Visualizzazione post con etichetta libri studi saggi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta libri studi saggi. Mostra tutti i post

sabato 2 ottobre 2010

Letteratura e società - Note e interventi per Attilio Marinari 1923/2000. A cura di Ugo Piscopo

Edizioni del Centro Dorso Avellino

PREFAZIONE

Attilio Marinari (Montella, 9 luglio 1923 – Roma, 11 febbraio 2000) dà alla sua vicenda umana e intellettuale una coerente e lucida curvatura ideale, che si costituisce sulla cifra dell’assunzione di responsabilità laboriosa e critica alla costruzione di una nuova società e di nuove prospettive intellettuali controllate razionalmente e legittimate dall’esigenza di cambiamenti laici e democratici della realtà. Proveniente da ambiente sociale modesto, ottiene brillanti risultati negli studi, pur incalzato da materiali difficoltà. Laureato in lettere, è docente, quindi preside in vari licei dal 1961 al 1989, anno di pensionamento. Tiene dei corsi all’Università di Salerno, ma non ottiene formale cittadinanza nel mondo accademico, “per le contradizion che nol consente” che non umilia chi ne è vittima, ma torna a disdoro delle istituzioni. Il meglio di Attilio è nella sua scarnificante e irriducibile intelligenza, negli studi condotti con impegno etico-politico, nelle pratiche politiche e didattiche realizzate come programmi mentali. Della figura e dell’opera di Marinari, il quaderno ricostruisce, per sfaccettature, per squarci, per velature memoriali, per documentazioni, il fondamentale reticolo.
Nella prima sezione, due eccezionali compagni di scuola, Antonio Maccanico e Antonio La Penna, danno delle preziose testimonianze, per perentori asterischi il primo, per suggerimenti di orizzonti generali il secondo.
La seconda sezione raccoglie quattro decisive comunicazioni, rispettivamente di Carlo Muscetta, Nino Borsellino, Achille Tartaro, Dante Della Terza, tenute in una giornata di ricordo presso il liceo “Mamiani” di Roma (9 maggio 2000): basterebbero già questi quattro testi a dare riscontro dell’alto profilo di Marinari come intellettuale.
La terza sezione contiene documenti e interventi del seminario svoltosi ad Avellino, presso la Biblioteca provinciale il 26 maggio 2000, dal titolo “La filologia come vita”: un essenziale telegramma di Nicola Mancino, un colloquiale fax di Walter Veltroni, un affettuoso tracciato di Anna Maria Carpenito Vetrano, una comunicazione tra amici sericamente smorzata di Gennaro Bianco sull’impegno politico e intellettuale di Marinari, una ricognizione di Ugo Piscopo sull’ampiezza e lo spessore degli studi di Marinari dedicati a Vincenzo Padula.
Nella quarta sezione, attraverso il ricordo di Giovanni Pionati, di Aurelio Benevento, di Giuseppe D’Errico, di Giuseppe Marano, di Mario Garofalo, il discorso, pur intersecandosi, si arricchisce di dettagli e suggestioni confirmatori e probatori del decoro, se non del carisma, e del vigore intellettuale di Attilio.
La penultima sezione offre tre tracciati inediti, scritti dall’autore su se stesso, che daranno certamente spunto di riflessione e di interrogazione agli studiosi.
La bibliografia, che segue i tre tracciati, ammette perfezionamenti e integrazioni, intanto costituisce una griglia fondamentale.
Chiudono il quaderno luminose pagine di Marinari, stralciate da opere pubblicate.

Napoli, 13 giugno 2001

Ugo Piscopo

giovedì 30 settembre 2010

Diego Cavaniglia, "La rinascita di un conte"

a cura di fra Agnello Stoia. Cefrasm

Don Diego "era il più bello e leggiadro cavaliere del mondo in quel tempo", "di bellissima presenza, e gentilissimo", citato per la sua misteriosa morte, chiacchierato per le sue rocambolesche avventure amorose. Crebbe a Napoli benvoluto e amato, distinguendosi tra i paggi di corte come nessun altro per l'attitudine ai costumi cavallereschi e alle armi. Divenuto conte di Montella, Bagnoli e Cassano, nel 1477 sposò Margherita degli Orsini di Gravina di Puglia. Morì giovanissimo nel settembre 1481, ferito durante uno degli ultimi assalti prima che le truppe cristiane riconquistassero la città di Otranto. Legatissimo come suo padre Garsia all'Ordine dei Minori, per sua volontà fu sepolto nella chiesa dei Conventuali di San Francesco a Folloni in Montella (AV). Il suo mausoleo è diventato il monumento degli innamorati.

Il Centro Francescano di Studi sul Mediterraneo presenta in questo volume contributi inediti di studiosi e ricercatori sul personaggio, sul suo tempo, sul territorio dell'Alta Valle del Calore. Dopo il provvidenziale ritrovamento delle sue spoglie e dei suoi indumenti nel Convento di Folloni, dal lontano passato la rinascenza di un'avvincente storia.