Premio per la Legalità contro le mafie
Motivazione per il Premio a Vinicio Capossela
La Giuria del Premio Tulliola- Renato Filippelli , l’associazione culturale “Tulliola” e la sua Presidente, poetessa Carmen Moscariello hanno deciso di attribuire il Premio per la Legalità contro le mafie (VII edizione) all’Artista Vinicio Capossela .
La decisione nasce dalla convinzione che se si vuole liberare il mondo dalle mafie non bastano i bravi magistrati e le Forze dell’ordine, se non sono coadiuvati dai cultori dell’anima.
Abbiamo ritenuto che Vinicio Capossela sia un poeta, un cantore, un filosofo in grado di interpretare questa nostra convinzione: non si distruggono le mafie senza un’educazione al Bello e la presa di coscienza del male .
Ebbene, la letteratura musicologica di Capossela è un mezzo importante per questo scopo. La vastità dei suoi fini che sfrigolano dai delicati versi (sempre nei suoi capolavori note e metrica si confondono e si nutrono scambievolmente, oltrepassando ogni canone istituzionale) alla “Ballata per uomini e porci” un’ esplosione di denunzia contro la decadenza morale e sociale, contro l’orrido provocato dalle paure bene instillate, e la malinconia che travolge la via della nebbia, che fa perdere la strada e rincorrere l’ossessione di chi siamo, cosa vogliamo, dove andiamo, perché andiamo? Perché i cani hanno abbaiato alla luna e le finestre e i portoni delle case restano chiusi a custodire la polvere e il canto della civetta spia i misteri della vita e della morte?. Una danza in catene che sfocia nell’urlo di tutti gli animali, dei quali ognuno di essi è una particella del nostro essere. Aver scelto questo artista, non è stato perché è mio compaesano irpino (lui di Calitri, io di Montella) . Mi sono avvicinato per la prima volta alla sua arte con il suo “Modì” un inno all’amore e alla morte scritto per Modigliani e Jeanne Hébuterne. Un delicato iato sui tetti dei colombi che pigolano al giorno e alla luna, le sue note hanno arato il ricordo e ci hanno restituito il candore dell’arte nell’amore.
I ritmi sono spinti al limite anche dalla tecnica strumentale, che ha davvero aperto strade mai percorse finora che con la loro forza propulsiva mettono nel cuore un desiderio di rinnovamento del mondo. Sentirlo suonare la sua chitarra è un’esperienza di forza, un cielo di rinnovamento il tremore dei terremoti irpini tutto nelle sue mani , nella sua arte.
L’aspetto poetico, strumentale, filosofico trova ampia eco in quello sociale, nei silenzi, nei vicoli di Calitri che stillano suoni , canzoni e morte.
La ricerca delle periferie, (Canzoni della Cupa), la compagnia degli ultimi,( i sette dell’apocalisse) animano un primitivismo che si nutre della lezione dei più grandi : Modigliani, (Modì-(1991); e nell’ultima opera che predilige la ballata , troviamo testi di delicata umanità e nel contempo struggenti, dedicati a San Francesco (Perfetta letizia ) , ai fratelli Grimm, a Oscar Wilde, (Ballata dal carcere di Reading), che si accompagnano a testi con prevalenti suoni graffianti della licantropia, il lupo con la sua rabbia da sfogare . Lopera sua si muove sempre da orizzonti lontani eppure vicinissimi, sono quegli orizzonti che solo il poeta può decifrare.
Nei suoi capolavori non vi è mai netta demarcazione tra poesia, musica, letteratura, filosofia , sociologia ed epoche storiche: sceglie i suoi personaggi dove la sua empatia approda e qui veleggia sicuro entrando fino in fondo all’anima dei personaggi che ha scelto di musicare e raccontare.
Per tutti questi motivi abbiamo deciso di premiarlo, poiché la sua musica indica la strada maestra per un vivere lontani dalla disperazione e da qualsiasi male. Lo abbiamo anche premiato per le sue acute capacità di saper leggere nelle cause del dolore e della perdizione, nelle opere emerge forte il suo talento .Questo artista poliedrico, i cui repertori ci inducono a credere che l’opera sua magnifica possa aiutare l’uomo a penetrare l’autentica bellezza e grandezza dell’universo. Lo sentiamo per tutto questo molto vicino a Rocco Scotellaro, in più rispetto al grande poeta egli possiede la musica, in comune hanno l’amore per la natura e per la sorte dell’uomo. In questo senso lo riteniamo grande Maestro nella lotta alle mafie , nella sua musica la stessa licantropia e l’orrore per il lupo mannaro può tradursi in desiderio del cambiamento di rinnovamento, di rinascita.
La Presidente del Premio
Carmen Moscariello
Motivazione per il Premio a Vinicio Capossela
La Giuria del Premio Tulliola- Renato Filippelli , l’associazione culturale “Tulliola” e la sua Presidente, poetessa Carmen Moscariello hanno deciso di attribuire il Premio per la Legalità contro le mafie (VII edizione) all’Artista Vinicio Capossela .
La decisione nasce dalla convinzione che se si vuole liberare il mondo dalle mafie non bastano i bravi magistrati e le Forze dell’ordine, se non sono coadiuvati dai cultori dell’anima.
Abbiamo ritenuto che Vinicio Capossela sia un poeta, un cantore, un filosofo in grado di interpretare questa nostra convinzione: non si distruggono le mafie senza un’educazione al Bello e la presa di coscienza del male .
Ebbene, la letteratura musicologica di Capossela è un mezzo importante per questo scopo. La vastità dei suoi fini che sfrigolano dai delicati versi (sempre nei suoi capolavori note e metrica si confondono e si nutrono scambievolmente, oltrepassando ogni canone istituzionale) alla “Ballata per uomini e porci” un’ esplosione di denunzia contro la decadenza morale e sociale, contro l’orrido provocato dalle paure bene instillate, e la malinconia che travolge la via della nebbia, che fa perdere la strada e rincorrere l’ossessione di chi siamo, cosa vogliamo, dove andiamo, perché andiamo? Perché i cani hanno abbaiato alla luna e le finestre e i portoni delle case restano chiusi a custodire la polvere e il canto della civetta spia i misteri della vita e della morte?. Una danza in catene che sfocia nell’urlo di tutti gli animali, dei quali ognuno di essi è una particella del nostro essere. Aver scelto questo artista, non è stato perché è mio compaesano irpino (lui di Calitri, io di Montella) . Mi sono avvicinato per la prima volta alla sua arte con il suo “Modì” un inno all’amore e alla morte scritto per Modigliani e Jeanne Hébuterne. Un delicato iato sui tetti dei colombi che pigolano al giorno e alla luna, le sue note hanno arato il ricordo e ci hanno restituito il candore dell’arte nell’amore.
I ritmi sono spinti al limite anche dalla tecnica strumentale, che ha davvero aperto strade mai percorse finora che con la loro forza propulsiva mettono nel cuore un desiderio di rinnovamento del mondo. Sentirlo suonare la sua chitarra è un’esperienza di forza, un cielo di rinnovamento il tremore dei terremoti irpini tutto nelle sue mani , nella sua arte.
L’aspetto poetico, strumentale, filosofico trova ampia eco in quello sociale, nei silenzi, nei vicoli di Calitri che stillano suoni , canzoni e morte.
La ricerca delle periferie, (Canzoni della Cupa), la compagnia degli ultimi,( i sette dell’apocalisse) animano un primitivismo che si nutre della lezione dei più grandi : Modigliani, (Modì-(1991); e nell’ultima opera che predilige la ballata , troviamo testi di delicata umanità e nel contempo struggenti, dedicati a San Francesco (Perfetta letizia ) , ai fratelli Grimm, a Oscar Wilde, (Ballata dal carcere di Reading), che si accompagnano a testi con prevalenti suoni graffianti della licantropia, il lupo con la sua rabbia da sfogare . Lopera sua si muove sempre da orizzonti lontani eppure vicinissimi, sono quegli orizzonti che solo il poeta può decifrare.
Nei suoi capolavori non vi è mai netta demarcazione tra poesia, musica, letteratura, filosofia , sociologia ed epoche storiche: sceglie i suoi personaggi dove la sua empatia approda e qui veleggia sicuro entrando fino in fondo all’anima dei personaggi che ha scelto di musicare e raccontare.
Per tutti questi motivi abbiamo deciso di premiarlo, poiché la sua musica indica la strada maestra per un vivere lontani dalla disperazione e da qualsiasi male. Lo abbiamo anche premiato per le sue acute capacità di saper leggere nelle cause del dolore e della perdizione, nelle opere emerge forte il suo talento .Questo artista poliedrico, i cui repertori ci inducono a credere che l’opera sua magnifica possa aiutare l’uomo a penetrare l’autentica bellezza e grandezza dell’universo. Lo sentiamo per tutto questo molto vicino a Rocco Scotellaro, in più rispetto al grande poeta egli possiede la musica, in comune hanno l’amore per la natura e per la sorte dell’uomo. In questo senso lo riteniamo grande Maestro nella lotta alle mafie , nella sua musica la stessa licantropia e l’orrore per il lupo mannaro può tradursi in desiderio del cambiamento di rinnovamento, di rinascita.
La Presidente del Premio
Carmen Moscariello
Scriveremo, per quanto ci è possibile , le motivazioni del premio anche per gli altri concorrenti. Per Vinicio Caposella ci è sembrato necessario chiarire le motivazioni per l'assegnazione del" Premio per la Legalità contro le mafie." Abbiamo finora premiato solo i grandi uomini di Giustizia (Federico Cafiero De Rhao, Franco Roberti e gli altri) che hanno lottato e lottano contro le mafie, ma ci siamo convinti che il loro eroismo non basta se non si tenta di modificare le coscienze e trovare dei"miti" che ci affratellino, ci uniscano nel bene.