLI 80122
Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia
http://www.scuolaarteteologia.it/ - http://www.p/ftim.it/sluigi - tel. 338.1527842
direttore.arteteologia@pftim.it - segreteria.sl@pftim.it - segreteria.arteteologia@pftim.it
Facebook: Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia

comunicazione e media relations: Mary Attento m.atten@tin.it

mercoledì 15 maggio 2013

Napoli, Pontificia Facoltà Teologica sez. S. Luigi: incontro sulla comunicazione digitale il 17 e 18 maggio

comunicato stampa

Due giornate a Napoli per focalizzare l'attenzione su “Social Media Marketing: l’utilizzo dei social network nelle strategie di comunicazione”, grazie all'intervento di Osvaldo Adinolfi, Senior Vice President Marketing di Edelman, la più grande società di comunicazione al mondo.
L'appuntamento è per venerdì 17 maggio dalle ore 15.30 e per sabato 18 maggio dalle 9.00, presso la Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, sez. San Luigi (via F. Petrarca 115), di cui è decano Sergio Bastianel sj, e rientra nell'ambito dell'indirizzo “Gestione e promozione di beni ed eventi culturali” della Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia.
Numerose le tematiche sviluppate: La comunicazione nell’era digitale; Il social networking tra facebook, twitter, linkedin, pinterest e gli altri media sociali; Le differenze tra i diversi social network ed il loro migliore utilizzo, in base all’argomento ed al target; Il marketing virale (Word-Of-Mouth) e il valore del passaparola; L’importanza dei blogger nelle strategie virali e di relazione: una nuova categoria di influenzatori.
Per informazioni, consultare il sito della Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia, di cui è direttore Giuseppe Manca sj e condirettore Giorgio Agnisola, www.scuolaarteteologia.it o telefonare al 338.1527842 o inviare un'email a direttore.arteteologia@pftim.it

Calabria extra e intra moenia 2012, Di Ugo Piscopo, Editore Rubettino


Recensione di Carmen Moscariello
Il passo del Drago
Il tu’uhm può generare potenti incantesimi: la voce che si affaccia da infiniti spazi, i suoni percepiti nei loro colori, la danza che è turbine inquieto e la libertà di essere in questo mondo che solo volendo potremmo sentirlo bellissimo avvolto – avvolgente in un incanto di gelsomino con tutti i profumi della giovinezza. Il libro di Piscopo Calabria exstra e intra moenia possiede questa profonda consapevolezza del tempo che è viaggio dell’uomo dentro la storia, è un riscatto dalla povertà umana e sociale; ci riporta anche in forme dell’oblio che ci fanno abbandonare le vecchie strade della geografia per convertirci all’ inebrio risveglio in note di sole e di luce, di pulviscolo. Vite parallele che nascono da cespugli inesplorati. Tratta l’opera in particolare del viaggio del giovane Ugo nella Calabria degli anni cinquanta. Domina nella costruzione della parola il passo del Drago, la danza dello spirito delle acque misto ad esperienze sociali, ma animato anche da segreti ancestrali; ha anche l’ ardire dell’uomo che attraversa il Passo Verde del Drago. Il viaggio si innerva nel profumo selvatico dell’Irpinia e della Calabria , racchiude il mito dell’amicizia, del ricordo, dell’incontro. E’ uno strano viaggio quello di Piscopo, dove punto di partenza è vedere la Sila, ma poi il Poeta realizza incontri che si protraggono dagli anni cinquanta ad oggi, senza perdere minimamente la loro energia, la loro sacralità. Il Drago in una maniera sinuosa e ondulata ci guida dalla casa dei nonni, al collegio napoletano, fino al suo amico in Calabria in esperienze tattili di Tempo.
Come sappiamo tutti Il drago è un animale anfibo capace di volare , nuotare, camminare sulla terra, egli nel mito rappresenta la dignità. Ebbene l’opera racchiude non un semplice trascorso di luoghi da raccontare, ma la costruzione perspicace della vita nella dignità, nel rispetto di se stesso e degli altri in egual modo. Il drago è sacro e merita grande rispetto. Il passo del taichi modula l’esistenza, è contro corrente, furioso di scelte, di suoni: il drago che insegue ; insegue la perla della saggezza, nella continua ricerca.
Qui, la biblioteca della memoria è maestra della buona sorte. Non è vaga nostalgia o ricerca di una giovinezza lontana, ma è luogo di eterno sentire, di sempre nuove nidificazioni senza perdere niente di quello che è stato. La Calabria col suo fascino, con la sua povertà e purezza è la scenografia che questa volta Piscopo si è scelta per rappresentare, extra e intra moenia la storia di un uomo che cerca i luoghi per soddisfare la sua conoscenza, ma soprattutto il suo è un viaggio corale verso il sacro del mondo, dove anche il pavimento di terra battuta della casa dell’amico e dei nonni risuona nel fiato dell’’ oboe e nella pioggia del flauto traverso del dramma musicale della tetralogia: L’anello del Nibelungo di Wagner con il mito dell’uomo del coraggio e la grandezza del drago Fafuer che grazie al suo caldo sangue permetterà a Sigfried finalmente di intendere il canto degli uccelli e chi meglio di Piscopo può orchestrare le note del mito , dell’arcaico, della ragione, delle mille esistenze che egli ha vissuto e vive, dei fiumi che perennemente lo attraversano.

lunedì 13 maggio 2013

Napoli, Pontificia Facoltà Teologica sez. S. Luigi: il 17 maggio lezione sui Gigli di Nola al servizio della fede

“I Gigli di Nola, storia e metodologia di una macchina scenica al servizio della fede” è l'argomento della lezione che Marco Schaufelberger, artista e scenografo del San Carlo, terrà venerdì 17 maggio dalle ore 15.30 a Napoli presso la Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, sez. San Luigi (via F. Petrarca 115), di cui è decano Sergio Bastianel sj.
L'incontro rientra nell'ambito del percorso “Arte e Teologia” della Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia e s'incentra sulle seguenti tematiche: le origini della festa, i suoi presunti e smentiti legami con il paganesimo, appunti di semantica e demonologia, tecniche della cartapesta dal XVI sec. ad oggi in Italia, Giappone ed Europa in genere; individuazione di altre macchine sceniche in uso in Italia, con materiali inediti; accenni alla festa dei quattro altari (la scenografia dei Gesuiti). Inoltre si parlerà della maschera come risignificazione e rappresentazione dell'Io dai miti greci, feste dionisiache, alla caratterizzazione romana: la maschera nella borghesia come costume e nell'arte. Infine un approfondimento della maschera di Pulcinella e Arlecchino, l'aspetto demoniaco.
Per informazioni, consultare il sito della Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia, di cui è direttore il prof. Giuseppe Manca S.I. e condirettore il prof. Giorgio Agnisola, www.scuolaarteteologia.it o telefonare al 338.1527842 o inviare un'email a direttore.arteteologia@pftim.it
Per info sul relatore si può visitare il sito http://www.marcoschaufelberger.com/

giovedì 9 maggio 2013

RAIMON PANIKKAR tra memoria e progetto 3ª giornata panikkariana La fonte originaria


Associazione Gocce d’Amore Universale
Club UNESCO Venezia
Centro Studi Maitreya
Assessorato Politiche Giovanili e Pace

RAIMON PANIKKAR
tra memoria e progetto
3ª giornata panikkariana
La fonte originaria
coordinamento Daniele Spero
SABATO 18 MAGGIO 2013
Antica Scuola dei Laneri, Venezia

ore 9:30 - 10:30: celebrazione liturgia eucaristica, Cripta della Chiesa dei Tolentini

sessione mattutina ore 10:45 - 13:30:

Patrizia Gioia: Achille Rossi, Riflessi. L’amicizia con Raimon Panikkar e Pluralismo e armonia. Introduzione al pensiero di Raimon Panikkar

§ video: Incontro con Raimon Panikkar di Achille Rossi presentato da Patrizia Gioia

Aldo Natale Terrin & Paolo Calabrò, Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne e Raimon Pankkar - H. Peter Dürr, L’amore fonte originaria dell’universo. Un dialogo su scienza della natura e religione

Marco Dal Corso: M. Vigil José - Marcelo Barros - Raimon Panikkar, Per i molti cammini di Dio. Vol. 5: Verso una teologia pluralista, interreligiosa, laica, planetaria

sessione pomeridiana ore 15:00 - 18:00:

§ video: Il dono del perdono di p. Quirino presentato da Daniele Spero

Giuseppe Goisis & Luciano Mazzoni Benoni, Meditare con Raimon Panikkar. Come presi per mano

Gabriele Gastaldello: Maciej Bielawski, Panikkar. Un uomo e il suo pensiero

§ video: Battiato intervista Panikkar di Franco Battiato presentato da Stefano Meneghetti

ore 18:00 - 19:00 lettura: La tragedia del grande inquisitore di R. Panikkar con Maria Pia Colonnello


Dopo le prime due giornate panikkariane dedicate alla testimonianza degli amici che hanno condiviso l’esperienza della loro conoscenza diretta con il maestro e della sua opera, attraverso le uscite dell’Opera omnia che sta in questi anni vedendo la luce, la terza giornata vuole dare voce anche ad alcuni degli autori che hanno cercato di condensare nella scrittura parte di quel tesoro prezioso che è stato per loro l’insegnamento vivo del grande pensatore catalano riuscendo così a farlo diventare patrimonio comune. La fonte originaria è la sorgente dell’Universo che per Panikkar è l’Amore divino, “tutto in questo mondo partecipa dell’Amore” dice il fisico Dürr dialogando con lui, ma per noi è anche la fonte del suo pensiero a cui ogni autore è risalito per trasmettere l’essenza dell’insegnamento ricevuto, per ognuno diversa eppure uguale: la fonte è prima di tutto dentro di noi, “la fonte originaria è in noi”.

Raimon Panikkar è stato filosofo, sacerdote cattolico, teologo e scienziato, di origini paterne indiane hindū e materne catalane cristiano-cattoliche, autore di circa sessanta libri e diverse centinaia di articoli, la cui Opera Omnia è in via di pubblicazione. Il suo pensiero rappresenta un punto di riferimento fondamentale per l’incontro e il dialogo tra Oriente e Occidente, invitando al superamento della contrapposizione tra filosofia, scienza e teologia. La profonda vocazione di Panikkar è stata sviluppare le potenzialità interiori dell’uomo fino alla pienezza spirituale, in una costante ricerca dell’armonia: “La mia grande aspirazione era ed è abbracciare o, ancor meglio, arrivare ad essere, a vivere, la realtà in tutta la sua pienezza”.Tutto quello che abbiamo ricevuto, la vita, la cultura, non è nostro, possiamo solo condividerlo per contribuire alla creazione continua”.
[biografia completa nel sito ufficiale: raimon-panikkar.org/index.html]

Presentazioni:

Achille Rossi, Riflessi (L’altrapagina 2012): queste pagine raccolgono e raccontano frammenti di vita di Raimon Panikkar che gettano un po’ di luce su una personalità complessa, che si può intuire indirettamente dai riflessi che emergono nell’agire e nel parlare quotidiano. Non tesi o discussioni, ma semplicemente riflessi.

Achille Rossi, Pluralismo e armonia. Introduzione al pensiero di Raimon Panikkar (Cittadella 2011): la situazione contemporanea, contrassegnata da un pluralismo di culture, filosofie, stili di vita, rende il cammino verso l’armonia più urgente che mai, se non ci si vuol accontentare della rigidità di un sistema unico o della dispersione in mille esperienze frammentarie. Raimon Panikkar, filosofo indù-spagnolo, che porta iscritta perfino nel suo patrimonio biologico la doppia appartenenza all’Oriente e all’Occidente, è uno dei pensatori che ha fatto della lotta per integrare le molteplici dimensioni della realtà non solo un impegno esistenziale, ma il nodo centrale del suo lavoro teoretico. Egli vorrebbe aprire la strada agli uomini di oggi verso una esperienza globale che ricolleghi le dimensioni del Divino, dell’umano e del cosmico.

Paolo Calabrò, Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (Diabasis 2011): la materia è libera. Il mondo ha una coscienza. Il pensiero modifica il pensato. Il tutto è maggiore della somma delle parti. Le teorie di Raimon Panikkar, filosofo catalano che ha dedicato la vita all’incontro tra i saperi, possono talvolta sembrare lontane dalla tradizione metafisica e scientifica dell’Occidente. Eppure, a guardare le cose più da vicino, si scopre che alcune intuizioni scientifiche, dalla meccanica quantistica alla teoria del caos, mostrano una sorprendente affinità con il pensiero di Panikkar ed una medesima sensibilità ai temi dell’unità e della continuità del reale. Nella visione di Panikkar le culture si ritrovano nella comune opera di condurre alla conoscenza delle cose, ad una maggiore consapevolezza di sé, all’armonia con il cosmo; la fisica e la filosofia convergono nel sostenere che la “cosa in sé” non esiste, ma soprattutto che non ve n’è alcun bisogno. La verità è che la realtà è la trama delle relazioni che legano ogni cosa ad ogni altra. Non esistono cesure. Le cose si toccano.

Hans-Peter Dürr - Raimon Panikkar, L’amore fonte originaria dell’universo. Un dialogo su scienza della natura e religione (La Parola 2011): basta la scienza della natura a comprendere il mondo? O è necessario indagare la sua disposizione spirituale per arrivare ad una visione più profonda della vita e della realtà? Il famoso fisico quantistico Hans-Peter Dürr e il noto filosofo della religione Raimon Panikkar si interrogano su ciò che le scienze della natura e la religione hanno in comune e ciò che le divide.

Maciej Bielawski, Panikkar. Un uomo e il suo pensiero (Fazi 2013): immergersi nella biografia di Raimon Panikkar (1918-2010) è come aprire una finestra su quelle che saranno le vite degli uomini di domani. Nato a Barcellona da madre catalana e padre hindu, Panikkar è stato chimico, filosofo, teologo, numerario dell'Opus Dei, sacerdote cattolico, docente universitario, marito, scrittore, ma anche amico, "maestro", "profeta" e molto altro ancora. Vestito all'europea o in sandali e dhoti, a Bonn, Roma, Varanasi, Santa Barbara o Tavertet, quest'uomo ha penetrato la saggezza di culture e religioni diverse e ha saputo gettare un nuovo sguardo sulla tradizione cristiana e occidentale. La figura di Panikkar appartiene oggi alla leggenda, alimentata in parte da lui stesso, in parte "dilatata, rafforzata e diffusa da tutti quelli che l'hanno conosciuto". Bielawski la riprende con dedizione e rispetto, prova a distillare l'uomo dal "mito" raccontandone la vita e presentando il suo pensiero. In questo viaggio incontriamo teorie ardite, come la visione cosmoteandrica o advaitica, e riflessioni sulla secolarità sacra, sul buddhismo e sulla trinità radicale. Passo dopo passo, il percorso apparentemente erratico del filosofo di Tavertet rivela una profonda coerenza, poiché l'apertura universale, la fiducia cosmica, la passione per Cristo e una coraggiosa ricerca della libertà fanno da filo rosso. Bielawski individua il senso di questo cammino unico e ci guida con trasporto nel "labirinto" Panikkar.

Luciano Mazzoni Benoni, Meditare con Raimon Panikkar. Come presi per mano (Gabrielli 2012): i dualismi e i mali che affliggono l'umanità contemporanea vengono assunti nella riflessione di Raimon Panikkar e proiettati su uno sfondo interculturale, in grado di leggerli e di risolverli secondo l'ottica sapienziale. Grazie ad una rara abilità nello studio delle culture e nell'utilizzo dei linguaggi, la sua visione ricompone i tanti frammenti di questo tempo, legando Oriente e Occidente secondo un nuovo paradigma universalistico. Anche la sua è una via che incontra il Cristo, mentre abbraccia altre tradizioni spirituali. Il sussidio, avvalendosi dell'intera opera di Panikkar, ne raccoglie l'intento pedagogico e ne ricava un "novenario": nove tappe di un percorso di conversione che riassumono la lezione spirituale di questo grande mistico del nostro tempo. Grazie a questo itinerario iniziatico, orientato alla scoperta del "Sé cosmico", si ricongiungono la dimensione dello studio e quello della meditazione, della preghiera e del rito, offrendo la possibilità di nuove combinazioni creative, in chiave interculturale e interreligiosa, vivamente auspicate da Panikkar.

M. Vigil José - Marcelo Barros - Raimon Panikkar, Per i molti cammini di Dio. Vol. 5: Verso una teologia pluralista, interreligiosa, laica, planetaria (Pazzini 2012): l'itinerario storico teologico che i precedenti volumi della serie Per i molti cammini di Dio ci hanno fatto percorrere, ha messo davanti ai nostri occhi, per un lato, la profonda evoluzione che la teologia ha sperimentato negli ultimi tempi al ritmo del suo incontro con le altre religioni e, dall'altra parte, ci fanno sospettare che questa evoluzione non è conclusa, anzi, piuttosto, nuove e profonde trasformazioni spettano alla teologia nel futuro. È l'evoluzione stessa della società e dell'umanità globali ciò che sta alimentando questa trasformazione incessante della teologia.

Raimon Panikkar, La tragedia del grande inquisitore (MC 2008): a Siviglia, nel tempo del massimo potere dell'Inquisizione, il giorno dopo un autodafé, Gesù appare a una grande moltitudine raccolta nella piazza della cattedrale e viene imprigionato. Il Grande Inquisitore entra nella cella e lì si svolge il dialogo creato da Fëdor Dostoevskij nella Leggenda del grande inquisitore inserita ne I fratelli Karamazov. Sono passati altri cinque secoli, sono avvenuti molti cambiamenti e Raimon Panikkar immagina un seguito della Leggenda e una appassionata quanto aperta conclusione. All'Inquisitore si annuncia improvvisamente una rivelazione: la possibilità di "non uccidere il padre", di non opporre al male un "bene armato". Una possibilità che è data all'uomo, che fa parte della sua libertà. Interrompere la catena; stare dalla parte delle vittime dell'ingiustizia senza diventare carnefici o comunque "armati" di potere. Un racconto che tocca i temi cruciali del potere della Chiesa e della libertà dell'uomo.


Indicazioni logistiche:

Antica SCUOLA DEI LANERI
Salizada San Pantalon, Rio del Gaffaro, Santa Croce 131/A, Venezia

La Scuola dei Laneri si trova in Google Maps (cerca “Antica Scuola Laneri Venezia”).
Dalla Ferrovia si raggiunge attraverso il Ponte degli Scalzi e poi a destra sempre seguendo l’acqua sulle rive e senza mai fare altri ponti: quindi al primo ponte svoltare a sinistra e poi passando davanti allo IUAV* lungo le Fondamenta dei Tolentini e poi Minotto a sinistra (15’).
Da P.le Roma attraverso i Giardini e il Ponte Papadopoli poi a destra lungo le Fondamenta dei Tolentini e poi Minotto a sinistra (5’).
Da San Tomà a sinistra per il Ponte, la Fondamenta e la Calle de la Frescada, poi percorrendo tutta Calle Crosera oltre il Ponte Vinanti a destra (10’).

CHIESA DEI TOLENTINI
Fondamenta dei Tolentini, Santa Croce, Venezia

La Chiesa dei Tolentini si trova in Google Maps (cerca “San Nicola Tolentino Venezia”).
Dalla Ferrovia si raggiunge attraverso il Ponte degli Scalzi e poi a destra sempre seguendo l’acqua sulle rive e senza mai fare altri ponti: quindi al primo ponte svoltare a sinistra e poi passando davanti allo IUAV subito a sinistra (10’).
Da P.le Roma attraverso i Giardini e il Ponte Papadopoli poi a destra sulla Fondamenta dei Tolentini e subito a sinistra (2’).
Da San Tomà a sinistra per il Ponte, la Fondamenta e la Calle de la Frescada, poi percorrendo tutta Calle Crosera oltre il Ponte Vinanti passando davanti alla Scuola dei Laneri arrivare alla fine della Fondamenta Minotto e poi a destra lungo la Fondamenta dei Tolentini fino alla chiesa a destra (15’).

*[IUAV = Istituto Universitario Architettura Venezia]

Scansione tempi:

9:30 - 10:30 celebrazione liturgica eucar.
15:00 - 15:10 introduzione D. Spero
10:30 - 10:45 trasferimento
15:10 - 16:10 video p. Quirino
10:45 - 11:00 introduzione D. Spero
16:10 - 16:50 G. Goisis e L. Mazzoni Benoni
11:00 - 11:30 P. Gioia
16:50 - 17:10 G. Gastaldello
11:30 - 12:00 video A. Rossi
17:10 - 17:20 S. Meneghetti
12:00 - 12:40 A. N. Terrin e P. Calabrò
17:20 - 17:30 video Franco Battiato
12:40 - 13:00 M. Dal Corso
17:30 - 17:40 pausa
13:00 - 13:30 dibattito
17:40 - 18:00 dibattito
13:30 - 15:00 pausa pranzo
18:00 - 19:00 La tragedia del grande inquisitore



L'EVOLUZIONE DELLE FORME POETICHE


COMUNICATO STAMPA

Antonella Viglietti 3402985561
addetto stampa Kairòs Edizioni
ufficiostampa@edizionikairos.com


Lunedì 13 maggio 2013 alle ore 18.30
presso la libreria Ready Cavour,
Viale Cavour, 255 – Roma
presentazione dell’antologia poetica
L'EVOLUZIONE DELLE FORME POETICHE
(La migliore produzione poetica dell’ultimo ventennio /1990-2012- Archivio storico)
a cura di Antonio Spagnuolo e Ninnj Di Stefano Busà
All'incontro, con la partecipazione di Corrado Calabrò, interverranno: Plinio Perilli, Franco Campegiani, Ninnj Di Stefano Busà e Claudio Fiorentini .
La S.V. è invitata.

Con preghiera di diffusione
Grazie

L’EVOLUZIONE DELLE FORME POETICHE
Scheda
L’evoluzione delle forme poetiche vuole essere un consuntivo, un archivio storico realizzato per le scuole.
Raccoglie una vasta scelta di autori che operano nel settore “poesia” al fine di poterne studiare le modalità di oggi, attraverso gli stili e l’evoluzione che hanno subìto negli anni le forme poetiche; mettere a confronto i poeti stessi e le loro diverse posizioni di fronte alla parola scritta che ha attraversato il tempo e le sue varianti.
Una testimonianza, questa, della nostra tradizione poetica quale percorso significativo di una cultura contemporanea, configurata nei suoi tracciati differenziati, alla ricerca di prospettiche novità del linguaggio, quale forza segreta di una sostanza esistenziale che la rappresenti.
In questi decenni – che sembrano andare verso un crescente isolamento e depauperamento della poesia, quando invece più forte se ne avverte il bisogno – sarà possibile avere un riscontro e uno strumento adeguati ai tempi, alle mode e agli stilemi propri di una evoluzione che, avendo attraversato tutti gli ismi delle avanguardie, ritorna e si annuncia diversa nei confronti delle epoche storiche e si alimenta di molte e più variegate forme strutturali e di linguaggio, per finire alla più completa libertà di espressione-sperimentazione.
Scopo di quest’opera è quello di affiancare e stimolare ai vari livelli una più ampia conoscenza dei fenomeni linguistici sollecitando la voglia di aprirsi al “sogno” che, sempre, da un’epoca all’altra, rimane immutato e risulta vincolato solo al desiderio di proporsi alla Poesia, come alla palingenesi di nuove e sempre immortali forme d’arte e di scrittura.

Informazioni bibliografiche
L’EVOLUZIONE DELLE FORME POETICHE
La migliore produzione poetica dell’ultimo ventennio
Archivio storico a cura di Ninnj Di Stefano Busà e Antonio Spagnuolo
Editore: Kairòs Edizioni - Napoli
Collana: Le Parole della Sibylla
Data di Pubblicazione: Gennaio 2013
Pagine 784
ISBN: 978-88-98029-17-4


martedì 7 maggio 2013

Invito I seminario su L'Era di Antigone 7 maggio 2013

7 maggio 2013 ore 16.00, Dipartimento di Giurisprudenza Santa Maria Capua Vetere,  Aulario, Via Perla, aula D


Gli Amici di Proust presentano a Napoli nel Giardino e Ipogeo Babuk in via Giuseppe Piazzi il libro di Carmen Moscariello Oboe per flauto traverso Parole per Ugo Piscopo


Di
Barbara Vellucci.
Dice il grande Barberi Squarotti di Carmen Moscariello delle sue due opere uscite in contemporanea con l’Editore Guida (Non è tempo per il Messia e Oboe per flauto traverso . Parole per Ugo Piscopo): “Leggo con molto piacere il libretto che Carmen Moscariello ha dedicato con tanta passione e acume all’amico Piscopo. Festeggio. Ammiro anche la sua bellissima raccolta di versi (Non è tempo per il Messia)che rinnova mirabilmente la voce del sacro antico e sempre attuale e vero e vivo. Grazie, di cuore dei due preziosissimi doni”
Sono un dono prezioso anche queste parole del grande poeta, critico, studioso che ha segnato in modo indelebile con le sue opere tutto il Nuovo secolo.
Le meritava la Moscariello dopo una vita dedicata alla Poesia.
Si aprono anche le porte della grande critica e martedì 7maggio, ore 17,00 presso Il Giardino Ipogeo di Babuk sarà Presentato Oboe per flauto traverso. Parole per Ugo Piscopo. Relatori il Prof. Aniello Montano (insigne filosofo bruniano che già ha scritto per la Moscariello la prefazione al suo prezioso testo Giordano Bruno Sorgente di Fuoco, Guida Editore, 2011), Lo scrittore Prof. Biagio Scognamiglio che ha scritto la prefazione a Oboe e a loro si aggiungono gli altri nomi del diorama della critica: Carlo di Lieto, Ciro Vitiello, Ferdinanmdo Tricarico, Antonio Spagnuolo che mirabilmente hanno scritto pagine immortali sull’opera di Ugo Piscopo.
Si festeggia in primis l’opera e il lavoro di Ugo Piscopo. Poeta, drammaturgo critico, esperto d’arte, Editor manager, professore universitario. E’ per lui questa grande sinfonia, di note , di colori, di stima e d’affetto per il quale la Moscariello ha scritto e gli altri grandi autori si sono mobilitati.
A fare da Padrone di casa è il professor Gennaro Oliviero Presidente dell’Associazione Gli Amici di Proust che aprirà la serata, poi guidata e coordinata dal giornalista Piero Antonio Toma.
.Dell’opera Oboe per flauto traverso. Parole per Ugo Piscopo dice Biagio Scognamiglio nella prefazione:

Finalmente! Finalmente ho la raccolta completa delle Familiari di Ugo e le parole per lui di Carmen. Carmen, Ugo … Ma allora è proprio vero che nomen omen ? Carmen ha la poesia anche nel nome di ascendenza indoeuropea (*canmen), un nome che canta. Ugo mi richiama alla mente il nome di quel caro autore della “Divina Commedia del Romanticismo”, un nome dallo spirito guerriero di ascendenza germanica (Hug). E c’è una sintonia che mi sembra sorprendente fra i versi di Ugo e la sinfonia interpretativa di Carmen.
Non solo sinfonia. Le parole, oltre che note musicali, come mette in evidenza il titolo del contributo critico, sono per l’uno e per l’altra colori di una tavolozza (non a caso nel testo interpretativo troviamo un richiamo a Salvador Dalì). Le sillabe sono diventate crome e biscrome e nello stesso tempo cromatismo dell’iride. Si suona e si dipinge con le sillabe. Carmen si è collegata in questi modi ad Ugo ed ha creato, anzi ri-creato un mondo (1). Siamo sfidati a cimentarci con una semantica nuova, pura, vergine come la foscoliana Venere e anche il nostro sorriso, leggendo, ascoltando, osservando, va impercettibilmente affiorando e delineandosi sul volto, si rinnova, diventa un “primo sorriso”.
Nella postfazione alle Familiari Ciro Vitiello approfondisce magistralmente i sensi reconditi della poesia di Ugo, mettendo in evidenza nel solco del saggio su L’inno Andenken di Holderlin le ascendenze della “scrittura memoriale” e della “dissoluzione costruttiva dell’esperienza”: di qui i rimandi al tessuto intertestuale che è parte della struttura di quest’opera poetica devota alla grandezza del passato e protesa a un futuro di riscatto dal sempre più precario presente. Perciò una domanda finale conclude la postfazione: “Siamo in una regressione ad uterum o nello sforzo di un incominciamento?” Ebbene, è l’impegno della rinascita (ri – nascita) che mi sembra emergere nei versi da un silenzio e da un vuoto innamorati dell’armonia di canti simili a zampilli di fonte e di toni candidi, rosei, celesti in un’aurora.
In un “biglietto di viatico”, che a mo’ di preambolo apre le Familiari, il nostro poeta definisce questa splendida opera “un lusso … quasi postumo”. Posso essere d’accordo con lui solo nel riconoscere in questa creazione in limine ciò che dantescamente configura un incipit. Per me si tratta non già di “un lusso che uno si può concedere tardi nella vita”, bensì di qualcosa di essenziale come l’aria pura per il nasino di un neonato. Dissentire dall’autore, che è il detentore del copyright dell’opera? Certo: una volta che ci si sia addentrati nella “foresta spessa e viva” delle Familiari, si è in possesso come per incanto della password del cuore, segreta per ciascuno, identica per tutti, cosicché si rende possibile dare la propria interpretazione autentica di quella soglia come limen, come varco, come ingresso nell’al di qua della giovinezza. Proprio così: è insieme che si crea.
Non a caso Carmen riporta il perentorio giudizio di Aniello Montano su Ugo Piscopo: “Ugo Piscopo è un creativo”. Lo è anche sul versante architettonico per gli incredibili equilibri delle sue strutture fantastiche, ora sul punto di svanire oniricamente, ora di nuovo più salde che mai quasi ironicamente: infatti Carmen ricorda Gaudì. E a Carmen va riconosciuto anche il merito di aver mostrato come la giovinezza di Ugo sia eterna, ricordando momenti biografici dell’intellettuale sempre impegnato, mai evasivo, e ripercorrendo tappe salienti della sua produzione letteraria: Quaderno ad Ulpia. La ragazza in mantello di cane, Haiku del loglio e d’altra selvatica verzura, Le campe al castello … Opera teatrale, quest’ultima, animata di “santo zelo” contro gli “schiattamuorti” al potere.
Ugo Piscopo può essere inquadrato sul piano della storia letteraria del Novecento e oltre solo così, ripercorrendo tutta la sua produzione, che non è solo poetica, ma anche saggistica. Il suo è un contributo innanzi al quale tanta presuntuosa e sedicente gente di genio potrebbe provare un certo disagio nel rendersi conto di essere se stessa, se fosse in grado di studiarlo nel senso profondo del termine e di comprenderlo.
Non ho citato nulla dal testo critico di Carmen e dall’opera poetica di Ugo? Proprio così: si tratta di un testo critico e di un’opera poetica che sono i lettori a dover scoprire nella loro interezza, senza parziali anticipazioni. Così sarà il ritmo di tutte le liriche, un ritmo che costituisce l’unitarietà della raccolta, a sorprenderli, a stupirli, a rapirli. Posso dire soltanto che la lirica Alla ricerca di Pasolini mi ha particolarmente commosso per il suo toccante impegno civile e umano.
In definitiva, come riassumere in breve il valore di Ugo? Direi che, leggendo le Familiari, si potrà convenire sulla definizione che diamo di lui Ciro ed io, quando parliamo, per l’appunto, familiarmente: “è un bravo ragazzo”. E che dire di Carmen? Io direi che, ascoltando il concento sublime del suo Oboe per flauto traverso, i lettori potrebbero convenire, parlando con ammirato rispetto, su questo giudizio: “è una brava ragazza”.

Biagio Scognamiglio

(1) Sia consentito un excursus dialettale, che mi sembra anche esteticamente suggestivo, alla faccia di certi denigratori del Sud: non vi è forse un senso di rinnovamento del mondo ab origine nella colorita e melodiosa espressione partenopea: “M’hai fatto arrecrià” (= “Mi hai fatto ricreare” ovvero “Mi hai colmato di gioia”) ?