sabato 16 agosto 2025

Ultima dozzina di libri che hanno ricevuto voto dall'onorevole Giuria . Premio Presieduto da Dante Maffia Scheda aggiornata di un nuovo giudizio.

 La scheda comprende anche pareri su opere e nominativi già pubblicati in precedenza.



Tulliola 2025

Abbiamo ricevute le schede e i voti dei seguenti Onorevoli Giurati :

 Dante Maffia, Giuseppe Trebisacce; Giuseppe Iuliano ; Maria Pia Trozzi; Carmen Moscariello; Antonio Blunda , Evaristo Seghetta, Roberto Casati. .Michael Peter , Musati, Lilly Brogi.  Grazie




Enzo Bonafine Perduto per sempre:

Anila Dahriu  Siamo soliti pensare;



Scrivi a Antonio Blunda
Scrivi a Antonio Blunda







Poesia                                                         Tulliola 2025

Titolo

Autore

Giudizio

Voto

La cura dell’infinito

 

 

 

 

 

                   E. Ticozzi

Una silloge ricca di tensioni ed accenti.  intimistica, introspettiva eppure rivolta all’altro e all’altrove.  La certezza della vita considera i suoi dualismi, le sue dicotomie: anima/corpo; silenzio/voce; sogno/contezza; natura/circostanza divina. Ticozzi è una visionaria che coniuga diversi insieme e le relative metamorfosi: realtà, logica, mistero, rivelazione tra terra e cielo, dentro e oltre l’infinito, tra paure e cure. Sicure terapie di un buon medico del corpo e dell’anima.

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Le stagioni dell’ebbrezza

 

 

 

 

 

                   E. Dalla Libera

Stagioni, natura ed umanità, connubio di ebbrezza e bellezza. Qui trovi versi armonici, giusto amalgama di calibro e conio: versi assanguanti in rigeneranti trasfusioni; versi che si commentano da soli, condensabili nella loro estensione e nei loro accenti di “parole sbocciate / lungo i cigli del tempo, / lievi come un soffio di vento / brevi come l’ultimo respiro”; versi e parole affatturanti che ci conducono lungo i sentieri della vita e le sue vertigini dentro il buio e oltre la luce. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sul crinale purpureo di Eos

 

 

 

              

                    

 

 

P. Menon

Poesia colta con i suoi aliti e folgorazioni. Felice l’incursione dell’A. nel logos e nelle sue pieghe esistenziali. Tra luci e riverberi, policromie, partiture musicali (incipit, preludio, pizzicato, variazione, adagio, fuga)  e una solida impalcatura  che affonda profonda e partecipata nel mito greco, la chiave di lettura è silenzio, incantesimo, voce, echi per accompagnare l’uomo nel marketing della civiltà e dei suoi mondi futuri. Un daimon capace di  deflagrazione e schegge e loro ricomposizione: essere “fuoco, acqua aria; / e terra che si fa carne”.

Versificazione e sperimentazione, auspici di una nuova ars communicandi.

 

 

 

 


Il mare tra le dita

 

 

 

 

                                                                                                      

 

                                                                         

 

A.    Ravagnan

 

 

 

 

 

 

 

La raccolta si sostanzia in tre stanze (ricerca- esperienza-amore), con componimenti in lingua tranne due in vernacolo. Poesie/flash, frammenti alla ricerca dell’io. Fondale e aspirazione il mare. Tra orizzonti ed infinito l’A. ne insegue la fluidità al tatto ma difficile da afferrare.

 

 

 

   

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 



Titolo

Autore

Giudizio

Voto

Profumo antico

 

 

 

 

 

                  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

     T. Malfatto         

Diciassette racconti, diciassette percorsi di vario contenuto in una molteplicità di attraversamenti e immagini: persone, colori, rumori, dialoghi. Una miscela di passato, presente e futuro, ben amalgamata, la cui incandescenza dà misurati bagliori e pari riverberi Un insieme di storie tra fantasia e realtà, asprezze e sogni, prepotenze e amicizie, amori e odi, dove la componente umana, è alle prese con le sue eterne vicende: violenze, finzioni, malizie, ansie, solidarietà. Tanti fili a comporre più trame, la cui unitarietà è data dalla tessitura del lavoro, una felice contaminazione tra l’autore Malfatto e un libro benfatto.

Il linguaggio.   prossimo a quello giornalistico, è fluido, immediato, efficace; accompagna storie dinamiche e coinvolgenti in cui la curiosità e la suspense giocano un ruolo decisivo, accattivante, di partecipato interesse.

 

 

 

 


 

 

 

 

 

Malcostumi

 

 

 

 

 

                  

 

 

 

                T. Coyll


 


 

 

 

 

 

 

           

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 

Nessun Codice

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                  

 

 

 

      G. Zarba     

 

 

 

                            

Libro “naif”, 


 

 

 

 

 

 

          

 

 

 

 

 

 

Venne il giorno degli aquiloni

 

 

 

 

 

                

 

 

              

        C. Bramanti 

Una moderna favola, tra incanti, magie, superstizioni. Un insieme di misteri e sogni, popolati da incubi e stupori tra Augusta, Catania, Siracusa. Un viaggio tra tante anime, con il loro bagaglio di solitudini, di amarezze, di peccati. C’è una Sicilia ricca di se stessa: lingua, forza semantica, arcano, mito. Altri colori e sfondi rispetto agli stereotipi degli ultimi decenni e alle loro intollerabili contaminazioni.  

Un viaggio, retaggio del tempo, fuori dal tempo. Belle alcune pagine in cui la prosa si combina con la poesia. C’è una Sirena che sa sorvegliare mare e terra, ansia e speranza, vita e morte. La scrittura di Bramanti se ne fa mirabile testimone ed interprete. 

                            

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La casa del mulino nero

 

 

 

 

 

                  

 

 

 

              

        

 

 

 

G. Vari G.

La casa del mulino nero

 

Un libro/diario di oltre 500 pagine, che racchiude la vita dell’Autore: una narrazione lunga, ricca di descrizioni/annotazioni accurate e puntigliose, che va dai primi anni ‘50 del secolo scorso fino alla contemporaneità.  

Il racconto ricorda, per varie implicazioni, Padre padrone, di Gavino Ledda, altro romanzo autobiografico. Il libro/amarcord di Vari, che ha per scenario Colleferro (RM), registra più piani e l’assorbente interazione famiglia, campagna (con i suoi duri lavori) e scuola. Un microcosmo, i cui ritmi sono dettati dalla prepotenza del padre dell’A. per cui il libro si chiarisce come denuncia confessione e sfogo, un elenco di delusioni e amarezze, di pianti senza rimpianti, di una fanciullezza e adolescenza negate (Se a quei tempi ci fosse stato Telefono azzurro, come da sua ammissione avrebbe denunciato il genitore).

Il linguaggio segue ed interpreta le impennate e le rivalse dell’anima, i silenzi, le crudeltà e le segrete speranze, quasi come un’attesa di giustizia postuma.

 

 

 


 

 

 

         

 

 

 

SAGGISTICA                                                                                  Tulliola 2025

Titolo

                        Autore

Giudizio

Voto

Il valore della vita e la maternità nella Bibbia

 

 

 

 

 

                 

 

 

A.  Caramico Stenta    



Bramanti "E venne il giorno degli aquiloni".     

Vita e prospettiva di fede in un significativo disegno biblico. Un discorso che unisce l’uomo e Dio – talora vincolante fino all’Arca dell’Alleanza - e le loro diverse paternità; in aggiunzione e completamento l’Autrice ci spinge a considerare  la maternità, l’origine e il diritto alla vita; il rapporto madre-figlio (Maria e Gesù). Un discorso che è una disamina di Scienza/fisiologia (perfezionismo e manipolazioni), religione e mistero, sapienza e profezia, vecchio e nuovo Testamento (maledizione e amarezza), gestazione e gravidanza, creatura e Creatore. La vita come vocazione e progetto divino.




 "E venne il giorno degli aquiloni" è un libro che non si limita a raccontare: respira, sospira, e lascia nel lettore il sapore dolce e amaro delle cose perdute. La scrittura di Bramanti è un vento gentile che solleva storie umili e dimenticate, facendole brillare di una dignità poetica che commuove. Una Sicilia che appare sospesa tra mito e memoria, vista con occhi che sanno ancora meravigliarsi.

Scrivi a Antonio Blunda


 

 

 

 

 

 

 

 

          









Nessun commento:

Posta un commento