di Sabina Mitrano
Una storia davvero avvincente quella contenuta in questo romanzo, che si intreccia con altrettanto affascinanti e alte conoscenze di filosofia, scienza, storia, navigazione e astronomia, a costruire un mondo in cui immergersi è per il lettore facilissimo. Snocciolate, infatti, con grande disinvoltura all’interno del racconto, rivivono nelle avventure del protagonista alcune delle esperienze più importanti del percorso storico ed esistenziale del genere umano, come la Spagna del ‘600, l’Inquisizione, la filosofia di Giordano Bruno, la più antica cultura del popolo latino-americano, ma che non appesantiscono in alcun modo questo viaggio di un’anima alla ricerca del proprio orizzonte, anzi le offrono gli strumenti con cui chiarire e ritrovare la propria meta.
“Mi sentii osservato dall’Eterno, come se il Giorno del Giudizio fosse arrivato allora, e il tempo avesse rallentato per fermarsi e il prima e il dopo non contassero più nulla”: con queste parole l’autore descrive lo smarrimento del protagonista, che non riconosce quanto forzata fosse la propria scelta di servire Dio fino a quando la prorompente bellezza di una donna non appare come il più grande e dolce mare in cui volersi perdere. E alla stessa maniera incomprensibile comincia ad essere quel divieto di leggere alcune delle più alte pagine della nostra cultura, come il Simposio di Platone o, soprattutto, la filosofia del monaco Bruno, colui che ha provato ad insegnare all’umanità “a spaziare col pensiero, a cogliere il segno dei numeri e il numero dei segni, non solo nel futuro ma anche nel passato”, quella stessa umanità che gridava in un’estasi di follia mentre le fiamme ne cancellavano per sempre lo sguardo.
Intorno a questi pensieri l’autore costruisce una storia realissima, un difficile e avventuroso viaggio per mare, mare che è anche uno dei grandi protagonisti del romanzo, mare che unisce e divora, che bisogna saper domare con la più approfondita conoscenza dei suoi segreti, delle imbarcazioni, delle stelle che guidano il cammino dei naviganti, ma anche di coloro che cercano una soluzione, una risposta. Gli astri possono, infatti, condurre al di là dell’Oceano, in luoghi dalla lingua incomprensibile ma dalla saggezza millenaria, ma possono anche essere muti protagonisti di magiche rivelazioni, di misteri da decifrare. Chi ne accoglie la sfida può imbattersi in credenze irrazionali, in inutili sacrifici o uccisioni, mostrando quanto, in fondo, siano tutte uguali le superstizioni se non è l’amore per la conoscenza e il rispetto per ogni essere umano a guidare le azioni degli uomini
Proprio per questo non bisogna mai “credere di aver compreso una volta sola tutte le cose, lasciando alla vita sempre un altro spazio, un’altra possibilità”, per arrivare a vedere chiaro oltre lo zenith, e non per questo fermarsi, ma andare avanti e cercare ancora.
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