mercoledì 29 aprile 2020












“L’inquietudine e il nostro tempo”: Incontro con il prof. Aldo Masullo
Relatori Aldo Masullo e  Carmen Moscariello
Masullo il perturbante Maestro
della pratica dell’incontro umano e dialettico
di
Carmen Moscariello

Il libro dell’inquietudine (Livro de desassosego) di Bernardo Soares (eteronimo di Fernando Pessoa, Lisbona 1888-1935), pubblicato da Newton Compton (traduzione di Piero Ceccucci e Orietta Abbati), è un libro apparentemente privo di organicità: pensieri, brevi composizioni che l’autore-poeta trascrive, inventandosi infinite identità, nelle quali entra di diritto come attore protagonista e ne vive ogni metamorfosi. Un corposo taccuino, un non libro, ossia un libro fuori dai canoni, appunti sparsi, ma continuativi, pubblicato postumo, eppure così avvincente nei suoi 400 piccoli racconti, meditazioni, aforismi (ne scrisse fino in punto di morte); un’opera di finzione e di meditazione che porta in questo caso Pessoa (La Persona) a divenire molti alter ego, fino a un naufragio identificativo che lo caratterizza come Personne. Il libro è tutto attraversato da un’inquietudine devastante che si concretizza con l’annientamento di ogni identità. L’inquietudine incide in modo diverso: crea 400 situazione o meditazioni che mettono in luce una chiara volontà di ricerca, che poi naufraga nel divenire, come scrive Nerval sotto un suo quadro, “Je suis l’outre”, oppure come Rimbaud Je est un outre, per divenire desassosego in Pessoa.
Cosa diversa è l’inquietudine per Aldo Masullo: il Maestro dell’intersoggettività non è animato da questo doloroso annientamento. I due Maestri del pensiero sono diversi: Pessoa conservatore, seguace dell’Ordine dei Templari di Jacques de Molay, appartato dalle competizioni del mondo, appassionato di misticismo e occultismo; Masullo, grande e amato Docente, insigne politico della sinistra, ateo, fideista nell’uomo della ragione, ovvero nell’assoluta esigenza di ogni uomo di cercare l’altro (l’uomo è un animale politico), che confligge con il suo prossimo nel momento in cui l’altro mette in crisi la nostra libertà, provocando inquietudine.
Dunque, per il Prof. Masullo l’inquietudine nasce da un impedimento d’esercizio della libertà; nell’indomito Filosofo l’incertezza si trasforma in un ritmo di ricerca inquieta, fino alla morte; il non attuamento definitivo di questa ricerca, il non approdo alla quiete, provoca in noi inquietudine; questo percorso apparentemente si presenta come una linea in ascesa, pur tuttavia non ci mette al riparo dall’inquietudine, con l’impossibilità di un approdo definitivo, anche se la ricerca stessa della quiete restituisce alla vita il suo ardore denso.
Durante la conferenza tenutasi a Napoli presso l’Istituto di Cultura Meridionale, sorprendendo non poco il pubblico, abbiamo utilizzato un aggettivo con valore di sostantivo,che ci è sembrato calzante con la sua ricca e umana personalità, chiamandolo “Aldo Masullo il Perturbante” (termine che è molto piaciuto al Professore, che lo ha meglio definito storicamente al colto pubblico). Noi abbiamo chiarito la ragione di questa scelta: “Nella lettura e studio di alcune delle sue ultime opere come Piccolo teatro filosoficodialogo su anima verità, giustizia, tempo (Mursia 2012) e Theatrum mentis. Saggi sul pensiero di Aldo Masullo a cura di Giuseppe Cantillo e Dario Giugliano (Mursia 2014, in quest’ultimo libro sono stati raccolti gli interventi dei relatori che si espressero sul pensiero di Masullo qualche mese fa presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli e sono stati aggiunti altri preziosi studi), ebbene anche in considerazione solo di queste due opere, abbiamo fatto notare che Aldo Masullo è perennemente attraversato dall’inquietudine. Intesa questa, come egli stesso ci insegna, come sine quiete. Per esempio i personaggi di Piccolo teatro filosofico sono tra i più inquieti della storia dell’umanità: Giordano Bruno, Amleto, Papa Benedetto (XVI?), Eraclito l’Oscuro e anche “lo Sveglio Orologiaio”, ognuno è espressione d’inquietudine nella loro spasmodica ricerca della verità e nel contempo nell’affermazione della libertà del proprio pensiero: Bruno bruciato vivo perché il suo pensiero non si piegò ai dettami dei giudici della Controriforma; Benedetto (non specifica il Filosofo se si tratti di Benedetto XVI, ma intuiamo che si riferisca proprio a Lui), testimone della fede e della ricerca di una vita spirituale da insegnare anche al prossimo; Amleto nella sua impossibile drammatica scelta di “Essere o non essere”, pragmatismo o spiritualità? Ancora di più incide sull’inquietudine di questi personaggi “l’orologio smarrito” del tempo. Non possiamo dire che il tempo è inquieto, ma più semplicemente sono gli uomini a vivere questo sentimento, o meglio è l’uomo che cerca la verità che è inquieto. Dunque, l’inquieto non è colui che vive agitato, che non ha tempo per pensare, l’uomo del mercato virtuale, colui che rincorre la ricchezza e potere ad ogni costo: si assiste, in questo caso, più che altro allo spettacolo dell’uomo irrequieto, agitato, aggressivo, violento, o più semplicemente anche dell’uomo che si lascia vivere.
Il pensiero di Masullo in merito a quanto sopra si esplica in una dialettica non priva di fascino, in un accorto successorio di logica: “In tal caso inquieto può essere colui che cerca la verità, quindi un senso totale della vita che cerca con la ragione e non lo trova, nella eccezione agostiniana solo in Dio si può trovare questa pacificazione, inquietum io lo leggo come non essere quieto proprio perché la mia stessa soggettività si viene formando producendo questo alter ego dentro di me col quale io mi devo confrontare, che mi appare e mi sfugge e quindi mi inquieta. Poi c’è un terzo significato dell’inquieto, è quello che troviamo in qualche testo medievale, un certo Guigò, un abate, un benedettino francese, il quale scrive un libro di meditazione in cui parla dell’inquietudine in cui dice che è inquieto colui che non è sicuro, sicuro in senso etimologico significa senza cura, senza preoccupazione, quindi colui che non è senza preoccupazioni è inquieto, questa concezione dell’inquietudine si può certamente riportare a quella di Sant’Agostino, cioè io cerco il senso e non lo trovo, quindi sono inquieto, però in quella di Guigò c’è qualcosa di diverso perché non è la ricerca del senso che mi sfugge e quindi mi inquieta, ma è la ricerca della sicurezza che non riesco a realizzare, cioè mentre in Sant’Agostino è la ricerca del senso che dà pienezza alla mia vita, lì viceversa è la ricerca di essere al riparo dalle preoccupazioni, nel senso morale, però c’è una sfumatura diversa rispetto a Sant’Agostino, cioè l’inquietudine è il frutto della mancanza di sicurezza in Sant’Agostino è la mancanza di senso. Quindi sarebbe interessante investigare aspetti dell’interiorità come o fame di senso insoddisfatto o fame di sicurezza insoddisfatta, perché poi potremmo dire maliziosamente che lo spazio dell’interiorità cresce con la compressione della nostra capacità, della nostra capacità di esprimerci nell’oggettività del mondo. Quindi è il rifugio nella interiorità che si sceglie, quando il mondo non mi soddisfa, … si potrebbe dire che l’interiorità è il frutto dell’infelicità”.
È inquietudine, a nostro parere anche vivre en malaisie; la malaisie du vivre in poesia si esprime per esempio nei versi di Sandro Penna in una malinconico non senso della vita che ci sfugge dalle mani come acqua “io vivere vorrei addormentato entro il dolce rumore della vita… la vita… è ricordarsi di un risveglio /triste in un treno all’alba: la luce incerta: aver sentito /nel corpo rotto la malinconia /vergine e aspra nell’alba pungente. L’inquietudine è anche nel canto e nella musica: Nelle Nozze di Figaro di Beaumarchais, ma anche in quelle di Mozart, dello stesso Paisiello (la folle giornata), qui è l’eros a creare inquietudine, il pathos dell’amore o dell’odio può indurci ad atti irrefrenabile. Nel convegno abbiamo fatto riferimento a due fatti di cronaca correlati: alla mostra di Amedeo Modigliani e ses amis (10 ottobre-15 febbraio 2015) a Pisa, al Palazzo Blu, e ad un evento a Napoli il 9 dicembre nella basilica di San Giovanni Maggiore, dove ci sarà un concerto di Patti Smitt. A Pisa sono esposti circa 100 capolavori di Modì provenienti molti dal centro Pompidou e che hanno come protagonista Jeanne Hébuterne, musa e amante del Nostro negli ultimi tre anni della sua vita, in particolare potremo ammirare il “Nudo sdraiato” che ritrae Jeanne Hébuterne, la giovanissima fanciulla dai capelli ramati e dalla pelle bianchissima, morta suicida il giorno dopo la morte di Modigliani (1920). L’altro fatto, come dicevamo, riguarda la presenza di Patti Smitt a Napoli, la sacerdotessa del rock, la poetessa fiammeggiante, l’esempio della umanità lirica, di un maledettismo nell’arte che presenterà nel suo repertorio anche una canzone dedicata a Jeanne Hébuterne Dancing Barefoot (Ballando a piedi nudi), una canzone struggente, inquieta, traboccante di passione che fa riferimento all’amore tragico dei due artisti. Alla luce di questi due episodi potremmo parlare del protagonismo di due tipi d’inquietudine nell’opera d’arte: l’una creativa, l’altra, seppur creativa, mal calibrata che può portare anche al totale annientamento e, nel caso in oggetto, all’autoannientamento di se stessi. Modigliani muore di tisi, ma era già distrutto dall’alcool, Hébuterne, anche bravissima pittrice, si lancia dal quinto piano, subito dopo la morte dell’amato. Sono certamente anche questi due casi riferibili all’inquietudine che potrebbe essere anche considerata, a nostro avviso, madre dell’opera d’arte, ma che porta a volte anche a vivere l’esistenza in uno stato di dolore incontrollato. Anche in questo caso la risposta di Masullo è stata chiara e incisiva: “L’artista è colui che non si piega all’ipocrisia del mondo, è colui che cerca e vive la verità della vita e lotta eroicamente contro il mondo ipocrita, a volte fino a soccomberne”. La tensione emotiva, la ricerca della verità ad ogni costo, diviene dunque tensione etica. Sul suicidio, il Filosofo ha preferito non esprimersi per la delicatezza e il rispetto che tali fatti richiedono.
Carmen Moscariello

sabato 11 aprile 2020

Giorgio Moio "tra sognio e finzioni"


Giorgio Moio “Tra sogno e Finzione”, Robin Editore




"Una confortevole, levigata, ragionevole, democratica non libertà prevale nella civiltà industriale avanzata, segno di progresso tecnico".  [1]
La non libertà, l’apparente levigata libertà, la pseudo libertà degli ingannati, la libertà dei politici  nell’illuderci, nel  fregarci e prendersi tutto. L’uomo è  disilluso: ormai sofferentemente cinico è il protagonista dei quattro racconti di questo libro. Un improbale oggettività mascherata da finzioni che lo scrittore sbudella per rendercele nel loro putrido odore di promiscuità assordanti. Una malattia fatta di rigurgiti, dove il prima protagonista è un poeta disincatato , che nonostante sia predisposto ad aspettarsi tutto o il contrario di tutto dalla realtà che sbardella, è sbalzato fuori da se stesso dalla crudeltà sociale, il tutto espresso in  un linguaggio potentemente rivoluzionario in un bilinguismo fluido e bene accordato con se stesso e con i racconti e con  i personaggi che vivono nell’opera, l’unico linguaggio possibile per raccontare  le sorprese crudeli alle quali una società incivile, popolata da politici zozzi e indifferenti, ci obbliga a vivere. Un anarchico bollore di rabbia contro  chi piega le vite degli uomini, divorandosele ,vedi l’ultima parte dell’opera “La Costituzione” intesa ironicamente e con dovizia di particolari sconvenienti, ma veri, come una baldracca che ha tradito tutto e tutti che sventola un vessillo , seppur  putrido, che urla “ora basta”.
Quest’opera di Giorgio Moio per un aspetto è  esilarante, graffiante, violenta, crudele, per l’altro  una finestra aperta, pietosamente aperta su una umanità abbandonata, depredata da chi invece dovrebbe proteggerla.  Ma l’autore è  ben lontano dal voler fare la “morale” a qualcuno o tantomeno a se stesso, come Herbert  Marcuse, ci dice che in quest’oggi  bilioso, non c’è niente di cui essere fiero, tantomeno il poeta si sente come gli altri in uno stato reattivo ben peggiore dei lazzari. Niente è stratificato, anche se lo scrittore è alla finestra e osserva questo teatro di nani e ballerini che vivono nel loro quotidiano brusio di non idee, di nessuna speranza , di cattiverie, di sfruttamento, a tuti i livelli , del più debole da parte del più forte. Non si salva nessuno: non si salva la chiesa, non c’è “ trippa per gatti” per i  politici che hanno in testa solo “la topa pelosa”, non si salva l’uomo comune con le sue ossessioni che non va da nessuna parte. In quest’opera non ci sono sentieri, nemmeno “Il  sentiero dei nidi di ragno”[2] c’è solo una ragnatela fitta dove gli uomini e le cose sono tenuti prigionieri. La libertà degli ingannati , c’è un forte riferimento a  chi ci ha venduto una vita che non è la nostra, che ci ha resi schiavi , neghittosi, che non conosciamo la lotta contro il male ( un preciso riferimento alle mafie) un demandare un non so bene a chi mentre i treni si scontrano, i ponti crollano nel bayram quotidiano senza che niente venga fatto per un Paese che ormai è come “Il cavaliere inesistente”, ha una bella armatura bianca che scintilla al sole, col suo cimiero di crine multicolori, ma ”quello è un cavaliere che non c’è …. Ma come non c’è l’ho visto io c’era. Cos’hai visto? Ferraglia… è uno che c’è senza esserci, capisci, pivello[3].
E’ questo che ci dice Giorgio Moio con la sua scrittura innovativa-oggettiva, amara velenosa, furente, con i suoi contenuti scandalosi, con il suo sogno che non è sogno, ma crudele realtà. Egli è come Agilulfo che è alle spalle dei cavalieri e li osserva, così lo scrittore è alla sua finestra, da qui legge nella testa degli uomini e delle donne i loro desideri scandalosi e impudichi, il loro non dire, crogiolandosi in una vita piatta lineare, sconvolta solo  dalle tragedie, sembra che  esse soltanto portino una scossa. I pseudopercorsi  sono quelli privilegiati  del  denaro, del potere, qui è  il disonore, l’abiura di  uno Stato che una volta toltagli la celata del cavaliere inesistente, puoi trovare solo il Nulla.
Carmen Moscariello

















[1] Herbert Marcuse, L’uomo a una dimensione, Piccola Biblioteca ,traduzione di  Gianni Gallino,Einaudi, Torino 1964.
[2] Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno,1947, Einaudi, Colana i Coralli
[3] Italo Calvino, Il cavaliere inesistente, A. Mondadori, 1993 pg.29.

mercoledì 8 aprile 2020

Il canto d'Orfeo di Carmen Moscariello









Il canto d’Orfeo
Quel filo di voce sopravvissuto alle morti stagioni
rivolto all’Eterno. E’ la sorte del nulla
Al vociare di lame
 logorroico lamento di maschere.
Rimane il  filo di voce del  treno
senza anima che attraversa l’empireo
dei morti in un campo di stelle e pianeti
persi in un fragore  di meteore
 nel  fluttuare di lune, soli, fuochi, fumi
Quel  filo di voce rimane ancora
 per raccontare l’Eterno
per  una supplica ai morti.
Una goccia è la mia anima
una piccola goccia con un filo di voce,
non è un marceau d’ensamble,
è  il sussurro di una preghiera
è il grido del disperato
 del cane lebbroso che
tutti scacciano è un filo teso tra gli occhi e il cuore.
Si può inciampare in una goccia di cielo
si prega un tabernacolo vuoto
Lui mi ha dato questo dono
fino alla morte con un filo di voce.
Seppelliti da queste macerie
ci vuole coraggio per avere speranze,
 un granello di Dio cada nel cuore di tutti gli uomini  
Carmen Moscariello

domenica 5 aprile 2020

Il Poeta Mauro Pietro Montacchiesi scrive su "Modigliani L'anima dipinta"
















14 min · 
L'arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace, la rhētorikḗ (tékhnē), ovvero la retorica greca, di origine peripatetica, coniò il termine πάϑος «sofferenza» (pàthos), volendo, con questo unico termine, significare un compendioso ibrido di passionalità, turbamento, imponenza, in quanto icastiche peculiarità estetiche proprie della tragedia. In età contemporanea il termine sta ad esprimere la capacità che un’opera d’arte, anche musicale o figurativa (o un’espressione, un momento dell’opera), ha di elicitare, con l’evocazione drammatica in essa contenuta, potente trepidazione affettiva e coinvolgimento estetico. Intimamente sostanziato proprio di questo vibrante e totalizzante pàthos, di gusto e forbito, piacevole ed armonico, è l’ordito narrativo di questo testo, i cui fatti ed i cui fenomeni reciprocamente si incrociano e si intersecano, conflandosi in un inscindibile, osmotico unicum estetico-esistenziale dell’artiste maudit per antonomasia, Amedeo Modigliani, unicum con aulico magistero egregiamente temperato, sapientemente miscelato, equilibratamente dosato da Carmen Moscariello, la quale con estrosa verve poietica sciorina, universalizza un Modigliani illuminato da un’inusitata, non dogmaticamente protocollare, esegesi storica, così germinando una più immanente, più pura essenza del demiurgo labronico, icona estetica del senso e del culto della bellezza della sua Arte che egli sembra aver assunto come potissimo ideale e valore di vita. Il testo, allegoricamente un ininterrotto divenire di sinestetiche icono-cromie, è in realtà un caleidoscopio dagli intensi riflessi narrativo-saggistici e controluci liriche, ageminato del plastico impegno filologico ed euristico da parte dell’autrice che si enfatizza nella linea narrativa, segnatamente nei riferimenti ad alcune figure femminili biograficamente storiche, quelle che più definitamente, che più incisivamente hanno orbitato intorno alla sui generis icona planetaria di Amedeo Modigliani. Modì, estasiato, in visibilio rapito dall’amore per il corpo femminile, pur preservando intatto il suo edonismo, si sublima, trasforma i propri impulsi istintuali, segnatamente erotici, veicolandoli verso i fastigi più elati dell’Arte.
La sua Musa Anna Gorenko Achmatova “una strana amicizia amorosa”, anima in continuo stato di agitazione, similmente alla sua, che Modigliani incontrò in una tenue primavera di Parigi.
L’amour fou, la muse maudite, cioè Beatrice Hastings. Artista “maledetto” lui, eterodossa reporter inglese lei: una relazione fatta di émpiti, di furiosi alterchi e di imponenti sbronze. Il tutto, nondimeno, rendendo possibile la realizzazione di eccelsi capolavori.
Ancora una Musa: Jeanne Hébuterne, un’histoire d’amour burrascosa e fortemente antagonizzata dalla famiglia di lei.
Nel dipanarsi della trama, l’autrice, anche irriflessamente, non può non celebrare la cesariana Lutetia, la Ville Lumière, in tutta la sua Grandeur, berceau di una pletora di grandissimi artisti, peculiarmente avanguardisti, che cospicuamente contribuirono, sia esteticamente sia ideologicamente, alle agitazioni ed ai dissesti epocali. E Montparnasse, situato nel XIV arrondissement, in riferimento al monte Parnaso, dimora delle Muse della mitologia greca, che di tutto ciò costituisce il turgido cuore pulsante. Diversi di questi incliti artisti e diversi loro lieux de rencontre vengono filologicamente pantografati dal prismatico estro di Carmen Moscariello, con fervente afflato, con inusitata acribia. La tormentata e struggente dicotomia esistenziale di Amedeo Modigliani, scissa tra la realtà labronica e l’ambiance parisienne, trova tangenza nei fermenti storici, negli aneliti estetici che totalizzano e sublimano la quintessenza stessa dell’Artista che l’autrice sembra co-percepire con liquida empatia, con fluida capacità di comprendere gli stati d’animo e le situazioni emotive dell’Artista, senza istanza di una reale comunicazione verbale.
Apici di elato magistero letterario raggiunge Carmen Moscariello nella rappresentazione della realtà ambientale, antropologica, culturale, ottenuta perseguendo a vari livelli (creativo, stilistico, documentario) l’obiettivo di una riproduzione il più possibile mimetica ed oggettiva della realtà. Tanto avvincente è questo libro, che le pagine sembrano girare da sole in un ininterrotto flusso permeato di appeal letterario, di messaggio puro e terso, affascinante e magico, che spontaneamente attinge i più intimi recessi del cuore, in virtù di una potenziale, ma icastica sinapsi emotiva di Carmen Moscariello con Amedeo Modigliani.
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Il Poeta Michele Urrasio, in questo giorno di pace e d'amore, regala una carezza ai i nostri cuori stanchi.





DOPO

Improvvisa scende la sera
con il suo carico di solitudine.
Gli occhi delle case abbassano
le palpebre pesanti di sonno
e sul capo ignaro un senso
profondo di mistero.
Lo smarrimento divide le nostre
mani. Ci allontana. Anche il sorriso
gela nello sguardo senza luce.

Ma la vita ha risvolti imprevedibili:
conserva l’ultimo anelito
per sorprenderci frammenti di speranza.
Tornerà il sereno a disperdere
giorni sospesi nell’attesa
senza suono, senza stupore –
lo pretende la tua fede di uomo
scampato ai naufragi –.
Una pace dolorosa scontata
nelle infinite assenze, nel timore
che persino il respiro
affondi in un lago di illusione.

Gli alberi inventeranno foglie
nuove, e nel cielo, rapite
a una lacrima di nuvole,
torneranno a respirare le stelle.
Il silenzio, avaro di carezze,
si rivestirà di gesti, di parole
e il fiume riarso riprenderà
il suo canto tra le pietre.

Michele Urrasio

Marzo 2020

sabato 4 aprile 2020

Biografia aggiornata di Carmen Moscariello


Biografia
Biografia di CARMEN MOSCARIELLO


Carmen Moscariello è nata a Montella (Av) nel 1950, vive a Formia .
Allieva di Raffaello Franchini, è stata  Ordinaria di Italiano
e Latino (42 anni dedicati all’insegnamento). Poetessa, drammaturga, regista
(ha conseguito il titolo per La Regia con  Roberto Tessari presso l’Ateneo
dell’Università “La Sapienza” di Roma), giornalista pubblicista. Corrispondente
per «Il Tempo»,(1987-1996) (ha pubblicato su questo quotidiano circa 1500 articoli, seguendo delicate inchieste su Tangentopoli, sul fenomeno dell’usura, sulla centrale nucleare del Garigliano, sulla camorra, sulla Sorgente Mazzoccolo; è stata  corrispondente quotidiana dal Sud Pontino per il TG3  Lazio, per sei anni.

E’ presidente e fondatrice del Premio internazionale di poesia, saggistica, giornalismo “Tulliola Renato Filippelli”, ( XXVII  edizione); è presidente  e fondatrice del Premio della” Legalità contro le mafie” (VII edizione).
H a scritto articoli anche per «Oggi e domani», «Avvenire», Reporter 
È direttore e fondatore del mensile di politica e cultura «Il levriero» (1999
inizio della pubblicazione). Ha svolto il ruolo di giudice popolare. Sindacalista
dell’UNAMS (Unione nazionale musicisti ed artisti), ha organizzato a
Roma e in tutto il Lazio importanti mostre di pittura, concerti e convegni
culturali. Ha pubblicato opere di poesia, teatro, saggistica, arte.
Ad oggi ha pubblicato circa 5000 articoli; molte le prefazione a libri e cataloghi d’arte.
E’ fondatrice e direttore dei blog: Il Levriero-cultura. Altervista.com e di Quarto Tempo WordPress.
Ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano due medaglie per gli alti meriti culturali (una per il Premio Tulliola, l'altra quale Presidente dell'Associazione Culturale Tulliola).

Impegni civili:
Lotta contro la camorra;
 Difesa della Sorgente Mazzoccolo;
Lotta contro la Centrale Nucleare del Garigliano;
Lotta contro l'inquinamento delle Coste del Sud Pontino;
Lotta contro la corruzione;
ha diffuso la conoscenza della Poesia nelle scuole elementari, medie, superiori.






Opere pubblicate:
Friedric Holderlin, tra Lirica e Filosofia, prefazione di Renato Filippelli, Lucarini
Editore; Roma 1988
Testimonianze Su Franco Ferrara, Imizad e lettere a Natascha, Ripostes, Salerno
1989
Il Presente della memoria, prefazione di Renato Filippelli, Publiscoop, Sessa Aurunca
1994,
Figlia della Luna, Poesie, 1998
Aspettando Matisse, 1998;
Gli occhi frugano il vento, Bastogi, Foggia 1999
Antologia Tulliola 1998: La poesia e i giovani;
Antologia Tulliola 1999: La poesia e i giovani;
Proserpina, tre atti preceduti da un preludio, prefazione di Aldo Carotenuto, Bastogi,
Foggia 2003
Eleonora dalle belle mani, prefazione di Renato Filippelli, Bastogi, Foggia 2005
Giordano Bruno Sorgente di fuoco, prefazione di Aniello Montano, postfazione
di Ugo Piscopo e Ninnj Di Stefano Busà, Guida Editori, Napoli 2011
non è tempo per il Messia, Poesie, prefazione di Ugo Piscopo, Guida Editori,
Napoli 2013
Oboe per flauto traverso, prefazione di Biagio Scognamiglio,
Guida Editori, Napoli 2013
 Terra nella sera Visioni, Guida Editori, Napoli, 2014;
L’orologio smarrito, Poesie,  prefazione di Nazario
Pardini, Guida Editori, Napoli febbraio 2015;.
Rapsodia d'amore, in Antologia, Il Convivio, Catania 2016;
All’ombra di un’eresia in Antologia Il Convivio Editore, Catania 2017;
Tunnel dei sogni, Poesia, il Convivio Editore , Catania 2017;
Destini sincronici. Rocco Scotellaro e Amelia Rosselli, Prefazione di Aniello Montano, posfazione di Ugo Piscopo, Guida Editore;
Modigliani L’anima dipinta,  prefazione di Marcello Carlino ,postfazione di Giuseppe Iuliano Gangemi 2020
Pizia non dà più oracoli,(In uscita) con  Gangemi Editore  prefazione di Dante Maffia, postfazione di Nazario Pardini, Roma 2020;

Saggi critici di Carmen Moscariello
Monsignor Di Liegro “Solidarietà per chi la vive quotidianamente", Avvenire 25 marzo 1990;
Salvatore Mignano, Ai confini dell’Austria, Avvenire, domenica 1 luglio 1990;
Salvatore Mignano  Rilettura della sua opera, Avvenire  marzo 1990;
Antonio Scotto Il sogno sotto le ciglia. Lucentezza di perla nella pittura di Antonio Scotto, Prefazione al catalogo , Dicembre 1997; Avvenire 18 marzo 1990;
Claudio Ferone , La storia del Basso Lazio 25 Febbraio 1990;
Rodolfo Carelli, Memoria d’amore, Avvenire 1992;
Anxur, templi e riti pagani, Reporter 1992;
 Manipolazioni genetiche, Reporter 1992;
Dossier Donna, Reporter 1992;
“Single” è la parola d’ordine, Reporter 1992;
Società e droga, Reporter 1992;
Tahar Ben Jelloun “Nadia” Il Tempo, Giovedì 19 giugno 1997;
Antonio Scotto, Dizionario enciclopedico d’Arte Contemporanea,1997
Aldo Carotenuto, i disagi giovanili, Il Tempo 1997;
Vittorio Foa, Il cavallo e la torre, Una scacchiera di ricordi, Vittorio Foa, «Il Tempo», 1989
A. BERTOLUCCI, Poema di una Vita, «Oggi e Domani», n. 12, Pescara 1991
La pittura di Domenico Purificato, «Il Tempo, 1991)
Viaggiando con passo di volpe, Dacia Maraini, «Oggi e Domani», n. 1/2, Pescara,
1992;
Il mare caraibico nel cuore di Hemingway, «Oggi e Domani», 12 Pescara, 1995
La voce libera e musicale di Amelia Rosselli, Il Tempo», 1992
Amelia Rosselli a Formia: Poesia in aula, «Il Tempo», 21 novembre 1993
Roberto Frecentese Il presente della memoria, Spazio Aperto, pg 21. Novembre-dicembre 1994;
Poesie,Ediars  Pescara 1994;
Amelia Rosselli, un caso unico nella poesia italiana, «Oggi e Domani», n. 9, 1995
Misticismo e sensualità nell’amante della Cina del Nord, Margherite Duras, «Nord
Sud», n. 4, Ed. Scientifiche, Napoli 1992
Marguerite Duras, l’amante della Cina del Nord, Nord Sud n4, 1992;
Turi Vasile, «Il Tempo», 8 luglio 1990
Turi Vasile e Vittorio De Sica, Publiscoop, 4 agosto 1990
P. MAFFEO, Prete selvatico, 30 agosto 1990
R. FILIPPELLI, Assegnatogli da Raffaele Sirri il Premio Il Gallicanum, «Il Tempo»,
20 dicembre 1989
LUBERTI, Diritti e Costituzione, «Il Tempo», 31 gennaio 1990
R. FILIPPELLI, Intervista, 17 aprile 1990
A. PETRUCCELLI, Due compleanni e una città, 27 aprile 1990
C. PALERMO, Strategia contro lo spaccio, «Il Tempo», 26 ottobre 1990
A. DE SANTIS, Saggi di toponomastica, «Il Tempo», 8 gennaio 1991
M.GRAZIOSETTO, Il trasformismo e l’attività politica di Agostino De Pretis, 9 maggio
1991;
C. DI MILLA, Gaeta mia, 16 maggio 1991
R. MUROLO, Il mida, 14 luglio 1991
R. FILIPPELLI, Un tempo d’umiltà: Il cinto della Veronica, Ombre dal Sud, «Il Tempo»,
30 gennaio 1992
G. DE MEO, Il bronzo imprigiona la luce, 7 maggio 1992
G. NAPOLITANO, La novella del buon vecchio e della bella fanciulla, «Il Tempo», 21
maggio 1992
DON A. PUNZO, A. MIELE, R. FRECENTESE, Il santuario del Martire Erasmo a Formia,
«Il Tempo», 29 maggio 1992
V. FOA, Una scacchiera di ricordi, Il cavallo e la torre, 23 gennaio 1992
ID., Intervista, «Il Tempo», 9 dicembre 1992, n. 336;
Francesco D’Episcopo, Enzo Striano, Oggi e Domani, n.221, giugno1992;
 gennaio – marzo 2018;
GIUSEPPE CASSIERI,Esame di coscienza di un candidato, Oggi e Domani, n.235, settembre 1993;
ID., Questo Novecento, «Il Tempo», 3 settembre 1996, n. 243
125Anita Garibaldi, La nascita della repubblica e il diritto di voto alle donne, «Il
Tempo»,18 giugno 1996, n. 167
C. BERNARI, Tre operai, 8 maggio 1996, n. 126
M. GRAZIOSETTO, La missione europea di Crispi, «Il Tempo», 9 aprile, 1996, n. 98
Ernesto D’Argenio e Franco De Luca, Una vaghissima idea, 5 settembre 1992
Nicola Terracciano, Carlo Rosselli, Liberalismo socialista e Socialismo liberale, «Il
Tempo», 16 ottobre 1992
G. CASSIERI, Esame di coscienza di un candidato, «Il Tempo», 25 luglio 1993
Il jazz di Romano Mussolini e Carletto Loffredo, «Il Tempo», 28 luglio 1993
La poesia di Renato Filippelli, «Il Tempo» 1992
Renato Filippelli, Requiem per il padre, «Il Tempo», 12 novembre 1993
Intervista a Vittorio Foa, «Il Tempo», 12 dicembre 1993
L’opera di Salvatore Mignano, Ottobre, «Il Tempo», 17 dicembre 1993
E. MAGLIOZZI, Il gabbiano di Conca, «Il Tempo», 4 febbraio 1994
D. PIMPINELLA, Gusci di Cristallo, «Il Tempo», 15 aprile 1994
R. FRECENTESE, Passio Sacti Erasmi, «Il Tempo», 5 aprile 1994
M. A. MACCIOCCHI, Una donna e una vita per la pace, «Il Tempo», 10 giugno 1994
P. LANZETTA, Un Messico napoletano, «Il Tempo», 26 luglio 1994
G. MONTEFOSCHI, La casa del padre, 24 luglio 1994
DON P. CAPOBIANCO, Gaeta e Dintorni, «Il Tempo», 27 ottobre 1994
A.      PETRUCCELLI, Un giovane di campagna, «Il Tempo», 5 novembre 1994
ALDA MERINI, La presenza di Orfeo, Oggi e domani,n.244giugno 1994;
C. DI MILLA, A piedi nudi sugli Aurunci, «Il Tempo», 7 dicembre 1994;
F.DE LUCA, Le alchemie, «Il Tempo», 9 novembre 1995;
B. TESTA, L’attesa, «Il Tempo», 3 agosto 1995;
R. LOY, Cioccolata Hanselmann, «Il Tempo», 21 luglio 1995;
P.MAURENSING, Variante di Lunemburg, «Il Tempo», 4 maggio 1995;
G.BOLLEA, La solitudine del video, «Il Tempo», 26 aprile 1995;
T. ANSELMI, Dove va la democrazia in Italia, 7 marzo 1995;
Il cinema di Giuseppe De Santis, Cento anni di cinema, «Il
Tempo», 9 marzo 1995;
G. CASSIERI, I festeggiamenti, «Il Tempo», 4 agosto 1989;
D. REA, I colori della napoletaneità, «Il Tempo», 20 maggio 1990;
D. M.TUROLDO, Canti ultimi, «Nord Sud», n. 1, Ed. Scientifiche, Napoli 1992;
P. P. PASOLINI, Le regole di un’illusione, «Oggi e Domani», n. 4, Pescara 1992;
M. A. MACCIOCCHI, Esempio di Donna, «Il Tempo», 1993;
Turi Vasile e il cinema, Publiscoop, Sessa Aurunca 1994;
L’Opera di Domenico Rea, Publiscoop, Sessa Aurunca 1994;
La poesia di Amelia Rosselli, «Oggi e Domani», n. 9, Pescara 1995;
F. D’EPISCOPO, Enzo Striano, «Oggi e Domani», anno XX, n. 6, giugno 1992;
L. RIPA DI MEANA, La sorella dell’Ave, «Oggi e Domani», Pescara 1996;
Il Dio ignoto nella poesia di Renato Filippelli,«Il Tempo», 1999;
Gianni Simione, «Oggi e Domani», n. 10, Pescara 2000;
L’Orfeo di Alda Merini, «Oggi e Domani», Pescara 2005;
ERASMO MAGLIOZZI,PREFAZIONE A Gaeta, canto del mare, 2007;
Misticismo e devozione nella poesia di Leone D’Ambrosio, «Il Levriero», 2010;
Teatro D’Opera: Napolitano-Soscia, «Il Levriero», 2010;
Paolo Saggese e I poeti irpini, «Il Levriero», 2010;
V. GAMBONE, Il dialetto come storia di un popolo, «Il Levriero» 2010;
L. D’AMBROSIO, Non è ancora l’addio, «Il Levriero», 2010;
Genius Loci, Napolitano-Soscia, «Il Levriero», 2010;
L’inquietudine e il nostro tempo: Aldo Masullo il perturbante, «Il Convivio», Catania ,gennaio 2015;
Incontro con Aldo Masullo , “Alla volta di Leucade”Gennaio 2015;
G. IULIANO, Il Sud è Innocente, Culture e Prospettive, Catania maggio 2015;
A. SICUREZZA, L’amore delle somiglianze, maggio 2015;
“L’umile dio dell’alba”, i dipinti minturnesi di Antonio Sicurezza (prefazione al libro sulle opere di Sicurezza);
Michele Urrasio, Un poeta che ci rappresenta e ci onora, Fortore,Dicembre 2017;
Omaggio alla poesia di Corrado Calabrò Cultura e Prospettiva N. 34 ,gennaio  marzo 2017;
Michela Marano, prefazione a “Fili d’aria riflessi, 2017;
La poesia di Claudia Piccinno, Il Levriero;
Matilde Serao, il Levriero.;
Paolo Saggese "l'Antologia dei poeti irpini";
Sulla poesia di Giuseppe Iuliano, Il raggismo è logos, Nuovo 
Mmeridionalismo, n.213, maggio-giugno 2018;
Matilde Serao, La donna che sapeva amare, Il Convivio,
Masullo, Il vero senso della vita, Silarus, 317, maggio-agosto, 2018;
La preghiera dei padri saraceni, Frequenze poetiche,n 15 ,dicembre 2018;
Attilio Bertolucci, Frequenze poetiche,gennaio 2018;
La preghiera dei padri saraceni, Frequenze poetiche,,dicembre 2018;
Marcello Carlino Le saboteur Tranquille, Frequenze poetiche 2019;
La poesia di Dante Maffia, Frequenze poetiche, 2020;
Dante Maffia, La felicità del disordine", Frequenze poetiche , gennaio 2020;
Lilly Brogi “Un soffio di vita” Lilly Brogi 2020;
Lilly Brogi, "Miracoli" , Il Levriero 5 aprile 2020;


Opere teatrali rappresentate delle quali Carmen Moscariello è autrice dei testi e
curatrice della regia:
Figlia della Luna (Rappresentata a Le Scissure di Gaeta - Latina)
Anima di mare (Rappresentata a Le Scissure di Gaeta - Latina)
Déedonne (Rappresentata a Le Scissure di Gaeta - Latina)
Poema in sol maggiore per stelle e desideri (autrice e regista) (Rappresentata a Torre
Viola)
Proserpina, tre atti con preludio; autrice e regista (Rappresentata a Le Pleiadi),
Proserpina; (Teatro romano di Cassino, La corte a Formia; Anfiteatro Formia (2003); in numerosi istituti
della provincia di Latina e di Viterbo), regista e autrice di Eleonora dalle belle mani,  Anfiteatro di Formia)
CassinoArte, Eleonora dalle belle mani di Carmen Moscariello autore,regista scenografa, agosto 2007;
Juan De Valdés, autrice e regista, Castello Baronale di Minturno
Gli Alumbrados; autrice e regista, Castello Baronale di Minturno


Bibliografia critica sulla scrittura e le opere di Carmen Moscariello
Sandra Cervone, (S.C.), Il Mattino, martedì 21 luglio 1987;
Sandro Gionti, Poetessa di Formia premiata per il  Premio San Valentino Terni
Pasquale Maffeo, Friedrich Holderlin tra lirica e filosofia, Avvenire, 15 aprile 1989;
Dante Pignatiello,Carmen Moscariello, nuovo saggio Il tempo dell’Infinito Silenzio, Ripostes, Il Tempo 10 febbraio 1982
Dante Pignatiello Alla riscoperta di Holderlin, , opera della Moscariello, proposta dalla FIDAPA,Il Tempo, sabato 19 novembre 1988;
Roberto Frecentese, Holderlin tra lirica e filosofia, Avvenire, domenica 11 dicembre 1988;
Renato Filippelli “Gli occhi frugano il vento”Formia Turismo,  n 5, settembre –ottobre 1991; 
Nino Buonocore, Carmen Moscariello, Gli occhi frugano il vento, Proposte gennaio 1991;
Michele Graziosetto “Gli occhi frugano il vento,” 1992;
Enrico Morbelli- Rassegna Cinema-mare  presenta :Carmen Moscariello poetessa le cui poesie compaiono in numerose antologie , che ha collezionato numerosi riconoscimenti; 9 luglio 1992;
Giuseppe Napolitano, Gli occhi frugano il vento,La Procellaria, ottobre –dicembre 1992;
Gianni Ciufo, I nostri giorni ne “Il presemte della memoria", Il Tempo 25 ottobre 1994, n. 291;

Dante Pignatiello, Gli occhi frugano il vento, Diario di una donna, Il Tempon 325, giovedì 29 gennaio 1999;
Alfredo Saccoccio, “Gli occhi frugano il vento,Il Corriere Laziale 28 settembre 1999;
Saverio Forte, Presentata l’opera della Moscariello, Poesia di scena al Miramare, Latina Oggi, venerdì 30 novembre 1990;

Biagio Di Iasio, Gli occhi frugano il vento, un originale modo di dire le cose, Foggia 1990;
Tommaso Pisanti, Moscariello, quando la poesia traversa il fiume, Il Mattino, 17-11-1991;

Tommaso Pisanti "Attendendo Matisse-nuova silloge di Carmen Moscariello", Orizzonti, Anno II, n.3,luglio 1992;
Tommaso Pisanti, Giulia Gonzaga, la Signora del Castello di Fondi, un’opera esemplare della Moscariello, Il Messaggero Gennaio 1992;
Cinema Mare, Rassegna di poesie sul mare di Carmen Moscariello, Formia cinemare, 4 rassegna, 6 luglio 1991;
Alfredo Saccoccio, Aspettando Matisse, Il Secolo d’Italia,, domenica 1 marzo 1992;
Walter Mauro” La Moscariello, premiata a Roma da “Polmone Pulsante” come “Poeta dell’anno".  Il Tempo 1992;

Vittorio Nocella Carmen Moscariello: appunti su alcuni testi critici, Avvenire, Gaeta 2 Aprile 1989;
Amelia Rosselli, ventidue lettere 1990-92;
Domenico Rea, "La poetessa ,il sogno, il canto" (trenta Lettere autografe), 1990-1992;

Graziella Di Mambro, Il mare la sua poesia, Protagonista alle Scissure  Carmen Moscariello, Latina oggi,2 ottobre 1996;
Sandra Cervone "Anima di mare” alle Scissure, Il Messaggero 28 agosto 1998;
Pino Amatiello, La poesia di Carmen Moscariello Il Nuovo Giornale dei Poeti, anno VII, n.8, ottobre 1991;
Dante Pignatiello "Figlia della luna" nello scenario delle Scissure, Il Tempo;
Dante Pignatiello "Anima di mare, il sentimento prende forma", Il Tempo, 7 settembre 1998 ;
Saverio Forte, Il levriero di Carmen Moscariello, Rivista indipendente presentata all’Ariston di Formia,Latina oggi, sabato 6 febbraio 1999;
Francescca Del Grande “Eleonora Duse dalle belle Mani”Latina Oggi, Lunedì 23 gennaio 2006;
Sandro Gionti, "Omaggio alla Divina Eleonora, la rappresentazione a Cassinoarte opera e regia di Carmen Moscariello",Il Messaggero, venerdì 7 settembre 2007;
Graziella Di Mambro "Anima di mare", viaggio nella poesia di Carmen Moscariello, Latina Oggi, 6 settembre 1998;
Roberto Frecentese, Holderlin tra lirica e filosofia, un volume di Carmen Moscariello, Avvenire (Oggi libri), 11 dicembre 1988;
Leone D’Ambrosio, F. Holderlin Lucarini Ed. Presentato a Gaeta da Tommaso Pisanti, Avvenire 11 dicembre 1988;
Giuseppe Napolitano, L’nfelice Holderlin di Carmen Moscariello, Il Mattino, 3 dicembre 1988;
Dante Pignatiello, Diario di una donna, presentata l’opera “Gli occhi frugano il vento”di Carmen Moscariello”, Il Tempo, 29 novembre 1990;
Nicola Terracciano, “Il presente della memoria”, una recensione al libro di Carmen Moscariello”, Il Golfo,22 gennaio 1995;
Alfredo Saccoccio, “Gli occhi frugano il vento”, Il Corriere Laziale, 28 settembre 1999;
Don Paolo Capobianco (Lettere autografe dall’esilio di  Ventotene);

Michele Graziosetto, "Gli occhi frugano il vento", Il giornale dei poeti, ottobre 1991
Alessandro Petruccelli , "Il presente della Memoria, un bel libro di Carmen Moscariello”, Il Golfo, Anno XXV, n.7 settembre 1995;
Nicola Terracciano "Il presente della memoria" Una recensione al libro di Carmen Moscariello, Il Golfo, anno XXIII, n.12, 25 gennaio 1995;
Renato Filippelli Gli scritti di Carmen Moscariello, “Il presente della memoria,"Avvenire, domenica 7 settembre 1994;

Roberto Frecentese, "Il Presente della memoria di Carmen Moscariello" Spazio Aperto, anno VI, n.6 Nov. Dicembre1994;
Don Paolo Capobianco , 1994Esce il nuovo libro della poetessa formiana  Carmen Moscariello. “Il presente della memoria” Spazio Aperto , n 51994;
Agostino Pensa "Carmen Moscariello ha vinto il premio Bosone”, Il Tempo;
Carmen Moscariello "Gli occhi frugano il vento" , Proposta, n.90, gennaio 1991;
Irene Maria Malecore, Premio nazionale Vinciprova, Carmen Moscariello premiata all’Excelsior di Napoli, Presidente della Giuria Alberto Mario Moriconi” ,Federazione donne e arti, n.84, anno XXX,febbraio 1989;
Dante Pignatiello , Alla riscoperta di Holderlin, impresa culturale della Moscariello, Il tempo 19 novembre 1989;
Vincenzo Gambone ,Carmen Moscariello Il ricordo dei luoghi e della terra natia, Il Santuario, Montella, agosto 1991;
Graziella Di Mambro, Il levriero, rivista fondata da Carmen Moscariello, Latina oggi, 1999;
Ferdinando Palatucci, Arcivescovo di Amalfi, ”Ideali” nella poesia di Carmen Moscariello”, Lettere da Amalfi 1988;
Biagio Di Iasio, Le liriche di Carmen Moscariello. Un originale modo di dare voce alle cose”, Novità Bastogi, Il Quotidiano, Foggia 26 novembre 1990 ;
Rodolfo Breda, Il presente della memoria, Roma 9-8-1994;
Francesco D’Episcopo, Gli occhi frugano il vento, (Relazione e presentazione dell’’opera tenutasi Al Grande Albergo Miramare di Formia, correlatori Pasquale Maffeo, Luigi Mancini, Angelo Manuali, Mario Buonocnte), Formia 25 novembre 1990;
Arnaldo Di Matteo, “Premiazione della Poesia della  Moscariello “, Verso il 2000″;
Nicola Terracciano ”Incontro poetico “DEEDONNE” A Gaeta una serata culturale con l’opera di Carmen Moscariello”, Il Golfo , 2002;
Francesca del Grande “Tra mito e storia si muovono le “Deedonne” grande successo per l’opera e la regia di Carmen Moscariello, Le Scissure suggestivo scenario” . Latina oggi

Anna Galise, "Tutte le donne di D'Annunzio, la piéce di Carmen Moscariello" Il Tempo, martedì 21 agosto 2007;
Francesca Del Grande ""Donne nel mito e nella Storia"il nuovo lavoro teatrale di Carmen Moscariello, Latina Oggi, giovedì 22 agosto 2002;
Dante Pignatiello, Applausi a Proserpina , successo per la nyuova opera di Carmen Moscariello, 23 Agosto, 2003;
Ale Fre Proserpina alla Corte del Palazzo comunale, Agosto2003;
Sandro Gionti La Proserpina di Carmen Moscariello, Il Messaggero,Ale Fre Proserrpina d’eccezione, autrice e regista la Moscariello;
agosto, 2003;
B.M. La forza di Proserpina,oggi in scena l’opera della Moscariello agosto 2003;
Francesca Del Grande, Proserpina, la vita che vince, , mercoledì in scena l’opera della Moscariello, Latina oggi, domenica 24 agosto;Graziella Di Mambro, Teatro "Va in scena l'opera della Moscariello, venerdì al teatro Romano Eleonora dalle belle mani" Regia della stessa scrittrice, Latina Oggi Mercoledì 5 settembre 2007;
Leone D'Ambrosio  "Moscariello, momenti lirici a Sperlonga"
Irene Maria Malecore "Biennale di Poesia "Concetta Vinciprova”, premiata Carmen Moscariello” Excelsior, NapoliFIDAPA,  n.90, febbraio 1991;
Lucia Berti , “Deedonne” viaggio letterario in rosa”, Il Tempo  2002 ;
Lucia Berti, “Mito, sogno e musica: Deedonne“, Il Tempo ,2002;
Dante Pignatiello, “Donne nel mito e nella storia -acclamazione per la Moscariello”, Il Tempo , agosto 2002;
Nicola Terracciano, Una recensione al libro di Carmen Moscariello”Il presente della memoria“, Il Golfo, 25 gennaio 1995
Tommaso Pisanti, L’estate culturale oltre il Garigliano, Suggestione mitizzante per , le armoniose cadenze del poema “Proserpina” della Moscariello” , Il Messaggero, Napoli, 14 settembre 2002;
Sandro Gionti, “Cerere e Proserpina, lo spettacolo firmato da Carmen Moscariello” , Gaeta- Il Gargantuà, Il Messaggero 2002;
Sandro Gionti, “Teatro musica Carmen Moscariello nel ruolo di protagonista” Il Messaggero
Dante Pignatiello,” Carmen Moscariello, poeti allo specchio, Avvenire, 20 gennaio 1990;
Dante Pignatiello, Carmen Moscariello, Il tempo dell’infinito silenzio, Il Tempo 10-02-1989;
Alfredo Saccoccio, Figlia della luna, Il Secolo d’Italia, martedì 28 settembre 1999;
Renato Filippelli, Gli occhi frugano il vento, Il Golfo, ottobre, 1999;
Renato Filippelli, prefazione a “Eleonora dalle belle mani”, Bastogi 2005;
Renato Filippelli ,prefazione a “Il presente della memoria”, Publiscoop Edizioni, Sessa 1994;

Renato Filippelli" Gli occhi frugano il vento"  opera prima della Moscariello, Avvenire, 16 febbraio 1996;
Nicola Terracciano, Incontro poetico Deedonne, Il Golfo, settembre 2002;
Incontri con l'Autore "Attendendo Matisse" silloge di poesie di Carmen Moscariello, interpreti Il Duo Melopea., Avvenire , 16 febbraio 1992;
Francesca Del Grande “Attendendo Matisse, la poetessa Moscariello presenta il suo ultimo lavoro”, Latina Oggi 20 febbraio 1992;
Alessandro Petruccelli “Gli occhi frugano il vento”, L’informatore Librario, Vetrina Poesia, n.3 marzo 1991;
Alessandro Petruccelli, Il presente della memoria, Il Golfo, 30 settembre 1995;
Aldo Carotenuto, prefazione a “Proserpina” tre atti preceduti da un preludio, Bastogi, Foggia 2003;
Vittorio Nocella, Appunti su alcuni testi critici della Moscariello, Avvenire, 2 aprile 1989;
Saverio Forte, Poesia di scena a Formia, Carmen Moscariello, raffinatezza e immensa cultura cosmo-politica, Latina Oggi, 30 novembre 1990;
Sandro Gionti, Poetessa di Formia premiata a Terni. Il mistero del cosmo nella poesia della Moscariello, Il Mattino, martedì 21 luglio 1987;
Francesca del Grande, Tommaso Pisanti L’Holderlin della Moscariello, Latina Oggi, 11 novembre 1988;
Francesca Del Grande, Moscariello: Proserpina, la vita che vince, Latina Oggi 24 agosto 2003;
Graziella Di Mambro, Proserpina, successo per la nuova opera della Moscariello, Latina Oggi,30 agosto 2003;
Graziella Di Mambro, Moscariello: La forza di Proserpina, uno sposalizio di linguaggi , Latina Oggi 20 agosto 2003;
Alfredo Saccoccio, Aspettando Matisse di Carmen Moscariello, Il Secolo d’Italia, (Idee), 1 marzo 1992;

Vittoriano Esposito, Gli Occhi frugano il vento,  1991;
Areagolfo L’informatore del Lazio Meridionale, Incontri con l’autore, “Carmen Moscariello incontra i licei del Sud Pontino”,  Formia 2005;

Maria Sole Galeazzi, Incontri con gli scrittori pontini, la Moscariello incontra gli studenti, “Omaggio a Gabriele D’annunzio”,Latina oggi ,mercoledì 23 maggio 2006;
Francesca Del Grande, Eleonora Duse Dalle belle mani, Latina Oggi, 26 gennaio 2006;
Cassinoarte teatro, musica, cinema, “Eleonora dalle belle mani“, Programma 2007, spettacolo presentato al teatro Romano di Cassino;
Federico Pontiero “Grande successo della “Proserpina” di Carmen Moscariello, Roma 2003;
Sandro Gionti, “Proserpina” alla Corte del Palazzo comunale” Il Messaggero , 26/8/2003;
Federico Pontiero “Eleonora dalle belle mani” Un’incantevole rilettura del pensiero di D’Annunzio”, pura poesia ed erotismo femminile”, Teatro- Spettacolo, Eventi culturali, 30/9/2007;
Aldo Masullo “La fiammeggiante”, analisi critica del Giordano Bruno di Carmen Moscariello, Barbara Vellucci,Presentazione alla Saletta Rossa di  Guida, relatori Aldo Masullo e Ugo Piscopo;
Stefania Giudice “Il dramma lirico in Giordano Bruno Sorgente di fuoco“,  il Punto  3 maggio 2012, pg 85 ;
Ugo Piscopo, “Diario di una peregrinazione”, analisi critica a “non è tempo per il Messia”;
Annella Prisco prefazione all’opera Destini sincronici Amelia Rosselli e Rocco Scotellaro;
Carmela Biscaglia, Rocco Scotellaro ed Amelia Rosselli ,post- fazione a Destini sincronici;
Aniello Montano, introduzione all’opera “Destini Sincronici”;

Domenico Rea La poesia di Carmen Moscariello "Alle radici dell'uomo”
Alessandro Petruccelli "Premiato il saggio su Holderlin ,vince il Premio "Città di Gubbio", domenica 11giugno1989;
Dante Pignatiello "La Poesia di Holderlin” .Dibattito con la Moscariello All'Istituto Fedele, Avvenire, 27 maggio 1990;
Dante Pignatiello "Carmen Moscariello, nuovo saggio e raccolta di poesie" Avvenire, 10 febbraio 1989;
"Pisanti racconta l'Holderlin della Moscariello", Latina Oggi, 11 novembre 1988;
Aniello Montano ,Prefazione a “Giordano Bruno sorgente di fuoco”;
Giuseppe Napolitano, Se il poeta si fa madre, La Stanza del Poeta, Formia 2015;
Pier Antonio Toma, “Destini sincronici” un’opera encomiabile, Saletta Guida, 23 gennaio 2016;

Nino Daniele, Analisi critica a “Destini sincronici”, Saletta Guida, Napoli 23 gennaio 2016;
Giuseppe Manitta, prefazione all’opera “Terra nella sera”;

Graziella Di Mambro Eleonora dalle belle mani rappresentazione teatrale presso Le Preiadi, Latina oggi, lunedì 23 gennaio 2006;
Giuseppe Baldassarre, Analisi critica di “Destini sincronici di Carmen Moscariello, Pianeta poesia, Aprile 2017.
Paolo Saggese,  “Moscariello, in Storia della poesia irpina”;
Giorgio Barberi Squarotti,”Destini sincronici” ,Un lavoro davvero esemplare;(Lettera)
Giorgio Barberi Squarotti “Il giordano Bruno della Moscariello da leggere d’un fiato” (Lettera)
Michele Urrasio, Riscrivere il mondo, prefazione a “Tunnel dei sogni”, Il Convivio, dicembre 2016;
Ninnj Di Stefano Busà, prefazione a “Non è tempo per il Messia“;
Ninnij Di Stefano Busà, posfazione per “Giordano Bruno Sorgente di fuoco“;
Alessandro Di Napoli "Le parole" di Carmen Moscariello nell'opera di Ugo Piscopo", Sìlarus, anno LV, 301, settembre ,ottobre 2015;
Raffaele Messina, L'orologio smarrito",(Guida Editori, 2016),  Il Convivio, Catania, ottobre 2016;

Raffaele Messina, relazione e presentazione de "L'orologio smarrito" (Guida 2016), tenutasi presso l'Istituto di Studi Meridionali.lettrice  Wanda Marasco;
Fiorella Franchini, intervista a Carmen Moscariello;
Nazario Pardini, prefazione a "L'orologio smarrito, Guida, 2016;
Biagio Scognamiglio, prefazione a Oboe per flauto traverso, Guida Editore;
Alessandro Petruccelli, postfazione ad "Eleonora dalle belle mani";

Nicola Terracciano, Destini Sincronici" Il Convivio, 2016;
Pier Antonio Toma, presentazione di "Destini Sincronici"  (Guida Editore) presso la Saletta Guida, ""Un'opera che io consiglio, perché bellissima";
Mariagrazia Carraroli, Casa di Dante, Pianeta Poesia Firenze “Poesia e lotta” In Destini sincronici Amelia Rosselli e Rocco Scotellaro " Firenze 4 aprile 2017;
Alessando Di Napoli, I destini sincronici di Amelia Rosselli e Rocco Scotellaro di Carmen Moscariello, Sìlarus, 309, Anno LVII, febbraio 2017;
Graziella Di Mambro, Le vite sincroniche di due idealisti irrepetibili, Latina Editoriale oggi, 30 marzo 2017;
Franca Bellucci Destini sincronici il romanzo storico della Moscariello, Firenze, Pianeta Poesia, 1 maggio 2017;
Franco Manescalchi, Destini sincronici L’amore comune per la poesia di Rocco Scotellaro, interventi durante la presentazione di Destini sincronici alla Casa di Dante, Pianeta Poesia, Firenze 4 aprile 2017;
Giuseppe Manitta "l'afflato poetico e il ritmo musicale che attraversano la sua parola" , analisi dell'opera "Eleonora dalle belle mani", Giardini Naxos 2016;
Giuseppe Manitta” Carmen Moscariello, Non è tempo per il Messia” Cultura e Prospettive,  pg.111, n.21, 2013;
Giuseppe Iuliano “Un ispirato dettato di assanguante umana compagnia”, Il Convivio
Michele Urrasio, “Alla ricerca della luce, note critiche a “Tunnel dei sogni”,
Michele Urrasio, “Destini sincronici: Amelia Rosselli e Rocco Scotellaro di Carmen Moscariello” , Il Convivio.
Dante Maffìa, La poesia di Carmen in "non è tempo per il Messia"Moscariello, 2019
Peppino Iuliano postfazione a “Modigliani. L’anima dipinta”2019;
Marcello Carlino, prefazione a “Modigliani. L’anima dipinta”, 2019;
Mauro Montacchiesi, Carmen Donna-Carmen Letteratura., Roma 31/03/2020;
Nazario Pardini, la cultura musicale di Carmen Moscariello 16/03/2020;
Lilly Brogi  "amedeo Modigliani L'anima dipinta" 2 aprile 2020 Su Il Levriero e Quarto tempo blog;
Mauro Montacchiesi: Carmen Donna; Carmen in Letteratura, Il Levriero 3 aprile 2020;
Mauro Montacchiesi ,Modigliani l'Anima dipinta, Il Levriero, 5 aprile 2020










Antologie che si sono occupate della scrittura della Moscariello
Amici della poesia , Gaeta 1987
Amici della Poesia,Gaeta  1989;
Amici della Poesia Gaeta 1990;
Renato e Fiammetta Filippelli ,enciclopedia L'eredità letteraria", Simone Editore, vol.3, 855;
Come Deimos, pg 43, 1997;
Piero Antonio Toma, Almanacco Napoletano di scrittori e poeti (2015) Compagnia dei Trovatori Edizioni;
Angelo Manuali e Lia Bronzi, Letteratura Italiana, Poeti e Narratori italiani (2015), Bastogi Libri;
Ninnj Di Stefano Busà, Antonio Spagnuolo,  L'evoluzione delle forme poetiche, Kairòs Ed. ,2015;
Vittoriano Esposito, Poesia non poesia Bastogi Editore;
Paolo Saggese, Storia della poesia Irpina;
Giuseppe Manitta, Il convivio 2015, Antologia  "All'ombra di un'eresia", pagg. 103-112, ;  "Giordano Bruno Sorgente di fuoco, pg.117;
Raffaele Messina "Conoscere la Divina Commedia" , " Poesia  religiosa e tensione civile nei versi di Carmen Moscariello", pg 152, Medusa Editrice, 2016;
Dizionario degli autori italiani contemporanei  con bibliografia e note critiche  di Lia Bronzi e Angelo Manuali, 2019;
Nazario Pardini, Lettura di testi di autori contemporanei, volume III  2013-2015, prefazione di Fulvio Castellani, collana Il Melograno, Collana di Saggistica, The Wiriter Edizioni., 2019.


Alcuni degli Scrittori che si sono occupati  delle opere di Carmen Moscariello
Aldo Masullo, Walter Mauro, Dante Maffia, Nazario Pardini, Michele Urrasio, Ugo Piscopo, Amelia Rosselli,8Lettere), Renato Filippelli, Giorgio Barberi Squarotti, Aldo Carotenuto, Lilly Brogi, Marcello Carlino, Giuseppe Cassieri, Alberto Mario Monriconi, Giuseppe Limone,Domenico Rea, Biagio Scognamiglio Gaetano Andrisani, Marina Argenziano, Giuseppe Baldassarre, Bellucci, Raffaele Breda,Marcello Carlino, Carmela Biscaglia, Nino Buonocore, Padre Daniele del Bove, Mario Buonoconte, Don Paolo Capobianco, Aldo Carotenuto, Sandra  Cervone, Silvano Cuciniello,  Alfredo D'Agnese, Leone D’ambrosio, Francesco D’Episcopo ,Ninni Di Stefano Busà, Biagio di Jasio, Vittoriano Esposito, Fiammetta Filippelli , Roberto Frecentese, Americo Iannaccone, Maria Grazia Lenzi,  Giuseppe Iuliano,  Pasquale Maffeo, Erasmo Magliozzi, Alfonso Malinconico, Don Luigi Mancini,  Mauro Montacchiesi, Aniello Montano, Vittorio Nocella, Monsignor Ferdinando Palatucci, Arcivescovo di Amalfi, Nazario Pardini, Alessandro Petruccelli, Dante Pignatiello, Tommaso Pisanti,  Carlo Rettori, Amelia Rosselli,(Lettere) Alfredo Saccoccio, Paolo Saggese,  Nicola Terracciano, Pier Antonio Toma.