lunedì 30 luglio 2012

Giordano Bruno e il gioco delle illusioni

 di Marco Bertelli 

Quando il “moralizzatore” e il “teologo” scendono nell’inferno delle carceri dove il Nolano, fisicamente ripiegato su se stesso, tesse incessantemente la sua (ahimè) illusoria tela da presentare al Papa come l’arazzo più Vero da esporre nei Palazzi Pontifici, non si accorgono della scritta che appare sopra lo stipite della porta della cella dove Bruno è rinchiuso: “lasciate ogni speranza, o voi ch’entrate!!!”. Ovviamente la scritta non può che essere virtuale, ma c’è da scommettere che Dante, avesse potuto vedere quei fatti, avrebbe istituito nella Divina Commedia un nuovo girone del suo inferno, quello dei “poveri illusi”. Paradossalmente tutti i protagonisti della vicenda, mirabilmente raccontata in questo libro, incorrono nell’illusione, ma solo uno dei tre (indovinate chi…) ne è perfettamente cosciente. Giordano Bruno sa di essere caduto da tempo nell’illusione, che egli stesso aveva fatto nascere, di poter dare il via ad un Risveglio di una Chiesa incapace di trascendere la propria dissolutezza morale e incapace di evolvere dal punto di vista culturale, preda unicamente della sete di potere. Diversamente da lui, Beccaria e Isaresi sono costantemente in balìa di un’illusione, dalla quale non sanno liberarsi, quasi fosse un rogo al quale si sono essi stessi condannati: l’illusione di condurre alla “ragione”, e quindi all’abiura, colui il quale non ha nulla da abiurare. Il punto centrale della vicenda, forse, è tutto qua. Nel “gioco delle illusioni” che i protagonisti inscenano, ciascuno su diversi piani di coscienza, i ruoli si confondono come in uno spettacolare ologramma. I due rappresentanti del Sacro Collegio pretendono di esercitare il ruolo di giudici che il Sant’Uffizio ha loro delegato e con vane minacce più o meno velate, tentano di impossessarsi della paura umana di qualcuno che tende ad essere “sovrumano” e che le paure, a loro dispetto, le ha da tempo trascese. L’Eretico “impenitente e pertinace”, invece, ribalta la situazione, negando l’autorità , e quindi l’implicita capacità di giudicare, che i crocifissi pendenti dalle vesti domenicane, conferiscono ai due (ormai  ex) confratelli. Giordano Bruno è padrone della propria illusione, mentre Beccaria ed Isaresi, pur se a livelli diversi, sono schiavi di un’illusione costruita da altri. Questo è il perno attorno al quale gira tutta l’intelaiatura dei dialoghi e dei diverbi, che rende questa narrazione molto più avvincente di quanto non possa sembrare una storia dall’esito risaputo, quale quella che vede un “martire” (come ancora incautamente molti osano definire il Nolano) condannato ad un ingiusto rogo. La sublimazione di tutto ciò la troviamo al capitolo 6, dove Bruno rivela ad Isaresi quell’incubo ricorrente, nel quale pur con la mente “in piena”  come un fiume colmo di idee da rivelare al mondo, non riesce ad emettere dalla sua bocca la voce che ne permetterebbe la diffusione. Egli sa, sente che presto gli verrà impedito di comunicare, anche nella forma più naturale, il sapere che tiene in serbo. Vede in che direzione la sua personale vicissitudine si sta incamminando, eppure, nonostante la frustrazione e lo sgomento che il ricorrere di questo sogno paventano, egli non ne resta irretito, ma continua a dominare il duello intellettuale che lo vede contrapposto ai due suoi futuri carnefici. Lo fa in maniera naturale, come solo può fare colui che conosce l’arte di dominare il sogno, rendendolo reale a suo piacimento, senza restarne, nel suo intimo, coinvolto. Capacità di scegliere tra realtà e sogno, caratteristica peculiare di pochi “iniziati”, di coloro i quali hanno la capacità di “risvegliare gli animi dormienti”. E’ qui che dobbiamo, a mio avviso, cercare la vera essenza di Bruno. Nell’Eroico Furore che lo porta a trascendere, ad andare oltre l’illusione, non nell’”eroico furore” che lo porta ad un martirio utile solo a chi vuole soffocare la Filosofia del Nolano, racchiudendola e limitandola in un disperato atto di coraggio e di forza eroica fini a se stessi. “Io dirò la verità” è un racconto che è in grado di portare il lettore nella direzione giusta per capire che cosa significa veramente  essere un “risvegliatore di animi dormienti”. Giordano Bruno è proprio questo.

venerdì 27 luglio 2012

L'Università "G. d'Annunzio" piange la professoressa Nicoletta Tirinnanzi

Un'icona della filosofia

L'Università "G. d'Annunzio" piange la professoressa Nicoletta Tirinnanzi, scomparsa prematuramente all'età di 47 anni

UN'ICONA DELLA FILOSOFIA. “Chi aumenta sapienza, aumenta dolore” avrebbe sussurrato in un simile momento, forse, il filosofo Giordano Bruno, tanto amato e studiato dalla Professoressa Nicoletta Tirinnanzi, scomparsa nella notte tra sabato 21 e domenica 22 luglio all’età di 47 anni. Non è semplice infatti per gli studenti che l’hanno conosciuta ed apprezzata molto e per i suoi colleghi che hanno contribuito insieme a lei a far conoscere la filosofia, accettarla morte di una donna che insegnava con entusiasmo ciò che realmente amava con quell’inconfondibile e rilevante accento toscano che incantava chiunque l’ascoltasse durante le sue eleganti lezioni che molto spesso diventavano delle vere e proprie “conversazioni filosofiche”. A stroncare la vita della Professoressa Tirinnanzi sembrerebbe essere stato un arresto cardiaco durante il sonno, avvenuto all’interno della sua abitazione nella città di Firenze.
UN PUNTO DI RIFERIMENTO. Era molto stimata nel Dipartimento di Scienze Filosofiche all’interno della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti – Pescara dove incarnava un vero e proprio punto di riferimento per gli studenti che si rifacevano sovente a lei per la sua disponibilità e la sua capacità di sciogliere quei nodi che molto spesso si potevano creare durante un comune percorso universitario; la sua risposta ad ogni domanda postagli prima di qualsiasi parola era un sorriso che immediatamente rassicurava chiunque entrasse timoroso in un’aula dell’ università.
L'ULTIMO SALUTO. L’estremo saluto alla giovane Professoressa, docente ordinario di Filosofia è stato ieri (24 luglio) nella sua città natale ma, anche nella città di Chieti dove lei ha lavorato per diversi anni, ogg (25 luglio) si terrà una messa alle ore 17.30 in suo onore, precisamente nella Chiesa della Madonna delle Piane. “Non è la materia che genera il pensiero,è il pensiero che genera la materia”, a lei questo pensiero cara Professoressa, è il caso di salutarla con una citazione del suo amato Giordano Bruno: noi la vedremo sempre seduta dietro quella scrivania mentre continua a darci infinite lezioni di cultura, ma anche di consapevolezza.

Alessandra Renzetti mercoledì 25 luglio 2012, 09:37

 

Alberto Magnelli opere 1910-1970 dal 9 giugno al 16 settembre 2012

Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea “Giovanni da Gaeta”
Alberto Magnelli
opere 1910-1970
dal 9 giugno al 16 settembre 2012


Alberto Magnelli: a Gaeta due incontri dedicati all'artista

Sono in programma due importanti conversazioni nell'ambito della mostra “Alberto Magnelli, opere 1910-1970”, allestita nella Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea “Giovanni da Gaeta” e organizzata dal Comune di Gaeta (LT) in collaborazione con Monte-Carlo International Art e l’Associazione Culturale Novecento:
Venerdì 27 luglio 2012 alle ore 19,00
con Marcello Carlino, ordinario di letteratura presso l’Università “La Sapienza” di Roma, sul tema:
Magnelli e le avanguardie del Novecento

Venerdì 31 agosto 2012 alle ore 18,30
con Giorgio Agnisola, critico d’Arte e curatore scientifico della mostra, sul tema:
Magnelli da vicino: L’autore, le opere

Gli incontri si svolgono presso la Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea “Giovanni da Gaeta”, a Gaeta (LT), via De Lieto n. 2, Palazzo San Giacomo.
L’esposizione, con ben 164 opere, mette in evidenza l’intero percorso artistico del maestro fiorentino.

È disponibile in galleria un ampio catalogo pubblicato per l'occasione e che documenta in maniera dettagliata l'uomo Alberto Magnelli e la sua attività artistica.
Un apposito sito web (www.magnelli-gaeta.org) e una pagina facebook (Mostra Alberto Magnelli) sono riservati all'evento (sponsorizzato dal Gruppo Euromobil), in corso fino al 16 settembre 2012.

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INFO:
Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea “Giovanni da Gaeta”
Palazzo San Giacomo, via De Lieto n. 2/4, cap 04024 Gaeta (LT)
0771.466346 info@pinacotecagiovannidagaeta.it - info@magnelli-gaeta.org
facebook: Mostra Alberto Magnelli
sito web: www.magnelli-gaeta.org


Comunicazione e Media Relations:

Mary Attento (responsabile), m.atten@tin.it
Sandra Cervone, sandra.cervone@alice.it
Lisa Lieto, lisa_alena@yahoo.it

Spaini & Partners, matilde.meucci@spaini.it

Naturarte: i luoghi della musica

Naturarte: I luoghi della musica
VI edizione
mostra a cura di Giorgio Agnisola e Giuliana Albano
Borgo di Villa Fogliano (LT)
dal 21 luglio al 31 agosto

comunicato stampa 26 luglio 2012

Naturarte: i luoghi della musica - Installazioni nel Parco di Villa Fogliano è il titolo della mostra, a cura di Giorgio Agnisola e Giuliana Albano, in corso al Borgo di Villa Fogliano, in provincia di Latina.
Promossa da Foglianoarte, l’esposizione consta di 32 installazioni di artisti italiani e stranieri. Le opere interpretano liberamente il tema, declinando il rapporto tra arte, natura e musica, ispirandosi fisicamente o concettualmente ai segni sonori e naturali, dal canto degli uccelli al sibilo del vento, e ai loro significati nel riflesso della sensibilità, della creatività, della intelligenza speculativa.
Aperta fino al 31 agosto 2012, la rassegna espone opere di: Antonucci, Bianchi F., Bianchi Gb., Boccuzzi, Bonsangue, D'Alterio, Datti, Della Ventura, De Palma, Di Grazia, Di Laora, Ekman, Falconi, Giunta, Isabella, Lanzione, Lazzarotto, Maglione, Manciati, Manciocchi, Marchegiani, Martelli, Martone, Menichelli, Peri, Petrella, Pollidori, Reale, Restante, Tozzi, Tufano, Vogt.
La mostra si avvale del patrocinio della Provincia di Latina, dell'Assessorato al Turismo del Comune di Latina e dell’Ente Parco Nazionale del Circeo, ed è organizzata in collaborazione con l’Ufficio Territoriale Biodiversità di Fogliano del Corpo Forestale dello Stato.


SCHEDA MOSTRA
Titolo: Naturarte: I luoghi della musica
a cura di: Giorgio Agnisola e Giuliana Albano
promossa da: Foglianoarte Associazione Culturale
patrocini:
Provincia di Latina
Comune di Latina (Assessorato al Turismo)
Ente Parco Nazionale del Circeo
in collaborazione con: UTB, Ufficio Territoriale Biodiversità di Fogliano del Corpo Forestale dello Stato
sede: Borgo di Villa Fogliano – Latina
durata: 21 luglio-31 agosto 2012
orari: ore 8-20,30
vernissage: sabato 21 luglio
INFO:
FOGLIANOARTE Associazione Culturale
via Litoranea, 10619 - 04010 B.go Grappa, Latina
info@foglianoarte.it - www.foglianoarte.it

Comunicazione e Media Relations:
Mary Attento, m.atten@tin.it





"Io dirò la verità" di Guido Del Giudice

Giordano Bruno e il gioco delle illusioni.
di Marco Bertelli

Quando il “moralizzatore” e il “teologo” scendono nell’inferno delle carceri dove il Nolano, fisicamente ripiegato su se stesso, tesse incessantemente la sua (ahimè) illusoria tela da presentare al Papa come l’arazzo più Vero da esporre nei Palazzi Pontifici, non si accorgono della scritta che appare sopra lo stipite della porta della cella dove Bruno è rinchiuso: “lasciate ogni speranza, o voi ch’entrate!!!”. Ovviamente la scritta non può che essere virtuale, ma c’è da scommettere che Dante, avesse potuto vedere quei fatti, avrebbe istituito nella Divina Commedia un nuovo girone del suo inferno, quello dei “poveri illusi”. Paradossalmente tutti i protagonisti della vicenda, mirabilmente raccontata in questo libro, incorrono nell’illusione, ma solo uno dei tre (indovinate chi…) ne è perfettamente cosciente. Giordano Bruno sa di essere caduto da tempo nell’illusione, che egli stesso aveva fatto nascere, di poter dare il via ad un Risveglio di una Chiesa incapace di trascendere la propria dissolutezza morale e incapace di evolvere dal punto di vista culturale, preda unicamente della sete di potere. Diversamente da lui, Beccaria e Isaresi sono costantemente in balìa di un’illusione, dalla quale non sanno liberarsi, quasi fosse un rogo al quale si sono essi stessi condannati: l’illusione di condurre alla “ragione”, e quindi all’abiura, colui il quale non ha nulla da abiurare. Il punto centrale della vicenda, forse, è tutto qua. Nel “gioco delle illusioni” che i protagonisti inscenano, ciascuno su diversi piani di coscienza, i ruoli si confondono come in uno spettacolare ologramma. I due rappresentanti del Sacro Collegio pretendono di esercitare il ruolo di giudici che il Sant’Uffizio ha loro delegato e con vane minacce più o meno velate, tentano di impossessarsi della paura umana di qualcuno che tende ad essere “sovrumano” e che le paure, a loro dispetto, le ha da tempo trascese. L’Eretico “impenitente e pertinace”, invece, ribalta la situazione, negando l’autorità , e quindi l’implicita capacità di giudicare, che i crocifissi pendenti dalle vesti domenicane, conferiscono ai due (ormai ex) confratelli. Giordano Bruno è padrone della propria illusione, mentre Beccaria ed Isaresi, pur se a livelli diversi, sono schiavi di un’illusione costruita da altri. Questo è il perno attorno al quale gira tutta l’intelaiatura dei dialoghi e dei diverbi, che rende questa narrazione molto più avvincente di quanto non possa sembrare una storia dall’esito risaputo, quale quella che vede un “martire” (come ancora incautamente molti osano definire il Nolano) condannato ad un ingiusto rogo. La sublimazione di tutto ciò la troviamo al capitolo 6, dove Bruno rivela ad Isaresi quell’incubo ricorrente, nel quale pur con la mente “in piena” come un fiume colmo di idee da rivelare al mondo, non riesce ad emettere dalla sua bocca la voce che ne permetterebbe la diffusione. Egli sa, sente che presto gli verrà impedito di comunicare, anche nella forma più naturale, il sapere che tiene in serbo. Vede in che direzione la sua personale vicissitudine si sta incamminando, eppure, nonostante la frustrazione e lo sgomento che il ricorrere di questo sogno paventano, egli non ne resta irretito, ma continua a dominare il duello intellettuale che lo vede contrapposto ai due suoi futuri carnefici. Lo fa in maniera naturale, come solo può fare colui che conosce l’arte di dominare il sogno, rendendolo reale a suo piacimento, senza restarne, nel suo intimo, coinvolto. Capacità di scegliere tra realtà e sogno, caratteristica peculiare di pochi “iniziati”, di coloro i quali hanno la capacità di “risvegliare gli animi dormienti”. E’ qui che dobbiamo, a mio avviso, cercare la vera essenza di Bruno. Nell’Eroico Furore che lo porta a trascendere, ad andare oltre l’illusione, non nell’”eroico furore” che lo porta ad un martirio utile solo a chi vuole soffocare la Filosofia del Nolano, racchiudendola e limitandola in un disperato atto di coraggio e di forza eroica fini a se stessi. “Io dirò la verità” è un racconto che è in grado di portare il lettore nella direzione giusta per capire che cosa significa veramente essere un “risvegliatore di animi dormienti”. Giordano Bruno è proprio questo.

domenica 15 luglio 2012

FESTIVAL DELLA LETTERATURA E DELLA CULTURA LOCALE - FORMIA

Nuovo libro sul pittore Antonio SICUREZZA

 
Martedì, 17 luglio, alle ore 18,30 (ingresso libero) nella “Sala Antonio Sicurezza” del Comune di Formia, ci sarà la presentazione del libro “I paesaggi di Antonio Sicurezza”, scritto da Giuseppe La Mastra. Interverranno: l’Ammiraglio Eugenio Sicurezza (figlio del pittore), lo scultore e scrittore Gerardo De Meo e lo scrittore e storico Mario Rizzi, autori rispettivamente nel 2010 e nel 2011delle pubblicazioni sull’Artista formiano.
La manifestazione è stata allestita dal dottor Daniele E. Iadicicco, presidente del Sodalizio culturale “Terraurunca”, nell’ambito del FELL 2012, “FESTIVAL DELLA LETTERATURA E DELLA CULTURA LOCALE”.

Eleonora Duse oggi rivive in Carla Fracci

Fotografie di Dino Jarach
Pettinature di Franco Silvestro, Torino http://www.francosilvestro.it/






sabato 14 luglio 2012

"Giordano Bruno Sorgente di Fuoco" di Carmen Moscariello al Salone del Libro di Torino



Comunicato stampa Pro Loco di Minturno (LT)

Presentato dalla Associazione Turistica Pro Loco di Minturno il cartellone degli eventi per la stagione estiva 2012. Partirà infatti da martedi 10 luglio l’edizione 2012 del “Progetto Estate Cultura” a Minturno con manifestazioni all’insegna della musica, della gastronomia, dell’arte e delle tradizioni popolari.
Il programma presenta un elenco di manifestazioni atte a favorire una piacevole permanenza ai villeggianti che soggiornano in questo territorio.
Gli stessi infatti mirano a rafforzare e completare l’offerta turistica, le motivazioni di vacanza e la promozione dell’immagine delle ricchezze di questo territorio nei circuiti di comunicazione nazionali e internazionali.
Si inizia con Minturnaè Sapori, manifestazione di gastronomia dove i ristoratori aderenti all’ARIM prepareranno piatti tipici della loro cucina per farli assaggiare agli ospiti che saranno presenti per l’occasione che si svolgerà il giorno 10 luglio dalle ore 20.30 presso l’area ex Parco Recillo sul Lungomare di Marina di Minturno.
Il giorno 14 luglio si svolgerà il primo dei due appuntamenti di Nox Magica, curato da Stefania De Vita, evento che, dopo il lusinghiero successo ottenuto lo scorso anno, si ripete con un programma ancora più consistente e che si svolgerà presso l’Area Archeologica di Minturnae con inizio alle ore 20.30. Il secondo appuntamento sarà per l’11 agosto, sempre con inizio alle ore 20.30.
Il programma teatrale prevede invece la presentazione de “Le nepute de lu Sinneco” commedia in tre atti di Edoardo Scarpetta che l’Associazione Cangian (Regia di Lucio Monaco) presenterà il giorno 27 luglio alle ore 20.45 a Piazza Zambarelli a Minturno e il 17 agosto in Piazza Marco Emilio Scauro a Scauri Vecchia, sempre con inizio ore 20.45.
E’ organizzato inoltre un raduno serale per gli amanti delle Vespe che si misureranno in una gincane e si svolgerà a Piazzale Sieci a Scauri il pomeriggio del giorno 3 agosto con inizio alle ore 18.30.
La Pro Loco inoltre partecipa all’organizzazione della 36^ edizione del Premio Minturnae che si svolgerà il 28 luglio presso l’area Archeologica mentre è in via di definizione un concerto musicale dell’Associazione Bandistica di Castelgoffredo (MN) previsto per la terza decade del mese di settembre.
Gli eventi vanno ad integrarsi con altre manifestazioni che si svolgeranno sia nei centri collinari che nella fascia costiera e curati sia dal Comune di Minturno che da altri Comitati locali.
Soddisfazione da parte di tutta la dirigenza della Associazione in quanto con questo programma si conferma la presenza e l’impegno nel territorio di questa associazione.
Il Presidente Valter Creo dichiara che “finalmente si è consolidata la strada giusta facendo sistema nell’interesse di tutti. Gli ultimi avvenimenti infatti hanno registrato una completa disponibilità da parte delle categorie imprenditoriali locali e della stessa amministrazione comunale i quali hanno rinnovato fiducia a questa Associazione nel svolgere i compiti di promozione e diffusione delle attività in programma.
E’ noto – continua - che l’attuale situazione non permette di poter rappresentare un programma ricco di eventi ma sicuramente ci si è attivati per individuare manifestazioni le quali potessero comunque diventare appuntamenti di notevole interesse e di forte richiamo turistico, sociale e culturale. Sostenere e tutelare questo territorio, le sue bellezze e le tradizioni, fa parte degli scopi principali della esistenza di questa Associazione confermando così una esperienza comune che si identifica nelle Pro Loco”.
Si continua a proseguire un percorso di attività coinvolgenti varie realtà locali in modo da accrescere l’interesse a diffondere i tesori di questo territorio, maturando così forme e soluzioni, atte ad affermare l’appartenenza ad un tessuto sociale e produttivo con l’auspicio di dare sempre più maggiori risultati positivi.
Non serve ripetere l’elenco dei siti e delle ricchezze presenti nel territorio di Minturno e frazioni, ma è utile ribadire lo sforzo che stanno esprimendo tutte quelle forze culturali e sociali alla promozione, ad iniziare proprio da questa Associazione.


Lì 4 luglio 2012 L’Addetto Stampa

Recensione " Fu chiaro appena oltre lo zenith ", Paolo Fiore, Manni editore 2012




di Sabina Mitrano

Una storia davvero avvincente quella contenuta in questo romanzo, che si intreccia con altrettanto affascinanti e alte conoscenze di filosofia, scienza, storia, navigazione e astronomia, a costruire un mondo in cui immergersi è per il lettore facilissimo. Snocciolate, infatti, con grande disinvoltura all’interno del racconto, rivivono nelle avventure del protagonista alcune delle esperienze più importanti del percorso storico ed esistenziale del genere umano, come la Spagna del ‘600, l’Inquisizione, la filosofia di Giordano Bruno, la più antica cultura del popolo latino-americano, ma che non appesantiscono in alcun modo questo viaggio di un’anima alla ricerca del proprio orizzonte, anzi le offrono gli strumenti con cui chiarire e ritrovare la propria meta.
“Mi sentii osservato dall’Eterno, come se il Giorno del Giudizio fosse arrivato allora, e il tempo avesse rallentato per fermarsi e il prima e il dopo non contassero più nulla”: con queste parole l’autore descrive lo smarrimento del protagonista, che non riconosce quanto forzata fosse la propria scelta di servire Dio fino a quando la prorompente bellezza di una donna non appare come il più grande e dolce mare in cui volersi perdere. E alla stessa maniera incomprensibile comincia ad essere quel divieto di leggere alcune delle più alte pagine della nostra cultura, come il Simposio di Platone o, soprattutto, la filosofia del monaco Bruno, colui che ha provato ad insegnare all’umanità “a spaziare col pensiero, a cogliere il segno dei numeri e il numero dei segni, non solo nel futuro ma anche nel passato”, quella stessa umanità che gridava in un’estasi di follia mentre le fiamme ne cancellavano per sempre lo sguardo.
Intorno a questi pensieri l’autore costruisce una storia realissima, un difficile e avventuroso viaggio per mare, mare che è anche uno dei grandi protagonisti del romanzo, mare che unisce e divora, che bisogna saper domare con la più approfondita conoscenza dei suoi segreti, delle imbarcazioni, delle stelle che guidano il cammino dei naviganti, ma anche di coloro che cercano una soluzione, una risposta. Gli astri possono, infatti, condurre al di là dell’Oceano, in luoghi dalla lingua incomprensibile ma dalla saggezza millenaria, ma possono anche essere muti protagonisti di magiche rivelazioni, di misteri da decifrare. Chi ne accoglie la sfida può imbattersi in credenze irrazionali, in inutili sacrifici o uccisioni, mostrando quanto, in fondo, siano tutte uguali le superstizioni se non è l’amore per la conoscenza e il rispetto per ogni essere umano a guidare le azioni degli uomini
Proprio per questo non bisogna mai “credere di aver compreso una volta sola tutte le cose, lasciando alla vita sempre un altro spazio, un’altra possibilità”, per arrivare a vedere chiaro oltre lo zenith, e non per questo fermarsi, ma andare avanti e cercare ancora.



martedì 10 luglio 2012

Guido Del Giudice, "Io dirò la verità. Intervista a Giordano Bruno"


La compagnia teatrale Mimesis presenta "Il mistero di Don Giovanni"

date spettacoli:
11 luglio Fondi- piazza Beccaria
18 luglio Gaeta lido Miramare
20 agosto Campodimele
23 agosto Gaeta- lido Militare


LA TRAMA - La tranquilla vita di Kurt, professore universitario, noto studioso del mondo degli insetti, e di sua moglie Ilse, che ha conservato intera la curiosità del vivere e la voglia di divertirsi, è sconvolta dall'intervento di Martino, amico ed avvocato di Kurt che, a seguito di una scommessa fatta con Thea, amica di Ilse, sulla convergenza o divergenza fra amore e matrimonio, trascinerà i protagonisti in un vorticoso turbinio galante, che non risparmierà neppure i fedeli domestici, Giuseppe ed Emmy. Si tratta di una commedia in cui l'intreccio regna sovrano, dal dialogo spiritoso, la cui viva comicità si fonda sui meccanismi più classici della comicità teatrale, già utilizzati nel teatro comico antico, greco e romano, e di cui fu maestro per tutti Plauto: la comicità degli equivoci; una proposta di scoppiettante e garbata comicità che valeva la pena di riproporre al pubblico contemporaneo.

L'AUTORE - Leo Lenz, autore teatrale ed attore austriaco, scomparso nel 1962, fu prolifico autore di molte commedie,, di genere soprattutto brillante molto rappresentate a cavallo degli anni trenta, presenti nel repertorio delle maggiori compagnie teatrali dell'epoca, la cui ispirazione spesso si fonda sul teatro brillante francese di fine secolo e su autori quali Feydeau e Labiche. Fra quelle tradotte in lingua italiana si ricorda, oltre a "Il profumo di mia moglie", "Vigilia di nozze" e "Marito per un giorno".


La commedia

Il profumo di mia moglie, una tra le commedie più fortunate di Leo Lenz, ha fatto la fortuna di tante compagnie sia professioniste che amatoriali, nel periodo a cavallo tra le due guerre


Prima Edizione del PREMIO INTERNAZIONALE DI ARTI LETTERARIE THESAURUS


Cerimonia di premiazione il giorno 28 ottobre 2012 a Matera presso la Casa Cava di via San Pietro Barisano
Il giorno precedente 27 ottobre è previsto un Convegno per la presentazione dei testi vincitori e per un dibattito sulla Poesia. Il Convegno sarà ospitato presso la Mediateca Provinciale di Matera in Piazza Vittorio Veneto.

REGOLAMENTO
Il Premio si articola in più sezioni a Tema Libero.
Sezione A Poesia Inedita “Trofeo Salvatore Quasimodo”
Inviare un massimo di otto liriche in quattro copie, di cui una firmata e completa dei dati personali dell’autore: nome, cognome, data di nascita, indirizzo, recapiti telefonici ed eventuale Email.
Sezione B Narrativa Inedita “Trofeo Sergio Saviane”
Inviare quattro copie di un romanzo o raccolta di racconti o saggio, tre copie anonime e una copia firmata e completa dei dati personali dell’autore.
Sezione C Poesia Edita "Trofeo Mario Tommaselli"
Inviare quattro copie dell’opera edita di cui una firmata e completa dei dati personali dell’autore.
Sezione D Narrativa Edita “Trofeo Lella Tucci”
Inviare quattro copie dell’opera edita di cui una firmata e completa dei dati personali dell’autore.

Sezione E Giovani per autori minorenni "Trofeo Rocco Scotellaro"
Inviare
quattro copie di una poesia o di un racconto, massimo quattro cartelle, di cui una completa dei dati personali dell’autore e firmata dal padre o persona esercitante la patria potestà
Sezione F Poesia Religiosa "Trofeo Mons. Anselmo Pecci"
Inviare un massimo
di otto liriche in quattro copie di cui una firmata e completa dei dati personali dell’autore.
La scadenza per la presentazione degli elaborati è fissata alla data del 31 luglio 2012 Farà fede il timbro postale.
Le opere dovranno pervenire per Posta al seguente indirizzo: Antonio Colandrea Casella Postale n. 20 Posta Centrale 75100 Matera Città via Passarelli 13/b
Per la partecipazione al Premio è richiesto un contributo per spese organizzative di euro venti (20) per sezione. Per la Sezione E, giovani autori, la quota è di euro dieci (10). L’importo potrà venire allegato al plico di spedizione, in contanti o con assegno non trasferibile intestato al Presidente del Premio Antonio Colandrea o con ricarica della Postepay numero 4023 6006 1740 3474 intestata ad Antonio Colandrea.
Le case Editrici potranno partecipare alle Sezioni C e D per Opere Edite versando un contributo di euro 10 per ogni Autore presentato. E’ prevista l’opportunità per le Case Editrici di esporre, nei due giorni della premiazione, i loro cataloghi e un campionario della loro produzione, in appositi spazi.
E’ possibile partecipare a più sezioni versando le relative quote.
PREMI
I primi classificati delle Sezioni A e B riceveranno come Premio la Pubblicazione rispettivamente di una raccolta di poesie e di una raccolta di racconti o romanzo o saggio a cura delle Edizioni Helicon di Arezzo, più pergamena personalizzata e motivazione della Giuria.
I secondi e terzi classificati riceveranno opere d’arte, pergamena personalizzata e motivazione.
Menzioni d’onore a discrezione della Giuria con pergamena personalizzata e motivazione.
I primi classificati delle Sezioni C e D riceveranno come premio un gettone di presenza di euro cinquecento (500), pergamena personalizzata e motivazione.
I
secondi e terzi classificati riceveranno opere d’arte, pergamena personalizzata e motivazione.
Menzioni d’onore a discrezione della Giuria con pergamena personalizzata e motivazione.

I premi per la Sezione E autori minorenni consisteranno in medaglie, targhe, diplomi personalizzati.
Il primo classificato della sezione F Poesia Religiosa riceverà un grande trofeo, una pergamena personalizzata e motivazione. Il secondo e il terzo classificato riceveranno opere d’arte, pergamena personalizzata e motivazione. Menzioni d’onore a discrezione della Giuria.
Sempre a discrezione della Giuria saranno conferiti premi speciali, premi alla cultura, premi alla carriera, a operatori culturali di rilievo.
I premi non saranno spediti ma consegnati esclusivamente ai vincitori presenti o loro delegati.
Verranno personalmente informati dei risultati solo i vincitori e i menzionati.
I risultati saranno visibili in rete, sito Literary.it e sul sito del Cenacolo ALTREVOCI, www.cenacoloaltrevoci.weebly.com dopo la premiazione. Verranno diramate notizie relative al premio sulla stampa nazionale e su altri organi di informazione.
GIURIA
La Giuria del Premio THESAURUS Edizione 2012 è così composta:
Presidente Onorario del Premio: Alessandro Quasimodo Presidente Esecutivo: Antonio Colandrea
Consulente Artistica: Marina Pratici
Presidente di Giuria: Antonella Pagano
La Giuria sarà composta inoltre da: Carmelo Consoli, Rodolfo Vettorello, Raffaello De Ruggieri, Alessandra Montemurro, Rossella Montemurro e per la Poesia Religiosa da Don Antonio Tortorelli, Don Basilio Gavazzeni
Per informazioni telefonare al numero 333 3236218 ( Marina Pratici )
Scrivere ad
antoniocolandrea55@libero.it rodolfovettorello@yahoo.it carmelo.consoli@libero.it
NOTIZIE sul Cenacolo Letterario Internazionale ALTREVOCI, sul Premio Internazionale di Arti Letterarie THESAURUS, sui Componenti della Giuria, sono reperibili nel sito: www.cenacoloaltrevoci.weebly.com
Il Comitato Organizzatore - Cenacolo Letterario Internazionale ALTREVOCI

domenica 8 luglio 2012

Il Premio Internazionale Tulliola- Renato Filippelli alla sua XXI edizione, migliaia i partecipanti


Di Barbara Vellucci

Il portale dei Premi Letterari ha nel Tulliola un numero di contatti pari a 5000 per la lettura del bando che poi si triplicano man mano che escono i risultati della premiazione. Gli stessi blog locali che lo pubblicano assommano per i diversi articoli riferentesi ad un ‘unica edizione quasi 70000 (settemila) contatti, vedi Telefree. Ciò naturalmente è motivo di orgoglio per la Poetessa Carmen Moscariello, Presidente e fondatrice del Premio, che è riuscita insieme alla prestigiosa Commissione a far ruotare attorno a questa iniziativa i nomi più grandi della letteratura contemporanea e in modo particolare la sezione Poesia annovera poeti tra i più amati e pluripremiati del panorama italico. Anche quest’anno figurano i nomi di poeti provenienti da ogni parte d'Italia. Alcuni di loro hanno all'attivo anche centinaia di pubblicazioni e di premi. Per il romanzo il numero dei partecipanti si è raddoppiato rispetto all’edizione precedente, anche qui le provenienze sono da tutta Italia. Per il premio di saggistica gli autori sono stati pochissimi, ma con opere eccellenti, tra cui un pontino. Dunque il Premio brilla soprattutto per la Poesia, sia riguardo al numero dei partecipanti che per la qualità delle opere. ll Premio di Poesia comprende anche la sezione dedicata specificamente al Poeta Renato Filippelli, i saggi relativi all’opera di Filippelli sono stati circa quattordici e anche questi portano firme prestigiose e di altri grandi della letteratura italiana meridionalista, del Sud Pontino solo un saggista. Il Premio non ha chiesto nessun contributo di denaro né ai partecipanti, né ad enti pubblici e privati, nonostante la manifestazione si muova con zero soldi è stata capace di portare il nome di Formia in tutta Italia, mille partecipanti l’anno scorso sono un numero incredibile e a dire che questo premio non dà soldi, non sceglie a priori i grandi, non si partecipa per scelta della Commissione: è veramente una sfida dura per i partecipanti e anche per la commissione che deve leggere e analizzare tutte le opere da quelle più famose a quelle che sono una prima pubblicazione. Il Premio, ospitato dalla Signora Cavaliera del Lavoro Carla Celletti al Castello Miramare, è divenuto punto d’incontro per personalità che vengono da ogni parte d’Italia. L’anno scorso sono stati premiati 24 autori - anche fuori concorso con medaglia del Presidente del Senato Pierpaolo Filippelli, con medaglia del Presidente della Camera Carla Celletti , con bassorilievo in bronzo di Gerardo De Meo Mary attento e Giuseppe Napolitano. L’assegnazione di questi premi è determinata dalla Presidente del Premio Carmen Moscariello.




sabato 7 luglio 2012

Guido Del Giudice - I "vù cumprà della cultura"

Oltre alla superficiale leggerezza con cui parecchi attribuiscono a Bruno parole, versi e addirittura predizioni, che non gli appartengono, negli ultimi tempi si è andato diffondendo, specie su Facebook, l'ancor più preoccupante fenomeno della frammentazione aforismatica delle sue opere, per avallare o sostenere le cause più diverse. Ed ecco che la vasta produzione filosofico-letteraria del Nolano viene depredata indiscriminatamente di immagini, versi e frasi, che vengono offerte a buon mercato al primo che passa come il variopinto ed eterogeneo campionario di un "vù cumprà". Il fenomeno è la naturale conseguenza da un lato del crescente appeal esercitato dal pensiero del filosofo e, dall'altro, della misconoscenza del reale contenuto e significato delle sue opere. E' il segnale, insomma, di una crisi di crescita, che testimonia l'aumento, soprattutto tra i giovani, dell'attenzione per questo straordinario personaggio. Sapete quanto io creda fermamente nel web e sono convinto che i social networks, se utilizzati con attenzione e senso critico, svolgano oggi una funzione informativa ed educativa di primo piano. E' necessario però che chi conosce a fondo il Nolano non lo abbandoni indifeso nelle mani di fans sprovveduti, anche se animati da buone intenzioni, mettendo a tacere la propria coscienza con l'alibi del livello culturale eterogeneo del pubblico dei social networks. A tal proposito, devo recitare anch'io il mea culpa per aver incoraggiato e supportato, nel loro avvicinamento a Bruno, alcuni soggetti che hanno utilizzato le conoscenze acquisite, dedicandosi ad una diffusione di elementi fondamentali del pensiero bruniano, che pensavo di aver illustrato loro sotto la giusta luce, per fini di proselitismo ideologico totalmente estranei al messaggio bruniano. Ciò nonostante non rinnego queste esperienze, che sono in ogni caso servite a incanalare al servizio della Nolana filosofia, energie e capacità per altri versi apprezzabili e feconde. Ciò mi rende ancor più consapevole della necessità di proseguire sulla linea della esplicazione in termini più accessibili dei significati del pensiero bruniano. Soltanto l'attento studio di quella che, più che una filosofia, rappresenta uno stile di vita, potrà maturare nei tanti proseliti del Nolano quel senso critico che eviterà loro di abboccare a simili manifestazioni degenerative. E' una strada irta di ostacoli ma, vi assicuro, foriera di grandi soddisfazioni.