Secondo e terzo premio rispettivamente a Pasquale Balestriere e Umberto La Marra
Il 7 dicembre scorso è ritornata a Sant’Elia Fiumerapido l’annuale magia del Premio di Poesia “Città di Sant’Elia Fiumerapido”, quest’anno alla 16ª edizione. Premiato quest’anno il noto poeta Franco Buffoni. Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente Pasquale Balestriere, Barano d’Ischia (Napoli), e Umberto La Marra di Candia Canavese (Torino).
Dopo la relazione del Presidente della Giuria Amerigo Iannacone, si sono susseguiti gli interventi di Paolo De Paolis e Carmine Brancaccio, oltre ai saluti dell’Assessore alla Cultura Antonio Trelle, del vicesindaco Fernando Cuozzo, e di Angela Di Cicco, Presidente della Commissione Cultura.
Ida Di Ianni, conduttrice della serata, ha poi letto il verbale della Giuria e le motivazioni e prima sono state lette le poesie dei poeti finalisti, poi sono stati consegnati i premi ai vincitori, i quali hanno letto ognuno le proprie poesie.
Intanto i presenti in sala avevano ricevuto copia del mensile letterario Il Foglio volante, numero speciale dedicato al Premio.
Soddisfatta la Giuria – composta da Amerigo Iannacone (Presidente), Carmine Brancaccio, Paolo De Paolis, Ida Di Ianni e Graziuccio Di Traglia – , soddisfatti soprattutto gli amministratori comunali, che nella prossima primavera passeranno la mano alla nuova amministrazione.
Franco Buffoni (Gallarate 1948), vive a Roma. Esordisce come poeta nel 1978 su Paragone presentato da Giovanni Raboni.
Ha pubblicato le raccolte di poesia Nell’acqua degli occhi (Guanda 1979), I tre desideri (San Marco dei Giustiniani 1984), Quaranta a quindici (Crocetti 1987), Scuola di Atene (Arzanà 1991), Adidas. Poesie scelte 1975-1990 (Pieraldo editore 1993), Suora carmelitana (Guanda 1997), Songs of Spring (Marcos y Marcos 1999), Il profilo del Rosa (Mondadori 2000), Theios (Interlinea 2001), Del Maestro in bottega (Empiria 2002), Guerra (Mondadori 2005), Croci rosse e mezze lune (Quaderni di Orfeo, Como 2007), Noi e loro (Donzelli 2008), Roma (Guanda 2009).
L’Oscar Mondadori Poesie 1975-2012 raccoglie tutta la sua opera poetica.
Nel 1989 ha fondato e tuttora dirige il semestrale di teoria e pratica della traduzione letteraria Testo a fronte. Per Marcos y Marcos ha curato i volumi Ritmologia (2002) e La traduzione del testo poetico (2004). Per Mondadori ha tradotto Poeti romantici inglesi (2005) e curato opere di Byron, Coleridge, Wilde, Kipling. Per Marcos y Marcos ha tradotto Una piccola tabaccheria. Quaderno di traduzioni (2012, Premio Torre dell’orologio).
È autore dei romanzi Reperto 74 (Zona 2008), Zamel (Marcos y Marcos 2009), Il servo di Byron (Fazi 2012), dei pamphlet Piú luce, padre (Sossella, 2006) e Laico alfabeto in salsa gay piccante (Transeuropa 2010) e dei saggi Con il testo a fronte. Indagine sul tradurre e l’essere tradotti (Interlinea 2007), L’ipotesi di Malin. Studio su Auden critico-poeta (Marcos y Marcos 2007) e Mid Atlantic. Teatro e poesia nel Novecento angloamericano (Effigie 2007).
Sito: www.francobuffoni.it.
Riportiamo, qui di seguito, le poesie per le quali è stato premiato.
Dulcissima
Quando non ci saranno più le mie chiamate
Tra le sette e le otto
E se ritardo un labbro che leggermente trema.
Quando non sarai più una vecchia sola
E io al ritorno non dovrò più correre
Per te giù in farmacia
Prazene e Lexotan
Con la ricetta ripetibile
Il Karvezide con la ricetta nuova
E già che ci sei un Benagol
E la Borocillina.
Quando non dovrò più tenerti
Bassa la pressione
Quanto tempo che avrò
Per scrivere di te.
Invito a Napoli
E in questo golfo attraversato stamattina
Da quattro jet sopra Posillipo e due cargo
Verso molo Beverello,
Io rivedo insieme a tre gabbiani
Da un balcone del Royal
La mia relazione
Per il convegno sulla traduzione.
In Cappella Pappacoda oggi all’Orientale
Saremo in tanti figli di navigatori
Santi e poeti, tutti un tempo anche traduttori.
Come i piloti quattro dei jet militari
E dei cargo i dieci marinai.
Lasciami Napoli
Nelle loro scie
E dolcemente strangolami in cielo
O in mare
Da questo ottavo piano.
Non mi tradurre altrove.
Franco Buffoni
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