Quando la neve si scioglierà
Si aguzzano i rumori, si leggono libri
si ascolta Chopin e il Lohengrin
mi rende amazzone felice.
Tanti libri, bussa il postino
solitario con mascherina e guanti nel deserto di voci
gli faccio un cenno di saluto
da dietro ai vetri. Mi
metto a ballare, a ballare dico.
Mi chiedo chissà se il mio amico giovanotto di 94
anni sta bene, poi penso ai miei amici poeti a quello di Pisa
a quello irpino, a quello di Roma li immagino nelle loro casa
che aspettano i rumori del silenzio, penso ai miei morti.
che aspettano i rumori del silenzio, penso ai miei morti.
A volte mi sfiora il
ricordo di qualche nemico
sento il mio animo
purificato, scorre
la neve oggi che è primavera
copre i miei monti irpini sento i campanacci
delle mucche sapienti
sento un tenue belare, un fruscio,
un piccolo palcoscenico
di anime
Chissà se ci salveremo?
Appena egli andrà via non scenderò
più dal mio aereo, sorvolerò tutte le ebbrezze del mondo,
mi porterà fino a te.
Ascolto più in profondità
la mia anima mi prende per mano, mi illumina
l’immenso cielo il dolce pensiero di voi.
Finirà, si , finirà
questo disastro.
Qualcuno medita sulla mia poltrona, sei tu?
Odore di falerno brindi col
tuo amico Fromm,
Balli?, balliamo tumba la laica, le girandole
di fumo della tua
sigaretta…. Intravedo
la Segreta simmetria del tuo
Diario; così dolce sei,
così mansueto, cosi immenso
il tuo pensiero e la tua anima.
Infine ci ritroveremo tutti, i morti con i vivi
capiremo quale piccola distanza ci divide
ci riabbracceremo,
conteremo i giorni
di neve al profumo del gelsomino bianco.
Di Carmen Moscariello, Formia 26 marzo 2020
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