venerdì 7 marzo 2025

Dante Maffia scrive sull'opera appena pubblicata di Carmen Moscariello: "Celestino V e Benedetto XVI Soli della chiesa" Gangemi Editore

 

CELESTINO V E BENEDETTO XVI Soli della Chiesa





Solo una nota affettuosa dopo la lettura di questo libro di Carmen Moscariello che è, sotto ogni punto di vista, sorprendente.

Innanzi tutto la capacità di raccordare due mondi lontani secoli tra lor e mettere in evidenza affinità che non sono pretestuose o inventate per ragioni ideologiche o semplicemente di fede.

L’immenso materiale documentario che concorre a rendere il testo ricco di riferimenti e di argomentazioni  (addirittura troviamo citazioni di Margherita Guidacci, di Bartolo Cattafi, di David Maria Turoldo, di Jorge Luis Borges, cioè di poeti che calzano e illuminano il percorso della Moscariello con voce attuale) è di prima mano, e scelto con cura.

Le citazioni storiche, teologiche, dottrinarie è evidente che siano correlate tra loro per rafforzare le tesi da dimostrare, ma Carmen investe anche la poesia e di conseguenza l’opera diventa  un affresco nel quale convergono letture disparate e scelte con oculatezza e senza mai spirito polemico.

Che dire delle illustrazioni straordinarie  che danno maggiore forza all’affresco e ne evidenziano il dato estetico che agisce in sordina, diciamo dietro le quinte, pagina dopo pagina?

Carissima Carmen, ho voluto scrivere queste poche righe prima per dirti grazie del dono, del privilegio di aver potuto leggere in anteprima il lavoro e poi per lasciare una piccola traccia, una testimonianza in modo che le mie parole non  suonino appena come complimenti, ma come constatazione del tuo impegno che io ho letto innanzi tutto come impegno morale, etico, e poi come gioia estetica che si è saputa allargare sui due grandi papi, e non solo, con la magia di una scrittura, la tua, ormai consolidata per la qualità  e per la precisione.

Le tue doti di storica, di narratrice e di poeta hanno trovato, in questo tuo studio, la felicità dell’armonia espressiva, la profondità della studiosa, la naturalezza delle tesi non imposte, ma ragionate e dimostrate.

Insomma, un lavoro che rende giustizia a una personalità, come te, che ha sempre studiato nel silenzio più assoluto e quindi, come, dicevo all’inizio, sorprendendo.

Non dimentichiamo che si tratta di argomenti delicatissimi sui quali hanno fatto palestra molti cardinali e molti teologi e quindi non era facile districare la matassa immensa posta sul tappeto.

Ma ormai è noto il carattere e la forma genuina della scrittrice e io non ho avuto nessun dubbio,  fin dalle prime pagine, che lei sarebbe uscita vincitrice dalla scommessa fatta con se stessa.

La quantità delle note, puntuali e utili per la chiarezza del tutto, è una ulteriore dimostrazione che Carmen Moscariello non ha ragionato per astrazioni, ma sui fatti, sui documenti,  sulle ragioni vere delle vocazioni.

 

Con un abbraccio.

Dante Maffia

 

 

mercoledì 5 marzo 2025

Data e Luogo della Premiazione del Premio Mondiale Tulliola- Renato Filippelli 2025









 Siamo molto grati al Presidente del  Senato Onorevole Ignazio La Russa per averci concessa la Sala CAPITOLARE per la premiazione del Tulliola- Renato Filippelli 2025 nel Senato della Repubblica. La data prevista è il 30 ottobre 2025, ore 15,30

Su questo sito troverete nei prossimi giorni maggiori dettagli e precisazioni.

QUALSIASI NOTIZIA VERRA' PUBBLICATA SU QUESTO SITO. PREGO LA GIURIA DI FARMI AVERE AL PIù PRESTO I NOMINATIVI DELLE PERSONE CHE SARANNO PRESENTI ALLA PREMIAZIONE. SE NON CI SI REGISTRA NON VI FARANNO ENTRARE. GRAZIE. lE PERSONE CHE CI TENGONO A PARTECIPARE SI PRENOTASSERO PER TEMPO.

Luogo della Premiazione che avverrà il 30 ottobre a Roma:

 Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva

Piazza della Minerva, 38

Roma


La Presidente del Premio

Carmen Moscariello
























domenica 2 marzo 2025

Sono i miei orizzonti

 






Orizzonti di parole che annebbiano l’anima

la rendono leggera e i sogni giocano, galoppano sulle correnti marine.

Sono i miei orizzonti quelli di ogni mattino, sempre nuovi, sempre diversi.

Tanti quelli ai quali mi affaccio e ad essi  scrivo parole in sogno

Non ti trascuro mai, o mio mare,

questa mattina ero da sola a vagare in mezzo alle onde

sotto la pioggia violenta che mi urlava: “ che ci fai tu qui?

" Vai a casa, nel tuo tepore, la tua scrittura 

ti attende, soffre priva del tuo sussurro"

Non c’era risacca, la pioggia  era ora un canto, ora un urlo d’addio.

Traguardi

ai miei pensieri che il vento spinge sugli scogli e in fondo,

più in fondo

le  stelle marine  hanno orizzonti  nascosti.