sabato 19 maggio 2012

Un canone che non è un canone - Biagio Scognamiglio


Antitesi teatrale

Siamo in un Liceo Classico Statale del Settentrione d’Italia. In una terza classe è l’ora d’Italiano e tutti gli studenti sono attentissimi.  Il Professore è in piedi accanto alla LIM.

La classe in coro - Professore, è riuscito a sbloccare internet smanettando? Miracolo! Funziona davvero? Andiamo allora su Google e digitiamo  Luigi Pirandello.

Professore  -   è venuta fuori insieme a Pirandello tutta una serie di autori e sembrano tutti molto accalorati … Pirandello prende ora la parola.

La classe in coro -   Professore, si sposti dalla LIM, ci lasci vedere e ascoltare!

Luigi Pirandello -   Sono in cerca di autore … I sei personaggi? No, io: vorrei conoscere l’autore o gli autori di quel “canone di scrittori maggiori” travestito da “indicazioni”. Si tratta forse di un Ministero della Distruzione, che distrugge gli scrittori meridionali in una lista di prescrizione, anzi di proscrizione? Ah, no? Il Ministero dell’Istruzione? E perché si presume in tal guisa di istruire, mentre sembra che si cerchi di rendere mero flatus vocis la cultura di quest’Italia che rischia di restare  solo a parole “una e indivisibile” e insieme la cultura europea e mondiale?

           (A questo punto nel corso di una visita alle classi entrano la Dirigente Scolastica e una Dirigente per i Servizi Ispettivi MIUR).

 Corriere della Sera -             Si è  cercato di spiegarlo il 27 marzo 2012 in una lettera a questo quotidiano nella sezione del Mezzogiorno: si  tratterebbe di “una fattura di mano berlusconiana cui forniva lo schioppo il presumibile sodale Umberto”.

Preside e Ispettrice all’unisono -   Ma qui si fa politica? Oggi  certa politica non è cultura.

Classe  e professore coralmente -   Proprio per questo ci conviene ascoltare cosa pensano del canone illustri autori.

Professore - Prego, Ispettrice, Preside: ecco due sedie, accomodatevi in cattedra e vigilate sulla lezione.

Luigi Pirandello - Fra le indicazioni canoniche Io sono stato inserito, perché Premio Nobel; ma anche Salvatore Quasimodo è un Premio Nobel e non c’è, non c’è  in quel  rovesciato indice di autori irrinunciabili, mentre era stato sempre insieme con Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Umberto Saba come autore irrinunciabile! Una  componente fondamentale della nostra tradizione letteraria nella formazione risulta l’esclusa: così è, se ci pare. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano potrà tollerare oltre siffatta emarginazione o  sarà già intervenuto per sanare la mutilazione  dell’unità e indivisibilità della cultura italiana?

Salvatore Quasimodo - Il bello, anzi il brutto è che quella  famigerata lista nelle intenzioni sarebbe destinata non solo alle scuole, ma anche ai candidati ai concorsi a cattedra … Certo, si è detto che quella lista famigerata sarebbe semplicemente indicativa, perché lascerebbe libertà di scelta; ma ce lo immaginiamo un aspirante docente che intenda disattendere il bando di concorso,  dichiarando alla Commissione  che preferisce parlare, ad esempio,  di Corrado Alvaro, o Vitaliano Brancati o Andrea Camilleri o Antonio de Curtis o Eduardo De Filippo o Federico De Roberto o Salvatore Di Giacomo o Grazia Deledda o Alfonso Gatto o Annamaria Ortese o Ugo Piscopo o Leonardo Sciascia o Ignazio Silone o  Leonardo Sinisgalli o Rocco Scotellaro o Giuseppe Tomasi di Lampedusa o Elio Vittorini? Si sentirebbe rispondere dagli esaminatori stupefatti e adirati: “Cosa crede, che ci esponiamo ad essere presi a pietrate e fiondate dal MIUR? Vada via, tracotante candidato, che si  è  azzardato a  ventilare l’ipotesi di farci  trasgredire l’Editto di Roma!”

Andrea Camilleri -   “Non avrai altro canone all’infuori di me” … E quale sarebbe la libertà di scelta? Il bando è come i comandamenti: non osservarlo piccatu iè! Trattare un autore definito “imprescindibile” dal MIUR è obbligatorio. E le case editrici non vogliono certo indurre in tentazione, tanto che già cominciano a mettere al bando dai libri di testo tanti autori “prescindibili”. Altro che “indicazioni nazionali” come “intelaiatura”, altro che “esempi”, altro che “avallo di Francesco Sabatini”, altro che assenso di “docenti liceali e universitari consultati …” (ma who, where, when, what, why?) a supporto  della magnifica epurazione di  Cabina di Regia e Commissione! E in qual guisa  ciò che sarebbe esclusivamente “essenziale” potrebbe consentire di valorizzare “il ruolo dei docenti e delle autonomie scolastiche nella loro libera progettazione”, se non relegando la presunta autonomia nel contrario dell’esclusivamente “essenziale”, ovvero nel “superfluo”? 

Aristarco di Samotracia e Aristofane di Bisanzio  insieme  -  Il  nostro canone  alessandrino ha favorito la conservazione dei testi degli autori in esso  contenuti, quelli “imprescindibili”, come  definisce il MIUR quelli del suo canone in profumo di esser padano; ma, per un effetto perverso, ha favorito anche l’oblio degli autori che non vi erano contenuti.

Tutti gli autori inclusi nel canone MIUR in  coro -   Noi disprezziamo e rifiutiamo questo canone in maschera!  Non vogliamo restare in solitudine presso i contemporanei e i posteri! La Repubblica delle Lettere deve essere non più elitaria, ma  una e indivisibile, altrimenti non è e non sarà una e indivisibile nemmeno la Repubblica Italiana e nell’Unione Europea saremo culturalmente sbrindellati! Siamo o no scrittori italiani? Altro che “piagnonismo pseudomeridionalista”!

Preside - Però hanno detto gli incaricati della cernita …

Professore (in tono sommesso) -  Ossia della purga  

Ispettrice - Professore,  l’ho sentita, sa? Attento a non essere epurato anche lei. Preside, continui. (Poi,  fra sé e sé) Eppure non mi risulta che le scuole, data la loro autonomia, avessero bisogno di  indicazioni “che puntassero all’essenziale”: potevano lasciarle libere e basta, tanto ci sono già i canoni di libri di testo di prim’ordine; o bisogna riciclarli?

Preside - Dicevo che gli epuratori hanno dichiarato: 1) è meglio fare bene un numero limitato di autori, perché una lista troppo lunga,  ovvero uno “sterminato repertorio di nomi”,  non andrebbe bene; 2) docenti e studenti interpellati hanno approvato le scelte; 3) così si valorizza davvero per la  prima volta l’autonomia, perché alla fine ognuno può aggiungere gli scrittori che vuole al “nucleo ristretto di irrinunciabili”; 4) il lavoro, messo fra l’altro in prima bozza sul sito  www.nuovi licei.indire. it,   è stato giudicato congruo a maggioranza; 5) dovranno comunque essere raccolte “ipotesi di curriculum più specifiche”, anche se non “per integrare indicazioni che non hanno alcun bisogno di essere integrate”. (Poi, rivolto alla classe, cercando di non farsi sentire dall’Ispettrice e dalla Preside) Però aggiungere magari al canone insieme a Ungaretti, Montale, Saba il solo Quasimodo, come doveroso, avrebbe reso troppo lunga la lista? Niccolò Copernico – Sia chiaro che non mi va di essere chiamato in causa per avallare una cosiddetta “piccola rivoluzione copernicana”. Io posi il sole al centro dell’universo contro il geocentrismo. E …

Immanuel Kant -  E io il soggetto al centro dell’esperienza.

Benedetto Croce -  Sì, tutto il contrario dell’operazione ministeriale travestita da evento epocale.  E poi,  cosa significa “fare bene”? Per “fare bene” anche un solo autore gli si può dedicare tutta una vita e non basta … E poi mi pare che quei conati di giustificazione vengano meno ai parametri di una logica elementare, tanto che a qualcuno  potrebbero sembrare nient’altro che vuote parole da imbonitori avvezzi a una retorica da pseudopoliticanti pari a logorrea …

Uno studente -  Cioè una diarrea di parole?

(Risate della classe; con stupore di tutti un sorrisetto affiora anche sulle labbra dell’ispettrice).

Una studentessa (ridiventando seria):  Perché non ci sarebbe logica in quella parrhesia? (Poi, fra sé e sé) Come sono brava a citare il termine greco ambivalente!

Gottlob Frege -  La filosofia del linguaggio non è un’opinione. Come si può sostenere che il canone valorizzi l’autonomia, se consiste in indicazioni di autori “imprescindibili”, il che significa che da qualsiasi altro autore si può prescindere, ovvero che qualsiasi altro autore è superfluo? E che senso ha prospettare la raccolta di “ipotesi di curriculum più specifici”, se le “indicazioni non hanno alcun bisogno di essere integrate”?

Dante Alighieri – Già, “per la contraddizion che nol consente”. D’altra parte, i docenti non hanno affatto bisogno di siffatti esempi, per confrontarsi con i colleghi: a partire dall’Unità d’Italia lo fanno già.

Preside -  La confutazione mi sembra persuasiva; lei che ne pensa, Ispettrice?

Ispettrice - Relazionerò al ministro tecnico, che non dovrebbe lasciarsi condizionare da certa politica.

Galileo Galilei -  Speriamo che sia anche scientifico, cioè che verifichi le conseguenze deleterie degli errori degli ”esperti”, dovuti, secondo Alberto Asor Rosa, ad “ignoranza”; se è così, dovrebbe avere già provveduto a rimediare.

Ispettrice -  Altrimenti?



Preside -  Altrimenti – scusi, Ispettrice – non resterà che continuare ad aderire all’iniziativa di cui al sito www.poesiadelsud.it e ad appoggiare il Centro di documentazione della poesia del Sud.



Professore -  Lei che ne pensa, Ispettrice?



Ispettrice -  Nonostante la mia provenienza dal Nord,  ormai sono persuasa: nel dubbio sulla tempistica o anche per corroborare il rimedio all’iniziativa aderisco anch’io, altrimenti alla verifica della storia anche la mia dignità intellettuale risulterebbe irrimediabilmente compromessa e la mia credibilità professionale con essa.


(Alla decisione inattesa prima un mormorio di stupore, poi applausi a classe aperta).

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