DOPO
Improvvisa scende la sera
con il suo carico di solitudine.
Gli occhi delle case abbassano
le palpebre pesanti di sonno
e sul capo ignaro un senso
profondo di mistero.
Lo smarrimento divide le nostre
mani. Ci allontana. Anche il sorriso
gela nello sguardo senza luce.
Ma la vita ha risvolti imprevedibili:
conserva l’ultimo anelito
per sorprenderci frammenti di speranza.
Tornerà il sereno a disperdere
giorni sospesi nell’attesa
senza suono, senza stupore –
lo pretende la tua fede di uomo
scampato ai naufragi –.
Una pace dolorosa scontata
nelle infinite assenze, nel timore
che persino il respiro
affondi in un lago di illusione.
Gli alberi inventeranno foglie
nuove, e nel cielo, rapite
a una lacrima di nuvole,
torneranno a respirare le stelle.
Il silenzio, avaro di carezze,
si rivestirà di gesti, di parole
e il fiume riarso riprenderà
il suo canto tra le pietre.
Michele Urrasio
Marzo 2020
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