Il canto d’Orfeo
rivolto all’Eterno. E’ la sorte del nulla
nel vociare di lame
logorroico lamento di maschere.
Rimane il filo di voce del treno
senza anima che attraversa l’Empireo
dei morti in un campo di stelle e pianeti
persi in un fragore di meteore
nel fluttuare di lune, soli, fuochi, fumi
Quel filo di voce per raccontare l’Eterno
per una supplica ai morti.
Una goccia è la mia anima
una piccola goccia con un filo di voce,
non è un morceau d’ensamble,
è il sussurro di una preghiera
nel grido disperato
del cane lebbroso.
E’ un filo teso tra gli occhi e il cuore.
Si può inciampare in una goccia di cielo
si prega un tabernacolo vuoto
a Lui,mi ha dato questo dono,
fino alla morte, canterò con un filo di voce.
Seppelliti da queste macerie
ci vuole coraggio per avere speranze:
un granello di Dio cada nel cuore di tutti.
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