“Mi
consola l'abbraccio dei miei nipoti, belli più del sole”: il
motivo che ispira i versi che seguono si
evince alla fine, nel breve
racconto “mio fiume” posto a conclusione di questa ricercata e
raffinata
silloge. Anche la dedica è riservata "a Leonardo e a
Giuseppedanielegabriele", che assurgono a
simboli di uno
sconfinato amore verso l'Umanità tutta e, soprattutto, di qualcosa
di estremamente
sacro ed elevato.
“L'orologio
smarrito” di Carmen Moscariello, infatti, comprende liriche davvero
sorprendenti, dove è
possibile trovare storie vive, narrate in
sottili trasparenze, e testimonianze rivelatrici della forte
incidenza dei valori religiosi. Parole
e pensieri si fondono per raccontare momenti della propria vita,
che
si svela ai lettori tra sensazioni e atmosfere di grande intensità
emotiva e grazie a immagini
metaforiche
singolari ed evocative.
Versi
sonori e ritmici, che trasmettono quel che l'autrice prova sotto
forma di sensazioni anche là
dove le parole a volte non possono
arrivare: a ciò giova quella sorta di musicalità che caratterizza i
suoi componimenti e che scaturisce – va detto
– anche dalla predilezione di Carmen Moscariello per
la musica,
capace di arrivare alla mente e al cuore senza intermediazioni (ballo
con te fino all’alba/
tumbalalaika/ .../ le note migrano, corrono/ galoppano vallate e
fiumi).
“L'orologio
smarrito” si snoda dunque come un mosaico, ricco di suggestioni
tematiche, incalzante di
riflessioni, indicativo delle differenze
oggettive tra l'apparenza e la reale essenza delle cose,
rivelatore della faticosa ricerca di un luogo in cui
coltivare le proprie aspirazioni e i propri sogni:
perché, come scriveva Platone, la poesia «restaura l’antico
nostro essere e risana così la natura
umana».
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