mercoledì 6 novembre 2024

Amelia Rosselli e Rocco Scotellaro


 







Che farei io

Senza l’assurdo?

Amelia Rosselli e Rocco Scotellaro

Gli esiliati del fascismo

 





 


 

Progettarono per il Sud, per i braccianti del Sud, per gli emigrati del Sud, un nuovo avvenire.   

Fu questa terra patria e famiglia per esiliati che il fascismo voleva condannati al dolore della solitudine e invece in essa maturarono le idee che migliorarono il nostro paese, che distrussero il fascismo, che si posero ancora più di Gramsci il problema di sconfiggere la povertà e la malattia causata dall’inedia della miseria. E ancora le parole della canzone di Sting, non solo parole  d’amore, ma di denunzia, di appoggio alle lotte sindacali del suo tempo. Una musica che sembra scritta per Rocco Scotellaro, dolce, ma anche sinistra (come la definì Sting in un’intervista), parole d’amore e morte,di un ciclo senza fine che rincorre infinite stagioni anche nella morte e oltre la morte. Sincronie che hanno determinato il destino di molti; eventi storici drammatici  per molti aspetti, che hanno gettato semi insperati in terre deserte, aride, abbandonate. Tra quei sassi abbandonati da Dio (Cristo si è fermato ad Eboli) furono mandati in esilio (nel senso che furono  isolati dal mondo) grandi uomini che hanno determinato svolte culturali, umane, storiche di fondamentale importanza.

Nulla avviene per caso.

Il destino dell’universo è il destino di ogni uomo che ad esso si affida per esserne sommerso, avvolto in bende di lino, in fluidi magici, in furori di stelle, in crocifissioni che mai si fermano. Lo stesso vento, sempre uguale, muove o summuove la storia

Nelle litanie di Rocco, lo stesso vento di dolore inconfortabile, come quello che fu   di Amelia Rosselli.

Un unico soffio portò insieme, verso il mare dell’eterno, un gruppo di uomini e donne che in origine nulla avevano in comune, né  l’ambiente, né lo stato economico, né quello culturale; erano lontane le loro case molte miglia, infinite distanze abbattute per un unico disegno politico, culturale, sociale…per amore. Coincidenze sincroniche, destini che si intrecciano, indissolubili. Furono essi creatori di una nuova realtà storica che ebbe per protagonisti la libertà, la difesa degli umili, la difesa del Sud.

In questo disegno sincronico confluirono tutte le energie dei personaggi dei quali parlerò in questo mio lavoro. Alla fine della mia opera  mi sono accorta  che essi erano già predisposti in  un’unica traiettoria, volevo solo parlare, all’inizio, dell’incontro di Amelia Rosselli e Rocco Scotellaro e invece tutti gli altri sono confluiti di diritto, ognuno con un ruolo determinante. Il Basento ha raccolto  nelle sue acque furiose e gonfie il destino di tutti e anche alcuni destini tragici come il suicidio di Amelia Rosselli, la morte violenta del padre Carlo, la vita stroncata a trent’anni di Rocco assumono un ruolo che va oltre il tempo, oltre il fascismo, oltre la storia, oltre le terre lucane oggetto del lottare e del sacrificio di molte vite. E il dolore si stempera in percosi che essi ebbero sicuri, strade maestre che non abbandonarono mai.

La morte tragica di molti  non va assolutamente intesa come sconfitta dei loro ideali.



 Amelia Rosselli e Rocco Scotellaro

 Destini sincronici

I calanchi lucani hanno da cantare una nenia d’amore e di dolore. Mescolare il ritmo misterico lento e duro del canto popolare con il l magico suono della voce in  quartetto di violini e  pianoforte di Sting (Every breath you take). La magia delle terre di Lucania, i monti infiniti che inseguono il cielo, le gole tra le montagne attraversate dalla luna e la gente (ancora oggi) un po’ smarrita, un po’ gitana abituata a silenzi e alle parole del vento e della neve.

Universi sincronici che si congiungono come le mani al cospetto della Croce.

La musica, più del pensiero di Jung  che focalizzò la sincronicità come momento che appartiene alla vita e all’universo, atemporale e acausale che mise in angolo le monadi, l’atomo per aprire il pensiero a infiniti  incontri, la musica dicevamo e in particolare il testo di Sting (Synchronicity, 1983 The police) congiungono , capovolgono, costruiscono vita, là dove c’era la morte e lo scarabeo Junghiano (Sincronicità, come principio di Nessi acasuali, Jung,1952,Naturerklarung und Psyche) diviene il simbolo dell’imprevisto, del magico incontro, di archetipi , di racconti tessuti davanti ai focolai con un buon bicchiere di vino rosso.

La terra di Lucania fu destinata a magici incontri. Qui tra i pastori giunsero studiosi, anarchici, gli eroi di Giustizia e Libertà e qui Rocco Scotellaro attese e accolse nella propria casa Amelia Rosselli, Carlo Levi, Adriano Olivetti, Manlio Rossi Doria e più tardi Pech . Destini sincronici che si intrecciarono creando anche il suicidio della Rosselli è un segno storico, una volontà romantica di rimarcare che la vita è stata vissuta in modo  coerente con i principi e le idee che  hanno caratterizzato le loro esistenze continuamente create dalla bellezza dei loro versi, dalle opere sociali e politiche dagli infiniti eventi che essi ci hanno raccontato, l’uno dell’altro (Carlo Levi si occuperà della pubblicazioni postume di Rocco Scotellaro, così Manlio Rossi Doria farà pubblicare con sua prefazine…..e non va neanche dimenticata la tomba per Rocco fatta costruire da Adriano Olivetti. Una rete perfetta di relazioni che sarebbe piaciuta a Jung e che avrebbe saputo leggere ben oltre di quanto abbiamo fatto noi. Siamo suonati (piscopo) pedine calamitate nel gioco della vita, attratte da forze sconosciute, inmmerse in un unico universo in sincronia.

 

 

Preferii dirlo a altra infanzia

che non questo dondolarsi

su arsenali di parole (A. Rosselli a P.P. Pasolini)

 Incontrare un Poeta

Magistrale “Cicerone”di Formia, 1992.

La conobbi al Magistrale “Cicerone” di Formia, in una serie di “Incontri con l’Autore”, dopo quello con Vittorio Foa, toccò a Lei che venne umile ed alta più che creatura.

 Lei raffinata ed eterea creatura era humus fertile per emozioni ed enigmi. 

Accennavo all’incontro con Vittorio Foa, da Lui, che ha vissuto a lungo a Formia, appresi molto su “Giustizia e Libertà”,  sui Fratelli Rosselli, sull’antifascismo, ma soprattutto sul fascismo (ne parlava senza rancore, facendoci, però capire quale dannazione storica fu questo periodo per la libertà e in particolar modo per gli ebrei, mai accennò ai suoi lunghi e dolorosi anni di carcere e molto mi parlò di Carlo Levi che ebbe una posizione rivelante anche nella vita di Rocco Scotellaro;  narrava il  socialismo liberale di Rocco Scotellaro, di Gramsci mi parlò quotidianamente, donandomi di questo alcuni preziosi scritti sulla questione meridionale, mi rilasciò interviste storiche su tangentopoli e sulle dolorose devianze della politica e dell’umanità in genere, mai mi disse di Amelia, nonostante le mie richieste, molto mi insegnò su “Giustizia e libertà” e sulla dolorosa fine di Carlo e Nello Rosselli. Le porte per i mie studi sulla Rosselli ,me le aprì il Grande Vecchio, partendo, come dicevo, da Giustizia e Libertà. Per Formia, quest’uomo, morto centenario, con una limpidezza di pensiero che affascinava, fu punto di riferimento per molti giovani che egli riceveva nella sua casa, situata nell’antico quartiere di Castellone, senza mai sottrarsi ad alcuno.

Come Foa , Amelia Rosselli divenne ospite gradita e amata nella nostra scuola. Incontrarla  per me fu come immergermi in una cisterna gelata: sommersa dall’ansietà del suo sorriso;   dalle sue braccia rigide....... (pagine tratte da Destini sincronici . Amelia Rosselli e Rocco Scotellaro di Carmen Moscariello Guida editore.

mercoledì 30 ottobre 2024

Premio Mondiale "Tulliola- Renato Filippelli"

 Premio Mondiale "Tulliola- Renato Filippelli"


Messaggio  ai gentili concorrenti ,partecipanti al Premio. Ribadisco che i libri da inviare sono sei; non si accettano opere per via mail , né dattiloscritti;

Vanno inviati a Carmen Moscariello- Premio Mondiale Tulliola- Renato Filippelli via cosmo Valeriano 17A. Bisogna indicare anche il mio nome, altrimenti i postini


 non sanno a chi consegnare i pacchi.

Grazie per la cortese attenzione.

La Presidente del Premio

Carmen Moscariello

mercoledì 23 ottobre 2024

Premio Mondiale Tulliola- Renato Filipopelli XXIX Edizione

 Il Premio Mondiale Tulliola Renato Filippelli (XXIX Edizione) e l'Associazione Culturale "Tulliola" sono stati insigniti dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitanoper gli alti meriti meriti culturali di due Onorificenze .

Premio Mondiale Tulliola - Renato Filippelli
Premio già insignito dall'Onorificenza Predidenziale dal Presidente Napopolitano per gli alti meriti culturali, così pure  la stessa onorificenza per l'Associazione Tulliola che lo Promuove a proprie spese senza aver mai chiesto aiuti economici né ad enti pubblici, né a privati.
XXIX Edizione
Scadenza iscrizione: 30 Dicembre 2024
Organizzato da:
Associazione Culturale Tulliola
Indirizzo:
via Cosmo Valeriano 17 A.
Formia 04023 LT
E-mail:
carmen.moscariello@yahoo.it
Cellulare:
3296463383
Indirizzo spedizione degli elaborati:
Associazione Culturale Tulliola
via Cosmo Valeriano 17A
04023 Formia LT
Sezione A
Narrativa, Poesia, Saggistica
Tema:
libero
Copie:
Sei. libri pubblicati, non si accettano dattiloscritti
Lunghezza:
libera
Opere ammesse:
Tutte quelle che la commissione riterrà valide. Anche10
Sezione B
Sezione stranieri
Tema:
libero
Copie:
sei libri, no dattiloscritti.
Lunghezza:
libera
Opere ammesse:
Tutte quelle che l’apposita giuria riterrà valide, anche dieci


Sezione c
Medicina
Tema libero, premiazioni di grandi personalità della medicina mondiale:
Medicina Prima Edizione
Copie:
sei, anche articoli sulle conquiste della scienza e della medicina. Sulle nuove cure del cancro e di tutte le altre malattie
Lunghezza:
Opere ammesse:
Tutte quelle che la Giuria riterrà opportune
Quote di partecipazione:
Non c‘è da pagare nessuno quota, la partecipazione è gratuita.
Premi:
Coppe, medaglie, onorificenze.
Premiazione:
16 Ottobre 2025
Abbiamo richiesto Sala al Presidente del Senato e al Presidente della Camera. 
Notizie sui risultati:
Sui giornali, sui social e per i vincitori saranno contattati personalmente con telefono o mail
Giuria:
Presidente di tutte le sezioni Dante Maffia, Poeta di fama mondiale, candidato al Nobel per la Letteratura.
Presidente e fondatrice del Premio Carmen Moscariello, poetessa, saggista giornalista.
Giurati: Giuseppe Trebisacce, professore emerito di Pedagogia presso università della Calabria; Lilly Brogi Artista Fiorentina, poetessa, saggista, scrittrice, pittrice preso la Pergola Firenze, Pierpaolo Claudio Professore , oncologo, ricercatore, il Times gli ha dedicato la copertina vive negli Stati Uniti, Peppino Iuliano ,poeta, saggista ,operatore nel campo della Giustizia;Michele Urrasio, poeta molto apprezzato dalla grande critica, uomo di grande umantà;; Andrea Mandonico  Missionario, Postulante causa di santità Professore presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma, Il Prf, saggista  Franco Mangialardi, Peter Michael Musone critico d’arte, Maria Pia Trozzi Scrittrice. Giovanni Mancinone, scrittore,già direttore deTG3 regionale, Roberto Casati, Poeta, Evarista Seghetta Andreoli, Poeta, Antonio Blunda  Scrittore, Poeta Avvocato,Maurizio Martena ,Imprenditore, Aldo Zangrillo ,imprenditore, poeta. Santo Gioffrè già Presidente della Regione Calabria per la medicina, ginecologo romanziere, storico, giornalista esperto di opere d’arte in ceramiche , polemista, politico calabro, Ornella Fiorentini , Poeta,  Professoressa esperta di Letterature comparate. 
Il Premio avrà quattro Giurie per ogni sezione
Con il patrocinio di:
Sono stati chiesti i patrocini al Presidente della Repubblica, della Camera e del Senato. Patrocini a diversi centri ospedalieri, a comuni e enti pubblici per l’Ambiente.
Sponsorizzato da:
I costi saranno a carico della Presidente Carmen Moscariello e del Vicepresidente del Tulliola Aldo Zangrillo
Altre note:
Ci saranno tre commissioni, tutte presiedute da Dante Maffia: una per le opere in italiano, una per le opere straniere coordinata da Peter Michael Musone, membri della Giuria :  Ornella Fiorentini; e una ; una per la Medicina coordinata da Pierpaolo Claudio, (Professore, oncologo di fama mondiale, ha ottenuto la copertina del Times per le sue ricerche),membri della Giuria:  Antonino Bruno giovane, importante ricercatore già dello staff di Umberto Veronesi, Renato Bembo,ginecologo dell'ospedale di Formia.
Sarà chiesta un'onorificenza  alla memoria di Umberto veronesi
I Giurati lavorano a titolo gratuito. Tutti gli operatori del Premio non avranno diritto a rimborsi.
Il Premio non chiede e non riceve una lira da nessuno.
Per ogni membro delle giurie verrano pubblicate le singole biografie, tre a settimana.
Allegare ai libri il numero di telefono e la mail. 
Ci si riserva di aggiornare, modificare il Bando se  le condozioni lo riterranno necessario.. Grazie
La Presidente del Premio, Carmen Moscariello

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mercoledì 9 ottobre 2024

I Paesi non sono Centauri di Peppino Iuliano. Nota di Carmen Moscariello


 

I Paesi non sono Centauri

Di Peppino Iuliano

Introduzione di Dante Maffia

Ed. Delta3

Nota di Carmen Moscariello

 

Si mette quasi sempre in luce il verso ribelle, la voce addolorata , la denunzia del male, la costanza del dolore nella poesia di Giuseppe Iuliano.

In questa raccolta c’è anche un aspetto nuovo: il rosa della poesia, la pietà di chi spesso è abbandonato al suo destino. Questa nuova e intensa voce mi sembra prevalga sulle altre e il destino degli uomini si compie, nonostante le tempeste, nonostante l’ibrido ruolo di un meridione senza padre e senza madre che soffre, eppure continua a consegnarci uomini e poeti di grande valore, sensibilità, altissima scrittura.

 Scrittura esperta, non levigata quella di Peppino Iuliano, la sua profonda  fede cristiana lo pone in un circuito di uomini eletti[1] che non si arrendono mai e i suoi versi aderiscono alla sua persona, al suo modo di concepire la vita. I paesi per il poeta, sembra voglia farci credere, che “non sono Centauri”, non sono l’Inferno in cui Dante li colloca, ma la sua poesia è arcana ha un cuore che piange, che non perdona.  Emergono versi da un pozzo gelato, che nessun mantello di lana o pelliccia può riscaldare:

il mio paese  ha un nome antico/duro come le sue pietre”; “nido trincea svetta tra monti e boschi”;Il mio paese racconta miti e assenze/figli di colonie smarrite”; ”paura consiglia fughe e distacchi”; questi versi aprono la raccolta e il senso di smarrimento, oserei dire , di sconfitta ci raccontano realtà difficili, in anni, forse secoli di lotta, non si è arrivati al compimento di una vera grande svolta. Qui la poesia non è la clava che i Centauri muovono ubriacati dalla rabbia, ma la storia di un uomo che ha dato tutto se stesso per portare gioia agli esseri umani e che invece si ritrova a soffrire come a vent’anni, quando anch’egli emigrato ha lasciato il suo paese.

Voglio dire di non lasciarci ingannare dalla bellissima (quanto tutte le altre) copertina, colorata, accattivante con il Centauro mezzo uomo e mezza bestia che lancia le sue frecce e all’orizzonte torri e paesi tremolanti che non reggono l’urto di un ennesimo terremoto. Insomma, queste poesie non possono essere liquidate nel medesimo percorso di sempre, qui la luce dalla candela, quell’unica candela è tremolante, squarcia tutte le illusione e guarda in faccia (il Poeta l’ha sempre fatto) cosa la vita alla fine ci riserva. Rimane un testo graffiante, ma soprattutto un testo di misericordia, di accoglienza di amore per i paesi dei centauri, una pietas cristiana che perdona e si affida al buon Dio. Serpeggia sempre nei libri di Peppino Iuliano un percorso non solo di  urgente riscatto, ma anche di amore e perdono. Il fluido della poesia greca, dal lontano mondo classico, attraversando il Cristianesimo nobilita anche le ingiustizie e le pone sull’altare della pace.



[1] Giuseppe Passaro Sacerdote e storico di Nusco a cura di Giovanni Marino pg.63 “Giuseppe Iuliano.