giovedì 19 settembre 2019

Tre donne intorno al cor mi son venute...

Tre donne intorno al cor mi son venute,




e seggonsi di fore;
ché dentro siede Amore,
lo quale è in segnoria de la mia vita.
5Tanto son belle e di tanta vertute,

che ’l possente segnore,
dico quel ch’è nel core,
a pena del parlar di lor s’aita.
Ciascuna per dolente e sbigottita,
10come persona discacciata e stanca,

cui tutta gente manca
a cui vertute né belta non vale.
Tempo fu già nel quale,
secondo il lor parlar, furon dilette;
15or sono a tutti in ira ed in non cale.

Queste così solette
venute son come a casa d’amico;
ché sanno ben che dentro è quel ch’io dico.
Dolesi l’una con parole molto,
20e ’n su la man si posa

come succisa rosa:
il nudo braccio, di dolor colonna,
sente l’oraggio che cade dal volto;
l’altra man tiene ascosa
25la faccia lagrimosa:

discinta e scalza, e sol di sé par donna.
Come Amor prima per la rotta gonna
la vide in parte che il tacere è bello,
egli, pietoso e fello,
30di lei e del dolor fece dimanda.

"Oh di pochi vivanda",
rispose in voce con sospiri mista,
"nostra natura qui a te ci manda:
io, che son la più trista,
35son suora a la tua madre, e son Drittura;

povera, vedi, a panni ed a cintura".
Poi che fatta si fu palese e conta,
doglia e vergogna prese
lo mio segnore, e chiese
40chi fosser l’altre due ch’eran con lei.

E questa, ch’era sì di piacer pronta,
tosto che lui intese,
più nel dolor s’accese,
dicendo: "A te non duol de li occhi miei?".
45Poi cominciò: "Sì come saper dei,

di fonte nasce il Nilo picciol fiume
quivi dove ’l gran lume
toglie a la terra del vinco la fronda:
sovra la vergin onda
50generai io costei che m’è da lato

e che s’asciuga con la treccia bionda.
Questo mio bel portato,
mirando sé ne la chiara fontana,
generò questa che m’è più lontana".
55Fenno i sospiri Amore un poco tardo;

e poi con gli occhi molli,
che prima furon folli,
salutò le germane sconsolate.
E poi che prese l’uno e l’altro dardo,
60disse: "Drizzate i colli:

ecco l’armi ch’io volli;
per non usar, vedete, son turbate.
Larghezza e Temperanza e l’altre nate
del nostro sangue mendicando vanno.
65Però, se questo è danno,

piangano gli occhi e dolgasi la bocca
de li uomini a cui tocca,
che sono a’ raggi di cotal ciel giunti;
non noi, che semo de l’etterna rocca:
70ché, se noi siamo or punti,

noi pur saremo, e pur tornerà gente
che questo dardo farà star lucente".
E io, che ascolto nel parlar divino
consolarsi e dolersi
75così alti dispersi,

l’essilio che m’è dato, onor mi tegno:
ché, se giudizio o forza di destino
vuol pur che il mondo versi
i bianchi fiori in persi,
80cader co’ buoni è pur di lode degno.

E se non che de li occhi miei ’l bel segno
per lontananza m’è tolto dal viso,
che m’have in foco miso,
lieve mi conterei ciò che m’è grave.
85Ma questo foco m’have

già consumato sì l’ossa e la polpa,
che Morte al petto m’ha posto la chiave.
Onde, s’io ebbi colpa,
più lune ha volto il sol poi che fu spenta,
90se colpa muore perché l’uom si penta.

Canzone, a’ panni tuoi non ponga uom mano,
per veder quel che bella donna chiude:
bastin le parti nude;
lo dolce pome a tutta gente niega,
95per cui ciascun man piega.

Ma s’elli avvien che tu alcun mai truovi
amico di virtù, ed e’ ti priega,
fatti di color novi,
poi li ti mostra; e ’l fior, ch’è bel di fori,
100fa disiar ne li amorosi cori.

Canzone, uccella con le bianche penne;
canzone, caccia con li neri veltri,
che fuggir mi convenne,
ma far mi poterian di pace dono.
105Però nol fan che non san quel che sono:

camera di perdon savio uom non serra,
ché ’l perdonare è bel vincer di guerra.

mercoledì 11 settembre 2019


Indelebile come un tatuaggio di Francesco Testa
Rilettura dell’opera 
di  
Carmen Moscariello


Seminare la vita nei complicati percorsi della mente e del cuore.

I vagoni della storia sbuffano sui binari, sono ripieni di dolore e d’amore, viaggiano congiunti su focolari sbilenchi, lì la vita trascorre le sue stagioni quasi indipendenti dalla volontà dei protagonisti. Si è coinvolti e travolti e il treno non vagheggia, né sberleffa, è carico, troppo carico di vita. Il fato? La storia? Porteranno  Uccio, uno dei protagonisti dell’opera.( Il più importante?)) ancora bambino a migliaia di chilometri dalla sua casa. Così gli altri hanno voluto! Insieme alla sua famiglia deve abbandonare ogni cosa , la terra d’Istria e cercare asilo a Napoli presso un parente che ben presto lo butta fuori di casa insieme alla sua famiglia. La storia con la maiuscola si intreccia ben presto con quella di un bimbo, sembrerebbe, per questo aspetto, di essere di fronte a “La storia” Di Elsa Morante. Un bambino, una famiglia, vagano nella solitudine della  disperazione, alla ricerca di un tetto in  un mondo di amici del silenzio, persi in un un globo sconosciuto, povero, arcano. All’inizio  il covone di grano essiccato dalla guerra è reso difficile da restituire alla preghiera del pane quotidiano e  nulla contenga se non la rabbia, la solitudine, il girare a vuoto verso un orizzonte che non esiste e  che tutto sia attraversato da un’acqua torbida, maleodorante. Ma poi , sempre la sorte, vuole che Uccio faccia amicizia con un disertore americano e qui tutto è bello, il bambino ha una porta che si apre ai suoi rintocchi, ha qualcuno che lo prende per mano e lo guida in quella che dovrebbe essere la vita. Ma, la storia si contorce di nuovo e la morte ruba ogni cosa con la sua feroce ingordigia. Fin quando  l’amore ( questo, sì, che è l’autentico protagonista dello splendido lavoro di Francesco Testa) non consente di nuovo di sperare, di chiedere, raccogliere. Per sfuggire al deserto, con istinto luminoso il fanciullo si affida ai luoghi di Napoli, ai vicoli del Tribunale, si parte inconsapevole alla scoperta della città. Dall’anfiteatro del chiostro di Santa Chiara piastrellato di sole e di luce, fino  alla  chiesa (incubo e presaga) delle Capuzzelle, una sosta all’ospedale delle bambole e perché no, un giro nella poesia dei presepi napoletani. Il percorso da storico si traduce in viaggio per la città,(ecco Napoli, nuova affabile protagonista, della quale l’autore non nasconde le molte sofferenze). Un treno con i suoi vagoni curiosi, a volte spaventati , ma che cercano la vita dove, ovunque, si nasconda. Avvolge il tutto un percorso di sacralità un senso cristiano della vita che nonostante tutto vada vissuta nella sua interezza, e nell’appartenenza a Dio e al prossimo. Impressionanti le pagine in cui Uccio, ormai divenuto un bel giovane, è abbandonato dall’amore, lì tutto trasborda, tutto potrebbe tragicamente finire, l’arcano prende i suoi spazi e si incatena alla ricerca di un fine, per un qualcosa che abbia il senso. Il romanzo tessuto in bellissime e delicate trasparenze è di bella lettura, segue tutti i grovigli della mente, li esplora come solo sa fare un esperto umanissimo viaggiatore.














sabato 31 agosto 2019

Premio per la Legalità contro le mafie a Vinicio Capossela

Premio per la Legalità contro le mafie
Motivazione per il Premio a Vinicio Capossela
La Giuria del Premio Tulliola- Renato Filippelli , l’associazione culturale “Tulliola” e la sua Presidente, poetessa Carmen Moscariello hanno deciso di attribuire il Premio per la Legalità contro le mafie (VII edizione) all’Artista Vinicio Capossela .
La decisione nasce dalla convinzione che se si vuole liberare il mondo dalle mafie non bastano i bravi magistrati e le Forze dell’ordine, se non sono coadiuvati dai cultori dell’anima.
Abbiamo ritenuto che Vinicio Capossela sia un poeta, un cantore, un filosofo in grado di interpretare questa nostra convinzione: non si distruggono le mafie senza un’educazione al Bello e la presa di coscienza del male .
Ebbene, la letteratura musicologica di Capossela è un mezzo importante per questo scopo. La vastità dei suoi fini che sfrigolano dai delicati versi (sempre nei suoi capolavori note e metrica si confondono e si nutrono scambievolmente, oltrepassando ogni canone istituzionale) alla “Ballata per uomini e porci” un’ esplosione di denunzia contro la decadenza morale e sociale, contro l’orrido provocato dalle paure bene instillate, e la malinconia che travolge la via della nebbia, che fa perdere la strada e rincorrere l’ossessione di chi siamo, cosa vogliamo, dove andiamo, perché andiamo? Perché i cani hanno abbaiato alla luna e le finestre e i portoni delle case restano chiusi a custodire la polvere e il canto della civetta spia i misteri della vita e della morte?. Una danza in catene che sfocia nell’urlo di tutti gli animali, dei quali ognuno di essi è una particella del nostro essere. Aver scelto questo artista, non è stato perché è mio compaesano irpino (lui di Calitri, io di Montella) . Mi sono avvicinato per la prima volta alla sua arte con il suo “Modì” un inno all’amore e alla morte scritto per Modigliani e Jeanne Hébuterne. Un delicato iato sui tetti dei colombi che pigolano al giorno e alla luna, le sue note hanno arato il ricordo e ci hanno restituito il candore dell’arte nell’amore.
I ritmi sono spinti al limite anche dalla tecnica strumentale, che ha davvero aperto strade mai percorse finora che con la loro forza propulsiva mettono nel cuore un desiderio di rinnovamento del mondo. Sentirlo suonare la sua chitarra è un’esperienza di forza, un cielo di rinnovamento il tremore dei terremoti irpini tutto nelle sue mani , nella sua arte.
L’aspetto poetico, strumentale, filosofico trova ampia eco in quello sociale, nei silenzi, nei vicoli di Calitri che stillano suoni , canzoni e morte.
La ricerca delle periferie, (Canzoni della Cupa), la compagnia degli ultimi,( i sette dell’apocalisse) animano un primitivismo che si nutre della lezione dei più grandi : Modigliani, (Modì-(1991); e nell’ultima opera che predilige la ballata , troviamo testi di delicata umanità e nel contempo struggenti, dedicati a San Francesco (Perfetta letizia ) , ai fratelli Grimm, a Oscar Wilde, (Ballata dal carcere di Reading), che si accompagnano a testi con prevalenti suoni graffianti della licantropia, il lupo con la sua rabbia da sfogare . Lopera sua si muove sempre da orizzonti lontani eppure vicinissimi, sono quegli orizzonti che solo il poeta può decifrare.
Nei suoi capolavori non vi è mai netta demarcazione tra poesia, musica, letteratura, filosofia , sociologia ed epoche storiche: sceglie i suoi personaggi dove la sua empatia approda e qui veleggia sicuro entrando fino in fondo all’anima dei personaggi che ha scelto di musicare e raccontare.
Per tutti questi motivi abbiamo deciso di premiarlo, poiché la sua musica indica la strada maestra per un vivere lontani dalla disperazione e da qualsiasi male. Lo abbiamo anche premiato per le sue acute capacità di saper leggere nelle cause del dolore e della perdizione, nelle opere emerge forte il suo talento .Questo artista poliedrico, i cui repertori ci inducono a credere che l’opera sua magnifica possa aiutare l’uomo a penetrare l’autentica bellezza e grandezza dell’universo. Lo sentiamo per tutto questo molto vicino a Rocco Scotellaro, in più rispetto al grande poeta egli possiede la musica, in comune hanno l’amore per la natura e per la sorte dell’uomo. In questo senso lo riteniamo grande Maestro nella lotta alle mafie , nella sua musica la stessa licantropia e l’orrore per il lupo mannaro può tradursi in desiderio del cambiamento di rinnovamento, di rinascita.
La Presidente del Premio
Carmen Moscariello

Scriveremo, per quanto ci è possibile , le motivazioni del premio anche per gli altri concorrenti. Per Vinicio Caposella ci è sembrato necessario chiarire le motivazioni per l'assegnazione del" Premio per la Legalità contro le mafie." Abbiamo finora premiato solo i grandi uomini di Giustizia (Federico Cafiero De Rhao, Franco Roberti e gli altri) che hanno lottato e lottano contro le mafie, ma ci siamo convinti che il loro eroismo non basta se non si tenta di modificare le coscienze e trovare dei"miti" che ci affratellino, ci uniscano nel bene.

mercoledì 31 luglio 2019

Patrocinio della Camera dei Deputati

Premio "Tulliola- Renato Filippelli" XXV Edizione
"Premio per la Legalità contro le mafie"


La manifestazione si terrà presso il Senato nella Biblioteca Spatolini

con il Patrocinio della Camera dei Deputati












Il sogno del poeta
Iniziò trenta anni fa, a voce bassa e senza l'aiuto di nessuno. 















Fondato e guidato dalla Poetessa Carmen Moscariello, affiancata sempre nel tempo  dal Poeta Renato Filippelli (presidente fin dal suo inizio) e dall'Avvocato Senatore Erasmo Magliozzi Presidente onorario, oggi presieduto da Dante Maffìa candidato al Nobel e da Emerico Giachery ,il più grande Italianista. Una Giuria prestigiosa, formata da: Andrea Battistini Giuseppe tre Bisacce, Claudia Piccinno che ha curato i rapporti internazionali (una giuria di grandi scrittori in madre lingua dall'India, dai Paesi arabi ,dalla Cina e da moltissimi paesi europei), Carmen Moscariello, Domenico Pimpinella.
Veleggiò all'inizio non oltre le sponde di Gaeta, qualche volta comprese anche Fondi, per divenire oggi Premio mondiale, al quale in questa edizione parteciperanno gli ambasciatori di diversi paesi. Con enorme gioia si è appreso che il Premio ha ottenuto il patrocinio della Camera dei deputati e che sarà ospitato al Senato, nei luoghi sacri della democrazia e della politica. Ringraziamo molto e siamo grati alla Presidente del Senato Alberti Casellati e al Presidente  della Camera Roberto Fico 
Il premio sarà ospitato dal Senato della Repubblica nella  Sala degli Atti Parlamentari.
Grati ad entrambi..
La presidente del Premio
Carmen Moscariello

domenica 21 luglio 2019

Il Senato della Repubblica dà ospitalità al Premio Tulliola- Renato Filippelli e al Premio per la Legalità contro le mafie VII Edizione .Patrocinato dalla Camera dei deputati


Si aprano le danze 




Premio "Tulliola Renato Filippelli" XXV Edizione. Premio per la Legalità contro le mafie VII Edizione. La premiazione si terrà presso il Senato delle Repubblica a Roma, più esattament nella Sala degli Atti parlamentari 
Biblioteca del Senato "Giovanni Spadolini" 
Piazza della Minerva, 38 dalle ore 16,30 alle 19,30 del 18 ottobre.
Roma .L’accesso alla sala è permesso - con abbigliamento consono e, per gli uomini, obbligo di giacca e cravatta . 










Prego tutti gli interessati a partecipare all'evento di inviarmi tramite messanger o mail nome cognome e data di nascita, anche delle persone che vi accompagnano, la sala è grande e c'è posto fino a 90 persone.DEVO FORNIRE I NOMINATIVI AL SENATO PER L'ACCESSO. Portarsi carta d'identità o passaporto.
 Le personalità che quest'anno riceverannoil Premio per la Legalità contro le mafie.





La Giuria  ha scelto Personalità tra le più insigni del nostro Paese che si sono distinte per la difesa dalle mafie, per la protezione dei bambini, delle donne, dei più emarginati e dimenticati. Ha scelto chi si è battuto con intelligenza e sacrificio contro la corruzione che insieme alle mafie sono il cancro del nostro Paese. Senza dimenticare l'Arte, in questo occasione  la musica, che ci ricorda quanto l'uomo può essere divino nel suo fare e vicino a Dio.
Roberta Beolchi : a difesa e cura dei bambini vittima di matricidi;
Raffaele Cantone:Fedele servitore dello Stato Presiede l' Autorità Anticorruzione  ;
Catello Maresca : magistrato impegnato nella lotta contro la camorra;



Carla Celletti : Cavaliera del Lavoro.
Vinicio Capossela Strumentista, poeta di fama mondiale, figlio di emigrati irpini in Germania;
Franca Leosini: dare la parola a chi non ha più voce;



Federica Sciarelli: dare voce ai più dimenticati, alle donne vittime di violenza (femminicidi), in soccorso di  chi perde la strada di casa.



Quasi tutti, ad eccezione di uno (non è pancora pervenuta la risposta) saranno presenti alla premiazione. Le prime ad aver risposto sono state: Federica Sciarelli e Franca Leusini
La Presidente del Premio Carmen Moscariello

lunedì 15 luglio 2019

La spiritualità aristocratica di Carmen Moscariello

La spiritualità aristocratica.
Mi chiedo sempre più spesso quale valore oggi abbia la parola e in particolare la parola poetica. Perchè si scrivono versi' Perchè si può dedicare un'intera vita alla poesia, o più semplicemente alla parola scritta. Queste domande hanno attraversato il mio spirito per un'intera esistenza, mi sono detta che con la posia e la mia scrittura consegnavo al mio prossimo la parte migliore di me, lo scrivere mi rendeva meno estranea al mondo. Sono stata sempre una "talebana", una rivoluzionaria, una ragazza del 68 e ho sempre ricercato la verità e l'autenticità di un contatto umano. Ma da sempre mi scontro con il non dire degli altri, il raccontarsi ipocritamente bugie, il parlare del tempo, del caldo o del freddo, in alcune conferenze mi sono sorpresa ad ascoltare relatori che ripetevano a memoria il niente. Così su mattoni di cartone ci si illude di costruire la vita. Per molti il poeta è un po' scemo, un po' fuori dal mondo,un po' fuori di testa , uno che non sa essere furbo. Queste sono le accuse che mi hanno sempre rivolto. Così non potendo trovare confronto nel mondo ( ci si parla per non dire niente), mi sono circoscrtta in mura solide di parole. Non bastandomi la poesia, ho fatto la giornalista per quasi venti anni della mia vita, avevo molti lettori e ricevevo infiniti complimenti, ma in verità erano solo falsità, quelle cose che io scrivevo non interessavano a nessuno, loro curavano i loro interessi ed erano amici e facevano affari con quelle persone sulle quali documentavo crimini gravissimi, anche alcuni miei colleghi di scuola mi venivano a dire di stare attenta. A un mio articolo  un collega mi disse chiaramente "hai due figlie chi te lo fa fare!) . Ma questo è niente ho ricevuto molte volte , tuttora continuo a riceverle, e denunziato minacce di morte, o "ti mando a dormire sotto i ponti" senza che a queste minacce siano seguite risposte da chi di dovere. Di questo ho parlato qualche giorno fa con Padre Nevio della SS.ma Trinità di Gaeta, gli dicevo di aver speso la mia vita, senza poi aver prodotto alcun cambiamento o miglioramento della società. Lui, che ama la mia poesia, mi ha detto "anche una sola goccia è importante". Ecco che la pagina scritta rimame il mio termine di confronto con un mondo che non esiste, che non sa cosa farsene delle parole, del coraggio, della onestà. Così la Poesia assume per me il valore della vera luce, l'incredibile credo che essa è verità e non può essere non ascoltata. Non so se lo scrivere è un dono, certamente per me è diventato un modo di comunicare con quei pochi che sanno ascoltare, che a loro volta non vogliono parlare del tempo o ridacchiare sui dolori altrui. Il sentirsi tanto furbi, i più furbi, non ha reso questo mondo tanto felice, mi sono sentita dire anche ad un corso di formazione sulla psicosintesi di Assagioli, (dove si parlava dell'anima) "Carmen fatti furba come un serpente, altrimenti ti sbraneranno".Molti genitori dicono ai lori figli adorati "fatti furbo!". E allora che cosa ci aspettiamo.....di che ci lamentiamo!
Carmen Moscariello

sabato 13 luglio 2019

Premio Mondiale "Tulliola- Renato Filippelli. Premio per la Legalità contro le mafie.











Proclamazione dei vincitori del Premio Tulliola- Renato Filippelli e Premio per la Legalità contro le mafie.

La Giuria del Premio mondiale Tulliola-Renato Filippelli già insignito  di medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e di adesioni della Presidenza del Senato e della Camera, ha concluso i suoi lavori e proclamato i vincitori. Il Prestigioso Premio è stato egregiamente presieduto da Dante Maffìa, candidato al Nobel e medaglia d’oro del Presidente della Repubblica per la Cultura. Il Presidente si è letto ognuna delle opere partecipanti e ha seguito ogni attimo del Premio;
Presidente onorario Emerico Giachery uno dei nomi più eminenti della Critica Letteraria dell’ultimo secolo;
Presidente e fondatrice del Premio la poetessa Carmen Moscariello.
Gli altri membri della Giuria sono:
Andrea Battistini già Prof dell’Università di Bologna,
I suoi lavori (oltre 800 titoli pubblicati, alcuni dei quali tradotti in inglese, giapponese, tedesco, spagnolo, francese, ungherese e portoghese), hanno abbracciato soprattutto il Seicento e il Settecento, principalmente le figure di Galileo Galilei e di Giambattista Vico, autori entrambi di cui ha curato diverse edizioni delle opere. Si è inoltre occupato del genere autobiografico, del Barocco, della retorica, di Dante Alighieri.
il Prof dell’Università della Calabria Giuseppe Trebisacce grande e acclamato scrittore, moltissime   opere pubblicate,ha  ottenuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti;
Claudia Piccinno Poetessa, elegante e raffinata traduttrice di poeti stranieri e di poeti italiani in diverse lingue, ha curato la Sezione stranieri per il Premio Tulliola -Renato Filippelli,scegliendo una prestigiosa Giuria in madrelingua, poetessa di ampia umanità e cultura, ospite in numerosi cenacoli poetici italiani e stranieri, autrice di molte opere acclamate in premi prestigiosi;
Michele Urrasio Poeta tra i più recensiti e amati del panorama letterario italiano, la sua poesia delicata e forte ha aperto le sue profumate finestre al mondo dei sentimenti timidi e immensi;
Domenico Pimpinella, scrittore, saggista, attento osservatore dei processi di solitudini ai quali l’uomo  moderno si è assuefatto;
La Presidente e fondatrice del Premio, poetessa Carmen Moscariello;

Per la sezione estera ,la Giuria è così formata: Hilal Karahan dalla Turchia, Raed Aljishi dall’Arabia Saudita, Milica Lilic dalla Serbia, Santosh Alex dall’India, Oscar Limache dal Perù
Barbara Vellucci , dottoressa è da sempre Segretaria Generale del Premio, lavora a Milano presso una delle più prestigiose case editrici italiane.
Tutta la Giuria ha lavorato  senza compenso.
Il Premio non chiede aiuti a enti statali o privati, è sovvenzionato da Carmen Moscariello.
La Presidente del Premio Carmen Moscariello
Poesia
  • Primo classificatoLa testa  tra le mani  di  Spurio Lorenzo;
  • Secondo classificato:Vita  di Francesco D’Episcopo;
  • Terzo classificato: Lux  in tenebris di Vittoria Nenzi;
  • Quarto classificato: Orme intangibili  di Alessandro Ramberti;
  • quinto classificato:Tra rovi e pietre preziose  di  Bruna Cicala.
Diploma di merito: Lettere da lampedusa di Bruno Rubini; Circostanze certe  di  Di Pasquale Colomba.

Narrativa
Primo classificato: Segreti di Dall’olio Anna Maria;
secondo classificato : La logica del gambero di Maria Rosaria Selo;
Terzo classificato: L’isola di Assunta Antonini;
Quarto Classificato ex aequo : L’archetipo di Salvatore Maiorana e L’avvoltoio di Giuseppe Petrarca;
Quinto classificato ex aequLe strade della Mehari di G. Siani di Paolo Miggiani; Agnese, una Visconti di Adriana Assini.
Saggistica
Primo classificato:1000 e una notte di Capaccioli Massimo;
secondo classificato ex aequo Cara Matilde di Lorenza Rocco; Non cè un giorno da perdere di Iuliano Saggese;
terzo classificato : Evoluzione della conoscenza di Vincenzo Iannuzzi;
quarto classificato :Il caso Bracco di Severina Francesco;
Diploma di merito  a Dimensioni verticali di Sandra Avincola.
Vincitrici opere straniere a pari merito:
su un totale di 29 autori partecipanti:
23 autori dai paesi di lingua araba
3 dalla Turchia
1 dall’India
1 dalla Serbia
1 dall’Irlanda
  • 1-The Banished Descendant
    Hassan Al – martooshi
    Oman
    2- The Fragile Knee of Light
    Mohammed Salih Sirkhoh
    Kuwait
    3-In search of the times past
    Maja Herman Sekulich
    Serbia
    4- Tutti periodi mai dimenticati
    Mesut Şenol
    Turkey
    5-We embarrassed the stone
    Layla Alasyed
    Bahrain
    6-Where Are You Heading
    Osman ÖZTÜRK
    Turkey.
Premio della Critica a “Veleni e verità” di Giulia Fera e Francesco Testa.   

Riconoscimenti fuori concorso :”Il regionale delle sei e quarantatré” di Marcello Carlino;
” Italo Svevo il superuomo dissimulato “di Noemi Paolini Giachery;
“Giovanni Palatucci un giusto e un martire cristiano ” di M. Bianco e Giovanni Palatucci De Simone;
“Parva materia di Iuliano Giuseppe;
Cronaca di un soggiorno di Nazario Pardini.
Menzione di merito per Ester Cecere col suo libro di racconti bilingue Punti di incrocio.
Premio per la Legalità contro le mafie VII Edizione

Richieste adesioni al Presidente della Repubblica, del Senato, della Camera.



Personalità che per i loro alti meriti sociali etici, artistici, umanitari , si sono distinti come dfensori della società civile, dei bambini che hanno avuta la madre assassinata, degli ultimi, dei più dimenticati, dei carcerati, di chi con l’arte e la musica rende la vita un bene prezioso da non sciupare:
Roberta Beolchi : adifesa e cura dei bambini vittima di matricidi;
Raffaele Cantone:Fedele servitore dello Stato  ;
Vinicio Capossela Strumentista, poeta di fama mondiale, figlio di emigrati irpini in Germania;
Franca Leosini: dare la parola a chi non ha più voce;
Catello Maresca : magistrato impegnato nella lotta contro la camorra;

Carla Celletti : Cavaliera del Lavoro;
Federica Sciarelli: dare voce ai più dimenticati, alle donne vittime di violenza (femminicidi), a chi perde la strada di casa.
Premiati con adesioni presidenziali  del Senato e della Camera nei precedenti anni: Federico Cafiero De Rhao, Franco Roberti, Pierpaolo Filippelli, Giuseppe Miliano, Rossana Brancaccio, Rosaria Capacchione, Aldo Masullo, Ugo Piscopo, Liana esposito, AnielloMontano,FrancescoPinto.