In pietra di tufo
Immobili e muti due uccelli del paradiso
sembrano ripetere alle stelle di aver dato da sempre
risposte convincenti sul senso della vita. Ironici fissano
la piccola piazza e gareggiano a scomporre anche il più debole
respiro, palpito dell’universo, a seguire con insolito interesse
Il girotondo ossessivo del piccolo ciclista, fulmineo
periplo della galassia.
Dalla porta di levante impetuoso lo scirocco
scombina equilibri di fiori e siepi. Anchei l barocco
della piccola chiesa si deforma fino a piegarsi con l’occhio
che degrada sulla balaustra della scalinata
di là puoi vedere
un aratro fare scempio della recente fresatura sulla collina
il tramonto dissipare l’ultima luce e uno stormo di neri merli
fare scialo di insetti e tane.
Mi apparto in un angolo al riparo del vento e concludo
che se non ci incontreremo sarà perché il tuo riverbero
avrà trovato rifugio sulla piuma che oscilla
con l’altalena del desiderio. A legarti questa notte
la mezzaluna dell’Orsa o il richiamo di una ignota
sirena celeste.
Se alimento la passione
ti imbarco sulla piroga della mente, agile
fendi la calma piatta di questo giorno. Quando verrai
allo scoperto ti chiederò di conoscere ufficialmente
le misteriose armonie che parlano dei tuoi crepuscoli di seta ,
lo sconosciuto amante prigioniero del silenzio cresciuto
intorno all’orto di un pensiero
Dall'0pera teatrale Rapsodie d'amore per stelle e desideri (a tre voci )di Carmen Moscariello Antologia Il Convivio Editore Catania 2016
Pubblicato da carmen moscariello alle 16:37
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