sabato 6 dicembre 2014

Centopagine- Cento passi nella poesia del Padre

Di Carmen Moscariello

Purtroppo non ho ben conosciuto personalmente il poeta Nicola Napolitano, ma tramite il figlio-poeta ho imparato molto, anche Renato Filippelli parlava del Padre con grande rispetto e stima. Io l’ho apprezzato in primis tramite la meravigliosa biblioteca del Novecento che aveva costruito al Magistrale “Cicerone” di Formia e come giornalista de “Il Tempo” più volte mi sono occupata della sua poesia e delle sue pubblicazioni.
Nicola Napolitano era un poeta non solo e perché componeva poesie bellissime, (la perfetta ed elegante costruzione del verso, il limpido ascolto della natura e del cuore),ma la sua sensibilità, la sua semplicità, la sua assenza di arrivismo, tutto il suo essere non confliggeva con l’essere poeta. Fu un buon preside, insieme a Stammati, per tutto l’ultimo secolo credo siano i soli a Formia da ricordare come grandi uomini di cultura, educatori amati da alunni e professori, assolutamente non burocrati, attenti coltivatori di humanitas. Ecco, come Preside egli mi riporta alla mente il mio primo Preside, il prof. Stammati ( anche per lui dovremmo far qualcosa per non dimenticare)anch’egli era un raffinato latinista e grecista. La loro presenza nelle scuole creava un’oasi di pace e di eccelsa cultura per alunni e professori, non era un problema inchinarsi davanti a loro, o meglio erano loro che con umiltà e pazienza ci guidavano.
Ricordare Nicola Napolitano è importante, poiché fu lui a creare a Formia il primo focolare della Poesia, alla quale si riscaldarono bravi poeti come il suo conterraneo il compianto Renato Filippelli, Pasquale Maffeo , Giuseppe Napolitano.

Nella personalità del Preside Napolitano c’era l’accorto uomo, un seguace della filosofia oraziana: est modus in rebus il suo agire; non conosceva il tornaconto, l’interesse, il materializzare la vita in scontri violenti, il voler sorpassare ad ogni costo il rivale, azioni queste che spesso attribuiamo solo ai politici, ma che in verità impiagano anche “il mondo della cosiddetta cultura”. Ci siamo già espressi altre volte su questo: a Fondi con Purificato, De Santis, Libero De Libero, Ruggiero fu “L’età dell’oro” (L’età dell’oro a Fondi di Carmen Moscariello, Publiscop Editore, Sessa Aurunca, 1992)) , anche Formia ha avuto la sua età dell’oro : Renato Filippelli, Nicola Napolitano, Remigio Paone, Pasquale Maffeo, Luigi Stammati, Pietro Nenni , Vittorio Foa sono stati i protagonisti di una grande scuola di solidarietà, di cultura, di politica, di teatro, di educazione dei giovani; non erano monadi, erano uniti dalla Poesia, dall’arte, dall’intendere la propria vita al servizio degli altri, mossi, dunque, dall’ amore per il prossimo, per il più bello che è nell’anima; così la poesia e l’arte del ben vivere divengono annientamento degli individualismi che generano solo la morte della ragione. Bene ha fatto il figlio a pubblicare le “Centopagine” (Edizione Eva, 2014) un regalo per tutti noi e un invito a capire la bellezza del più umile, del più bello.


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