mercoledì 24 aprile 2024

Aldo Masullo: "Pagella di scolaro in fondo al mare"

 








PAGELLA DI SCOLARO IN FONDO AL MARE

La portavi cucita sul petto
- medaglia al tuo valore
risorsa estrema per avere almeno
un poco di rispetto -
l’orgogliosa pagella di scolaro
tu, solitario ragazzino perso
nell’immensa incertezza del migrare
corpicino in balia d’infide forze.
Non t’è servita
a salvarti la vita
ma t’è rimasta stretta sopra il cuore
fedele come il cane di famiglia
a custodir del tuo abbandono l’onta
e finalmente sbatterne l’orrore
in faccia all’impunita indifferenza
della presente umanità d’automi.
Aldo Masullo

sabato 20 aprile 2024

Gusci

 















In pietra di tufo

Immobili e muti due uccelli del paradiso
sembrano ripetere alle stelle di aver dato da sempre
risposte convincenti sul senso della vita. Ironici fissano
la piccola piazza e gareggiano a scomporre anche il più debole
respiro, palpito dell’universo, a seguire con insolito interesse
Il girotondo ossessivo del piccolo ciclista, fulmineo
periplo della galassia.
Dalla porta di levante impetuoso lo scirocco
scombina equilibri di fiori e siepi. Anchei l barocco
della piccola chiesa si deforma fino a piegarsi con l’occhio
che degrada sulla balaustra della scalinata
di là puoi vedere
un aratro fare scempio della recente fresatura sulla collina
il tramonto dissipare l’ultima luce e uno stormo di neri merli
fare scialo di insetti e tane.
Mi apparto in un angolo al riparo del vento e concludo
che se non ci incontreremo sarà perché il tuo riverbero
avrà trovato rifugio sulla piuma che oscilla
con l’altalena del desiderio. A legarti questa notte
la mezzaluna dell’Orsa o il richiamo di una ignota
sirena celeste.
Se alimento la passione
ti imbarco sulla piroga della mente, agile
fendi la calma piatta di questo giorno. Quando verrai
allo scoperto ti chiederò di conoscere ufficialmente
le misteriose armonie che parlano dei tuoi crepuscoli di seta ,
lo sconosciuto amante prigioniero del silenzio cresciuto
intorno all’orto di un pensiero
Dall'0pera teatrale Rapsodie d'amore per stelle e desideri (a tre voci )di Carmen Moscariello Antologia Il Convivio Editore Catania 2016
Pubblicato da carmen moscariello alle 16:37
Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su Pinterest

Versi di V. N. dedicati a Carmen Moscariello

Cicciarèlle di Giuseppe Trebisacce- Riflessioni di Carmen Moscariello

 











CicciarèIle. Come un romanzo

  di Giuseppe Trebisacce

Ionia Editrice.

Nota di Carmen Moscariello

La copertina è invitante, c’è un’immagine,  si direbbe una nostra nonna, una nostra parente, è sobria e insieme al frinire delle cicale ci sono, sembrerebbe, delle querce. Una copertina elegante come è l’uomo Giuseppe Trebisacce.

E, poi questo titolo onomatopeico eguagliabile al bellissimo canto d’amore che il maschio delle cicale frinisce per possedere sessualmente la femmina. Una copertina ben fatta che dice molto e soprattutto ci fa pensare che il libro contenga cose serie che interessano e hanno interessato una parte cospicua di umanità. Qui c'è la Calabria di un tempo passato e tutto il Sud del mondo da secoli in difficoltà, ma che non perde il suo sorriso e la sua generosa poesia, il suo attaccamento alla vita.

E' stimato da tutte le sue allieve, fedele agli amici e alla sua terra, il Professore Trebisacce è un grade pedagogista dell’Università della Calabria.

Il titolo porta attaccato , come se volesse essere  una precisazione “quasi un romanzo”, un senso di modestia, Giuseppe che ha scritto e pubblicato numerosi e importanti libri di pedagogia e di altre scienze sociali e dell’educazione, si trova ora a scrivere un bel



romanzo, il suo primo romanzo.

Leggerlo è stato un piacere, ci ha portato fuori da tante follie, pur contenendo fatti tragici come la guerra e la povertà, egli  ci ha narrato una favola, quella che le donne  di un tempo sedute davanti alle loro case, narravano ad adulti e bambini e tutti affascinati ascoltavamo con la luce negli occhi e con il desiderio di sapere “ come  va a finire” nonostante quella precisazione dell’autore “quasi un romanzo” questo è un bel romanzo  , lo definirei  quasi arcadico. E’ il romanzo della terra sudata, amata, lavorata che ci ha permesso di sopravvivere, soprattutto in tempi difficili. E’ anche il grande romanzo della Donna, la sua centralità si percepisce fin dall’inizio, ci racconta le sue origini modeste, ma le incornicia così bene nei minimi particolari, quasi stesse parlando di Vittoria Colonna o Gaspara Stampa. Anche questo particolare ce lo rende particolarmente amabile. Non voglio inquadrarlo in una corrente storica o letteraria, questo libro è un torrentello di campagna che va a levigare e rendere eterne tante immagini votate al lavoro e alla famiglia, all'amore per la vita che è sacra anche quando c'è la povertà e il duro lavoro..  Se l’uomo è sopravvissuto in immani difficoltà economiche lo deve soprattutto alle grandi radici della famiglia dove c’è stata una donna che lo ha affiancato, che ha cresciuto ed educato i  suoi figli ed ha lavorato nei campi insieme a lui.  La nostra moderna aridità è divenuta talmente  grande che non ha fatto altro che creare deserti. Là dove c’era la vigna da curare e i campi d’arare, ora c’è la steppa, una terra dura, inospitale a qualsiasi seme.

Il terreno desolato non accoglie più la vita.

I personaggi di questo romanzo, sia uomini che donne hanno uno spirito giovane, sono  ostinati,desiderosi di dare un senso alla propria esistenza, accettano la giornata che Dio gli manda, senza proteste   e danno per  scontato che è duro vivere, non  si arrendono mai, cercano la vita, amano la vita anche nel sacrificio dell’emigrazione, della ricerca di una nuova terra d’arare che li ami e li accolga. In Cicciarelle ci sono tutte le anime del libro, quella del marito, dei figli, dei parenti, dei vicini di casa con i quali si condivide il proprio dolore. Penso che quest’opera è attraversata da una vena lirica  non solo di grande umanità, ma anche di grande spessore culturale.