sabato 18 maggio 2024
mercoledì 15 maggio 2024
La Madonna di Lenola in pellegrinaggio a Latina di Carmen Moscariello
La Parrocchia Dell’ Immacolata di Latina ha accolto la
Madonna del Colle
La Sacra immagine è stata esposta fino al pomeriggio del 12 maggio a Latina nella chiesa Dell’Immacolata, Piazza
Buozzi.
Lenola maggio 2024.
Don Adriano di Gesù, Parroco di Lenola e cuore pulsante della piccola comunità ha accettato con gioia l'invito dei Lenolesi di Latina ad ospitare l'immagine sacra della Madonna del Colle di Lenola e ad esporla in venerazione nella chiesa dell'Immacolata di Latina. L'evento sacro è stato di grande coinvolgimento, un pellegrinaggio di suggestione e bellezza. La comunità lenolese residente a Latina da ben trent'anni organizza l'evento, è divenuto un fatto storico che si ripete con grande devozione ogni anno.. Una peregrinazione che ha visto la Madonna con il suo popolo spostarsi dal suo paesino per essere esposta nella chiesa dell’Immacolata Concezione a Latina. La cerimonia con una intensa partecipazione di popolo si è svolta presso la parrocchia gestita dai padri francescani in via Bruno Buozzi, a pochi passi dal Tribunale di Latina , qui l’immagine è restata fino al giorno 12 per poi fare ritorno in Basilica a Lenola. I pellegrini sono stati tutti accolti in fraternità e amore. La cerimonia religiosa è stata ufficiata da Don Adriano e da tre monaci francescani di grande carisma. Le parole sante che il Pastore ha rivolto al suo gregge, e la corale di Lenola “ Fra Deo gratias” diretta dal Maestro Nicola Palombi e dall'organista Maestro Mattia Trapani hanno coinvolto tutti in una esperienza spirituale e umana, la corale alla fine della cerimonia religiosa ricevuto molti applausi e apprezzamenti. L'incontro con i confratelli latinensi e lenolesi è stato un fatto importante, rimarrà nel cuore dei fedeli. La chiesa dei francescani, seppur moderna, ha preziose immagini di San Francesco e Santa Chiare e il cui altare è abbellito dalla Croce di Francesco con i suoi colori di luce e di pace. I francescani e la comunità lenolese di Latina a sera hanno accolto più di 100 pellegrini con un gentile ristoro di cibo e bibite. E’ stato un pomeriggio all’insegna della pace e della preghiera del quale tutti sono grati a Don Adriano di Gesù e agli organizzatori latinensi Il pellegrinaggio è iniziato con la processione Venerdì 1o maggio. l'iniziativa si è conclusa il 12 maggio con il trasporto dell’immagine sacra in Basilica a Lenola. Un incontro fraterno per festeggiare e rendere grazia alla Modonna del Colle , reliquia sacra di grande valore storico e onorata con grande amore e preghiere. Si narra di numerosi miracoli che la Madre di Dio dispensa ai cittadini del mondo che vanno a renderle omaggio. I lenolesi sono un popolo di emigranti che hanno raggiunto per ragione di lavoro tutti i punti più lontani del mondo, al ritorno ognuno ha come primo pensiero quello di percorrere la Scalinata della Pace e inginocchiarsi davanti al suo Altare. Recentemente, nel mese di agosto anche l’Arcivescovo di Gaeta Luigi Vari e Don Luigi Ciotti, su invito di Don Adriano, si sono recati per rendere omaggio alla Santa Reliquia. Alla cerimonia e alle preghiere ha partecipato con devozione anche il Sindaco di Lenola Fernando Magnafico.
Si è
rientrati a Lenola verso le 22,30. La
statua è ritornarta nella sua sacra dimora
il pomeriggio di domenica alle ore 15,45
accompagnata dai cittadini di Latina. Qui il rito religioso è stato ufficiato da Padre Luigi Recchia.
Carmen Moscariello
lunedì 13 maggio 2024
"Omaggio a Roseto" di Dante Maffia
Omaggio a Roseto Poesie di Dante Maffia
IONIA EDITRICE
Prefazione
di Giuseppe Trebisacce , introduzione di Nicola Merola.
Pensieri sull'Opera di
Carmen Moscariello.
C’è un
limite al bello?
In questi
ultimi tre giorni me lo sono chiesto con insistenza.
Ho percorso
a piedi all’alba le falesie che si
affacciano sul mare di Sperlonga e anche alcuni sentieri più segreti che sono
appartenuti a Giulia Gonzaga, non quelli soliti del Castello di Fondi, pur esso
meraviglioso nella sua stasi e nel
calore confuso della gente della
domenica.
Dove sono
stata io sono i sentieri degli
arrampicatori sulle rocce che sembrano specchi e sfidano il cielo e il mare. La dove nidificano le aquile e i falchi con i loro eleganti archi si abbracciano e
si scontrano con le rondini marine. Chi vuole
trovarle a Gaeta è molto difficile sono state scacciate da quei luoghi
dall’inquinamento e dai troppi rumori, Lì sui costoni delle falesie si può
vivere l’incanto. E’ incanto anche ammirare sulla mia pagina facebook le foto
che un padre orgoglioso pubblica di un bambino con i capelli rossi , dal primo
giorno della nascita seguo ogni momento
della sua crescita. E’ anche questa bellezza non ha limiti, e si muove in delicata esistenza, mi chiedo sempre quando
lo guardo quali doni misteriosi e sublimi ci vengono regalati. Per rendere le mie ore a un
connubio più universale del Bello sono arrivati anche i versi di Dante
Maffia in “Omaggio a Roseto” li ho
portati con me nel mio peregrinare. Mi sono detta ma, dunque, davvero, non c’è
limite alla bellezza, al candore, alla disperazione di abbracciare e consolare
tutto ciò che è sospeso sul mare su una fragile roccia?.
Non c’è limite all’amore?
La
Protagonista dell’opera è senza dubbi Roseto, ma nei suoi versi vive l’infanzia, l’inizio di
una vita non facile da percorrere, ma che comunque Lo ha portato a una fama
sempre più mondiale. Nei suoi versi vive il dialetto fragoroso e inebriante
della sua gente, vive la figura del padre e della mamma Rosina che sono certa resterà eterna
come i versi di Pascoli dedicati al padre o di Leopardi a Silvia. Il Poeta non
deve temere che di Lei non è rimasta che polvere. I suoi versi dedicati a Rosina sono i più affascinanti e
teneri delle sue mille e più di mille poesie d’amore. La Bellezza in quest’opera è aperta ai colori
del cielo e del mare musica una ricerca attenta e comunque spontanea, la
perfezione del verso, la sua verità, anche se a volte dolorosa ci viene
raccontata come se l’universo intero
debba sentire, unirsi al coro, un coro di conchiglie che per chi ha orecchie è
il più bello dell’universo.
Carmen
Moscariello
giovedì 2 maggio 2024
Un operaio ha sempre diciotto anni.
Sento tossire l’operaio che lavora qui sotto; – la sua tosse arriva attraverso le grate che dal pianterreno – danno nel mio giardino. Sicché essa pare risuonare tra le piante, – toccate dal sole dell’ultima mattina di bel tempo. Egli, -l’operaio, là sotto, intento al suo lavoro, tossisce ogni tanto, – certamente sicuro che nessuno lo senta. È un male di stagione – ma la sua tosse non è bella; è qualcosa di peggio che influenza. – Egli sopporta il male, e se lo cura, immagino, come noi – da ragazzi.
La vita per lui è rimasta decisamente scomoda; – non l’aspetta nessun riposo, a casa, dopo il lavoro, – come noi, appunto, ragazzi o poveri o quasi poveri. – Guarda, la vita ci pareva consistere tutta in quella povertà, – in cui non si ha diritto neanche, e con naturalezza, – all’uso tranquillo di una latrina o alla solitudine di un letto; – e quando viene il male, esso è accolto eroicamente: – un operaio ha sempre diciotto anni, anche se ha figli – più grandi di lui, nuovi agli eroismi. – Insomma, a quei colpi di tosse – mi si rivela il tragico senso di questo bel sole di ottobre.
Pasolini.
mercoledì 1 maggio 2024
Gusci
In pietra di tufo