martedì 14 giugno 2011

Renato Filippelli - 20 maggio, la stanza del poeta, di Giuseppe Napolitano

Dai fatti alle parole è una delle ultime pubblicazioni di Renato Filippelli, uno scrittore totale, che ha dedicato la vita alla parola scritta, non solo scrivendola, ma curandola, raccontandola, promuovendola, insegnandola… Sempre. E’ stato fra i primi poeti che ho conosciuto, poiché frequentava mio padre quando ero ancora un bambino. E ho sempre seguito le sue vicende letterarie, fin quando ho adottato il suo ultimo imponente lavoro scolastico, la Letteratura in sette tomi pubblicata da Simone.
Lo ricorderò per l’ampia capacità di affabulazione lirica, la maestria di un letterato che fa della poesia un cammino – il suo cammino naturale nell’uso della lingua (che peraltro ha insegnato per decenni: è stato un professore-poeta che sa bene come si scrive, come conviene dire quel che detta dentro e va comunicato perché altri si possa sedere al banchetto della parola capace e consapevole di potersene servire).
Dai fatti alle parole è un titolo emblema, un manifesto di poetica: per uno che ha esordito e ha continuato sempre con la stessa attenzione alle cose e alla natura, all’uomo… che si è affidato anche al soprannaturale ma ha sempre fatto professione di fede nei valori dell’umanità figlia della terra, della famiglia e dei suoi affetti più veri. E alla parola ha dato il giusto valore di veicolo dei sentimenti e la ha custodita pertanto pura malgrado il rischio – da studioso e frequentatore delle più diverse forme espressive – di cadere nel cerebrale, nel gratuito sperimentare.
Infine, le parole “Di un tardivo cultore del silenzio” si rivolgono a Dio: “Tu che sai quasi adempiuta la mia storia, svezzami dalle parole, futile mia gloria; dammi il silenzio che precede e segue la vita, e veste di mistero lene gli approdi all’ultima deriva”.
Voglio augurare al Poeta Renato Filippelli – che muore a due giorni di distanza da Edoardo Sanguineti (uno di quelli che più non poteva sopportare) – voglio augurare al vecchio compagno di viaggio un “dopo”  nella memoria più viva dei tanti lettori che ha meritato e meriterà ancora di trovare.


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