venerdì 19 marzo 2021

Premio Mondiale "Tulliola-Renato Filippelli" Libri partecipanti al concorso.




Preo gli Onorevoli Giurati di far giungere le loro schede entro fine maggio. Grazie, grati per il delicato e importante lavoro che state svolgendo. La Presidente del Premio Carmen Moscariello

 

martedì 16 marzo 2021

Alessandro di Napoli "Dieci anni di poesia tra meraviglia e impegno civile" di Carmen Moscariello


 


L’Hermitage di un sogno.

Di un libro la prima cosa che gusto è la sua veste grafica, prima di concentrarmi nella lettura lo sfoglio, lo metto in bella mostra sui miei comò, come un quadro, e quando il mio animo è carico “di meraviglia” inizio a leggerlo, a gustarmelo in ogni sua parte. Così è stato di  quest’opera di Alessando Di Napoli  che si apre proprio come le porte dell’ Hermitage le cui sale popolate dalle opere di  CaravaggioPaul CézanneGiambattista PittoniLeonardo da VinciRaffaelloAntonio CanovaFrancesco CasanovaJacques-Louis DavidEdgar DegasPaul GauguinFra Filippo LippiHenri MatisseClaude MonetPablo PicassoPierre-Auguste RenoirRembrandtVincenzo PetrocelliPieter Paul RubensTiziano VecellioVincent van GoghJacob van RuisdaelDiego VelázquezPaolo Pagani, ci portano ad esplorare i mille volti dell’arte contemporanea o meglio della Sorella di tutte le arti: la Poesia.  Così  è quest'opera, un delicato muoversi di petali, tutti con colori e qualità differenti.

  Intrufolarmi nelle sue luci è stato come vagare nella casa della mia infanzia: trovare in ogni stanza il desiderio di sostare, aprire le finestre e guardare le montagne ricoperte di neve dell’Irpinia. Si, prevalgono gli autori irpini, tutti di eccelse qualità, li conosco quasi tutti, molti non personalmente, ma ho letto più volte i loro versi. Sono molti, in questo libro più di cento o giù di lì.

 il Poeta Alessandro di Napoli ha saputo in questo lavoro certosino porli ognuno in spazi di chiarezza e di analisi interessanti  che ci consentono di apprezzare la poesia da molteplici angolature. E’ importante che l’autore sottolinei “l’impegno civile” . Sempre di più la Poesia va coniugandosi con questo aspetto. Non possiamo più vivere in questo mondo, se ognuno di noi non fa vibrare il suo impegno culturale, anche come impegno civile. L’intellettuale chiuso nel suo castello di arroganza e di solitudine non interessa più a nessuno, anzi noto che alcuni di essi che pure nel passato avevano composto buoni versi, oggi non riescono a scrivere, arrancano dolorosamente in anfratti senza luce e senza potenza. I poeti che l’autore ha scelto per questa antologia, hanno occhi aperti, mani sapienziali, sono stufi di rimanere ai margini (consiglio a tutti di leggere la grintosa prefazione al libro di Saggese), questi autori vogliono far sentire la loro voce che è protesta, non arroganza. E’ bel altra cosa.  Mentre le antologie ufficiali per le scuole hanno cancellato quasi del tutto i grandi autori del Sud, Alessandro di Napoli, li ha messi in fila (in ordine), affinché si sappia che esistono e che  non hanno  nessuna intenzione di essere messi da parte.  Questa bella raccolta, tinta di bianco e di azzurro, è la chiosa per un messaggio costruttivo e interessante. E poi, una buona volta si dica che il recensire è un’arte e, nel contempo, un atto di generosità e di amore per quegli autori che scrivono bene e hanno  qualcosa da trasmettere al prossimo.  Alessandro di Napoli pubblicando dieci anni del suo lavoro in questo campo, ha assolto ad entrambi di questi impegni . Credo che i poeti presenti sono  voci di un coro da ascoltare e assaporare.

Carmen Moscariello

Alessandro Di Napoli, “Dieci anni di Poesia tra meraviglia e impegno civile” Introduzione di Paolo Saggese, Edizione del Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud. Pagine 561


lunedì 15 marzo 2021

Aldo Masullo: Gli affetti veri sono quelli dell'intelligenza"

 


Aldo Masullo non è più, ma resteranno sempre nitidi, e parte integrante del nostro patrimonio, le sue lucide analisi e il suo profondo rigore intellettuale. Nel mese di giugno di due anni fa ho avuto l’onore e il piacere di introdurre una sua conferenza in cui presentò il libro “Destini sincronici” di Carmen Moscariello. Mi è rimasta impressa una sua frase che appuntai sul retro di un bigliettino da visita: ‘Gli affetti veri sono quelli dell’intelligenza"

mercoledì 10 marzo 2021

Moscariello, una scrittrice di Cristallo del Poeta Giuseppe Iuliano

 

                                                          Moscariello, una scrittrice di cristallo

Poesia/profezia. Un’assonanza non solo fonica ma mentale e dello spirito per un’interazione di voci, contenuti, verosimiglianze che in Carmen Moscariello, intellettuale di origini irpine (Montella) residente a Formia, diventano coordinate di vita. L’endiadi si conferma antidoto ai vuoti e ai disorientamenti della nostra società, ostaggio del globalismo, della liquidità e delle smanie diffuse.

A porvi resistenza, lo invochiamo da più sponde, è l’azione della poesia che conserva aura di mistero e svelamento. In tanto ci soccorre la lettura del libro di Moscariello “Pizia non dà più oracoli. Poesie 2017 - 2020” (introduzione di D. Maffia, postfazione di N. Pardini, illustrazioni di L. Brogi, Cangemi editore, 2021, pp. 96). Chiaro il riferimento alla sacerdotessa di Apollo, dedita al culto dell’oracolo di Delfi e alle sue predizioni.

La scrittrice – emula dei “Capitani coraggiosi” di Kipling non disdegna testimonianze di impegno e generosità – si muove da anni su diversi fronti culturali ed artistici (già docente di italiano e latino; corrispondente de “Il Tempo” e “TG3 Lazio”; articolista di “Avvenire” e “Nord Sud”; autrice di importanti saggi su F. Holderlin, A. Bertolucci, A. Rosselli, Scotellaro, Modigliani,  nonché di testi di poesia e teatro; presidente dell’associazione “Tulliola”), con il vanto di sodalizi autorevoli e l’amicizia discreta di Amelia Rosselli, Vittorio Foa, Pietro Nenni, Aldo Masullo…

Moscariello col suo libro ci consegna quattro partiture (“Pizia non dà più oracoli”; “L’altro emisfero”; “Le lacrime delle donne”; “Prigionieri di un virus”) per una sinfonia “acqua/vita” pur essa distillato di esperienza/fervore che ci converte al salutare rigenerante brindisi di parole e versi. Insieme riescono a combinare un fluido lirico/materico, un getto d’acqua sorgiva cristallina dissetante, metafora di ogni sete dell’uomo contro ogni aridità e ristagno.

Moscariello/Pizia incarna la donna del nostro tempo, pronta a sostenerne le sfide; personifica la “poetessa fiammeggiante”, definizione cara al filosofo Masullo – forsanche significativa dell’eroico furore bruniano, soffio di virtù creative. Novella “pitonessa”, anzi ninfa del Terminio pratica il rosario dei versi e la liturgia della militanza; immerge memorie e pulsioni - quasi a volerle purificare - non nella fonte Castalia ma alle sorgenti del Calore o alla cascata della Lavandaia. La sua poesia, che assomma energie umori precarietà trepidazioni, voci e declinazioni di fraternità, diviene aspersione e balsamo; la scrittura cadenza il ritmo e il gorgoglìo dei torrenti che precipitano fragorosi dalla montagna appenninica, dove nidificano falchi e poiane, pari alla concitazione e alle rivalse di una comunità che vede le sue ragioni disperdersi negli specchi d’acqua tra rimandi di cerchi e increspature.

Poesia/daimon insegue la bellezza e l’amore per attraversare le contaminazioni, il male, il negativo, le ansie, la lotta senza fine, il viaggio che mira all’approdo, le parole/cerniera di umanità, la tregua lunga di pace. Ecco quanto Moscariello interiorizza e manifesta per consolidare sosta e ristoro nel consorzio degli uomini (nel senso stretto dell’etimo consortium, ovvero alla stessa sorte).

Fondale è il nostro mondo “sconosciuto che però subito ci appartiene” – come chiosa in prefazione Maffia - coi suoi fermenti e inquietudini; background è il nesso terra/acqua, il rapporto primigenio di vita/linfa, deserto/oasi, natura/artificio. Tanti elementi danno spessore e coralità all’opera che Moscariello chiama “La chanson de l’eau”, che parte dalla terra, dal suo humus e s’innalza nell’“oceano del cielo”.

Affinità ed empatie traggono a memoria autori (Pessoa, Lorca, Ungaretti, Merini, Rebora); trattano temi di vario aspetto - “abundantia cordis” annota Pardini; trovano sintesi di letture e citazioni (Salmi e libri) e un pot-pourri di linee guida che portano la scrittura a misurarsi con la storia (dagli esuli di Ventotene alle acque di camorra) e l’esistenza. Entrambe, quest’ultime, diluite nell’acqua/sangue, lacrime/linfa, bagni di umiltà, serbatoi/dispense, contro ogni rassegnazione e secca. L’acqua diventa simbolo di ogni viaggio, ci avvicina a paesi e continenti, alla specola del Mediterraneo, ai suoi migranti (“figli dell’acqua e del deserto”) e ai dolorosi naufragi. Di qui, l’interrogativo che macera: “Perché natura ci abbandoni?” La risposta è scontro tra flusso perenne e controcorrente, mentre l’umanità, sepolta da macerie, spera e invoca che “un granello di Dio cada nei cuori”.

Poesia/rabdomanzia scopre vene di “acqua fresca per gente assetata” e compensa “odore di fame ai giorni” “tra orme di lupi” e “neve leggera” che si scioglie in lacrime. E mentre cerchiamo di interpretarne umori, rumori e silenzi, la promiscuità di api e vespe, le parole sconnesse o maliziose, i subbugli, le animosità per mettere ordine, ad assicurare rifugio e salvezza vi provvedono “l’anima”, “una goccia”, “un filo di voce”. Un nuovo sacramento per altra fonte battesimale.

Poesia/mano/unghia riesce a carezzare o ferire; ma sa anche uncinare, “artiglio della storia per raccontare “il cuore trafitto / della mia sorgente del mio paese all’ombra / dei castagni, del canto degli uccelli”. E di più, le sorgenti del Calore, del Sele e dell’Ofanto, operose di comunità insorgenti, temprati marinai di terraferma.

Il libro, felice sintesi di versi e verità, ci rende cittadini dell’universo umano e poetico. Nessuna divinazione. Nessuna predizione o forse sì. Ci basta sapere come da felice intuizione di Leopardi che la lettura di un pezzo di vera poesia “aggiunge un filo alla tela brevissima della nostra vita” (Zibaldone). E Moscariello, vestale del focolare irpino, vi presta oggi la sua voce, grazia e intonazione di canto.

                                                                                                          Giuseppe Iuliano

Premio Mondiale "Tulliola- Renato Filippelli" Vincitori della sezione stranieri

 




Vincitori sezione poesia straniera Lingua tedesca- prosa Albrecht Classen book- Wildgewordenes Amerika Lingua tedesca- poesia Čabaravdić-Kamber Emina book:Das Buchstabenspiel- Poetisches Intermezzo Lingua inglese- poesia _Alicja Maria_Kuberska Not my poem- Inowrocław 2015 resident Poland Lingua turca Ali Günvar book : SONELER resident TURKEY Lingua Macedone- poesia Daniela Andonovska-Trajkovska book "Electronic Blood“ Republic of North Macedonia Lingua serba- poesia Borche Panov residente nella Repubblica del Nord Macedonia book "Brijanje balona" Arabic Language Country: Syria Book “ 30daqeqa fe hafela mufkhkha ثلاثون دقيقة في حافلة مفخخة “ “ Poet : Manahel Alsahoui Country: United Arabic Emirates Book “alrabia alarie - الربيع العاري “ “ Poet : Adel Abbas Mahdi Alkhazzam City :Dubai Country: Palastine Book “ aerny intbahk ayoha al-ghreeb - أعرني انتباهك أيها الغريب “ Poet : AMAL ISMAIL MAHMOUD ABDALLA City :in – Ras al- khaima - UAE Country:Yemen Book “ heyl - حيل “ Poet : Maysoon Abdul Rahman Yehya Al Eryani City : Sana’a Country:SaudiArabia Book “ Tfaseel Al-Faragh - تفاصيل الفراغ " Poet :AHMED MOHAMMED ALZAHRANI Lingua spagnola Spanish language Author: YURAY TOLENTINO HEVIA Residence: Cuba Book of poetry: Puertas, boleros y cenizas Editorial Primigenios, Miami, Florida, EUA.

 
 
 
 
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