domenica 24 agosto 2025

Premio Mondiale Tulliola- Renato Filippeli 2025 Risultati definitivi e nomi dei vincitori

 


Il Premio “Tulliola- Renato Filippelli”2025 è stato presieduto dal Poeta Dante Maffia.

XXIX Edizione.

Presidente del Premio Carmen Moscariello

Giuria:

Dante Maffia, Giuseppe Trebisacce; Giuseppe Iuliano ; Maria Pia Trozzi; Carmen Moscariello; Antonio Blunda , Evaristo Seghetta, Roberto Casati, Michael Peter  Musone, Lilly Brogi, Giovanni Mancinone.. 

 

 

Narrativa

1)Venne il giorno degli aquiloni di Carlo  Bramanti Casa editrice Kimerik;

2)Le tre vite di Lisa, opera  di Margherita Eichberg- Maurizio Federico . Armando Editore;

2) ex-aequo A quattro mani di Francesco Testa e Alessandro Ruffo. Grausedizioni.

3)Profumo antico di Tiziano  Malfatto  Kinètes

4)La montagna intorno a noi : Inferno di Umberto Fratini . M. Collana Spazio Autori.

 Poesia

 

1)   classificata

       “Le stagioni dell’ebrezza” di  Emanuela  Della Libera. Puntoeacapo Ed. ;

2) ex aequo”Tende russade” di Milena De Giusti. Consorzio culturale del Monfalconese;

2) ex-aequo”Il cuore senile” di Michele Zaranella Casotto .Ed. Imprimenda;

2) ex-aequoTraiettorie d’ affetto  Michela Marano.Edizione Il Papavero;      

2) ex- aequo Apophoreta  di Stefano Baldinu .Ed. Heticon.

 

Saggistica

1) Classificata

Riabilitare i classici. Levia itinera tra letteratura e vita  di Alessandra Mazzei. Jonia Editrice;

2) Classificato

 Tra politica e diritto . Piero Calamandrei  e il Partito d’Azione di Andrea F. Patergnani  Edizione Diodati.

 

3) Classificato

 

 

 

 

 

Efficientismo selvaggio come icona di Giuseppe Rocco. Ed Il filo di Arianna;

 

4) Friedland La battaglia che segnò l’apogeo dell’impero di Ferdinando Emilio Abbate . Ed. Jouvence;

 

 

 

Segnalati a pari merito:

Il valore della vita e la maternità nella Bibbia di Adele Caramico Stenta. Libreria del Santo;

Riconversione alla società post-materialistica della pubblica felicità di   Felice Soldano. Abel Paper;

Buonanotte lenta di Roberto Bigotto, Poesie. Ed Totem;

Il raggio di luce di Matteo Molino. Romanzo. Calibano ED;

La casa del Mulino nero Infanzia scippara  . Albatros Ed.;

Le campagne militari dell’imperatore Giuliano di Ferdinando Emilio Abbate ed Chillemi ,

Tre giorni su una croce di Roberto Carrol. MEF L’Autore libri Firenze;

Harry Micione di Mariadonata Ciceri. Ibiskos Olivieri- Il gatto e la volpe

 

 

 

 

 

ECELLENZE

 Saranno Premiati per essersi distinti nella vita per l’impegno culturale, umano e sociale, civile:

Per l’opera "Perduto per sempre “ Enzo Bonafine Poeta- Avvocato di grido, scrittore, persona di grande valore professionale e morale;

Michil Costa  Guro dell’accoglienza;  Ecologista e albergatore ladino,  con la sua famiglia gestisce l’Hotel La Perla (membro di The Leading Hotels of the World) e il Berghotel Ladinia;Fondatore della Costa Family (2007,)Foundation onlus  che  sostiene progetti di sviluppo per i minori in India , Afganistane Africa.


Lilly Brogi, Artista, pittrice, saggista, poetessa, impegnata nell’aiuto dei bambini autistici, a Lei è dedicato il Premio Letterario “Lilly Brogi”;

Fraco Manescalchi (alla memoria). Per la divulgazione sul territorio della poesia, dal 1991 diresse Novecento Poesia Centro di studi e documentazione, associazione per la quale curò un ciclo di seminari e incontri denominato “Pianeta Poesia” tenutisi per anni nello storico Caffè Le Giubbe Rosse

Poeta, pittore , operatore culturale,grande studioso, saggista.   Signore della Cultura e di eccelsa umanità;

Ninni Di Stefano, Poetessa acclamata, recensita dal diorama della critica come Poetessa per le sue capacità di raccontare il bene e il dolore;

Pasqualino del Cimmuto , Presidente della Pinacoteca Patiniana, Poeta , dottore (medico), già Sindaco di Pescocostanzo;

Michele Iuliano,  Storico, saggista, giornalista;

Peter Micael Musone Critico d’arte, Scrittore- Galleria La Pergola Firenze, Promotore di iniziative culturali.

 

 

 

 

 

 

Autori Stranieri

 

1Prima classificata:  Dall’Albania ANILA  DAHRIU eccellente poetessa e autrice di molte traduzioni e saggi;

.Dal Giappone. MARIKO SUMIKURA, POETESSA E TRADUTTRICE   - KYOTO - GIAPPONE

Dall'Albania. JETON KELMENDI . Prof. Univ: Poeta e scrittore;

Dalla Romania. ION DEACONESCU, POETA E NARRATORE, PROF. UNIV . DI CRAIOVA

 

Premio per la di Medicina  e la Ricerca. Presieduto dal Professore Pierpaolo Claudio. Uno dei più grandi ricercatori a livello mondiale.

Docente presso la Temple University (2002-2006):

 Docente presso la Marshall University (2006-2015), negli ultimi 10 anni ha implementato il sistema di terapia genica ecoguidato inizialmente sviluppato presso la Temple University e finanziato da due sovvenzioni del NIH durante il suo mandato alla Marshall University. L'obiettivo della ricerca condotta nel suo laboratorio presso la Marshall University è stato quello di esplorare la somministrazione di agenti di contrasto ecografici (microbolle) di terapie antitumorali, utilizzando microbolle liofilizzate, per tumori alla prostata e al pancreas. Stiamo esaminando il carico utile e la riproducibilità di un carico utile terapeutico virale per il cancro. La somministrazione del carico utile ai tumori viene esaminata in un modello murino di prostata e in uno di cancro al pancreas. Abbiamo dimostrato che la distruzione delle microbolle mediata dagli ultrasuoni migliora l'efficacia e riduce l'espressione aspecifica dei vettori di terapia genica, fornendo un utile strumento per la manipolazione dell'espressione genica nell'animale vivente. Stiamo lavorando allo sviluppo di questo utile strumento di terapia genica mirata per contribuire a colmare il divario tra le applicazioni in laboratorio e quelle al letto del paziente. Da quando sono alla Marshall University, il mio laboratorio si è concentrato sulla comprensione dei meccanismi molecolari che governano la trasformazione maligna e sulla trasposizione dal laboratorio al letto del paziente di nuove strategie terapeutiche personalizzate. Nel mio laboratorio, situato all'interno del Translational Genomic Research Institute presso l'Edwards Cancer Center, ci siamo concentrati sugli effetti che i farmaci chemioterapici e vari componenti della dieta hanno sulla crescita e sulla sopravvivenza della radice del cancro, ovvero le cellule staminali tumorali (CSC).
Abbiamo sviluppato un metodo di coltura cellulare che consente la selezione e la proliferazione di CSC dalla massa di cellule tumorali prelevate da biopsie tumorali dei pazienti. La procedura è coperta da tre brevetti internazionali. Utilizzando questo metodo di coltura cellulare, abbiamo sviluppato un test di chemiosensibilità in laboratorio, il test ChemoID®, che confronta la sensibilità delle CSC rispetto alla massa di cellule tumorali alla chemioterapia. ChemoID® è un test di risposta funzionale ai farmaci di seconda generazione, che utilizza le cellule tumorali vive di un paziente per indicare quale agente chemioterapico (o "combinazioni") ucciderà non solo la massa del tumore, ma anche le cellule staminali tumorali (CSC) note per causare la recidiva tumorale. Poiché le cellule staminali tumorali costituiscono una porzione molto piccola di un tumore, i trattamenti attuali spesso non riescono a scegliere farmaci che agiscano sulle cellule staminali tumorali responsabili della recidiva tumorale. Il targeting delle CSC insieme alla massa di altre cellule tumorali rappresenta un nuovo paradigma nel trattamento del cancro.

 

. I vincitori sono:

Lucio Pastore, Professore Ordinario Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, CEINGE-Biotecnologie Avanzate s.c.a r.l., Facoltà di Medicina e Chirurgia, Universita’ Federico II di Napoli. 



Vincitore  

Lorenzo LoMuzio, Rettore Universita’ di Foggia, Professore Ordinario del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Presidente del CURC (Comitato Universitario Regionale di Coordinamento delle Università Pugliesi), Componente del Comitato Scientifico Nazionale della LILT (Lega Italiana Lotta ai Tumori), Direttore del C.I.N.B.O. (Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Bio-Oncologia), Presidente del Centro Servizi di Ricerca Applicata e Alta Formazione Odontostomatologica - Polo di Odontoiatria.

Dopo immenso lavoro, ringrazio la Giuria che ha operato con grande professionalità e rigore.

 

Ringrazio il Presidente del Senato Onorevole Ignazio La Russa e i suoi collaborato per L'ospitalità che ci offrono.

 

 Ringrazio il Presidente della Giuria Dante Maffia che ha accompagnato i lavori passo dopo passo con immenso rigore.

Ringrazio Aldo Zangrillo Vice Presidente dell’Associazione Tulliola che si è fatto carico delle spese per la realizzazione del Premio .

 

I nominativi relativi al "Premio per la Legalità contro tutte le mafie" saranno resi noti successivamente.

Il Presidente della Giuria Dante Maffia

La Presidente del Premio Carmen Moscariello.

 

 La premiazione si terrà il 30 ottobre, ore 15,30, presso il Senato della repubblica.

Per entrare non basta l'invito, è necessario prenotarsi presso la Presidente del Premio Carmen Moscariello. L'ingresso al Senato è ingresso da Piazza della Minerva

venerdì 22 agosto 2025

Castel di Sangro Presentato il libro della Moscariello " Celestino V e Benedetto XVI Soli della chiesa.

 

Castel di Sangro Presentato con grande successo l’opera di Carmen Moscariello “Celestino V e Benedetto XVI Soli della chiesa . Erano presenti grandi personalità del mondo della chiesa e della cultura. Moltissimo pubblico, per questa ragione la presentazione è stata spostata dalla pinacoteca alla Biblioteca comunale. Accoglienza affettuosa e cordiale.

Da Castel di Sangro , Celestino V iniziò la sua vita da eremita. In questo paese fu accolto anche da Papa nel suo viaggio verso Napoli con Carlo D’Angiò.

Relatrice la scrittrice Maria Pia Trozzi  e il Dottore, Poeta , Dirrettore della Pinacoteca Pasqualino del Cimmuto..


 

Scritto da Carmen Moscariello

 

 



timore e reverenza mi sono avvicinata  all’infinita e raffinata cultura di Benedetto XVI, al suo pensiero che ha radici e forze nella storia dell’uomo e di tutto il Cristianesimo.

Egli è un filosofo teologo che più lo studi e  leggi i suoi libri, le sue omelie, le sue lettere, più lo ami e più ti senti vicino a Dio, ti  porta  su quella sua strada segnata da Fede e Ragione.

Ci si sente impari di fronte a questa grandezza. Egli ci presenta Dio e la Chiesa nella loro bellezza e di quanto la loro presenza sia essenziale alle nostre vite.

Senza Dio si ignorano due parole essenziali alla vita dell’umanità: Amore e Pace. Su queste due grandi colonne poggia la Chiesa, perciò la nostra fede, con la presenza del Cristo fatto uomo, può rendere il mondo migliore.

Dalla sua morte non mi abbandona il pensiero di Benedetto, così per tanto tempo ho iniziato le mie giornate con il proposito  di leggere una sua omelia, una sua lettere, una sua considerazione sull’arte e sulla musica, le sue appassionate analisi sui Padri della Chiesa, cercando di entrare passo dopo passo nel suo infinito pensare e nel suo amore incondizionato per l’umanita e la Madre Chiesa.

Mi sento fortemente colpevole poiché anch’io nel passato mi sono lasciata sviare da interpretazioni giornalistiche dei suoi detrattori che purtroppo sono stati e sono tuttora tanti.

Soprattutto agli inizi del suo pontificato,  non lo  ho amato abbastanza, perdendomi così l’occasione di percorrere con maggiore coscienza e rigore la strada di Dio.

Ecco quello che Egli ha voluto insegnarci e credo che sostanzia il suo pontificato: il suo magistero fu ed è  la strada che porta a Dio, è bello  avere Dio come sicuro obiettivo e compagno nello scalpiccio accidentato delle nostre strade.

In seguito, leggendolo in molte sue pieghe biografiche  scopro che era un appassionato della musica, della poesia e dell’arte e in molti passaggi delle sue analisi teologiche e teologali  ritiene che anche questo sia un modo per rimanere vicini alla bellezza di Dio, anche la poesia, la musica  e l’arte sono strade della catechesi che portano a Dio.

Nella serie di catechesi sui Padri della Chiesa egli ci ricorda che molti di questi padri amarono la musica da Romano Il Melode[1] a Sant’Ambrogio , a San Tommaso, a san Giovanni della Croce.

Io stesso ho constatato di quanto la musica e i canti religiosi facciano parte di tutta la liturgia e della catechesi della chiesa. Ricordo come se fosse oggi un viaggio scolastico con i  miei alunni  all’ Abbazia di Montecassino. La visita era naturalmente prenotata eravamo lì per una mostra di incunabuli allestita  nella biblioteca.  [2]    I monaci appena mettemmo piedi nel monastero ci accolsero con canti e musica gregoriana, non li vedevamo, ma io provai in me l’incanto di essere in Paradiso.  Anche in luoghi meno famosi come nell’Abbazia di Santa Maria del Colle a Lenola dove c’è un coro da fare invidia a quello di San Pietro, i canti sono tutti in latino (come era desiderio di Benedetto XVI ) sono tuttora qualcosa di sublime, di non raccontabile con parola umana, poiché anch’essi sono testimonianza della bellezza di Dio. E forse che Benedetto XVI non ci illumini dicendoci di allontanarci dalla volgarità del vivere, dall’approssimazione dei costumi, dalla bestemmia, da ogni perdizione della propria coscienza e non ci inviti a riflettere sulla nostra società superficiale e narcisista.

I suoi detrattori hanno avuto molto da dire anche su queste parole.

Forse che non sia vero che per credere e amare la parola di Dio sia necessario rigore, passione, rispetto delle regole della chiesa e dell’uomo, dell’ambiente?

Non credo che questo e, non solo questo, sia rigorismo, o peggio ancora conservatorismo.

Le molte critiche che sono piovute su di Lui, soprattutto dalla Germania e dall’America, come le accuse di poco rigore nella lotta alla pedofilia, gli avranno provocato non poca sofferenza. Eppure le leggi più severe nel trattare questo miasma sono state scritte e dettate  sotto il suo pontificato e alle quali lo stesso Francesco si sta attenendo con coraggio, dolore, e forza.

Quello che più vale e lo mette in stretta vicinanza a Pietro da Morrone  è il suo insegnamento: l’invito a pregare, a incontrare Dio ogni giorno nell’ostia consacrata. Egli ci insegna come farlo:  la preghiera è un mezzo meraviglioso per mettersi in contatto con Dio.

Pregare, pregare, pregare.

E’ questo l’insegnamento più determinante della sua fede che lo accomuna al suo Fratello di sangue San Pietro Confessore- Papa Celestino V.

Nella serie delle catechesi sui Padri della Chiesa,[3] e in opere prestigiose di meravigliosa e facile lettura[4]vorrei ricordare con le parole di Benedetto Romano il Melode, nato verso il 490 a Emesa (oggi Homs) in Siria. Teologo, poeta e compositore, “appartiene alla grande schiera dei teologi che hanno trasformato la teologia in poesia”. Pensiamo anche al suo compatriota, sant’Efrem di Siria, vissuto duecento anni prima di lui. Ma meditiamo  anche su  teologi dell’Occidente, come sant’Ambrogio, i cui inni sono ancora oggi parte della nostra liturgia e toccano l’anima; o a un teologo, a un pensatore di grande vigore, come san Tommaso,[5] che ci ha donato gli inni della Festa del Corpus Domini; pensiamo a san Giovanni della Croce[6](1542-1591) che oltre la dolce musicalità delle sue opere accompagnate dal suono dell’organo, di infinita bellezza sono il “Canto spirituale” e “Il mistero dell’unione” fu un grande riformatore e chiese come Benedetto XVI maggior rigore alla Chiesa. Con Santa Teresa Davila il Doctor mYsticus, gigante della fede, operò una grande riforma della chiesa, soprattutto in Spagna  fu Santo, ma anche musicista e poeta “La notte scura”, e dunque il suo operare,  furono  un esempio chiaro di questa fusione tra  teologia e poesia. Scelse e  amò la vergine del Carmelo e fu carmelitano. Non è un caso che il Papa Emerito o citi come espressione di bellezza della chiesa cattolica.

La fede è amore e perciò crea poesia e crea musica. La fede è gioia, perciò crea bellezza.

Anche gli inni liturgici sono una forma di catechesi , infatti ab origine erano solo questi. Romano resta nella storia come uno dei più rappresentativi autori di inni liturgici. L’omelia era allora, per i fedeli, l’occasione praticamente unica d’istruzione catechetica. Romano si pone così come testimone eminente del sentimento religioso della sua epoca, ma anche di un modo vivace e originale di catechesi. Attraverso le sue composizioni possiamo renderci conto della creatività di questa forma di catechesi, della creatività del pensiero teologico, dell’estetica e dell’innografia sacra di quel tempo. Il luogo in cui Romano predicava era un santuario di periferia di Costantinopoli: egli saliva all’ambone posto al centro della chiesa e parlava alla comunità ricorrendo ad una messinscena piuttosto dispendiosa: utilizzava raffigurazioni murali o icone disposte sull’ambone e ricorreva anche al dialogo. Le sue erano omelie metriche cantate, dette "contaci" (kontákia). Il termine kontákion, "piccola verga", pare rinviare al bastoncino attorno al quale si avvolgeva il rotolo di un manoscritto liturgico o di altra specie. I kontákia giunti a noi sotto

Da questo contatto del cuore con la Verità che è Amore nasce la cultura, è nata tutta la grande cultura cristiana. E se la fede rimane viva, anche quest’eredità culturale non diventa una cosa morta, ma rimane viva e presente. Le icone, le grandi chiese costruite dall’uomo in onore di Dio, di Cristo e della Vergine sono pagine bellissime ed eterne della storia del Cristianesimo parlano anche oggi al cuore dei credenti, non sono cose del passato. Le cattedrali non sono monumenti medievali, ma case di vita, dove ci sentiamo "a casa": incontriamo Dio e ci incontriamo.[7]

 

 

 

 

 

 

 

 

Poesia e teologia

Fondare la nostra  vita su Gesù e sulla salda roccia della sua Parola

Noi siamo un fiume solo
se uno ha peccato
tutti siamo feriti.
Invece il cielo gli agnelli i prati
sempre fedeli a compiere lo stesso mistero
inesauribile di riti novelli.
E’ Dio che in essi fiorisce,
si espande, dilaga
e poi ritorna a fiorire.

Dove sarà mai paradiso
Fuori di questa unione divenuta cosciente?
Questo solo è peccato,
origine di ogni altro errare:
il non aver saputo che la terra è di Dio.
Ed egli è nel cuore delle cerve[8]

 

 

 

Egli è nel cuore delle cerve»[9] con un verso solo siamo proiettati  nell’orizzonte dei testi biblici nel dolce cantare di San Francesco, di David Maria Turoldo e, perché non pensare anche alla Ginestra del Leopardi dove la fusione della natura e l’uomo è senza precedenti per la potenza delle immagini e della parola poetica?  Questi poeti sono i protagonisti soprattutto della Catechesi di Papa Francesco: ogni giorno ci invita alla pace, ogni giorno ci prega di rispettare e amare la natura. La salvaguardia della natura è nella dottrina cristiana occupa un posto primordiale potremmo dire al pari della Pace.

L’uomo che distrugge il prossimo e annienta la natura si mette sul piano dei demoni. Ma ritornando al grande teologo egli ci insegna che la poesia può raccontare l’odore della terra, il senso della vita spesa al servizio di Cristo.

Mi sono interrogata più volte su quanto abbia sofferto Benedetto XVI che inquieto  cercava l’odore del pane, il canto che annunciava la parola di Dio e le bianche betulle che  lente cantavano gli inni alla madre di Dio, pregando per questo mondo che spesso ci disonora, una società che voleva  la morte di Dio, divorata dal super ego il cui unico terribile desiderio era ed è sopraffare il prossimo. Aveva già previsto nei suoi scritti l’orrore delle guerra che stiamo vivendo, mi riferisco alla carneficina dell’Ucraina e della striscia di Gaza: perpetrando la condotta dell’individualismo, l’azzeramento del “Noi” al quale tanto teneva il Pontefice, da soli non si costruisce il bene, non c’è futuro per l’uomo. La chiesa cattolica ha la sua forza e il suo fondamento nell’amore per il  prossimo e la catechesi di papa Francesco è una preghiera quotidiana  sull’accoglienza dei poveri e degli emigrati.  Cosi Bendetto XVI:i  suoi scritti non sono solo estensione della preghiera, visione del Padre, il candore della colomba che annunzia la resurrezione, Egli aveva occhi bene aperti sul mondo sapeva che a grandi passi ci si avviava verso il precipizio, ha tentato invano di fermarci, di riflettere sul nostro operato. E la sua  voce flebile , quasi un sussurro ancora ci invita, ci supplica  a cambiare strada, scegliere la via della fede, accostarsi a Dio, immergerci nella purezza dei Santi. Questo è anche  l’appello quotidiano anche di Papa Francesco. Guai all’uomo se non ci fosse la chiesa e i suoi santi e i pastori saremmo ancora di più un popolo di disperati, se solo guardiamo alle dottrine marxiste che avevano cancellato  Dio dal cuore degli uomini, ci accorgiamo di popoli che comunque cercavano Dio. Ricordo in un mio viaggio risalente al 1973, anzi in un lungo soggiorno a Dubrovnik , avevo una collana con un piccolo crocifisso al collo, molti lo guardavano con dolore, poiché a loro era vietato.[10]

La parola profetica è poesia.

 La voce di Benedetto è una voce di preghiera, ma è anche una voce di denuncia del presente che non conosce la  “sacralità “della vita, né quella di Dio.

C’è in Lui un impulso irrefrenabile a cambiare la storia a legarci alle nostre origini cristiane ad avere come maestri i grandi Padri della chiesa.

 La non quiete, il volgare trasformismo non fa altro che creare il caos e dunque la morte.

Non c’è utopia né pensiero puramente astratto nell’opera di Benedetto, ma la totale fiducia in Dio e nella Chiesa e nell’uomo.

La chiesa di Dio deve strappare l’uomo al suo inferno, aprire varchi verso l’amore di Cristo, bere a quella croce del mistero della vita e della morte e risorgere, riportarci sul colle dove il sole  sta sorgendo e nel silenzio della preghiera ascoltare la natura e bere ai ruscelli cristallini dell’onestà, del rispetto per i fratelli.

Salire sulla collina dove il sole non tramonta.

La fede è verità e trova le sue radici ricche di linfa vitale nell’amore. “Non ho mai saputo accettare questa “civiltà”: la civiltà dello scialo, del consumo, delle magnifiche sorti e progressive che sono, al contrario, una marcia verso la morte più che verso la vita. Questi sono temi, per me, che costituiscono veramente uno stato di provocazione continua: da qui nascono il mio grido, la mia denuncia, la possibilità di farsi sentire come voce che condanna o annuncia”. [11]

Non basta denunciare il presente anarchico e corrotto, ma occorre insegnare all’uomo che non è ideatore solo di mostri, di orrore, ma anche di rifulgere raggiante accanto a Dio e ai suoi angeli.   “Bisogna che l’uomo riconosca la sua sconfitta; gridare forte che questa non è una civiltà umana; che la tecnica e la stessa scienza sono, per ora, nella norma più estesa, le assi della cassa da morto dell’uomo”.[12]

Benedetto XVI  ritiene che la ragione non è solo la maestra delle scienze, la ragione fa parte della teologia è elemento determinante, essa non è la regina di due mondi diversi, ma di due mondi che si appartengono. E’ di chi dissente e perciò è rifiutato in quanto sovvertitore.

E ritorna meravigliosa nella sua vita e nei suoi scritti  l’immagine di Gesù crocifisso,[13] bellissima la testimonianza a Vienna nel 2007 sul crocifisso del Duomo di  Sarzana, nell’abbazia di Heiligenkreuz  poté ammirarne la copia : “Gli occhi di Cristo sono lo sguardo del Dio che ama. Questo sguardo si volge ad ogni uomo. Il Signore, infatti, guarda nel cuore di ciascuno di noi”

 

 

 

 

 

 

Foto di Falconio Alberto.

A confermare questo delirio di bellezza e santità ci sono meravigliose fotografie dell'Artista  Falconio Alberto anch'esse testimoniano la storia di "Due Soli della chiesa." L'Editore  Gangemi ha contribuito a

 

lunedì 18 agosto 2025

Premio Mondiale "Tulliola- Renato Filippelli" Presidente della Giuria Dante Maffia Ancora nuovi libri segnalati per il premio


 


OPERA DI JONNI MATTEI


Abbiamo ricevute le schede e i voti dei seguenti Onorevoli Giurati :

 Dante Maffia, Giuseppe Trebisacce; Giuseppe Iuliano ; Maria Pia Trozzi; Carmen Moscariello; Antonio Blunda , Evaristo Seghetta, Roberto Casati. .Michael Peter , Musati, Lilly Brogi.  Grazie





Libri che hanno ricevuto voti

Enzo Bonafine Perduto per sempre;


Scrivi a Antonio Blunda
Scrivi a Antonio Blunda
Scrivi a Antonio Blunda

E venne il giorno degli aquiloni" è un libro che non si limita a raccontare: respira, sospira, e lascia nel lettore il sapore dolce e amaro delle cose perdute. La scrittura di Bramanti è un vento gentile che solleva storie umili e dimenticate, facendole brillare di una dignità poetica che commuove. Una Sicilia che appare sospesa tra mito e memoria, vista con occhi che sanno ancora meravigliarsi.

Mar 06:47

Antonio

Buongiorno, altro libro per me molto valevole è "Cefalonia. L’ultima speranza". Mi ha colpito la capacità diFrancesco Bianchi di restituire dignità ai morti, facendo emergere dal buio della storia non solo la tragedia, ma anche la forza di

resistere, e trasformando così la memoria in un atto di speranza e di vita.




 

 .Francesco Bianchi : Cefalonia l'ultima speranza;

Gianni Samperisi : Tempi duri per i gatti di Palermo; 

Danila Dahriu  Traiettoria d'affetto

Alfonso Landolfi: Dove si infrange l'onda.

Umberto Fratini La montagna intorno a noi


Scrivi a Antonio Blunda