I tempi nascosti dello spirito
Nota di Carmen Moscariello sulla scrittura critica di Nazario Pardini.
Anche quando viaggio ricerco l’Anima dei luoghi, fin quando
non la sento mia e non mi permette di guardare giù nel più profondo, io non mi
sento a mio agio. La più bella Anima che io ritrovo sempre intatta nella sua
vaga e diffusa tristezza è l’Anima di Parigi. Da alcuni miei
soggiorni nella città è nata molta mia poesia. Lì, di prima mattina uscivo dal mio albergo e procedevo
a piedi fino alle Champs Elysées, tagliando per il viale Avenue George V,
uniche compagne alla mia anima le foglie
marcite dei castagni che affollavano chiassose i marciapiedi. Le guardavo
fuggire o accarezzarmi i piedi e ad esse chiedevo il senso della vita. Parigi già ad agosto ha un’anima
fredda, solitaria, con le foglie degli olmi che cadono come frutti maturi, sulle
strade della città alle 7 del mattino non trovi un essere umano, solo le
macchine che camminano impettite, caute, senza rumore. La città è pensosa, mi piace leggerla senza essere disturbata da
alcuna presenza. Più volte ho visto la
pioggia battere le finestre sulla Senna e con essa ascoltar
e gli echi dei versi
di Baudelaire che mi attraversano l’anima.
La maison de Dieu mi
ha donato e dona impetuosi attimi struggenti.
Anche negli autori che leggo vado alla ricerca dell’Anima,
quando non la trovo i libri giacciono lì come sacchi vuoti. Ci sono autori che
amo molto e che hanno arricchito il mio sentire, tra questi senza dubbio c’è la
scrittura di Nazario Pardini, conosco la sua Poesia da molti anni, da molti anni la seguo e ogni
volta è melanconia, è romanticismo, essa mi porta su un’ala ad abitare sulla
Torre del lago Puccini, dove l’autore ascolta la Tosca e la sua Aria preferita ..e lucean le stelle
Sì, la poesia di
Nazario Pardini ha una grande anima, ma anche i lavori critici sono un coagulo
di perfezione, onestà, ricercatezza, amore, eleganza, hanno garbo pari agli
amanuensi di Vichy che ornano la raffinata copertina di quest’opera. Non è mai approssimativo, dedica la stessa passione e la stessa
“dolcezza” ad autori grandi e piccoli, credo che anche per lui sia essenziale
scoprire l’anima, altro aspetto che lo cattura è la musicalità, l’armonia e la
perfezione della scrittura credo siano
un importanti approdi. Molti
testi del libro sono dedicati all’analisi critica dei suoi scritti, quasi tutti
mettono l’accento sull’ immensa conoscenza dell’autore del mondo classico, o su
una certa passione per l’elegante e musicale parola di D’Annunzio, io stessa ho parlato di crepuscolarismo o di Anima pascoliana e Virgilio
con i suoi candori bucolici è uno dei suoi maestri più eletti. E’ indubbio che
queste analisi gli appartengono tutte , come le lodi che salgono da grandi
conoscitori dell’ arte e dell’anima . Ma ritengo che ci sia ancora da leggere sul piano letterario la sua
scrittura sensuale, rimane troppo generico il riferimento a Lesbia, è indubbio
che l’autore faccia molto rivivere la donna amata nel personaggio catulliano,
ma bisogna smontare una certa rigidità di riferimento a questo grande tassello
del mondo classico. La scrittura sensuale dell’autore improvvisamente si stacca
dai canoni e diventa furiosa passione di vita, lontana dalla stanchezza del
tempo che passa e dalla morte stessa.
La lettura anche dei lavori critici di Nazario Pardini
affascina, senti nelle parole bruciare l’anima, lenta e musicale, profonda
narra, racconta la vita e la morte. Il suo dire è così amorevole ,triste, suadente,
lento, parsimonioso, attento ti sussurra pian pano, ti accompagna, come se
dovesse immergersi in una profonda cisterna per cogliere tutti i gorgoglii, i rumori, le lente
cantilene dell’anima, i fastosi potenti ritmi di Puccini, affinché..nessun dorma. L’anima di cui sto
parlando è certamente la sua, ma adatta le stesse strategie quando legge le
opere dei grandi autori e dei piccoli autori. Non è mai frettoloso o
superficiale, in questo tipo di scrittura egli non è frugale, ma nemmeno falsamente
generoso. Credo che anch’egli col suo fiuto se arriva a toccare l’anima dell’autore
che sta leggendo si apre poderoso come un’aria di Puccini, come il vento sotto
la Torre del lago. Egli non è solo l’uomo che ama la campagna dei
suoi genitori e il Lago del quale pure è innamorato, ma è anche la
Senna con i suoi gorgoglii e con i suoi amori mano nella mano che passeggiano
alla sua riva gouche.
Carmen Moscariello
Lettura di testi di autori contemporanei volume VI 2020-21
di Nazario Pardini Pagine 939. Collana di saggistica Il MelogranoThe wiriter
Edizioni