martedì 27 settembre 2022

Dante Maffia “ Le più belle poesie d’amore di tutti i tempi” Volume IV. Prefazione di Oreste Kessel Pace .


 

Dante Maffia “ Le più belle poesie d’amore di tutti i tempi”

Volume IV prefazione di Oreste Kessel Pace .

Nota di Carmen Moscariello

La balalaika

 

Non c’ è oggi una primavera alla quale dare il benvenuto, anzi si appresta l’autunno con passi pensosi e mesti. In compagnia della pioggia leggo il IV volume de “Le più belle poesie d’amore di tutti i tempi” di Dante Maffia. Eppure i suoi versi mi creano un contatto a raggiera  con quella danza armonica che è  “La primavera” di Botticelli. Un’armonia, una pacatezza , un dolce sentire che sappiamo bene che non appartengono al mondo. Questo  Canto fluido e  profumato  ci porta al cospetto di Zefiro che feconda la Ninfa Clori. Un canto di unione di appartenenza di legami mai fluidi. Dante Maffia nel suo capolavoro ha reso reale ciò che è impossibile a noi poveri esseri umani. Si muovono le pagine sotto le mie mani e i miei occhi e regalano non parole, ma sentimenti profondi, un’urgenza mai pedante  di un mondo che appartiene ai profumi del cielo alla bellezza del mare. Avverto in quest’opera d’arte degli empiti contradittori . E’ come se il Poeta man mano che porta a compimento il suo grande capolavoro sia  cosparso di nostalgie, di lontananze non umane (soprattutto l’ultima parte).  Versi che sono i tocchi delle campane delle cattedrali gotiche che svettano al cielo e ci portano in un firmamento sconvolgente. Non pensate che questi quattro volumi siano solo un canto all’amore, ci sono tante altre voci affascinanti, tanti suoni d’organo,  i concerti che un tempo la sera si tenevano nella Cattedrale  di Notre Dame a Parigi, come in quelle atmosfere della Senna la musica era in grado di portarci oltre la Santità per  l’incontro con il Divino .

 

 

Voglio dire che Dante Maffia ha saputo regalarci in questa Summa la possibilità di allontanarci dalla volgarità del mondo per farci abbracciare, farci sentire il calore di un cuore da cui nasce tutto. Diceva Attilio Bertolucci[1] che l’umanità moderna teme di pronunciare la parola “cuore”, mentre è da esso che nasce il mondo. Accosterei quest’opera alle “Aritmie” di Bertolucci, a questo cuore che batte come i campanili di Notre Dame per aprirci le porte della cattedrale dell’amore.  Spero che molti leggano quest’opera e possano anch’essi sentirsi proiettati in spazi  di tenerezza, di carezze, di fiori, di Primavere. Nascere ogni giorno sempre per nuove primavere è questo che il poeta ci insegna. Lo fa sottovoce, come se non volesse disturbarci, egli conosce bene anche il mondo della realtà e sa meglio di tutti quanto dolore lacera il genere umano. In questo tempo di guerre, di nemici e di bombe egli è come la fanciulla che ho visto e sentito  il mese scorso nella piazza di  Tallin che col suono della balalaika mi ha fatto piangere, per la delicatezza del canto  che in quell’aria gelida riempiva  di gioia le piazze, i palazzi, il mare, il cielo grigio del Mar Baltico . Così sono le voci di questo canto. Come i centoquaranta tipi di fiori con i quali  Botticelli  ricoprì il prato sotto gli alberi di alloro e aranci, dal ranuncolo al gelsomino, tutti chiamati a completare quel paradiso terrestre. C’ è in quest’opera così moderna  e accattivante la caparbietà del mito, di ciò che non muore e che il tempo non scalfisce che  ci riporta a quella terra degli dei, dove il poeta è nato. Direi che oltre la Donna il grande protagonista di questi versi è il mare di Calabria, di esso Maffia conosce ogni sfumatura di colori, ogni suono, ogni presenza di gabbiano, esso è simile alla donna, il poeta lo ama  e lo sfoglia come il corpo della sua donna, rifugio di tenerezze e incanto, di promesse per una nuova vita. Il Poeta rimane abbarbicato alla sua sorgente d’acqua limpida, ha

 

 

 

trascorso  la sua vita presso quella sorgente, assetato, sempre assetato, qui confluisce tutta la sua sete,  nostalgia, la tenerezza.

Questo IV volume è l’opera della filosofia e della teologia, c’è un rigore morale intrecciato alla bellezza del vivere.

Importante è anche la prefazione di Oreste Kessel Pace. Dante Maffia ha affidato la prefazione di queste quattro opere non solo a scrittori e critici bravissimi, ma ai suoi amici più cari. L’incipit di Pace è un dono al Maestro, tessuto di luce e d’amore. Oreste  Pace  è l’Editore dei quattro volumi, un’impresa che certamente  consegnerà  anche il suo nome alla storia.

Carmen Moscariello



 

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