martedì 29 aprile 2025

Fragmenta in passione- Stabat Mater di Carmen Moscariello

 







Fragmenta in Passione

 

Stabat mater

Di

Carmen Moscariello

Coro:

La pelle

della luna aprì

arcuati

i raggi alla notte

dai lunghi artigl.

 

Né c’è scampo per il ricco epulone,

né ai tortuosi ossiuri della parola venduta e falsa. 

la  montagna si spaccò1 attraversata dal dolore

I pesci

nel mare annerito

dalla centrale  boccheggiarono

per l’ultima volta, tra anse al mercurio

pinne

in preghiera cullarono

i cavalli marini

con boato terribile squarciò il mare

furioso

il cuore degli uomini

 

Maria

Cala ormai il velo ai tuoi

occhi, o Figlio prediletto,

né io posso alleviare il tuo dolore,

le spine trafiggono il tuo sguardo

ed io derelitta imploro di salvarti.

Assistere al dolore del proprio figlio

è pena che oltraggia l’Infinito

e le tue mani lontane alla mia fronte

che implora la tua benedizione

non vedi, Figlio di madre addolorata,

che essi con spade appuntite ti trafiggono il costato?

il sale arse il sole e i miei pensieri

Figlio di mamma disperata

volgi a me i tuoi occhi tanto belli

nel mio ventre ti portai

amen, risposi all’Angelo Annunziante

lucente protessi il mio ventre

benedetto dal Signore

 

La Folla

:

Crucifixo, iusta crucem,

Figlio di Dio, dov’è tuo padre?

menzognero ti scoprimmo e la croce

regalammo al re dei giudei

la croce, una corona, un diadema

di dolore, un foglio di sanscrito,

Figlio di madre sola, Figlio senza paura.

Maria:

Polline in preghiera

è il mio cuore in polvere d’attesa

ai piedi della croce posi

lagrime di solitudine. 

 

 

Non senti le urla dei dannati

salvati da loro

salva la tua madre sconsolata

le belve nell’ombra del tuo sangue

tradirono l’umile ancella

Giuda l’apostolo col bacio

e Pietro tre volte rinnegò il tuo amore

il gallo all’alba d’ardesia e a metà del giorno

tremano gli olivi

e le donne con manto di tènebra

congiungono in ginocchio il loro pianto

Pietà di noi! 

Nel buio;

la morte

sui tetti affila

il suo coltello!

Gesù.

Lascia, Madre mia, che io salga in Paradiso

il fiele l’ho bevuto e il mio corpo

la pietra del sepolcro già solleva

Io vado avanti per aprirti la porta

Madre non disperare.

Maria:

Figliuzzo di mamma tua, cuore d’amore

e gioia, come posso mai

vederti con i chiodi nelle mani?

Mani di fuoco e stelle

mani che benedicono,

mani che io strinsi al petto

Gesù:

La pietra del sepolcro

è già levata e tu Madre mia

mi seguirai in gloria

Maria:

Mio figlio,

folgore d’ardore, è morto!

Sola son rimasta

tra le aborrite sentinelle

fuscello

al tuo sangue benedetto.

ti cerco! Ti piango! Ti stringo!

Gesù:

Virgo virgine praeclara

abbi fede nel Dio del cielo

Egli che atterra e suscita

è il fuoco dello spirito;

al Getsemani portati

insieme alle altre donne

tu perdona,

se d’ottenere ardi la palma della vittoria

Maria:

Crudeli,

et me tibi sociare,

Fac, ut animae donetur

Paradisi Gloria

Gesù:

Stabat mater dolorosa

juxta crucem lacrimosa

 

 Gesù

 

Madre mia, Madre

di figlio doloroso,

che tu sia benedetta, Madre

prediletta, in trionfo tutte

le genti ti chiameranno beata.

20

Maria:

Figlio mio prediletto,

Figlio unico Figlio di madre

afflitta

scendi dalla croce.

Coro:

La terra trema;

scorre nei vicoli

la morte, latra l’ultimo respiro

le cateratte

inondano le case dell’uomo

la folla lo sputò

l’aceto bagnò

il cuore

all’uomo tradito

il sangue gocciolava,

sul fango

crebbero le bestemmie,

“per te” la croce, urlavano

il seme del dolore

attraversò cielo e terre

volsero gli occhi

al Padre suo

Maria:

Fac me plagis

vulnerari

fac me cruce inebriari

Et cruore Filii

Coro:

:

Rosa candida,

Rosa prediletta

Virgo virginum

21

Inebriata luce

Madre di dolore,

Figlia del tuo Figlio

presto

godrai

la luce del Paradiso

proteggi le mamme

addolorate

i figli crocifissi sul polo del telegrafo

Mater lacrimosa volgi il tuo sguardo

agli umili

la speranza al mondo.

Poesia tratta da Non è tempo per il Messia , prefazione di Ugo Piscopo , Alfredo Guida Editore, 

venerdì 25 aprile 2025

Carmen Moscariello " La Fiammeggiante", così amava chiamarmi Aldo Masullo, anche per il mio scritto su Giordano Bruno)- Recensione al libro della Poetessa Ninnj Di Stefano Busà

 

Giordano Bruno sorgente di fuoco”, lavoro teatrale di Carmen Moscariello – recensione di Ninnj Di Stefano Busà

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La presentazione dell’ultimo lavoro teatrale di Carmen Moscariello, organizzata dall’Editore Alfredo Guida di Napoli il giorno 20 dicembre è un’occasione per esprimere un giudizio complessivo sull’attività della stessa.

 


Sono stata chiamata dall’autrice a fare da relatrice sull’opera, in occasione della cerimonia di presentazione che si terrà nella “Sala Rossa” del previsto programma col pubblico non essendo stata nelle condizioni di farlo fisicamente, per motivi di salute, desidero postare il mio giudizio sull’opera in questione, che a mio parere, è degna di attenzione, perché possiede una caratteristica di attualità e di comparazione molto forte coi tempi che viviamo. Ne parleranno dettagliatamente due personalità di tutto rilievo: Aldo Masullo e Ugo Piscopo, nomi assai noti nel diorama critico meridionale e nazionale.

Guida, un grande nome nel campo editoriale del Sud, ne ha pubblicato il libro che ora fresco di stampa e reduce dai fasti dell’esposizione alla Fiera del libro di Torino, sta per essere mostrato al grande pubblico nella sua veste migliore: ovvero un lavoro teatrale che potrebbe interessare il nostro tempo.

C’è un filo conduttore tra i tempi del filosofo e i giorni nostri, si fa riferimento a quel mondo di falsificazione, di ipocrisia, di sfaldamento e disorientamento del sistema etico, di interconnessioni, corruttele, peculato, tra la politica e la religione, trala Chiesae i laici, tra il libero pensiero e i falsi miti che popolano, anche e soprattutto, il sistema istituzionale della modernità: le connivenze, le interferenze, le invasioni di campo in un clima nettamente cancerogeno della politica e della società attuali che stanno ammorbando ogni giorno di più e in modo devastante l’obiettivo finale del <bene comune>.

“Giordano Bruno  sorgente di fuoco” è il titolo emblematico del libro, e credo sia per l’ardore, la passione di questo frate “eretico” militante, che tentò di portare a galla i difetti, stravolgendo tutti i dogmi e i paradossi filosofico-strumentali della Chiesa di allora. La sua filosofia aveva creato il panico e aveva allarmatola Chiesa e il Papato, che avevano ritenuto opportuno di bruciarlo nella pubblica piazza. Il tessuto teologico dilaniato e travolto dalla Riforma e Controriforma è stato più volte ricondotto alla revisione di taluni punti teologici, ma non ha cambiato la struttura pervasiva e invasiva delle sue maestranze.

Giordano Bruno, condannato dalla Chiesa e bruciato vivo per eresia a Roma nel 1600, non è solo un “simbolo” contro la disonestà e l’ambizione dei poteri forti, ma oggi viene rivisitato alla luce della sua dimensione umana sui “diritti” dell’umanità stessa, che viene dispogliata dal suo “essere” spirituale, nella veste più degna e pura: la visione di Dio e della sua verità assoluta.

Un atto di miserabilità e di distruzione del libero pensiero, era stato perpetrato allora come ora, con un sovvertimento dei valori e un’ingerenza nella fede del cristianesimo, un atto di apostasia nei riguardi di una dottrina evangelica che diventa aporetica e distruttiva,  un’ingannevole arbitrario storico (allora come ora) di sovranità terrena, assai pericoloso nel sistema e nel tessuto socio-culturale e morale di una dottrina, perché vuole schiacciare il  <pensiero libero> per imporre le sue distorte ragion di forza, la sua politica oppressiva, le sue ingiustizie di classe, nel clima imbarbarito di un bene finalizzato al potere.





Il fuoco che arde è un tentativo di metaforizzare il concetto logico del ruolo che si assumono la società ela Chiesa, in un momento storico di grandi carenze, di profonde divisioni ecclesiali e politiche, di ingerenze macroscopiche nei diversi livelli del sistema economico e politico, il cui maggiore obiettivo è quello di inibire il tratto  -verginale-  di purezza dell’evangelizazione, con un comportamento osceno e pusillanime, che sempre più va orientando le sue necessità alla logica del fine materico, trascurando: la spiritualità, la lealtà, la morale, il sentimento, la logica, la giustizia, per rincorrere un sistema merceologico e materialista dell’essere.

Tra i personaggi del dramma s’incontra anche una figura di scrittore come Tommaso Campanella, che si presenta come compagno di sventura, entrambi infatti sono antesignani di un periodo storico che prelude alla nostra modernità e per certi aspetti anticipa il malessere e il disagio generazionale.

L’opera in questione andrebbe portata sugli spalti di un teatro, quale rappresentazione dei tempi che corrono, nella fedeltà ad una concezione che stratifica ogni giorno di più le incongruenze e i conflitti, riducendo il pensiero a formule aritmetiche che parlano solo la lingua dell’economia, della finanza marcescenti, inculcando un modello malato di esistenza e di etica. Il libro di Carmen Moscariello è allineato ai tempi, bisogna leggerlo nella sua chiave di  antinomia e di disagio dell’oggi, proprio in funzione di questa analogia temporale che induce a riflessioni, indicando come la nemesi storica tenda a ripetersi, ad essere reiterata attraverso la distorta analisi delle sue componenti: l’uomo non impara mai la lezione dalla vita, persiste nei suoi errori di fondo, si muove tra il suo personale malessere e quello dei suoi  simili con disinvolta disumanità,

L’eretico Giordano Bruno “docet“, ma il mondo attuale sembra non accorgersi che, reiterando gli stessi madornali errori, il mondo infligge a tutta l’umanità l’annientamento della coscienza e della libertà individuali, ne comprime e ne falsifica la verità, brucia il pensiero “libero” e pericolosamente si avvicina agli estremi di una catastrofe mondiale, di cui è impossibile valutarne le conseguenze.

Penna interessante e moderna, quella della Moscariello, sa trattare le varie strutture del linguaggio in un piano di grande e interessante equilibrio dialogico comportamentale, finalizzati a mostrare il disagio generazionale e a farlo emergere attraverso un confronto di stratificazioni storiche degne della massima attenzione.

Giordano Bruno è il personaggio che meglio ha saputo rappresentare il malessere del suo tempo in un Sud alla mercé della Santa Inquisizione, arretrata e sterile dal punto di vista evangelico, in un periodo storico/temporale di profondo disagio socio-culturale, il quale si avvicina molto ai nostri giorni.

 

Written by Ninnj Di Stefano Busà

 Questa recensione sul mio Giordano Bruno Sorgente di Fuoco ,dovuta all'immensa Poetessa Ninnj di Stefano, sembra leggere i nostri tempi , eppure Alfredo Guida mi ha pubblicato questo libro e ha avuto  l'onore non solo di essere presentato nella Saletta Rossa da due grandi, immensi compianti Maestri, l libro fu presentato 2 giorni prima di Natale, ricordo con commozione che quella sera c'erano i nomi più alti della cultura partenopea e non solo. Certo  la presenza di due immensi studiosi  come Aldo Masullo  (Nola la città di nascita di Giordano Bruno, gli riconobbe la cittadinanza onoraria e  ,inoltre , è universalmente  riconosciuta la sua immensa conoscenza, direi fratellanza, con la Filosofia e le opere  di Giordano Bruno, nè è da meno il Poeta Ugo Piscopo che in quell'occasione parlò degli aspetti estetici del libro e della raffinata fusione tra filosofia, poesia, teologia, il libro è scritto tutto in endecassillabi, quasi mille).  Questo libro è stato amato anche da un altro grande Filosofo che ne scrisse la prefazione il Professore Emerito Aniello Montano che rese il libro preziosissimo, allievo prediletto di Aldo Masullo e anch'Egli appassionato cultore della filosofia di Gipordano Bruno. Quella sera fu una serata tra le più importanti della mia vita, in quell'occasione strinsi per la prima volta la mano ad Aldo Masullo e Ugo Piscopo. 

Da qui nacque con i due immensi Maestri una preziosa , importante amicizia, direi intesa culturale ed umana.

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"Critica teatrale: Codici di lettura scenica" di Georgios Katsantonis: da Kant all'attuale critica teatrale

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Resoconto della presentazione de “La Tara dell’Atman” di Siddharta-Asia Lomartire, Rupe Mutevole Edizioni

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 Premio Mondiale Tulliola- Renato Filippelli. Sezione stranieri- Vincitori

premiotulliolarenato Scritto il Aprile 17, 2025

Sezione stranieri.



Sezione stranieri.


La Giuria Presieduta dal Poeta Dante Maffia e coordinata dal Critico d’Arte -Scrittore Peter Mikael Musone ha scelto le seguenti Personalità che saranno premiate il 30 ottobre 2025 presso il Senato della Repubblica:


. JETON KELMENDI , scrittore del Kosovo, prof.  Universitario,   con alti incarichi a Bruxelles Nato nella città di Peja, in Kosovo (1978), Jeton Kelmendi ha completato la scuola elementare nel suo luogo di nascita.[1] In seguito ha proseguito gli studi presso l’Università di Pristina e ha conseguito la laurea in Comunicazione di massa. Ha completato gli studi universitari presso la Libera Università di Bruxelles, in Belgio, specializzandosi in Studi internazionali e sulla sicurezza. Ha terminato il suo secondo master in diplomazia. Kelmendi ha conseguito un dottorato di ricerca in “Influenza dei media nelle questioni di sicurezza politica dell’UE”. È professore presso l’AAB University College. È membro attivo dell’Accademia europea delle scienze e delle arti di Salisburgo, in Austria. Da molti anni scrive poesie, prosa, saggi e racconti. Collabora regolarmente con molti giornali, in Albania e all’estero, trattando argomenti culturali e politici e di affari internazionali. Jeton Kelmendi è diventato famoso in Kosovao dopo la pubblicazione del suo primo libro intitolato “Il secolo delle promesse” (“Shekulli i Premtimeve”), pubblicato nel 1999.[2] Successivamente ha pubblicato numerosi altri libri. Le sue poesie sono tradotte in più di trentasette lingue e pubblicate in diverse antologie letterarie internazionali. È il poeta albanese più tradotto e conosciuto in Europa. Secondo una serie di critici letterari, Kelmendi è il vero rappresentante della moderna poesia albanese. Critici e poeti internazionali hanno scritto su lui molti articoli, considerandolo un grande poeta europeo. È membro di molte istituzioni culturali internazionali, club di poesia ed è collaboratore di numerose riviste letterarie e culturali in diverse lingue in tutto il mondo. La saggezza del suo lavoro nel campo della letteratura si basa sull’attenzione che presta all’espressione poetica, alla moderna esplorazione del testo e alla profondità del messaggio. Il suo genere si concentra maggiormente su testi d’amore e versi ellittici intrecciati con metafore e simbolismo artistico. Attualmente risiede e lavora a Bruxelles, in Belgio e a Pristina, in Kosovo.[3]


Opere pubblicate

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1. “Le promesse del Secolo” (“Shekulli i Premtimeve”), 1999 (poesia)[4]

2. “Oltre il Silenzio” (“Përtej Heshtjes”), 2002 (poesia)

3. “Se è pomeriggio” (“Në qoftë mesditë”), 2004 (poesia)

4. “Perdonami Patria” (“Më fal pak Atdhe”), 2005, (poesia)

5. “Dove vanno gli arrivi” (“Ku shkojnë ardhjet”), 2007 (poesia)

6. “Sei arrivato per le tracce del vento” (“Erdhe për gjurmë të erës”), 2008 (poesia)

7. “Tempo in cui ha tempo” (“Koha kurë të ketë kohë”), 2009 (poesia)[5]

8. “Pensieri erranti” (“Rrugëtimi i mendimeve“) poesia 2010[6]

9. “Il battesimo dello spirito” (Pagezimi I shpirtit) poesia 2012

10. “Chiamo cose dimenticate” (Thërras gjërat e harruara) poesia 2013

11. “Un altro arriva” (Një ardhje tjetër) 2020, poesia

Ø “Signora Parola” (“Zonja Fjalë”), 2007 (Drammatico)[7]

Ø “gioco e anti-gioco” (Lojë dhe kundër lojë) Drama 2011

Scienza politiche

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I. Missione dell’UE in Kosovo dopo la sua indipendenza 2010 USA. Notizie tratte da Wikipedia

II. Brutti tempi per la conoscenza 2011, Pristina Kosovo.

III. Missioni NATO-UE, cooperative o competitive 2012, Tirana Albania.

IV. Influenza dei media sulla politica di sicurezza nell’UE, 2016, Bruxelles, Belgio.

Opere pubblicate in lingua straniera

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19. Prescurtarea departarilor (Distanze Abbrevieate), Poesia- Romania, 2016


1. “Ce mult s-au rãrit scrisorile” (“Sa fortë janë rralluar letrat”); pubblicato in lingua rumena.


2. “A Respiration” (“Frymëmarrje”); pubblicato in India


3. “Dame parol”, dramma; pubblicato in francese


4. “COMME LE COMMENCEMENT EST SILENCIEUX” (“Quando inizia il silenzio”), poesia; Parigi, Francia[8] poetry; Paris, France[9][10]


5. “ΠΟΥ ΠΑΝΕ ΟΙ ΕΡΧΟΜΟΙ (“ <dove vanno gli arrivi ”), Poesia in Greco; Grecia


6. “Wie wollen (“Si me dashtë”), poesia; Germania


7. Frau Wort (Signorina Parola) dramma Germania[11]


8. A Palavra Evitou o Silêncio / (Le Parole attraversano il Silenzio) 2009, Brasile


9. Nasil sevmeli (Si me dashtë) poesia -Turchia


10. НА ВЕРХІВ’Ї ЧАСУ (All’inizio del tempo) poesia -Ucraina[12]


11. Come Raggiungerti Poesia – Stati Uniti


12. в зените времени истлевшего (In cima ai tempi andati) Poesia -Russia


13. 34 首 封面 (34 poemi) poesia- Cina[13]


14. “فواصل للحذف” (Puntini ellittici) Poesia – Egitto[14][15]


15. Pensamientos del Alma (Pensieri dello Spirito), poesia -Spagna 2014[16]


16. Xewnên di dîwêr de (Come Amare) poesia Kurdistan-Turchia 2015


17. Cómo Llegar A Ti Mismo (Come Amare) poesia Argentina 2015


18. Com Retrobar-Se (Come Amare) poesia- Catalogna 2015


. ION DEACONESCU, poeta rumeno e professore all’Università di Craiova.


Dal Giappone. MARIKO SUMIKURA, POETESSA E TRADUTTRICE   – KYOTO – GIAPPONE   

Mariko Sumikura


A Kyoto è iniziata la fioritura dei ciliegi: Mariko Sumikura, della Japanese Universal Poetry Association, ama la letteratura francese e russa e la filosofia spagnola. Scrive haiku e crede fermamente che la poesia possa aiutare a combattere false credenze e il male dal mondo.


Canto 1 82-109


“O de li altri poeti onore e lume,

vagliami ʼl lungo studio e ʼl grande amore

che mʼha fatto cercar lo tuo volume.

Tu seʼ lo mio maestro e ʼl mio autore,

tu seʼ solo colui da cuʼ io tolsi

lo bello stilo che mʼha fatto onore.

Vedi la bestia per cuʼ io mi volsi;

aiutami da lei, famoso saggio,

chʼella mi fa tremar le vene e i polsi”.

“A te convien tenere altro viaggio”,

rispuose, poi che lagrimar mi vide,

“se vuoʼ campar dʼesto loco selvaggio;

ché questa bestia, per la qual tu gride,

non lascia altrui passar per la sua via,

ma tanto lo ʼmpedisce che lʼuccide;

e ha natura sì malvagia e ria,

che mai non empie la bramosa voglia,

e dopo ʼl pasto ha più fame che pria.

Molti son li animali a cui sʼammoglia

e più saranno ancora, infin che ʼl veltro

verrà, che la farà morir con doglia.

Questi non ciberà terra né peltro,

ma sapïenza, amore e virtute,

e sua nazion sarà tra feltro e feltro.

Commento


In occasione del 700° anniversario di Dante Alighieri sono onorata, come poeta, di poter leggere ad alta voce alcuni versi de “La Divina Commedia” in giapponese. Il tema della mia tesi universitaria era William Blake, e trovo che questa sia una strana coincidenza. Blake prevedeva semplicemente che il mondo, 200 anni dopo, sarebbe stato dominato da una “dolce scienza”. Tuttavia, lunghezze di tempo di 700 o 200 anni non hanno importanza per il poeta, anche Dante ha visto il Dharma e ciò che ha scritto nella sua Divina Commedia porta alle stesse verità di quelle espresse nei sutra di Buddha. Lì c’è empatia ed esperienza stimolante. Ha visto il conflitto tra il bene e il male, l’importanza della fiducia in se stessi così come la salvezza attraverso l’amore. L’universalità de “La Divina Commedia” di Dante Alighieri è riconosciuta oggi in ogni paese da tutte le culture.


  La gente cerca disperatamente di sopravvivere in questi giorni in un mondo in cui la realtà è diventata una continua oscillazione tra l’agitazione e il caos. Eppure, il poeta deve alzare gli occhi al cielo e cercare una via d’uscita; attraverso la sua poesia, deve cercare di cambiare il mondo ed espellere la superstizione e il male dal cuore umano. Oserei dire che questi desiderata richiedono capacità speciali, la missione non è data a tutti.


  Leggerò dei versi dell'”Inferno” perché portano la radice della “sofferenza e della tristezza”: il testo utilizzato è stato tradotto da Michio Fujitani un professore della Keio University che ha anche scritto libri su Dante Alighieri.


Mariko Sumikura


第一歌


82行から109行まで


「おお、すべての詩人を照らす光であり、誉れよ、


長き精魂を傾け、ひたすらあなたの詩集を愛し、


紐(ひも)解いてきた私に、今こそ情けをお掛け下さい。


あなたこそが私の師であり、鑑(かがみ)なのですから。


私に誉れをもたらした美しい文体は


ただ一人、あなたから受け継いだものなのです。


その獣を見て下さい。私が後戻りしているのはこいつのせいなのです。


高名な賢者よ、総(そう)身(しん)の血を震え上がらせる


この獣から私を救って下さい。」


私の涙顔を見て、彼はこう答えた、


「この野生の地から抜け出したいなら、


おまえは別の道を旅する必要がある。


なぜなら、おまえがどんなに叫んだとて、この獣は


他の者が自分の道を通るのを決して許しはしない、


それどころか、散々邪魔だてした挙句、最後は殺してしまうからだ。


生まれつき、かくも邪悪で、罪深い性(さが)のため


飽くなきその貪欲が満たされることは決してない。


食べた後の方が、食べる前よりも腹が減るという奴だ。


こいつが番(つが)う動物は数知れぬ。


それ故、これからまだまだ増えゆくだろうが、それもヴェルトロ


が来るまでだ。この猟犬(ヴエルトロ)があいつを悶え死にさせてくれよう。


この猟犬(ヴエルトロ)は塵や悪貨(あっか)を食べることなく、


ただ叡智と愛と徳を糧とする。


慶応義塾大学教授 藤谷道夫訳


With the occasion of the 700th anniversary of Dante Alighieri I am honored, as a poet, to be able to read aloud a few verses from “La Divina Commedia” in Japanese. The theme of my University thesis was William Blake, and I find this to be a strange coincidence. Blake simply foresaw the world 200 years later as being dominated by a “sweet science”. However, lengths of time of 700 or 200 years do not matter to the poet, Dante saw the Dharma as well and what he wrote in his divine comedy leads to the same truths as those expressed in Buddha’s sutras. There is empathy and stimulated experience there. He saw the conflict of good and evil, the importance of self-reliance as well as the salvation by love. The universality of Dante Alighieri’s “La Divina Commedia” is recognized today in every country by all cultures.


  People are desperate to survive during these days in a world in which reality became a continuous oscillation between turmoil and chaos. Still, the poet must look up to the heavens and seek a way out; through his poetry, he must try to change the world and expel superstition and evil from the human heart. I dare say that these desiderata require special skills, the mission is not given to all.


  I am going to read verses from the “Inferno” because they bring forth the root of “suffering and sadness”: the text used was translated by Michio Fujitani a professor at Keio University who also wrote books about Dante Alighieri.


Mariko Sumikura


 ダンテ・アリギエリの700年忌に「神曲」を日本語で朗読し詩聖に誠を捧げることができ、詩人として光栄を感じています。大学卒論のテーマをウイリアム・ブレイクであったわたしは不思議な縁に思います。ブレイクは「甘い科学」ということばで200年後の世界を端的に予見しました。詩人にとって700年や200年の時間の長さは問題ではありません。その眼力で本質を見抜


La poetessa e traduttrice dall’italiano in albanese  ANILA DAHRIU


Dall’Albania. JETON KELMENDI . Prof. Univ: Poeta e scrittoreETON KELMENDI


Dalla Romania. ION DEACONESCU, POETA E NARRATORE, PROF. UNIV . DI CRAIOVA


Abbiamo provveduto a pubblicare prima i nomi degli stranieri, poichè se devono prenotarsi l’aereo o il treno hanno più tempo a disposiziomne


I vincitori per qualsiasi motivo possono rivolgersi alla Presidente del Premio Carmen Moscariello




giovedì 17 aprile 2025

Premio mondiale Tulliola-Renato Filippelli Sezione Stranieri

 

Premio Mondiale Tulliola- Renato Filippelli. Sezione stranieri- Vincitori

Sezione stranieri.

Sezione stranieri.

La Giuria Presieduta dal Poeta Dante Maffia e coordinata dal Critico d’Arte -Scrittore Peter Mikael Musone ha scelto le seguenti Personalità che saranno premiate il 30 ottobre 2025 presso il Senato della Repubblica:

Julia Boltom Holloway Benemerita fiorentina premiata per l'opera poetica "Bianco silenzio", Curatrice del Cimitero monumentale Inglese in Piazza Donatello Firenze

JETON KELMENDI , scrittore del Kosovo, prof.  Universitario,   con alti incarichi a Bruxelles Nato nella città di Peja, in Kosovo (1978), Jeton Kelmendi ha completato la scuola elementare nel suo luogo di nascita.[1] In seguito ha proseguito gli studi presso l’Università di Pristina e ha conseguito la laurea in Comunicazione di massa. Ha completato gli studi universitari presso la Libera Università di Bruxelles, in Belgio, specializzandosi in Studi internazionali e sulla sicurezza. Ha terminato il suo secondo master in diplomazia. Kelmendi ha conseguito un dottorato di ricerca in “Influenza dei media nelle questioni di sicurezza politica dell’UE”. È professore presso l’AAB University College. È membro attivo dell’Accademia europea delle scienze e delle arti di Salisburgo, in Austria. Da molti anni scrive poesie, prosa, saggi e racconti. Collabora regolarmente con molti giornali, in Albania e all’estero, trattando argomenti culturali e politici e di affari internazionali. Jeton Kelmendi è diventato famoso in Kosovao dopo la pubblicazione del suo primo libro intitolato “Il secolo delle promesse” (“Shekulli i Premtimeve”), pubblicato nel 1999.[2] Successivamente ha pubblicato numerosi altri libri. Le sue poesie sono tradotte in più di trentasette lingue e pubblicate in diverse antologie letterarie internazionali. È il poeta albanese più tradotto e conosciuto in Europa. Secondo una serie di critici letterari, Kelmendi è il vero rappresentante della moderna poesia albanese. Critici e poeti internazionali hanno scritto su lui molti articoli, considerandolo un grande poeta europeo. È membro di molte istituzioni culturali internazionali, club di poesia ed è collaboratore di numerose riviste letterarie e culturali in diverse lingue in tutto il mondo. La saggezza del suo lavoro nel campo della letteratura si basa sull’attenzione che presta all’espressione poetica, alla moderna esplorazione del testo e alla profondità del messaggio. Il suo genere si concentra maggiormente su testi d’amore e versi ellittici intrecciati con metafore e simbolismo artistico. Attualmente risiede e lavora a Bruxelles, in Belgio e a Pristina, in Kosovo.[3]

Opere pubblicate

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  • 1. “Le promesse del Secolo” (“Shekulli i Premtimeve”), 1999 (poesia)[4]
  • 2. “Oltre il Silenzio” (“Përtej Heshtjes”), 2002 (poesia)
  • 3. “Se è pomeriggio” (“Në qoftë mesditë”), 2004 (poesia)
  • 4. “Perdonami Patria” (“Më fal pak Atdhe”), 2005, (poesia)
  • 5. “Dove vanno gli arrivi” (“Ku shkojnë ardhjet”), 2007 (poesia)
  • 6. “Sei arrivato per le tracce del vento” (“Erdhe për gjurmë të erës”), 2008 (poesia)
  • 7. “Tempo in cui ha tempo” (“Koha kurë të ketë kohë”), 2009 (poesia)[5]
  • 8. “Pensieri erranti” (“Rrugëtimi i mendimeve“) poesia 2010[6]
  • 9. “Il battesimo dello spirito” (Pagezimi I shpirtit) poesia 2012
  • 10. “Chiamo cose dimenticate” (Thërras gjërat e harruara) poesia 2013
  • 11. “Un altro arriva” (Një ardhje tjetër) 2020, poesia
  • Ø “Signora Parola” (“Zonja Fjalë”), 2007 (Drammatico)[7]
  • Ø “gioco e anti-gioco” (Lojë dhe kundër lojë) Drama 2011

Scienza politiche

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  • I. Missione dell’UE in Kosovo dopo la sua indipendenza 2010 USA. Notizie tratte da Wikipedia
  • II. Brutti tempi per la conoscenza 2011, Pristina Kosovo.
  • III. Missioni NATO-UE, cooperative o competitive 2012, Tirana Albania.
  • IV. Influenza dei media sulla politica di sicurezza nell’UE, 2016, Bruxelles, Belgio.

Opere pubblicate in lingua straniera

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19. Prescurtarea departarilor (Distanze Abbrevieate), Poesia- Romania, 2016

1. “Ce mult s-au rãrit scrisorile” (“Sa fortë janë rralluar letrat”); pubblicato in lingua rumena.

2. “A Respiration” (“Frymëmarrje”); pubblicato in India

3. “Dame parol”, dramma; pubblicato in francese

4. “COMME LE COMMENCEMENT EST SILENCIEUX” (“Quando inizia il silenzio”), poesia; Parigi, Francia[8] poetry; Paris, France[9][10]

5. “ΠΟΥ ΠΑΝΕ ΟΙ ΕΡΧΟΜΟΙ (“ <dove vanno gli arrivi ”), Poesia in Greco; Grecia

6. “Wie wollen (“Si me dashtë”), poesia; Germania

7. Frau Wort (Signorina Parola) dramma Germania[11]

8. A Palavra Evitou o Silêncio / (Le Parole attraversano il Silenzio) 2009, Brasile

9. Nasil sevmeli (Si me dashtë) poesia -Turchia

10. НА ВЕРХІВ’Ї ЧАСУ (All’inizio del tempo) poesia -Ucraina[12]

11. Come Raggiungerti Poesia – Stati Uniti

12. в зените времени истлевшего (In cima ai tempi andati) Poesia -Russia

13. 34 首 封面 (34 poemi) poesia- Cina[13]

14. “فواصل للحذف” (Puntini ellittici) Poesia – Egitto[14][15]

15. Pensamientos del Alma (Pensieri dello Spirito), poesia -Spagna 2014[16]

16. Xewnên di dîwêr de (Come Amare) poesia Kurdistan-Turchia 2015

17. Cómo Llegar A Ti Mismo (Come Amare) poesia Argentina 2015

18. Com Retrobar-Se (Come Amare) poesia- Catalogna 2015

ION DEACONESCU, poeta rumeno e professore all’Università di Craiova.

Dal Giappone. MARIKO SUMIKURA, POETESSA E TRADUTTRICE   – KYOTO – GIAPPONE   
Mariko Sumikura

A Kyoto è iniziata la fioritura dei ciliegi: Mariko Sumikura, della Japanese Universal Poetry Association, ama la letteratura francese e russa e la filosofia spagnola. Scrive haiku e crede fermamente che la poesia possa aiutare a combattere false credenze e il male dal mondo.

Canto 1 82-109

  1. “O de li altri poeti onore e lume,
  2. vagliami ʼl lungo studio e ʼl grande amore
  3. che mʼha fatto cercar lo tuo volume.
  4. Tu seʼ lo mio maestro e ʼl mio autore,
  5. tu seʼ solo colui da cuʼ io tolsi
  6. lo bello stilo che mʼha fatto onore.
  7. Vedi la bestia per cuʼ io mi volsi;
  8. aiutami da lei, famoso saggio,
  9. chʼella mi fa tremar le vene e i polsi”.
  10. “A te convien tenere altro viaggio”,
  11. rispuose, poi che lagrimar mi vide,
  12. “se vuoʼ campar dʼesto loco selvaggio;
  13. ché questa bestia, per la qual tu gride,
  14. non lascia altrui passar per la sua via,
  15. ma tanto lo ʼmpedisce che lʼuccide;
  16. e ha natura sì malvagia e ria,
  17. che mai non empie la bramosa voglia,
  18. e dopo ʼl pasto ha più fame che pria.
  19. Molti son li animali a cui sʼammoglia
  20. e più saranno ancora, infin che ʼl veltro
  21. verrà, che la farà morir con doglia.
  22. Questi non ciberà terra né peltro,
  23. ma sapïenza, amore e virtute,
  24. e sua nazion sarà tra feltro e feltro.

Commento

In occasione del 700° anniversario di Dante Alighieri sono onorata, come poeta, di poter leggere ad alta voce alcuni versi de “La Divina Commedia” in giapponese. Il tema della mia tesi universitaria era William Blake, e trovo che questa sia una strana coincidenza. Blake prevedeva semplicemente che il mondo, 200 anni dopo, sarebbe stato dominato da una “dolce scienza”. Tuttavia, lunghezze di tempo di 700 o 200 anni non hanno importanza per il poeta, anche Dante ha visto il Dharma e ciò che ha scritto nella sua Divina Commedia porta alle stesse verità di quelle espresse nei sutra di Buddha. Lì c’è empatia ed esperienza stimolante. Ha visto il conflitto tra il bene e il male, l’importanza della fiducia in se stessi così come la salvezza attraverso l’amore. L’universalità de “La Divina Commedia” di Dante Alighieri è riconosciuta oggi in ogni paese da tutte le culture.

  La gente cerca disperatamente di sopravvivere in questi giorni in un mondo in cui la realtà è diventata una continua oscillazione tra l’agitazione e il caos. Eppure, il poeta deve alzare gli occhi al cielo e cercare una via d’uscita; attraverso la sua poesia, deve cercare di cambiare il mondo ed espellere la superstizione e il male dal cuore umano. Oserei dire che questi desiderata richiedono capacità speciali, la missione non è data a tutti.

  Leggerò dei versi dell'”Inferno” perché portano la radice della “sofferenza e della tristezza”: il testo utilizzato è stato tradotto da Michio Fujitani un professore della Keio University che ha anche scritto libri su Dante Alighieri.

Mariko Sumikura

第一歌

82行から109行まで

「おお、すべての詩人を照らす光であり、誉れよ、

長き精魂を傾け、ひたすらあなたの詩集を愛し、

紐(ひも)解いてきた私に、今こそ情けをお掛け下さい。

あなたこそが私の師であり、鑑(かがみ)なのですから。

私に誉れをもたらした美しい文体は

ただ一人、あなたから受け継いだものなのです。

その獣を見て下さい。私が後戻りしているのはこいつのせいなのです。

高名な賢者よ、総(そう)身(しん)の血を震え上がらせる

この獣から私を救って下さい。」

私の涙顔を見て、彼はこう答えた、

「この野生の地から抜け出したいなら、

おまえは別の道を旅する必要がある。

なぜなら、おまえがどんなに叫んだとて、この獣は

他の者が自分の道を通るのを決して許しはしない、

それどころか、散々邪魔だてした挙句、最後は殺してしまうからだ。

生まれつき、かくも邪悪で、罪深い性(さが)のため

飽くなきその貪欲が満たされることは決してない。

食べた後の方が、食べる前よりも腹が減るという奴だ。

こいつが番(つが)う動物は数知れぬ。

それ故、これからまだまだ増えゆくだろうが、それもヴェルトロ

が来るまでだ。この猟犬(ヴエルトロ)があいつを悶え死にさせてくれよう。

この猟犬(ヴエルトロ)は塵や悪貨(あっか)を食べることなく、

ただ叡智と愛と徳を糧とする。

慶応義塾大学教授 藤谷道夫訳

With the occasion of the 700th anniversary of Dante Alighieri I am honored, as a poet, to be able to read aloud a few verses from “La Divina Commedia” in Japanese. The theme of my University thesis was William Blake, and I find this to be a strange coincidence. Blake simply foresaw the world 200 years later as being dominated by a “sweet science”. However, lengths of time of 700 or 200 years do not matter to the poet, Dante saw the Dharma as well and what he wrote in his divine comedy leads to the same truths as those expressed in Buddha’s sutras. There is empathy and stimulated experience there. He saw the conflict of good and evil, the importance of self-reliance as well as the salvation by love. The universality of Dante Alighieri’s “La Divina Commedia” is recognized today in every country by all cultures.

  People are desperate to survive during these days in a world in which reality became a continuous oscillation between turmoil and chaos. Still, the poet must look up to the heavens and seek a way out; through his poetry, he must try to change the world and expel superstition and evil from the human heart. I dare say that these desiderata require special skills, the mission is not given to all.

  I am going to read verses from the “Inferno” because they bring forth the root of “suffering and sadness”: the text used was translated by Michio Fujitani a professor at Keio University who also wrote books about Dante Alighieri.

Mariko Sumikura

 ダンテ・アリギエリの700年忌に「神曲」を日本語で朗読し詩聖に誠を捧げることができ、詩人として光栄を感じています。大学卒論のテーマをウイリアム・ブレイクであったわたしは不思議な縁に思います。ブレイクは「甘い科学」ということばで200年後の世界を端的に予見しました。詩人にとって700年や200年の時間の長さは問題ではありません。その眼力で本質を見抜

La poetessa e traduttrice dall’italiano in albanese  ANILA DAHRIU

Dall’Albania. JETON KELMENDI . Prof. Univ: Poeta e scrittoreETON KELMENDI

Dalla Romania. ION DEACONESCU, POETA E NARRATORE, PROF. UNIV . DI CRAIOVA

Abbiamo provveduto a pubblicare prima i nomi degli stranieri, poichè se devono prenotarsi l’aereo o il treno hanno più tempo a disposiziomne

I vincitori per qualsiasi motivo possono rivolgersi alla Presidente del Premio Carmen Moscariello