102 HAIKU SU BUDDHA di Dante Maffia
АННА АХМАТОВА
Но я предупреждаю вас…
Но я предупреждаю вас,
Что я живу в последний раз.
Ни ласточкой, ни кленом,
Ни тростником и ни звездой,
Ни родниковою водой,
Ни колокольным звоном —
Не буду я людей смущать
И сны чужие навещать
Неутоленным стоном.
ANNA ACHMATOVA
Ma io vi prevengo che vivo…
Ma io vi prevengo che vivo
per l’ultima volta.
Né come rondine, né come acero,
né come giunco, né come stella,
né come acqua sorgiva,
né come suono di campane
turberò la gente,
e non visiterò i sogni altrui
con un gemito insaziato.
1940
Traduzione: Michele Colucci
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Solo a pensare
che si può rinascere,
che il karma è segno
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della misura
del vivere e morire,
ma non eterna,
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è il divenire.
Porre fine ai peccati,
e conquistare
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pace e virtù,
purificare il cuore.
L’Illuminato,
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aprendo varchi,
ha cercato la via
che ci libera
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dall’esistenza,
dall’individualismo.
Ecco il motivo
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per cui ha scelto
una capanna fatta
di frasche e fango
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Pensavo da tempo ai 102 haiku che Dante Maffia mi ha inviato, sorprendenti, sofisticati, affascinanti; non scrivevo poiché ho appena pubblicato un’opera su Benedetto XVI [1]nella quale il Santo Padre ha criticato duramente i vari nirvana che l’uomo moderno si costruisce per reggere alle tante batoste della vita. Io indegnamente mi dichiaro cristiana, ma nel tempo della mia vita, pur rimanendo salda nel mio credo, mi sono spesso lasciata affascinare da itinerari complementari . Per quattro anni ho seguito le lezioni sulla psicosintesi di Assagioli[2], presso Le Pleiadi legate alla Scuola di Città della Pieve con fior di professori a insegnarci gli studi e le conquiste dell’immensa conoscenza o meglio scienza della vita e dei rapporti umani, ebbene in quel periodo mi dedicai alla meditazione, a costruire migliori rapporti con il mio prossimo, imparai il “linguaggio etico” che ancora oggi mi sforzo di praticare, appresi a rinascere ogni giorno alla bellezza, all’amore, all’armonia.Il decimo punto della filosofia di Assagioli, il più importante, ci indica e ci insegna la Nuova Trasmutazione, una metempsicosi, una rivoluzione della vita contro la morte. La mia opera Proserpina [3]nacque nei luoghi di studio, di ricerca e di approfondimento con gli altri partecipanti, alcuni fecero viaggi in India e in altre parti del mondo che aprirono le nostre conoscenze ad altri modi di guardare all'esistenza. Nella mia opera Proserpina racconto in versi del rapimento della giovane fanciulla ad opera di Plutone il Dio degli Inferi, poi Proserpina fugge dall'inferno e rinasce alla vita e alla gioia, una vita nova di stampo dantesco o dolcenovista . La mia opera la trasformamma in spettacolo teatrale rappresentato sotto le stelle del mare di Gaeta.. Per meglio farmi capire e arrivare a ciò che è fondamentale a questa tesi della Rinascita, perché è su questo tema che si soffermano gli Haiku di Mafia che, a un certo punto, proprio lui che ci ha abituato a bruschi dolorosi confronti con l’esistenza, arriva a dire che sarebbe felice anche di rinascere formica. La formica che per Maffia è teologia, non dimentichiamo le parole che la mamma Rosina gli diceva quando vedeva il figlio uscire di casa: “Dante , stai attento non calpestare le formiche” nel senso che rispettare tutti gli esseri di questo mondo è cosa sacra. Egli con i suoi 102 haiku, quasi che fossero 102 carezza, o una lieve colorata danza di farfalle, come a calmare tutte le nostre inquietudini ci dice: “ Non dobbiamo disperare ci attende una nuova vita". La vita è sacra e bella, piena di infinita bellezza, quando meno te lo aspetti ci ricopre di gioia e speranza. E' questo che emerge in questa delicata scrittura. Ho messo questi suoi haiku a confronto con i versi della poetessa Anna Achmatova, dolce e giovane amante di Modigliani che ebbe una vita lunga e terribile: Stalin gli imprigionò il marito e il figlio Lev, suo unico figlio, morì di stenti nei gulag. Lei , al contrario, ci dice, che non vorrebbe mai più ritornare alla vita, la sua morte è eterna e non vuole sentire alcun rintocco che gli ricordi la vita, né che la vita con le sue illusioni , lusinghe o tentazioni si avvicini o disturbi o blandisca la quiete della morte. Sento che i versi dell’Achmatova sono ben più terribili delle parole del “Dialogo di un venditore di Almanacchi e di un passeggero (Operette morali) “ del Leopardi.
Nei versi di Maffia non c’è il Poeta che si arrende, ma l’uomo che fiducioso si affida al suo credo e al suo sogno e si consegna al lettore privo di difese, come un bambino avvolto dal mistero della vita tutta ancora da scoprire e conoscere, di essa è innamorato e si affida all’insegnamento di Buddha che gli sussurra con dolcezza che abbiamo diritto ad altre schances, ad altre prove, ad altre reprises, opportunités anche più umili, o più belle, purché ESSA ci sia. Eterna.
Per il Poeta, nonostante, le nostre esistenze siano quelle che tutti noi sappiamo, sono spesso piene di affanni, a volte sgangherate, egli, comunque, è legato al grande dono, non accetta la morte e badate I 102 haiku non sono un semplice raccontare, Egli crede fermamente che ritorneremo in vita e che questo nostro esistere sia eterno.
In certo modo anche il Cristianesimo ci parla della resurrezione dei corpi, Gesù stesso ne è testimone che abbandona il sepolcro e rinasce per l’Eternità.
Carmen Moscariello
[1] Celestino V e Benedetto XVI Soli della chiesa Gangemi Editore 2025, opera illustrata.
[2] Giorgio Assagioli, L’atto di volontà , Astrolabio.
[3] Proserpina prefazione di Aldo Carotenuto, il Successore di Jung, teatro, opera in tre atti, Foggia 2003 Bastogi Editore .
Anna Achmatova, La corsa del tempo, Liriche e poemi a cura di Michele Gallucci, Giulio Einaudi Ed.
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