The Wild Iris
At the end of my suffering
there was a door.Hear me out: that which you call death
I remember.Overhead, noises, branches of the pine shifting.
Then nothing. The weak sun
flickered over the dry surface.It is terrible to survive
as consciousness
buried in the dark earth.Then it was over: that which you fear, being
a soul and unable
to speak, ending abruptly, the stiff earth
bending a little. And what I took to be
birds darting in low shrubs.You who do not remember
passage from the other world
I tell you I could speak again: whatever
returns from oblivion returns
to find a voice:from the center of my life came
a great fountain, deep blue
shadows on azure seawater.*
L'iris selvatico
Alla fine del mio soffrire
c’era una porta.Sentimi bene: ciò che chiami morte
lo ricordo.Sopra, rumori, rami di pino smossi.
Poi niente. Il sole debole
tremolava sulla superficie secca.È terribile sopravvivere
come coscienza
sepolta sulla terra scura.Poi finì: ciò che temi, essere
un’anima e non poter
parlare, finì a un tratto, la terra rigida
un poco curvandosi. E quel che mi parve
uccelli sfreccianti in cespugli bassi.Tu che non ricordi
passaggio dall’altro mondo
ti dico che seppi parlare di nuovo: tutto ciò
che ritorna dall’oblio ritorna
per trovare una voce:dal centro della mia vita venne
una grande fontana, ombre blu
profondo su acqua di mare azzurra.L'iris selvatico
- ,
- o
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