lunedì 22 aprile 2013

ROBERTO MOSI : “Concerto” – Ed. Gazebo

Livelli straordinari di melodie si elevano in queste pagine come una lunga sinfonia, che trasporta il lettore attraverso i labirinti del mito, con una scrittura rapida e attenta. Un susseguirsi di intermezzi, ricchi di metafore e di incisi, si intrecciano nello spunto del racconto , sequenze narrative nel risveglio sinfonico della poesia.
“Dunque Mosi si cimenta con un linguaggio, quello della musica, in cui i livelli tonali – scrive Giuseppe Panella nella prefazione – si susseguono in una ricerca di armonia finale e in cui ogni elemento si ricompone alla fine dell’esecuzione e si ritrova nella sua particolare dimensione autonoma per cui è nata, pur mantenendo la sua posizione all’interno del tutto.”
A tratti qualche segnale di sottintesa magia rievoca illusioni : “Bolle la pentola / il sogno d’Europa / ballano le fiamme / le streghe agitano il brodo ./ Il dito del banchiere / l’occhio di un rom / il sorriso di un nero. / Le vecchie gettano dentro.”
Ed il concerto riprende senza posa tra il passo di danza di una Venere o lo scoccare della freccia di Cupido , tra il profumo di aranci in veste di guerra , o la tempesta che avvolge la città dei Medici , Fiorenza.
Sono colorati quadretti rincorrenti , Venere superba solca le onde , sventolano stendardi , o Cesare porta gli amici sino all’Arno: gli elementi ricompongono gli adagi per modellare colori e suoni.

ANTONIO SPAGNUOLO

POETRYDREAM

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