sabato 14 maggio 2022

Esce oggi con la Gangemi Editore la recente opera di Carmen Moscariello " Fratelli tutti" dedicata a Charles De Foucauld. Domani il Santo Padre dichiarerà Santo l'amante dei poveri - L'uomo del Sahara e i Testimone di Cristo




L'opera è illustrata e anche le immagini  testimoniano  un duro viaggio nel Deserto del Sahara che l'autrice fa in groppa ad un cammello, affrontando la durezza e la bellezza che il deserto offre. Al viaggio dell'anima  si lega una delicata storia d'amore.

Secondo i critici Il libro è di immane fascino anche la veste grafica è di raffinata bellezza, come per  i contenuti prevalgono  i colori del fuoco e quelli dello spirito.

 Da oggi l'opera è in libreria. 

 Autore: 

Collana: Letteratura e linguistica
Formato: 17 x 24 cm
Legatura: Filorefe
ISBN13: 9788849245059
ISBN10: 9788849245059
Ub.int:

Anno di edizione: 
Pagine: 144

Contenuto: Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio. Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio.
Tonino Bello

“[…] Pensavo di essere una mendicante d'amore e invece avevo tra le mie braccia tutto l'amore possibile. In quel momento decisi che non sarei mai più tornata in quella mediocre cittadina con gente feroce, posseduta dalla miseria del male, dall'avidità del denaro, da un odio immotivato contro chi gli appariva diverso. Durante il viaggio nel deserto, in silenzio avevo seguito il dito esperto dei tuareg sulle carte geografiche, o più semplicemente con loro avevo osservato la posizione delle stelle, soprattutto per orientarci di notte, avevo rubato un po' della loro sapiente semplicità, avevo imparato a fare a meno di molte cose che prima mi erano indispensabili. Avevo goduto di quei tramonti e quegli orizzonti che sembravano disegnati dalla poesia di Virgilio e di Omero. Mi resi ben conto che per me la Poesia era la stessa mia vita.”
Carmen Moscariello

L'opera è protesa alla scoperta del senso divino della vita e alla narrazione della ricerca di Dio sulla strada seguita dal Beato Charles de Foucauld, in particolare si narra “la Regola del deserto” con la quale il Santo incontra Dio e le creature più umili. La figura di Charles, “vissuta alla costante presenza dello Spirito Santo” (Don Marco Gianola, Postulatore per le cause dei santi) è più che mai attuale in questi tempi terribili dettati dalle bombe e dalla distruzione. Charles de Foucauld predicò con l'esempio della sua vita la Pace. “Fratelli tutti” è il simbolo della sua “sequela Cristi” (quando si ama si imita), è il punto focale della sua Regola e della sua vita. Benedetto XVI lo dichiarò Beato e San Giovanni Paolo II e Papa Francesco l'hanno voluto Santo. Molte encicliche di Papa Francesco si ispirano non solo a San Francesco, ma anche alla Regola e alla centralità della povertà e all'esempio della virtù dell'umiltà, strade perseguite eroicamente dal Fraticello del Deserto. Egli, come già San Francesco portò la pace tra gli arabi e i cristiani, aborrendo le guerre coloniali. Lo scritto è spesso assoggettato al disordine della memoria, alla confusione dei tempi,
alla sedizione di un modo di vivere nemico di Cristo, alla preghiera affinché cessino le guerre. Traspare nella scrittura l'ardore di credere all'edificazione di una “Città del sole”, un mondo di luce dove l'amore semini la pace. Si contrappongono molte cadute alla rinascita. C'è la mano di Dio che aiuta e protegge dalle scosse distruttive di violenti terremoti, per dare voce alla preghiera dei ruscelli, al nettare d'agave e a cogliere la luce di Dio dalla polvere dei venti del Sahara. L'opera, in parallelo alla meditazione sulla conversione di Charles, esplora fisicamente e spiritualmente il deserto dei luoghi e quello dello spirito e aspira a realizzare una svolta dell'esistenza umana. In una costanza meditativa si cerca Dio, per suo tramite ci si avvicina al prossimo che diviene Fratello. “Fratelli tutti” cosí come vuole la regola di Charles de Foucauld. Lo scritto apre le porte a un'analisi spietata sulla profonda crisi di civiltà che l'uomo sta vivendo, esprimendo il distacco dal male in un'esegesi ariosa e asprigna, nel tentativo di lenire il dolore. Si sceglie il deserto per disancorarsi, in un viaggio che sfiora la morte. Gradualmente, i graffi della lotta contro i limiti della natura e dello spirito piegano e rivoluzionano l'intero modo di porsi davanti a Dio e al mondo. L'autrice racconta un'esperienza effettivamente vissuta, quella dell'attraversamento del deserto del Sahara con lo scopo di raggiungere il Romitaggio di Charles de Foucauld, nei pressi di Assekrem. Insieme ai molti altri fatti reali di una vita accidentata dai continui smarrimenti, si racconta l'esperienza del viaggio che assume con gradualità i colori della fratellanza per tutti gli uomini e per il popolo Tuareg, al quale Charles dedicò molto del suo amore. Il contenuto dell'opera è manifestato con una scrittura d'oscillazione tra la poesia e il pensiero meditativo. Il tema religioso e dell'amore hanno un ruolo determinante, testimone ne sono il
vento e le dune del deserto. Questi lembi formano una rete densa di significati i cui fili s'intrecciano senza sciogliersi e portano un'anima quasi dannata ad abbracciare la croce di Cristo.

Carmen Moscariello è nata a Montella (Av) nel 1950, vive a Formia. Allieva di Raffaello Franchini, è stata Ordinaria di Italiano e Latino (42 anni dedicati all'insegnamento). Poetessa, drammaturga, regista (ha conseguito il titolo per la Regia con Roberto Tessari presso l'Ateneo dell'Università “La Sapienza” di Roma), giornalista pubblicista. Corrispondente per Il Tempo (1987-1996), ha pubblicato su questo quotidiano circa 1500 articoli, seguendo delicate inchieste su Tangentopoli, sul fenomeno dell'usura, sulla centrale nucleare del Garigliano e sulla camorra; è stata corrispondente per il TG3 Lazio per sei anni. È animatrice di battaglie civili: lotta contro la centrale nucleare del Garigliano; lotta contro la camorra (ha fondato e presiede il “Premio per la legalità contro le mafie VII edizione”). È stata impegnata per anni a difesa della sorgente Mazzoccolo (con 112 articoli). È presidente e fondatrice del Premio internazionale di poesia, saggistica, giornalismo “Tulliola Renato Filippelli” (XXVII edizione, premio gratificato con una medaglia dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per gli alti meriti culturali). Ha scritto articoli per Oggi e domani, Avvenire, Frequenze poetiche, Il Convivio, Cultura e prospettiva, Nord Sud, Reporter. È fondatore e Direttore del mensile di politica e cultura Il levriero (aut. del Tribunale di Latina n. 664 del 23/09/1998). Ha svolto il ruolo di giudice popolare. Sindacalista dell'UNAMS (Unione nazionale musicisti ed artisti), ha organizzato a Roma e in tutto il Lazio importanti mostre di pittura, concerti e convegni culturali. Ha pubblicato opere di poesia, teatro, saggistica, arte. Ad oggi ha pubblicato circa 5000 articoli, prefazione a libri e cataloghi d'arte. È fondatrice e direttore dei blog: Il Levriero-cultura e di Quarto Tempo WordPress.

Opere pubblicate: Friedric Holderlin, tra Lirica e Filosofia, 1988; Testimonianze Su Franco Ferrara, Imizad e lettere a Natascha, 1989; Il Presente della memoria, 1994; Figlia della Luna, Poesie, 1998; Aspettando Matisse, Poesie, 1988; Per stelle e desideri, opera teatrale; Gli occhi frugano il vento, 1999; Tulliola 1998: La poesia e i giovani; Tulliola 1999: La poesia e i giovani; Oboe per flauto traverso, 2013; Terra nella sera Visioni, 2014; Destini sincronici. Rocco Scotellaro e Amelia Rosselli, 2015; L'orologio smarrito, 2015; Tunnel dei sogni, poesie, 2016; Rapsodia d'amore per stelle e desideri, 2016; Non è tempo per il Messia, 2013; Modigliani. L'anima dipinta, 2019; Pizia non dà più oracoli, 2020; Albe di Mare. Antologia poetica, 2022. Teatro in versi: Figlia della Luna; Déedonne; Poema in sol maggiore per stelle e desideri; Proserpina, tre atti con preludio; Eleonora dalle belle mani; Juan De Valdés; Giordano Bruno Sorgente di fuoco, 2011; Gli Alumbrados, 2015; All'ombra di un'eresia, 2016.
Hanno scritto sulle sue opere, tra gli altri: Aldo Masullo, Dante Maffia, Renato Filippelli, Marcello Carlino, Nazario Pardini, Amelia Rosselli, David Maria Turoldo, Ugo Piscopo, Biagio Scognamiglio, Aldo Carotenuto, Aniello Montano, Giorgio Barberi Squarotti, Domenico Rea, Michele Urrasio, Walter Mauro, Giuseppe Limone, Giuseppe Iuliano, Paolo Saggese, Pasquale Maffeo, Giuseppe Cassieri, Giuseppe Baldassare, Alessandro Petruccelli, Franca Bellucci, Carmela Biscaglia, Mario Buonoconte, Don Paolo Capobianco, Francesco D'Episcopo, Ninni Di Stefano Busà, Biagio di Jasio, Vittoriano Esposito, Roberto Frecentese, Americo Iannaccone, Maria Grazia Lenzi, Alberto Mario Moriconi, Monsignor Ferdinando Palatucci, Arcivescovo di Amalfi, Tommaso Pisanti, Carlo Rettori, Pier Antonio Toma, Mauro Montacchiesi, Gaetano Andrisani, Pino Amatiello, Marina Argenziano, Lucia Berti, Raffaele Breda, Padre Daniele del Bove, Lia Bronzi, Silvano Cuciniello, Leone D'Ambrosio, Mariagrazia Carraroli, Michele Graziosetto, Arnaldo Di Matteo, Francesca Del Grande, Alessandro Di Napoli, Graziella Di Mambro, Fiammetta Filippelli, Sandro Gionti, Erasmo Magliozzi, Alfonso Malinconico, Don Luigi Mancini, Angelo Manuali, Giuseppe Manitta, Giuseppe Napolitano, Vittorio Nocella, Agostino Pensa, Claudia Piccinno, Dante Pignatiello, Alfredo Saccoccio, Biagio Scognamiglio, Nicola Terracciano.


Il testo sopra è stato copiato dalla rivista di Gangemi, lì possono essere trovate tutte le notizie


Nessun commento:

Posta un commento