domenica 20 dicembre 2020

Pizia non dà più oracoli di Carmen Moscariello. Letto da Dante Maffia

 



Prefazione all'opera di Dante Maffia




"Pizia non dà più oracoli" di Carmen Moscariello" Gangemi Editore.

Letto da Dante Maffia, illustrato dall'Artista Lilly Brogi. 200 pagine illustrate (36 tavole)
Soltanto i grandi poeti sono capaci di sintetizzare interi mondi in un mannello di versi; soltanto coloro i quali hanno le facoltà di Pizia e sanno leggere le “litanie in fogli di pensieri” sono in grado di racchiudere esperienze di vita, amore filiale, cultura smisurata, percezioni e sentimenti profondi in balenii di parole che subito diventano veicolo eccezionale, momento di arrivo al senso primo e ultimo del vivere.
Lo so, al lettore può sembrare esagerato che abbia cominciato una nota critica con questo entusiasmo, ma ritengo che bisogna sempre esprimere le proprie convinzioni e le proprie sensazioni quando ci si trova dinanzi a una poesia che riesce a portarci al di là della quotidianità e farci intendere con pienezza il misterioso palpito delle emozioni.
Ho letto: “i passi funesti dell’acqua”, “la notte miagola acqua” e subito ho pensato a Baumann, alle sue teorie sulla liquidità dell’amore, della società avviata ormai a una china sempre più difficile da recuperare. Carmen Moscariello invece dialoga con l’acqua, ne sente la voce, ne vede l’eternità, ne avverte la potenza… e così l’acqua diventa vita e presagio, sogno, e indizio del futuro. Non a caso appare Pizia, non la Pizia di Durrenmatt, non la svagata che ubriaca e insonnolita dà responsi a caso, ma una Pizia che conosce la potenza delle sue parole e sa che le frasi dette nei santuari acquistano una forza di verità eclatante.
Non era facile confrontarsi con chi prima di Carmen ha avuto a che fare con la sacerdotessa più famosa dell’antichità, da Aristotele a Erodoto, da Lucano a Ovidio. Da Sofocle a Tito Livio, per fare solo qualche nome, ma la nostra poetessa non ha temuto nessun confronto per il semplice motivo che i suoi versi sono forgiati dal calore della sua esperienza personale, tanto è vero che parlando di Giusepe, il nipote, dirà:
“Esiste un fuoco nella tua vita, io lo vedo
Pizia presaga di ogni bene,
i miei giorni malandati ritornano ad ardere”.
Sono stato tentato di analizzare singolarmente le poesie di questo libro, che ha una sua unità ideale e stilistica, ma poi ho pensato di non annoiare il lettore con valutazioni tecniche che spesso dimenticano la sostanza vera della scrittura che è quella del “messaggio” naturalmente non inteso pedissequamente, ma con le ragioni alte della poesia. Queste ragioni Carmen ce l’ha nel sangue, riesce a cogliere, anche negli scritti di prosa e di critica, il palpito vivo delle parole che occorrono per vivere e far rivivere l’intensità del sentimento ricevuto. Ecco perché ognuna di queste pagine è smagliante, intensa, anche quando gronda di riferimenti, quando le accensioni partono da lontano per farsi pane della propria espansione umana e culturale.
Senza stare a rimuginare e a cincischiare su questa o su quella qualità del libro, dico che siamo al cospetto di una di quelle opere che hanno saputo condensare antichità e presente in una magnifica essenza di bellezza e di indicazioni che spalancano la vista sulla funzione dei poeti che Rainer Maria Rilke, lo cito spesso, chiama “le api dell’invisibile”.
Ecco, in questo libro le api hanno lavorato a lungo e molto intensamente e il risultato è questa dovizia di immagini che ci coinvolgono, che ci portano in un mondo sconosciuto che però subito ci appartiene.
Questo significa che Carme Moscariello è un’ape vera e grande e che il suo cuore è miele profumato, le sue parole il sacramento della comunione.
Dante Maffia
Note dell’autrice (Sinopsi dell’opera da sostituire con note dell’autrice).
Qui la poesia è l’estenuante ricerca della parola poetica : è il canto degli uccelli; è il lupo che mangia l’agnello; è l’agonia dell’attesa; è l’urlo nella notte. E’ un uragano che annienta il silenzio.
Il canto non è canto: è contestazione di un mondo volgare che insulta e ignora la poesia.
E’ lo scontro con una massa insensibile e arida.
Così è Pizia, incontenibile divinità e donna: già questi due ossimori fanno supporre grandi dissonanze, nel contempo essa ha in sé qualcosa di misterico che le viene dal passato dell’Universo che la rende improbabile all’occhio agguerrito. La volontà della sacerdotessa- poeta è la lotta impari e illusoria di ricreare il mondo; la sua forza è inadeguata e solitaria, percorre strade antagoniste, bagnate di minacce e morte.
E’ questa un’opera intessuta di interrogativi, con analisi spietate sul modo che l’uomo ha di abitare la madre Terra.
Non ha niente di accademico o levigato, il linguaggio è unico, irrepetibile, irrispettoso di scuole o mandolini.
Questa poesia non è per persone caute, qui niente si misura, è un fiume violento che attraversa ogni fibra dell’essere, che a calci spalanca le porte della verità e della giustizia.
Questi versi rientrano in una scrittura allotria, non ha canoni, né maestri, è costretta a vivere rinchiusa in spazi che non la riconoscono, prigioniera della indifferenza, della maldicenza, dell’invidia, di un mondo ignorante.
E’ emarginazione.
I versi sono cilicio e frusta, santità e maledizione, si interrogano con determinazione e coraggio sui misteri del nostro esistere o meglio sul non esistere. Cattedrali e Nulla, voracità e carestia questo essi sono.
Indice
Prefazione di Dante Maffia
Note dell’autrice
Primo Spartito : Pizia non dà più oracoli
Come anima nuda
Pizia
Non hai più segreti
La scena delle ombre perdute
Le mie porte hanno passo d’addio
Il responso è della Pizia
C'est près de l'eau
Rabdomante
La boca do inferno
Narciso
La medusa
Fraterna terra
La chanson de l’eau
La china del tempo
E’ seduto sull’oceano del cielo
Acqua di cenere
Un palpito
Tra me e la notte
Il mio fanciullino
II Spartito : versi d’acqua
Mediterraneo
  • Dante Maffia legge la Poesia di Carmen Moscariello. Dalla prefazione dell'opera "Pizia non dà più oracoli" di Carmen Moscariello, Poesie 2017-2020, Gangemi Editore ,Roma dicembre 2020. Opera Illustrata dall'Artista Lilly Brogi.
Soltanto i grandi poeti sono capaci di sintetizzare interi mondi in un mannello di versi; soltanto coloro i quali hanno le facoltà di Pizia e sanno leggere le “litanie in fogli di pensieri” sono in grado di racchiudere esperienze di vita, amore filiale…
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Giulia Fera, Giuseppe Trebisacce e altri 5
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Pizia non dà più oracoli di Carmen Moscariello.
Letto da Dante Maffia (dalla prefazione dell'opera).
Soltanto i grandi poeti sono capaci di sintetizzare interi mondi in un mannello di versi; soltanto coloro i quali hanno le facoltà di Pizia e sanno leggere le “litanie in fogli di pensieri” sono in grado di racchiudere esperienze di vita, amore filiale, cultura smisurata, percezioni e sentimenti profondi in balenii di parole che subito diventano veicolo eccezionale, momento …
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