Di Carmen Moscariello
Purtroppo non ho ben conosciuto
personalmente il poeta Nicola Napolitano, ma tramite il figlio-poeta
ho imparato molto, anche Renato Filippelli parlava del Padre con
grande rispetto e stima. Io l’ho apprezzato in primis tramite la
meravigliosa biblioteca del Novecento che aveva costruito al
Magistrale “Cicerone” di Formia e come giornalista de “Il
Tempo” più volte mi sono occupata della sua poesia e delle sue
pubblicazioni.
Nicola Napolitano era un poeta non solo
e perché componeva poesie bellissime, (la perfetta ed elegante
costruzione del verso, il limpido ascolto della natura e del
cuore),ma la sua sensibilità, la sua semplicità, la sua assenza di
arrivismo, tutto il suo essere non confliggeva con l’essere poeta.
Fu un buon preside, insieme a Stammati, per tutto l’ultimo secolo
credo siano i soli a Formia da ricordare come grandi uomini di
cultura, educatori amati da alunni e professori, assolutamente non
burocrati, attenti coltivatori di humanitas. Ecco, come
Preside egli mi riporta alla mente il mio primo Preside, il prof.
Stammati ( anche per lui dovremmo far qualcosa per non
dimenticare)anch’egli era un raffinato latinista e grecista. La
loro presenza nelle scuole creava un’oasi di pace e di eccelsa
cultura per alunni e professori, non era un problema inchinarsi
davanti a loro, o meglio erano loro che con umiltà e pazienza ci
guidavano.
Ricordare Nicola Napolitano è
importante, poiché fu lui a creare a Formia il primo focolare della
Poesia, alla quale si riscaldarono bravi poeti come il suo
conterraneo il compianto Renato Filippelli, Pasquale Maffeo ,
Giuseppe Napolitano.
Nella personalità del Preside
Napolitano c’era l’accorto uomo, un seguace della filosofia
oraziana: est modus in rebus il suo agire; non conosceva il
tornaconto, l’interesse, il materializzare la vita in scontri
violenti, il voler sorpassare ad ogni costo il rivale, azioni queste
che spesso attribuiamo solo ai politici, ma che in verità impiagano
anche “il mondo della cosiddetta cultura”. Ci siamo già espressi
altre volte su questo: a Fondi con Purificato, De Santis, Libero De
Libero, Ruggiero fu “L’età dell’oro” (L’età dell’oro a
Fondi di Carmen Moscariello, Publiscop Editore, Sessa Aurunca, 1992))
, anche Formia ha avuto la sua età dell’oro : Renato Filippelli,
Nicola Napolitano, Remigio Paone, Pasquale Maffeo, Luigi Stammati,
Pietro Nenni , Vittorio Foa sono stati i protagonisti di una grande
scuola di solidarietà, di cultura, di politica, di teatro, di
educazione dei giovani; non erano monadi, erano uniti dalla Poesia,
dall’arte, dall’intendere la propria vita al servizio degli
altri, mossi, dunque, dall’ amore per il prossimo, per il più
bello che è nell’anima; così la poesia e l’arte del ben vivere
divengono annientamento degli individualismi che generano solo la
morte della ragione. Bene ha fatto il figlio a pubblicare le
“Centopagine” (Edizione Eva, 2014) un regalo per tutti noi e un
invito a capire la bellezza del più umile, del più bello.
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