Formia 9/10/2010
Al Poeta e alla sua eternità
(Al Poeta Renato Filippelli)
Di
Carmen Moscariello
A volte penso che sei morto, ma non mi pare, la tua presenza è là.
Posso ancora leggerti i miei versi con umiltà, perché sempre ti
considerai grande e irraggiungibile Maestro. Chi ora mi difenderà?
Chi mi dirà: Carmen, le strade della vita sono sempre attraversate
dalla luce e il cammino del Poeta è consacrato alla verità.
Le lacrime, ne ho versate tante, sapevo come la malattia ti divorava,
ma la tua fierezza mi fece credere che tu fossi immortale.
Caro Renato, la tua eternità spazia lontano nel firmamento
delle voci chiare, nell’omelia incorrotta della Poesia.
Volteggia lenta una foglia d’autunno a ricordare
l’eternità del tuo poetare, nenie luccicanti di malinconia
sfiorano il vento che culla materno il tuo esser figlio.
Chi può dire dove ci incontreremo per raccontarti
ancore le mie liturgie di madre e di Poeta.
A te cantore degli umili, della terra bagnata dal sudore,
della Casa del Padre dove sei tornato.
Nessun commento:
Posta un commento