Castello Miramare di
Formia
Ritratto di un poeta
combattente questo è emerso dalla lettura del Giordano Bruno Sorgente di fuoco
di Carmen Moscariello da Parte del Grande Attore Franco Silvestri e Domenico
Versaggi Panno
Di Barbara Vellucci
E’ grande.
Grande attore e grande artista Franco Silvestri che ha affiancato Albertazzi,
Depardieu, Casagrande, Caruso, Mascia (anche Mascia nel passato ha reso onore con la sua lettura alla poesia della
Moscariello), Lattuada, Venturiello e centinai di altri registi fra i più
eccelsi del teatro italiano. Un pubblico colto e raffinato lo ha lungamente
applaudito e onorato. La sua lettura e la sua energia di drammaturgo e attore
hanno fatto esaltare anche di più la bellezza e la grandezza dell’opera della
Moscariello che l’elegante e raffinato ambiente del Miramare di Formia ha
accolto con gioia e generosità. Carla Celletti con la figlia Luisa e tutta la
sua famiglia rappresentano il cantuccio del bello, del buono e da lungo tempo
anche dell’arte, solo il Premio Tulliola ha portato lì i nomi più carismatici
della Letteratura e dell’onesto vivere civile. Ha iscritto e, non in senso
metaforico, nel libro d’oro delle personalità, che sono approdate al Castello
Miramare, anche quello di Franco Silvestri.
Per lui si è mossa la stampa, la critica e
personaggi del mondo culturale provenienti da luoghi spesso molto lontani da
Formia. Ha affascinato con i suoi toni molteplici, l’avvicinarsi con
delicatezza e violenza ai monologhi su Giordano Bruno hanno commosso fino alle
lacrime, ma anche il giovanissimo e bravo attore Domenico Versaggi Panno
(allievo della Scuola teatrale di Franco Silvestri) ha saputo entrare nell’animo della platea,
leggendo tra l’altro il momento della condanna al rogo da parte del Bellarmino e del Tribunale dell’inquisizione da lui
presieduto.
In sala ad
applaudire questo grande attore e il giovane e bravo Domenico Panno Versace
(discepolo di Franco silvestri), nonché la Poetessa Carmen Moscariello e il
Maestro Giuseppe Supino c’era il Magistrato della DIA di Napoli dottor Pierpaolo Filippelli che
onora e fa risplendere il Sud Pontino con il suo coraggio e la determinazione
dimostrata nella lotta alla camorra, ma anche con processi che hanno visto alle
sbarre non pochi politici e calciatori, ultima che ricordiamo è l’Operazione
Vaso di Pandora che ha comminato centinaia di anni di carcere, anche a
personaggi del Sud Pontino;
c’era la
poetessa Ninnj Di Stefano Busà, anche
relatrice eccelsa della serata
proveniente da Milano; Il preside Silvano Cuciniello che ha aperto l’incontro con una relazione ricca di pathos e di
affetto per i due amici; Marina Argenziano, scrittrice e saggista di valore,
un’ esperta del teatro di Pirandello, proveniente da Roma; il Senatore Poeta
Erasmo Magliozzi; una buona rappresentanza del mondo napoletano che ruota
intorno alla prestigiosa casa editrice Guida e tutto l’universo artistico di
Formia da Salvatore Bartolomeo, Franco De Luca, Fert, Gerardo De Meo, Napolitano,
la libreria Margherita, la onesta e rispettata personalità di Aldo Zangrillo,
unico politico invitato dagli organizzatori, folta la presenza dei professori
del Magistrale di Formia e del liceo di Gaeta.
La serata è
durata allungo, iniziata alle 15:30 con l’arrivo del Vescovo di Gaeta sua
eccellenza Fabio Bernardo D’Onorio che
con cordialità ed affetto si è intrattenuto con i due artisti. La folla dei
convenuti ha poi ammirato la mostra di Supino e alle 18 è iniziato l’incontro
col Giordano Bruno Sorgente di fuoco, durato fino alle 20:00.
Una terra e
un sole sono stati raccontati dalle ottave eleganti della Moscariello. A volte
schegge affilate contro la corruzione del nostro tempo e del tempo di Giordano
Bruno hanno volteggiato nell’area aprendo le menti a una vita diversa e più
coraggiosa. D’altronde La conosciamo come giornalista: una donna e una
professionista che ha lottato molto, anche esponendosi a non pochi nemici e
minacce con i suoi articoli, oggi è una mancanza la sua scrittura
giornalistica, incolmabile e potrebbe essere davvero necessaria per creare
quelle stesse svolte che creò nel 92. Ma, chi avrebbe detto che anche in poesia
sarebbe arrivata a tanto? Ha roteato il suo verso tra le mura eleganti del
Castello Miramare regalandoci una parte di mondo colto che ha attraversato tutta
la realtà oggettiva dell’oggi, ma anche dell’anima che “dall’inferno, dalla
melma più nera si innalza al sacro valore della libertà dell’orgoglio culturale
esiliato dal mondo” (Silvano Cuciniello), dove uomini corrotti e senza scrupolo
hanno occupato tutti i ruoli, creando una storia che uccide, un suicidio
sociale, la distruzione della vita stessa, un
momento di storia piagata dalla
corruzione.
Dice il grande Filosofo
Aldo Masullo” La Sorgente di fuoco è Carmen Moscariello” che ha creato un’opera
con la quale non solo la poesia e la letteratura ma la società intera ha da fare
i conti. E così il grande Poeta Ugo Piscopo: Il coraggio irpino, l’impossibilità
a piegare le anime libere emergono in quest’opera di alta poesia, come fertile
guida alla speranza di un mondo migliore (Piscopo-Cuciniello).
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