sabato 28 maggio 2022

Nota a “Fratelli tutti “scritta Da Padre Andrea Mandonico Missionario , teologo ,Professore Vice postulatore per la causa di Canonizzazione di Santo Charles De Foucauld Organizzatore delle Manifestazioni in onore del Santo Tenutesi pe quattro giorni a Roma in molte Chiese e nell’Ambasciata Francese

 

 “Fratelli tutti “ Nota scritta

Da Padre Andrea Mandonico

Missionario , teologo ,Professore

Vice postulatore per la causa di Canonizzazione di  Santo Charles De Foucauld

Organizzatore delle Manifestazioni in onore del Santo

Tenutesi pe quattro giorni a Roma in molte Chiese e nell’Ambasciata Francese

 

 

 

Roma 15 maggio 2022.

 

 

Molti sono gli articoli e i libri - più o meno voluminosi, più o meno ricercati ed eruditi - che sono stati editi in questi mesi, legati alla canonizzazione di Fr. Charles de Foucauld. Canonizzazione attesa da tanto tempo e desiderata ardentemente da tanti devoti sparsi oltre tutti gli orizzonti del nostro mondo. Tra queste pubblicazioni c’è pure il libro della professoressa Carmen Moscariello, originaria di Montella (Av), ma da moltissimi anni residente a Formia (Lt), dove per 42 anni ha insegnato materie letterarie nel locale liceo.

 

Papa Francesco nell’enciclica Evangelii Gaudium, testo programmatico del suo pontificato, al n. 13 scrive: “[…] La memoria è una dimensione della nostra fede che potremmo chiamare “deuteronomica”, in analogia con la memoria di Israele. Gesù ci lascia l’Eucaristia come memoria quotidiana della Chiesa, che ci introduce sempre più nella Pasqua (cfr Lc 22,19). La gioia evangelizzatrice brilla sempre sullo sfondo della memoria grata: è una grazia che abbiamo bisogno di chiedere. Gli Apostoli mai dimenticarono il momento in cui Gesù toccò loro il cuore: «Erano circa le quattro del pomeriggio» (Gv 1,39). Insieme a Gesù, la memoria ci fa presente una vera «moltitudine di testimoni» (Eb 12,1). Tra loro, si distinguono alcune persone che hanno inciso in modo speciale per far germogliare la nostra gioia credente: «Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunciato la Parola di Dio» (Eb 13,7). A volte si tratta di persone semplici e vicine che ci hanno iniziato alla vita della fede: «Mi ricordo della tua schietta fede, che ebbero anche tua nonna Lòide e tua madre Eunìce» (2 Tm 1,5). Il credente è fondamentalmente “uno che fa memoria”.

 

Questo libro della Professoressa Moscariello non è un libro di studio ma piuttosto un libro dove fa memoria del suo incontro con San Charles de Foucauld, come colui che ha inciso in modo speciale nella sua vita per “far germogliare la sua gioia credente”. Per incontrarlo si è spinta sulle “antiche rotte dell’Ahaggarnel deserto del Sahara, là dove il nostro Santo ha vissuto: prima a Beni Abbès, poi a Tamanrasset e specialmente all’Assekrem, dove ha sentito particolarmente vicino a sé la presenza del Santo. Un incontro emozionante, che nella sua semplicità è andato dritto al cuore della sua vita di fede dove, pur non dicendolo espressamente, lo Spirito l’ha condotta per mano ad abbandonarsi nelle mani del Padre, ricevendone serenità e forza nei momenti difficili della vita.

 

L’autrice, man mano che racconta di questo misterioso incontro con Fr. Charles, ci svela anche un po’ della sua vita, facendo memoria di quando a Vitorchiano ha sentito parlare di Fr. Charles suscitando in lei la curiosità di conoscerlo di più e meglio; di quando, abitando temporaneamente a Roma, ogni domenica andava in Piazza San Pietro ad ascoltare l’Angelus di San Giovanni Paolo II. Tappe che hanno segnato il suo cammino e l’hanno decisa ad andare sui passi di San Charles de Foucauld in Algeria. Ed è ancora Papa Francesco che ci presta la sua parola per ricordarci che “La memoria del popolo fedele, come quella di Maria, deve rimanere traboccante delle meraviglie di Dio” (EG 142). Le meraviglie che Dio ha suscitato e coltivato nel suo cuore; le meraviglie che ha visto intorno a sé e che hanno nutrito la sua ricerca di Dio hanno fatto crescere “la consapevolezza del fatto che il Signore ti tiene nella sua memoria e non ti dimentica mai. Di conseguenza ha senso chiedergli di illuminare persino i piccoli dettagli della tua esistenza, che a Lui non sfuggono” (EG. 153).

 

Inoltre, fra le tante intuizioni, esperienze che descrive ce n’è uno che mi ha colpito. Non è esplicitato ma lo si legge tra le righe: l’autrice non ha avuto paura di mettersi in ricerca. Una ricerca che sotto tanti aspetti e tanti affetti – quello delle figlie, degli incontri e delle relazioni – rivelano una ricerca del Signore. Non è forse vero che a Lui si va attraverso i fratelli e le sorelle che la Sua bontà ci dona e che incontriamo semplicemente sulla nostra strada?

 

La sua ricerca ha qualcosa del fascino della ricerca di Charles de Foucauld, che rientrando dall’esplorazione del Marocco, è alla ricerca del Dio che i musulmani gli hanno rivelato attraverso la loro ospitalità e la loro preghiera. Nella quieta vita parigina, mentre scrive Reconnaissance au Maroc 1883-1884, legge i filosofi antichi alla ricerca di uno stile di vita; cerca una risposta onesta ai dubbi giovanili; inizia ad entrare nelle chiese “passandovi lunghe ore a ripetere questa strana preghiera “Mio Dio, se esistete, fate che Vi conosca”, intuisce che ha bisogno di una guida, trovandola nell’abbé Huvelin.

 

Scrive don Epicoco “A volte i Santi diventano per noi immagine di quello che dovremmo vivere. Accade che, dall’imitazione e dal riempire i nostri occhi del loro esempio, a un certo punto iniziamo a somigliargli”. Mi sembra questo il cammino intrapreso da Carmen Moscariello che, sulle orme di Charles de Foucauld, ha scoperto che “Il tuo cuore sa che la vita non è la stessa senza di Lui, dunque quello che hai scoperto, quello che ti aiuta a vivere e che ti dà speranza, quello è ciò che devi comunicare agli altri” (EG 121). E’ quello che l’autrice ha fatto semplicemente, ma cordialmente attraverso queste pagine.

 

E’ il cammino che auguro ad ogni lettore.

 

 

P. Andrea Mandonico, sma

Vice-postulatore della causa di

Canonizzazione di Charles de Foucauld.

 

 

 

 


 

 

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