lunedì 17 febbraio 2014

17 febbraio, anniversario del rogo di Campo de' fiori: inizia il 414° anno dell' "Era dell'uomo".


   Festeggia con un piccolo dono: "Giordano Bruno, il profeta dell'universo infinito".
   Una monografia illustrata, scaricabile gratis in formato ebook e pdf.
    English version available (free download)


Guido del Giudice


                                                                                            

Prima Edizione del Premio Letterario Internazionale Energia per la Vita

Prima Edizione Premio Letterario Internazionale
LIONS CLUB RHO “ENERGIA PER LA VITA”


La scadenza per la presentazione degli elaborati è fissata alla data del: 10 agosto 2014

Cerimonia di Premiazione domenica 19 ottobre ore 10.00 nelle splendide sale del XVII secolo di Villa Burba Cornaggia Medici – Corso Europa 291, nel comune di Rho (Mi).
Alla premiazione seguirà pranzo con gli Autori e Ospiti d’Onore.





REGOLAMENTO

Il Premio si articola in più sezioni a Tema Libero.

Per tutte le sezioni: è obbligatorio compilare la Scheda di Partecipazione.


Sezione A Poesia Inedita

Inviare fino a tre liriche, in italiano o in dialetto con traduzione in lingua, ciascuna di lunghezza contenuta in una pagina di Formato A4, in cinque copie, di cui una firmata e completa dei dati personali dell’autore: nome, cognome, data di nascita, indirizzo, recapiti telefonici e indirizzo Email. Tutte le cinque copie dovranno venire fascicolate e pinzate.
Sezione B Narrativa Inedita
Inviare cinque copie di un racconto o di un saggio, di lunghezza contenuta in 5/6 cartelle o pagine di formato A4, copie fascicolate di cui una sola firmata e completa dei dati personali e recapiti dell’autore.

Sezione C Poesia Edita
Inviare quattro copie dell’opera, in italiano o in dialetto, edita a partire dal 2010 compreso, complete di firma, dati personali e recapiti dell’autore.

Nota Importante

Le opere di qualunque sezione potranno avere già ottenuto riconoscimenti in altri analoghi premi letterari. Per le sezioni dell’inedito, si potranno presentare anche opere già premiate, ma che non abbiano avuto regolare pubblicazione editoriale, non abbiano cioè comportato la cessione dei Diritti d’Autore. L’inserimento in antologie non è motivo d’esclusione.
La scadenza per la presentazione degli elaborati è fissata alla data del 10 agosto 2014.
Farà fede il timbro postale di partenza.

Il plico delle opere e la scheda di partecipazione (vedi all.) andranno spediti all’indirizzo sotto indicato, a partire dall’immissione del bando nei vari canali internet, fino a tutto il 10 agosto 2014:
Primo Premio Letterario Internazionale LIONS CLUB RHO “ENERGIA PER LA VITA”
Casella Postale 13500
20812 Ufficio Postale di Limbiate (MB)

Indicare chiaramente sulla busta di spedizione la sezione o le sezioni di partecipazione.

Quote di partecipazione
Per la partecipazione al premio è richiesto un contributo per spese organizzative di euro 20 per ciascuna sezione.
E’ ammessa la partecipazione a più sezioni versando i relativi contributi in forma cumulativa

Forme di pagamento:
  • Bonifico sul Conto Corrente: CREDITO VALTELLINESE
IBAN IT39Y0521620503000000000877 Intestato a Lions Club Rho
Causale : contributo spese organizzative
  • corrisposto in contanti
  • o mediante assegno bancario a favore di Lions Club Rho
Ricevuta di versamento, contante o assegno bancario verranno uniti alla Scheda di Partecipazione, il tutto inserito in busta chiusa e allegato al plico di spedizione delle opere.

Premi
Ai primi tre classificati per ogni sezione, verrà corrisposto un gettone di presenza pari a:
1° classificato € 1.000
2° classificato € 500
3° classificato € 300

Oltre ad una targa e motivazione della giuria.

Menzioni d’Onore (quarti premi) e Menzioni Speciali (quinto premio) per altre posizioni in classifica, verranno discrezionalmente attribuite dalla Giuria.
Sempre a discrezione della Giuria saranno conferiti Premi Speciali, Premi alla Carriera, premi alla Cultura ad Autori o ad Operatori Culturali di rilievo.

I premi saranno consegnati esclusivamente durante la cerimonia di premiazione agli autori premiati o ai loro delegati.

RISULTATI
Verranno informati dei risultati i vincitori e i menzionati in tempo utile per poter partecipare alla premiazione.
I risultati del Premio saranno comunque visibili sul sito dei Lions Club Rho http://lionsclubrho.weebly.com/ e siti specializzati.
Dopo la premiazione,notizie relative al primo Concorso letterario “Energia per la vita”, saranno diramate attraverso la stampa nazionale e ogni altro veicolo d’informazione.

Note e dati personali
La partecipazione al Premio implica l’incondizionata accettazione di tutte le clausole del presente Regolamento.
Con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali si garantisce che questi saranno utilizzati esclusivamente ai fini del concorso e nell’ambito delle iniziative culturali, per la legge 675 del 31/12/96 e D.L. 196/03. Le opere non saranno restituite: i libri verranno donati per progetti culturali

La GIURIA del Premio “Energia per la vita” prima edizione 2014 è così composta:

Presidente Onorario: Alessandro Quasimodo
Presidente esecutivo : Rita Iacomino

Giurati: Fabiano Braccini – Poeta e operatore culturale
Antonio Colandrea - Poeta
Carmelo Consoli - Poeta
Deborah Coron - Operatrice culturale
Hafez Haidar – Docente universitario
Rodolfo Vettorello – Poeta e operatore culturale
COMITATO D’ONORE

Guaman Allende: Presidente del CEACM del Consolato dell'Ecuador a Milano
Rina Gambini: Operatore culturale
Anna Montella: Scrittore ed operatore culturale
Paolo Ruffilli: Scrittore e poeta
Giuseppe Russo: Psicologo psicoterapeuta.
Roberto Sarra: Scrittore ed operatore culturale
Narcisa Soria Valencia: Console Generale dell'Ecuador a Milano



PER INFORMAZIONI:
Rita Iacomino
Telef. 3396615331

Notizie ai seguenti link: http://lionsclubrho.weebly.com/


SITI AMICI:
Premio di poesia G. Cianci di Fiumara (R.C.)





Il presidente esecutivo: Rita Iacomino

martedì 11 febbraio 2014

“I viaggi veri conducono non più lontano ma più vicino“ - Paolo Borsoni


“I viaggi veri conducono non più lontano ma più vicino“  -  Paolo Borsoni
 Lietocolle Editore    82 poesie –  gennaio 2014 –   euro 14 –   155 pagine
(fino alla fine di febbraio il libro può essere ordinato con lo sconto e spedizione gratuita direttamente all’editore   http://www.lietocolle.info/it/anteprime_editoriali_1.html       
redazionelietocolle@libero.it  - tel 0314479280)

***
La raccolta presenta una selezione di testi poetici che hanno avuto riconoscimenti nei premi letterari (“Alpi Apuane”, “Rocco Scotellaro”, “Roberto Fertonani”, “Terziere di Cittavecchia”, "Cosmo d'Oro", “Dante Boschi”,  “Raymond Carver”, “Garcia Lorca” e numerosi altri).
***


MONTE KOYA-SAN

Tirando con l’arco
essere la freccia.
Scoccando la freccia essere l’arco.
E con la punta affilata che sibila
nell’aria slanciarsi verso il bersaglio.
Mentre l’acciaio acuminato
s’incunea tra gli atomi
della materia fondersi
con l’inquietudine densa
che vibra e freme
a ogni istante nel suolo.
Fra gli squarci e le ombre
fra gli alberi essere terra,
essere cielo
e con i calzari che affondano
sul sentiero sentire
che non c’è nulla
in questa vita e nel cielo
cui tendere
né destino cui giungere,
solo rare radure
dove flettere
fino al suo culmine il filo di un arco
e come una stringa sottile che vibra
e freme nell’aria
scoccare un’esile freccia
per colpire un bersaglio
che nella curvatura esiziale
della vita e del vuoto
è celato solo in quella scintilla
di emozione e di consapevolezza
che risplende dentro l’arciere.

***

MONTI AZZURRI

La sua mente divenne confusa.
Quando andavo a trovarla
non mi riconosceva più.
Ero un estraneo
capitato in quella sala per sbaglio.
E io non sapevo più cosa dirle.
La osservavo per ore in silenzio
seduto su una sedia sotto una pendola
che segnava sempre il medesimo istante.

«Che bella vestaglia che hai»
bisbigliai sottovoce una mattina
chinandomi ad accarezzare
con la punta delle dita
gli orli della sua veste ricamata
che rilucevano a un raggio di sole
filtrato dopo i lunghi mesi invernali
con parole affiorate alle mie labbra
da chissà quale angolo silenzioso
della mente, dei ricordi, del cuore.

«È di un azzurro così intenso»
sentii sussurrare.
Rialzai il capo sorpreso.
Ma aveva già il volto contratto,
gli occhi sgranati, lo sguardo
infisso sugli spigoli
dei muri dove si perdevano da anni
le stagioni, i sospiri,
i ricordi, i respiri.

Per una sola timida parola
nella trama impallidita dell’anima
il muro di silenzio si era infranto
con quella commozione
che tutto riesce a far rivivere
in questa vita
e da cui tutto dipende
nella nostra inavvertita caduta
nell’insensato silenzio.

***

MONTE KAILASH

Esistono limiti per qualsiasi dominio,
forze in grado di vincere ogni potere.
Barriere fragili si oppongono a imperi
in apparenza invincibili;
reticolati cingono taglienti
tutti i possedimenti privati.
Ma tu - anche se non lo sai, amico mio -
possiedi un regno senza confini,
senza reticolati che lo racchiudano.
Esitando sul limine della soglia
come un ospite schivo, cerimonioso
che non voglia arrecare disturbo,
non portando con te alcun bagaglio
perché non hai nulla
da perdere o trattenere con te
in questo viaggio,
incamminati con la calma
delle passioni nel cuore.
Presta attenzione alla cedevolezza
lieve dell’erba sui pendii dei campi.
Al vibrare della luce
sulle foglie dei faggi in autunno
come una goccia di rugiada scintilla
e vibra di luce anche tu
e per riposare distenditi al suolo,
affonda con dolcezza fra i pini
dove sui rami penduli planano
piccoli uccelletti grigi crestati
che artigliati alle pigne
si dondolano giocosi
da acrobati spericolati,
soltanto per rallegrare te, amico mio,
che in questo viaggio ti senti perso
nella tua solitudine,
non accorgendoti
di essere l’assoluto sovrano
che sta visitando per la prima
e unica volta il suo regno
in festa con i suoi colori più vividi
e i suoi più allegri canti di gioia
per il suo unico, splendido signore,
illuminato dalla sua inquietudine,
dal suo esitare
e dalla sua luce interiore.

Antonio Spagnuolo presenta: Maurizio De Giovanni, per il suo nuovo romanzo "Buio", Einaudi

Giovedì 13  febbraio prossimo , alle ore 19,
                                            presso la Parrocchia della Santissima Trinità
                                                                in via tasso 297 – Napoli
                                                                   Antonio Spagnuolo
                                                                 presenterà lo scrittore
                                                                 

                                                       Maurizio De Giovanni
             per il suo nuovo romanzo “Buio” edito da Einaudi



Maurizio De Giovanni : “Buio” – Ed. Einaudi 2013 – pagg. 316 - € 18,00 -
Per parlare di questo fecondissimo autore ho avuto la necessità di preparare alcuni appunti che qui trascrivo. - Il simpaticissimo amico Maurizio nel giro di pochi anni è stato capace di bruciare molte tappe , tutte importanti e significative. Egli è nato nel 1958 a Napoli,e nel 2005, con un racconto ambientato nella Napoli fascista degli anni trenta che ha per protagonista il commissario Ricciardi, vince il premio nazionale Tiro rapido indetto dalla Porsche Italia, e riservato a giallisti emergenti. Il racconto formerà la base di un romanzo edito poi da Graus, dal titolo Le lacrime del pagliaccio, quindi successivamente riedito dalla Fandango Libri con il titolo Il senso del dolore - L'inverno del Commissario Ricciardi. Ha avuto inizio, così, una serie di pubblicazioni aventi per protagonista questo stravagante e napoletanaccio  Commissario Ricciardi e che comprende: La condanna del sangue. La primavera del commissario Ricciardi, Il posto di ognuno. L'estate del commissario Ricciardi, I giorno dei morti. L'autunno del commissario Ricciardi, Per mano mia. Il Natale del commissario Ricciardi, L'omicidio Carosino. Le prime indagini del commissario Ricciardi e Vipera. Nessuna resurrezione per il commissario Ricciardi.
La serie è pubblicata con successo dalla Suhrkamp in Germania e da Payot & Rivages in Francia, in Spagna da Lumen nel settembre2011.
Il quarto episodio, l'autunno, intitolato Il giorno dei morti (Fandango Libri, 2010) ha vinto il premio Corpi Freddi Award 2010 per il miglior romanzo, e Maurizio de Giovanni è stato premiato come miglior autore italiano. Nel 2010 il libro è stato finalista del Premio Scerbanenco, nel 2011 ha vinto il Premio Camaiore di Letteratura Gialla e il Premio Giuseppe Imbucci (Osservatorio Internazionale sul Gioco), che si è svolto presso l'Università degli Studi di Salerno il 24-25 novembre.
Sempre nel 2010 è uscito per la Cagliostro ePress Mammarella, adattamento a fumetti di un racconto breve omonimo, sceneggiato daAlessandro Di Virgilio e disegnato da Claudio Valenti.
Nel mese di marzo 2012, l'attore Riccardo Scamarcio, con la compagna Valeria Golino, ha acquistato i diritti del romanzo «Per mano mia» per farne una fiction televisiva con la sua società di produzione[1] alla quale lo stesso De Giovanni collaborerà.
Nel 2012 con Il metodo del coccodrillo (ambientato in una Napoli contemporanea) ha inaugurato una nuova serie, proseguita con I bastardi di Pizzofalcone (2013) e Buio per i bastardi di Pizzofalcone (2013).
Nel mese di aprile 2013, è uscito per la Tunué Gli altri, adattamento a fumetti della sua trilogia teatrale Gli altri fantasmi, sceneggiato daAlessandro Di Virgilio e disegnato da Luca Ferrara.
Vincitore selezione Premio Bancarella 2013.
***
Di Maurizio uomo posso soltanto dire che sin dai primi incontri mi è apparso come persona dalla simpatia elettrizzante, sempre carico di humor e di loquacità immediata, capace di coinvolgerti con un fiume di parole e di pensieri, sempre molto equilibrati e sempre nel giusto peso culturale. Non solo, ma quello che interessa sottolineare è la sua costante attenzione , rivolta sempre alla città natale – Napoli – per la quale non si limita nello spendere parole e indagini , sia sotto l’aspetto culturale che ci distingue come popolo di elevate capacità , sia anche per problemi sociali o politici che gravitano particolarmente intorno all’editoria , che qui nel Sud lascia tanto a desiderare. Bene , ora la sua scrittura ha la particolare energia di trascinare pagina dopo pagina in una lettura semplice e accattivante. Ricca di spunti poetici , nell’intimità dei sentimenti che egli sa così puntualmente evidenziare. Alcune pagine sono veramente pura poesia , specialmente quelle scritte in corsivo , ad esempio nel soliloquio del piccolo Dodo , o nella lampeggiante “non fidatevi dio maggio, perché maggio vi frega in un niente”. Scrittura ricca di intermezzi a sfondo filosofico, rapidamente accarezzati qua e la nel mentre scorre adrenalina nelle vene dei poliziotti , in completa sintonia anima e corpo , o nel vibrare delle voci tese. Immergersi in un romanzo concepito in questa ottima stesura apre panorami diversificati. Solo quando mettiamo in discussione il punto di vista antropocentrico e percepiamo la relatività della nostra posizione rispetto all’ambiente e agli altri esseri che vi abitano, possiamo davvero capire i luoghi nella loro alterità, vederli al di là delle proiezioni utilitaristiche e ingenuamente localistiche dietro i quali li nascondiamo. Ed è proprio in questo senso, per la capacità cioè di esprimere una comprensione profonda dei luoghi attraverso un doppio movimento di partenza e ritorno, che gli scritti di Maurizio sulle figure , sul paesaggio, sulle immagini possono dirsi quasi quasi ‘ecologici’. Visibili .Rintracciabili. toccabili Ed osservarli significa prendere a tema uno degli aspetti più affascinanti e misteriosi della nostra esistenza e del nostro stare al mondo. Così accade nel racconto di De Giovanni, dove nulla è gratuito e lasciato al caso, dove regna una ricerca meticolosa di essenzialità nello sforzo quasi maniacale di valorizzare ogni livello, ogni minimo aspetto degli avvenimenti. E dove attori straordinari (pare però a volte sostituiti nelle inquadrature più ricercate) interpretano (anche) una vitalità nuda e cruda, con tutta la complessità e ricchezza espressiva che merita. Il rapporto fra la forma adoperata – i mezzi tecnici grammaticali ) da Maurizio e la visione multicolore del mondo che circonda , in vortice continuo di alternanze figurative, è il rilievo dato proprio alle figure dei personaggi, che sono a cascata continua e contrassegnati in fondo dalla coesistenza del presente e del passato , del rincorrersi e del gioco di sequenze . Qui non c’è il mito che è nascosto fra metafore , c’è la realtà immanente, nella coscienza immediata della sospensione , che diventa l’anticamera delle sorprese di un giallo.
Immergersi quotidianamente nelle onde magnetiche della scrittura , quella che rimane indelebile e profondamente incisa nella nostra memoria , per un non so che di misterioso e di affascinante , di melodico e di ancestrale , appare quasi sempre come una illusione che il nostro sub conscio incamera per elaborare e riguadagnare particolarmente ad occhi chiusi lo spazio-tempo protagonista della scena esistenziale. Lo scrittore cerca di allontanare la discontinuità che nasce involontariamente dalle immagini , come colore e suono , per rimodellare il simbolo tra la realtà e le singole stravaganze del quotidiano. In presa diretta allora, senza troppi tentennamenti , il racconto si ricama come un marco di fabbrica inconfondibile, e gli scatti in avanti stimolano un inanellato imprimere delle intensificazioni , un tentativo per allontanare da se ogni falsificazione del rito , scandagliando nei ritagli della speculazione ritmica. – Il racconto nasce già variopinto , con una elegia che apre alla visibilità dei sentimenti, mediante incipit ed incisi di una esperienza che attinge ai ricordi, ai ricordi anche se molto vicini e delicatamente impressi con un alternarsi di date contate e continua nelle immagini , correndo gioiosamente tra appostamenti ed accadimenti , sorrisi e bestemmie, imprecazioni e abbagli, sorridendo ad una rapsodia melodica. Tenta timidamente qualche accostamento ad incipit imprevisti , penetrando in un ritmo incalzante di domande alle quali non da risposta , proprio perché noi non diamo risposta ad alcuni dei quesiti che ci attanagliano.”
Neanche il tempo di festeggiare il successo nel loro primo caso, che i Bastardi di Pizzofalcone – il raccogliticcio gruppo di investigatori comandato dal commissario Palma – si trovano di nuovo a fronteggiare un crimine commesso nell’alta società. Un bambino di otto anni, figlio di un ricco imprenditore, è stato rapito. Delle indagini sono incaricati gli agenti Romano e Aragona, mentre Lojacono, l’uomo di punta della squadra, è già impegnato con la collega Di Nardo a risolvere il mistero di un banalissimo furto in casa del proprietario di un centro benessere, che cerca di nascondere le sue peggiori sorprese. Intanto, nel commissariato più chiacchierato di Napoli, i rapporti di lavoro e quelli personali si approfondiscono e si complicano, in particolare quelli tra Palma e il vice sovrintendente Calabrese, e il vecchio Pisanelli prosegue la sua battaglia solitaria contro un serial killer alla cui esistenza nessuno vuole credere. Il tutto si svolge nel tiepido maggio napoletano, luminoso e affascinante. Un’atmosfera che presenta motivi lirici , in pagine e in passaggi delicati come: “Maggio, pensò mentre percorreva la strada finalmente deserta. Le notti di maggio. Un motivo in più per sentire l’aria addosso dopo una giornata chiuso in ufficio, nella metro, nella piscina dove Riccardo andava a nuotare. Non è certo aria quella che respiri negli intervalli , mentre corri da un posto all’altro, in mezzo ai gas di scarico , all’odore acre della folla. Questa invece si. Aria di una notte di maggio. La città non sembrava più la stessa a quell’ora”. E ancora : “Buio. Al culmine della notte c’è il buio. Dura poco per fortuna. Forse solo cinque minuti, il tempo di qualche respiro e un po’ di terrore, quando ci si affaccia sull’abisso. Dura poco ma può lasciare il segno, se si estende appena di più, se riesce ad allungare le dita attraverso la solitudine. Il buio. Hai freddo mentre arranchi nel tuo sogno … Il buio. L’attimo della notte in cui le speranze spariscono, messe in fuga dal dolore di ciò che accadrà. L’attimo della notte in cui il riposo si spezza in mille frammenti di nostalgia, per ricomporsi come un sudario nell’attesa fragile dell’alba. Il buio!”
Concludo rapidamente con una domanda precisa : oltre alla storia principale , quella del rapimento del piccolo Dodo , come abbiamo sottolineato, si intrecciano diverse altre brevi storie , come quella del furto in cassaforte organizzato ai danni dello strozzino dalla invadente moglie e dal complice extracomunitario , o il breve flirt del poliziotto Marco Aragone per la cameriera del roof garden , che lo illude con il suo sguardo malandrino, o ancora la sospensione omosessuale fra la dottoressa e la Alex , che si scambiano accenni provocatorio al telefono, o anche la simpatia improvvisa sbocciata fra i due giovani coinquilini, orbene tutte queste storie non hanno un epilogo ben preciso, e tu lasci in sospeso ogni conclusione, come voler offrire al lettore la soddisfazione di elaborare personalmente i vari episodi.


Antonio Spagnuolo

venerdì 7 febbraio 2014

PONTIFICIA FACOLTÀ TEOLOGICA DELL’ITALIA MERIDIONALE

Sezione SAN LUIGI
Via Petrarca, 115 - Napoli
Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia
Patrocini:
Ufficio CEI Edilizia di Culto
Ufficio CEI Beni Culturali Ecclesiastici
Ufficio Liturgico Nazionale
Ufficio Nazionale per la Pastorale del Tempo libero, Turismo e Sport
Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Napoli e Provincia

Secondo Indirizzo
Proposte per una Nuova Architettura Sacra

Gli elementi dello spazio sacro
Il Sagrato, la facciata, la porta, Il Campanile, le vetrate, gli spazi della musica, i percorsi
febbraio‐marzo 2014


Al via domani il corso di formazione “Gli elementi dello spazio sacro”, che si svolge nei mesi di febbraio e marzo 2014 a Napoli, presso la Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, sezione 'San Luigi' (via F. Petrarca 115), ed ha una durata minima di 32 ore di lezioni frontali, dibattiti, esercitazioni. Il corso riguarda la presentazione e l'analisi dell'edificio di culto contemporaneo attraverso alcuni elementi rappresentativi dello spazio sacro: il portale, l'aula, i percorsi, le vetrate, la copertura, il campanile, il sagrato.
Domani dalle ore 15.15 alle 19.25 giornata dedicata al “Sagrato". Terrà la lezione introduttiva mons. Giuseppe Russo, direttore dell’Ufficio Nazionale Cei per l’edilizia di culto; chiuderà gli incontri mons. Franco Magnani, direttore dell’Ufficio Liturgico Nazionale della Cei. Dopo i saluti di padre Sergio Bastianel sj, decano della sezione 'San Luigi' della PFTIM e vicepreside della Facoltà, interverranno su “Il tema dell’atrio”: P. Sergio Bastianel (Preghiera e spazio sacro), Emilio Salvatore (Prospettiva biblico‐ecclesiologica), Rosario Pinto (Prospettiva storico‐artistica). Giorgio Agnisola, condirettore della Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia promotrice del corso, coordina la discussione e il dibattito.
Il corso è destinato ai tecnici e agli studiosi in genere che vogliano introdursi nelle problematiche
tecniche e teologico‐liturgico‐artistiche inerenti alla progettazione, al recupero e all'adeguamento liturgico di un edificio di culto.

(il Programma in allegato)
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PONTIFICIA FACOLTÀ TEOLOGICA DELL’ITALIA MERIDIONALE
sezione SAN LUIGI - via Petrarca 115, NAPOLI 80122
Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia
http://www.scuolaarteteologia.it/ - http://www.p/ftim.it/sluigi - tel. 338.1527842
direttore.arteteologia@pftim.it - segreteria.sl@pftim.it - segreteria.arteteologia@pftim.it
Facebook: Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia


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Le Bourgeois gentilhomme - Il Borghese gentiluomo regia e adattamento di Massimo Venturiello con Tosca e Franco Silvestri . Musiche di Germano Mazzocchetti





Roma 2 febbraio 2014
Le Bourgeois gentilhomme -Il Borghese gentiluomo regia e adattamento di Massimo Venturiello con Tosca e Franco Silvestri . Musiche di Germano Mazzocchetti.
Al teatro Parioli -Peppino De Filippo
Recensione di
Carmen Moscariello
Satira pungente ,non feroce, quella di Venturiello: l’uomo debilitato dalle convenienze dell’apparire altro da quello che è, si riduce ad un’ ombra del decoro, si rinnega nella speranza che la rozza e volgare ignoranza non traspari .
Molière l’aveva scritta e rappresentata nel 1670, per la corte lussureggiante e vacua di Luigi XIV – Le Roi soleil, per una nobiltà persa in un godimento sciropposo, nel degrado morale precursore di terribili rivoluzioni ( rivoluzione francese 1789); la nobiltà del tempo servile e gommosa nei confronti del re, priva ormai di qualsiasi decorosa dignità e impegnata soprattutto nell’incipriarsi il naso e nelle movenze di eleganti inchini che aprivano il mondo della Francia al Nulla, alle Néant ,come dirà Sartre più tardi. Un’opera di lungo intrattenimento, l’originale era in cinque atti e impegnò la corte nel castello di Chambord per l’intera giornata , il 14 ottobre 1670.
Venturiello ha fatto di quest’opera una elettrizzante rielaborazione: i costumi sono quelli fastosi del tempo, ma la storia è la nostra, quella che ci appartiene: l’urgenza di fingersi altro da quello che si è , pretendendo (illudendosi) che l’acquisizione della cultura e dell’ eleganza possa conquistarsi, a buon mercato, con un bel portafogli pieno di denaro. I critici ,dicono giustamente, che lo spettacolo è esilarante, si ride gustosamente dall’inizio alla fine, ma anche, a nostro avviso, urticante. Ci sfoglia Venturiello, un mondo di imbroglioni, di opportunisti che con scaltrezza si muovono attorno al protagonista ed ecco il maestro di musica, il maestro di danza, il maestro di scherma (d’armi per Moliére ), il maestro di filosofia, il sarto tutti impegnati in un unico scopo: imbrogliare e rubare più quattrini possibili al povero (lasciatecelo dire) signor Jourdain, il protagonista. Questo è interpretato da Massimo Venturiello con una energia, uno charme, un fluido magico di leggerezza capace di trasformare la dabbenaggine in Arte. Raggiunge l’apice dei colori, della musica, dell’allegria, del canto, dello sberleffo nella cerimonia turca. Venturiello nella sua fiammeggiante interpretazione ha retto con la medesima energia lo spettacolo per tre ore, rimanendo quasi sempre in scena. Il Regista nella sua elaborazione ha creato e introdotto un personaggio molto delicato, con una voce angelica, quasi figura dell’Arcadia del Metastasio: la musa, interpretata da Tosca. L’ouverture dello spettacolo, a tende chiuse del palcoscenico , è questo canto languido che accoglie il pubblico delicatamente per immergerlo poi nel furore del caos. Questi due momenti: paradiso e inferno si ripetono più volte nello spettacolo, sembra che Venturiello prima e dopo le grosse risata voglia accompagnare e ricomporre il pubblico (molto partecipe) a riflettere; la piece va oltre la Comédie-ballet , è anche satira di una società decaduta e decadente. Tosca è il trait d’ union tra la sublime bellezza e lo schiamazzo degli uomini ridicoli pavoncelli in cerca sempre di un qualche appagamento. Tosca è la Divina maschera di un bello perduto, ma ad essa è affidato anche un ruolo contrapposto alla Divina immago, Ella è anche la moglie de le Bourgeois, donna scaltra e pratica che si rende conto della follia del marito e cerca di riportarlo con mano pesante e con battute all’aceto alla sua condizione di uomo ricco, ma ignorante e cafone.
Non si salva certo la nobiltà devastata anch’essa dall’interesse, dall’assenza di qualsivoglia “sentire”.
Nel primo atto, dopo l’incanto regalatoci da Tosca, si presentano al pubblico in costumi scintillanti i diversi maestri che con le loro lezioni dovrebbero rendere presentabile Il Borghese ai nobili e soprattutto a una certa marchesa (una vedova innamorata del conte) della quale il signor Jourdain si è invaghito. In questo gioco di astuzie e raffinato parlottare spicca certamente il maestro di danza interpretato da Franco Silvestri . E’ la sfera dell’Arte, l’unica figura autentica della comédie, vorrebbe (illuso) che il Borghese apprezzasse l’ arte che si accingevano a rappresentare. Raffinato nello stile e nelle movenze Franco Silvestri dà un tocco di eleganza, una spolverio di illusione in un mondo di praticoni che cercano di arrivare col minimo sforzo al denaro e alla creazione di uno spettacolo approssimativo. Anch’egli ,come tutti gli attori dello spettacolo (ad eccezione di Venturiello) interpreta anche un secondo personaggio, è Philibert, un Mufti, un giuriesperto musulmano che nell’esilarante scena del matrimonio, interpreta il ruolo di garante dell’unione tra la figlia di Jourdain e Cleante, i due innamorati che con astuzia e ingannando il padre della sposa ,coronano il loro sogno d’amore. In questo ruolo Franco Silvestri (non solo per le vesti sontuose) ci ha fatto pensare a una bellissima opera di Jean Léon Gérome (Giuriesperto Musulmano, 1900).
Franco Silvestri, rimanendo al centro della rappresentazione, a fianco di Tosca e Venturiello, ha anche una finalità di collante nelle interpretazioni corali. Tutto il cast merita molto plauso: bellissime voci, bravissime ballerine, serve scaltre, arlecchini pensosi, che coronano i madrigali.
Lodevole anche le musiche di Germano Mazzocchetti che ha accompagnano passo, passo ogni scena, come d’altronde avviene anche nell’opera originale, musiche che allora, furono scritte e musicate da Jean Baptiste Lully con le coreografie di Pierre Beauchamp. Esempio questo che trae origine da Plauto e da Nevio che intessevano i loro spettacoli con musicalità e forme cantate; anche Venturiello non si è sottratto a questa tradizione , riuscendo con la sua compagnia ad affiancare allo spettacolo un percorso musicale e musicante, una maestria nel passaggio dal codice in prosa a quello del canto, quasi finestra su un mare azzurro di cielo.
Una coralità anche napoletana di afflato, di intesa, per regalare al pubblico il più bel spettacolo: il pubblico che assisterà infine alla ricomposizione rassicurante della famiglia, dell’amore, distruggendo la maschera che annienta l’umanità.




martedì 4 febbraio 2014

"Donna e uomo: due modi di essere umano. Percorsi di etica e identità di genere"


Mostra fotografica Samanta Sollima


IL BORGHESE GENTILUOMO, il nuovo spettacolo di Tosca e Venturiello

Questa spassosissima opera, dal ritmo serrato e travolgente, si snoda intorno alla figura, sempre comicissima, del ricco borghese Monsieur Jourdain (che vorrebbe farsi gentiluomo e si copre invece solo di ridicolo) interpretato da uno straordinario e versatile Massimo Venturiello, qui nella duplice veste di attore e regista, il quale, con magnetica professionalità, ha saputo attribuire al suo personaggio un carattere augusto ed insieme risibile, realizzando appieno il messaggio della satira sferzante.

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I Edizione del Concorso Nazionale di Fotografia e Poesia “Pasqua e Primavera, Rinascita tra Natura e Cultura” 2014



Il Concorso Nazionale di Fotografia e Poesia si articola in due sezioni:
A) Adulti e Giovani fino a 18 anni: Fotografia-Poesia sulla Pasqua o sulla Primavera, edita o inedita e mai premiata ai primi posti ispirata alla foto presentata in lingua italiana o in vernacolo con relativa traduzione. Inviare una foto in formato massimo di cm 20x25 con una poesia su un cartoncino colorato A3 piegato a metà in due copie, di cui solo uno deve riportare il nome, il cognome, la città e la provincia. Su un foglio a parte vanno indicate, la sezione partecipante, il titolo della fotografia-poesia, le generalità (per i giovani l’età), l’indirizzo completo, i numeri telefonici, l’indirizzo e-mail e la dichiarazione di autenticità e consenso all’uso dei dati personali per questioni inerenti al concorso. 
B) Adulti e Giovani fino a 18 anni: Poesia dedicata al Beato Giovanni XXIII e al Beato Giovanni Paolo II edita o inedita e mai premiata ai primi posti in lingua italiana o in vernacolo con relativa traduzione. Inviare una sola poesia in due copie, di cui solo una deve riportare il nome, il cognome, la città e la provincia. Su un foglio a parte vanno indicate, la sezione partecipante, il titolo della poesia, le generalità (per i giovani l’età), l’indirizzo completo, i numeri telefonici, l’indirizzo e-mail e la dichiarazione di autenticità e consenso all’uso dei dati personali per questioni inerenti al concorso. I dati personali acquisiti verranno trattati con la riservatezza prevista dalla legge 196/2003 e saranno utilizzati esclusivamente per l’invio di informazioni culturali e per gli adempimenti inerenti al concorso. Ciascuno dei partecipanti può inviare le proprie opere per una o due sezioni.
Per spese di segreteria e di organizzazione si richiede un contributo di 5,00 € per ogni sezione da inviare in busta chiusa unitamente ai lavori. Tutte le opere devono essere inviate per posta prioritaria entro e non oltre il 31 Marzo 2014 al seguente indirizzo: Antonio Nicolò Via S. Michele, 18 81025 Marcianise (CE). Per qualsiasi altra informazione scrivere all’email: costruiamopresepio@libero.it. I lavori non conformi alle norme predette non saranno ammessi. La Giuria, il cui giudizio è insindacabile ed inappellabile, premierà i primi classificati ed avrà la facoltà di attribuire premi speciali e di menzionare o segnalare le opere più meritevoli. La cerimonia di premiazione avverrà in luogo e in data da stabilire nel mese di Maggio 2014. Ogni artista, avvisato in tempo debito, dovrà ritirare personalmente il premio attribuitogli, è consentito delegare, per iscritto, qualcuno che intervenga in sua vece. I lavori non verranno restituiti. La partecipazione al concorso implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento.


L’Organizzatore del Concorso
Antonio Nicolò