mercoledì 15 maggio 2024

La Madonna di Lenola in pellegrinaggio a Latina di Carmen Moscariello

 

La Parrocchia Dell’ Immacolata di Latina ha accolto la Madonna del Colle

La Sacra immagine  è stata  esposta fino al pomeriggio del 12 maggio  a  Latina nella chiesa Dell’Immacolata, Piazza Buozzi.

 


 Lenola maggio 2024.




 


Don Adriano di Gesù, Parroco di Lenola e cuore pulsante della piccola comunità ha accettato con gioia  l'invito dei Lenolesi di Latina ad ospitare l'immagine sacra della Madonna del Colle di Lenola e ad esporla in venerazione nella chiesa dell'Immacolata di Latina. L'evento sacro è stato di  grande coinvolgimento, un  pellegrinaggio di  suggestione e bellezza. La comunità lenolese residente a Latina da ben trent'anni organizza l'evento, è divenuto un fatto storico che si ripete con grande devozione ogni anno.. Una peregrinazione che ha visto la Madonna con il suo popolo spostarsi dal suo paesino per essere esposta nella chiesa dell’Immacolata Concezione a Latina. La cerimonia con una intensa  partecipazione di popolo si è svolta presso  la parrocchia  gestita dai padri francescani in via Bruno Buozzi, a pochi passi dal Tribunale di Latina , qui l’immagine è restata fino al giorno 12  per poi fare ritorno in Basilica a Lenola. I pellegrini sono stati tutti accolti in fraternità e amore. La cerimonia religiosa  è stata ufficiata da Don Adriano e da tre monaci francescani di grande carisma. Le parole  sante che il Pastore ha rivolto al suo gregge, e la corale di Lenola “ Fra Deo gratias” diretta dal Maestro Nicola Palombi  e dall'organista  Maestro Mattia Trapani hanno coinvolto tutti in una esperienza spirituale e umana, la corale alla fine della cerimonia religiosa ricevuto molti applausi e apprezzamenti. L'incontro con i confratelli latinensi e lenolesi è stato un fatto importante, rimarrà nel cuore dei fedeli. La chiesa dei francescani, seppur moderna,   ha preziose immagini di San Francesco e Santa Chiare e il cui altare è abbellito dalla Croce di Francesco con i suoi colori di luce e di pace. I francescani e  la comunità lenolese di Latina a sera hanno  accolto più di 100 pellegrini con un gentile ristoro di cibo e bibite. E’ stato un pomeriggio all’insegna della pace e della preghiera del quale tutti sono grati a Don Adriano di Gesù e agli organizzatori latinensi Il pellegrinaggio è iniziato con la processione Venerdì 1o maggio. l'iniziativa  si è conclusa  il 12 maggio con il trasporto dell’immagine sacra in Basilica a Lenola. Un incontro fraterno per festeggiare e rendere grazia alla Modonna del Colle , reliquia sacra di grande valore storico e onorata con grande amore e preghiere. Si narra di numerosi miracoli che la Madre di Dio dispensa ai cittadini del mondo che vanno a renderle omaggio. I lenolesi sono un popolo di emigranti che hanno raggiunto per ragione di lavoro tutti i punti più lontani del mondo, al ritorno ognuno ha come primo pensiero quello di percorrere la Scalinata della Pace e inginocchiarsi davanti al suo Altare. Recentemente, nel mese di agosto anche l’Arcivescovo di Gaeta Luigi Vari e   Don Luigi Ciotti, su invito di Don Adriano, si sono  recati per rendere omaggio alla Santa Reliquia. Alla cerimonia e alle preghiere ha partecipato con devozione anche il Sindaco di Lenola Fernando Magnafico. 

Si è rientrati a Lenola verso le 22,30.  La statua  è ritornarta nella sua sacra dimora il pomeriggio di domenica  alle ore 15,45 accompagnata dai cittadini di Latina. Qui il rito religioso è stato ufficiato da Padre Luigi Recchia.

Carmen Moscariello

 

lunedì 13 maggio 2024

"Omaggio a Roseto" di Dante Maffia

 













Omaggio a Roseto Poesie di Dante Maffia

 IONIA EDITRICE

Prefazione di Giuseppe Trebisacce , introduzione di Nicola Merola.

Pensieri sull'Opera di Carmen Moscariello.

C’è un limite al bello?

In questi ultimi tre giorni me lo sono chiesto con insistenza.

Ho percorso a piedi all’alba  le falesie che si affacciano sul mare di Sperlonga e anche alcuni sentieri più segreti che sono appartenuti a Giulia Gonzaga, non quelli soliti del Castello di Fondi, pur esso meraviglioso nella sua stasi e  nel calore confuso della  gente della domenica.

Dove sono stata io  sono i sentieri degli arrampicatori sulle rocce che sembrano specchi e sfidano il cielo e il mare. La dove nidificano le aquile e i falchi con i loro eleganti archi si abbracciano e si scontrano  con le rondini marine. Chi vuole trovarle a Gaeta è molto difficile sono state scacciate da quei luoghi dall’inquinamento e dai troppi rumori, Lì sui costoni delle falesie si può vivere l’incanto. E’ incanto anche ammirare sulla mia pagina facebook le foto che un padre orgoglioso pubblica di un bambino con i capelli rossi , dal primo giorno della nascita  seguo ogni momento della sua crescita. E’ anche questa  bellezza  non ha limiti, e si muove  in delicata esistenza, mi chiedo sempre quando lo guardo quali doni misteriosi e sublimi ci  vengono regalati. Per rendere le mie ore a un connubio più universale del Bello sono arrivati anche i versi di Dante Maffia  in “Omaggio a Roseto” li ho portati con me nel mio peregrinare. Mi sono detta ma, dunque, davvero, non c’è limite alla bellezza, al candore, alla disperazione di abbracciare e consolare tutto ciò che è sospeso sul mare su una fragile roccia?.

 Non c’è limite all’amore? 

La Protagonista dell’opera è senza dubbi Roseto,  ma nei suoi versi vive l’infanzia, l’inizio di una vita non facile da percorrere, ma che comunque Lo ha portato a una fama sempre più mondiale. Nei suoi versi vive il dialetto fragoroso e inebriante della sua gente, vive la figura del padre e della  mamma Rosina che sono certa resterà eterna come i versi di Pascoli dedicati al padre o di Leopardi a Silvia. Il Poeta non deve temere che di Lei non è rimasta che polvere. I suoi versi  dedicati a Rosina sono i più affascinanti e teneri delle sue mille e più di mille poesie d’amore.  La Bellezza in quest’opera è aperta ai colori del cielo e del mare musica una ricerca attenta e comunque spontanea, la perfezione del verso, la sua verità, anche se a volte dolorosa ci viene raccontata  come se l’universo intero debba sentire, unirsi al coro, un coro di conchiglie che per chi ha orecchie è il più bello dell’universo.

Carmen Moscariello

giovedì 2 maggio 2024

Un operaio ha sempre diciotto anni.









 Sento tossire l’operaio che lavora qui sotto; – la sua tosse arriva attraverso le grate che dal pianterreno – danno nel mio giardino. Sicché essa pare risuonare tra le piante, – toccate dal sole dell’ultima mattina di bel tempo. Egli, -l’operaio, là sotto, intento al suo lavoro, tossisce ogni tanto, – certamente sicuro che nessuno lo senta. È un male di stagione – ma la sua tosse non è bella; è qualcosa di peggio che influenza. – Egli sopporta il male, e se lo cura, immagino, come noi – da ragazzi.

La vita per lui è rimasta decisamente scomoda; – non l’aspetta nessun riposo, a casa, dopo il lavoro, – come noi, appunto, ragazzi o poveri o quasi poveri. – Guarda, la vita ci pareva consistere tutta in quella povertà, – in cui non si ha diritto neanche, e con naturalezza, – all’uso tranquillo di una latrina o alla solitudine di un letto; – e quando viene il male, esso è accolto eroicamente: – un operaio ha sempre diciotto anni, anche se ha figli – più grandi di lui, nuovi agli eroismi. – Insomma, a quei colpi di tosse – mi si rivela il tragico senso di questo bel sole di ottobre.

Pasolini.

mercoledì 1 maggio 2024

Gusci

 









In pietra di tufo

Immobili e muti due uccelli del paradiso
sembrano ripetere alle stelle di aver dato da sempre
risposte convincenti sul senso della vita. Ironici fissano
la piccola piazza e gareggiano a scomporre anche il più debole
respiro, palpito dell’universo, a seguire con insolito interesse
Il girotondo ossessivo del piccolo ciclista, fulmineo
periplo della galassia.
Dalla porta di levante impetuoso lo scirocco
scombina equilibri di fiori e siepi. Anchei l barocco
della piccola chiesa si deforma fino a piegarsi con l’occhio
che degrada sulla balaustra della scalinata
di là puoi vedere
un aratro fare scempio della recente fresatura sulla collina
il tramonto dissipare l’ultima luce e uno stormo di neri merli
fare scialo di insetti e tane.
Mi apparto in un angolo al riparo del vento e concludo
che se non ci incontreremo sarà perché il tuo riverbero
avrà trovato rifugio sulla piuma che oscilla
con l’altalena del desiderio. A legarti questa notte
la mezzaluna dell’Orsa o il richiamo di una ignota
sirena celeste.
Se alimento la passione
ti imbarco sulla piroga della mente, agile
fendi la calma piatta di questo giorno. Quando verrai
allo scoperto ti chiederò di conoscere ufficialmente
le misteriose armonie che parlano dei tuoi crepuscoli di seta ,
lo sconosciuto amante prigioniero del silenzio cresciuto
intorno all’orto di un pensiero
Dall'0pera teatrale Rapsodie d'amore per stelle e desideri (a tre voci )di Carmen Moscariello Antologia Il Convivio Editore Catania 2016. 
Versi di V. N. dedicati a carmen Moscariello
Pubblicato da carmen moscariello alle 16:37
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