giovedì 4 gennaio 2018
Dulcedo, versi di Carmen Moscariello
Dulcedo
Non immaginavo che un letto così piccolo
potesse contenere la tua fantasia
frenetica lavorazione in quadri, sedie e scorri mano,
mai sentii il calore del legno scorrermi fino al cuore,
e lì in casa Batllò, vortice tribuna alle tue follie
bellezze in margherita giallafunghi vestiti
a festa, capriole di edere e salamandre
nella tua povera stanza con cristo crocifisso (dulcedo)
la cartella medica: undici giorni prima di morire
nemmeno ti riconobbero – la solitudine – dulcedo
vetta degli azuleios
conosciute sconosciute pettinano
le azzurre tribune nella sabbia
fuocata della Sagrada.
Barcellona, abitazione di Gaudì: Camera da letto
19 ottobre 2012.
di Carmen Moscariello, da L'Ororologio smarrito, Guida Editori
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