domenica 16 giugno 2024

"Rapsodia d'Amore per stelle e desideri".Versi tratti dall' Opera di carmen Moscariello pubblicata da Antologia Il Convivio- Catania

 


Visione quarta

(di un angelo)

A.

Insegnami quali nascoste risorse ti soccorrono

se mai  provi  stanchezza di esistere, quali cortecce

scrosti  se la lingua mai soffre secchezza.

Aprimi impenetrabili le porte dell’aria e del fuoco

che cavalca l’immenso dello spigolo del cielo dove nascono

arcane le forme che in te si modellano e si incarnano in luce.

Purissima

luce.

Brillo  di sussulti  fioriti da un amore coperto con lame

di sole che frangono il colore sempre nuovo del tuo

pallore acerbo. Sei l’uccello marino che alto volteggia

lontano dalla spiaggia e con garbo si piega

alla fatica del giorno quando la notte chiude il sipario sul pianeta

e rimbocca con dolcezza la coperta anche sulle tue ali.

 

Bianchissime

ali

In povertà di carne e solitudine forgi l’immagine

di me che parla e ascolta, si inarca alla tua visione

di compagno di viaggio. So che non è miraggio il pulviscolo

che solleva il vento alle mie spalle e freno a stento il pianto

se ti allontani. Percorro la Via Lattea verso il mio campus

stellare e ti incontro lungo il cammino consumato dalla cera.

Purissima

cera.

Infine aspetto di entrare dentro le infinite variabili

del tuo dolore di creatura per volgere lo sguardo

al vortice mutante del destino, sulle tracce

di un nascondiglio, un appiglio forse. Là vorrei legare le bretelle

delle nostre vite e tenderle fino a conquistare lo splendido

ovile del Tempo che imprigiona lamenti e sentimenti  di noi

smarriti uccelli in cerca di nidi sotto il fogliame

stratificato su rocce di millenni sciolti come neve.

Bianchissima

neve. “

C

E se dovessi scrivere i miei giorni

nelle tue visioni, sarei una donna felice?

Sospesa al tuo fiato  di fanciullo

al tuo riserbo di oggi

quando mi  leggi i tuoi versi.

Ed io volo attaccata al tuo sogno

sospesa all’architrave del tuo desiderio.

Solo io lo vedo sgargiante

nei colori esplosi del tuo arcobaleno

mentre nascondi nel foglio il tuo amore impossibile.

A:

“Sayyd

Nella hall più grande del mondo

nella metropolitana più grande del mondo

Alberto ci parla del magico saxofono di Sayyd

che riempie le ampie pareti di sofferenza ed allegria

lanciando per aria note come pipistrelli.

Le trovi lungo le vetrate di latte, stampate

su lampi di luci al neon, sulla giacca sdrucita

del mendicante rimasto in piedi tutto il tempo dell’assolo

addossato alla parete (non sa per deferenza

o perché risparmiato dalla gotta che l’uccide).

Intanto la musica corre su binari di sogni

e di amori deragliati appena dentro il tunnel della vita.

Con uno spartito tra le dita me ne sto

in giro tutto il giorno come un menestrello

d’altri tempi e soltanto a sera faccio ritorno

nella hall più grande del mondo

per togliermi la soddisfazione di restare sospeso

alla ringhiera più alta proprio come quelle capricciose

note naviganti. Spiritelli misteriosi

fantastici, sonori pipistrelli. [1]


 


 

 

 

 

 

 



[1] Alcuni dei versi di quest’opera appartengono ad altro Poeta (A) e altri ad  un   Critico Letterario –Poeta (B): sono versi scritti e dedicati alla poetessa (C).

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