martedì 16 ottobre 2018

Sud un mondo che va rispettato di Carmen Moscariello


Sud, un mondo che va rispettato.

Osservare la polvere

Di Carmen Moscariello

Qual è la causa del male? Quali situazioni  di dolore e di orrore, dopo aver colpito l’uomo, colpiscono anche i luoghi in cui si vive? Quali i responsabili? Perché  per le colpe degli altri  pagano gli inermii? Me lo sono chiesto più volte in questi giorni, essendo stata invitata a Montella (AV)  (mio paese d’origine) al Liceo “Rinaldo  D’Aquino” per parlare agli alunni del mio libro “Destini sincronici. Amelia rosselli e Rocco Scotellaro con lettere di Rocco Scotellaro a Michele Prisco”, Guida Editore. Arrivare in Irpinia , per chi non vuole guidare la macchina, non è semplice. Ad Avellino è venuta a prendermi  la responsabile del progetto “Caffè Letterario”, la prof Antonella Prudente (che ho avuto il piacere di conoscere solo in quel momento, molto giovane, grintosa, piena di idee, passionale, può avere l’età di una delle mie figlie, in lei mi riconosco, ero così anch’io   da giovane, a pugni chiusi e sfidando ogni sorta di pericoli, credevo di cambiare il mondo,  così era  un po’ tutta la mia generazione)  mi è  venuta incontro con gioia, il giorno dopo insieme alla sua famiglia mi ha accompagnato a Napoli.

Perché vi racconto queste cose? I miei intenti sono di denunzia e di dolore: purtroppo la realtà delle strade e dei collegamenti con autobus o stazioni sono quelli che mi sono lasciata alle spalle  cinquant’anni fa. La domenica da Montella non c’è un solo autobus che porti ad Avellino.  Nel tragitto da Avellino a Montella, la professoressa Prudente mi ha raccontato delle molte difficoltà che ognuno, giovane o adulto, trova per provare ancora a seminare e mettere  il proprio seme in queste zolle. Una realtà in solitudine, dove la volontà di vivere e di lottare non è mai venuta mena, la tenacia di questo popolo è grande, ma il sentimento di abbandono raschia le ultime lacrime e imprecazioni. “Nessuno ci ascolta” dice la prof. Antonella, vorrebbero “incorporare” i diversi Istituti superiori di Montella, Nusco, Cassano e degli altri paesi limitrofi, per creare forse a Sant’Angelo dei Lombardi un unico grande “agglomerato”, insomma vogliono  ritornare ai miei  cinquant’anni fa, quando chi voleva studiare doveva risiedere altrove, in quanto  gli unici Istituti Superiori si trovavano ad Avellino ,a Sant’angelo dei Lombardi e a Lacedonia. Un modo per tagliare le gambe a molti giovani studenti e ai professori, gli uni (molti) dovranno rinunciare allo studio, perché i costi sarebbero insostenibili per le famiglie, gli altri perderanno le loro cattedre( come sta già succedendo)  e non   trovando altro lavoro nell’Irpinia dovranno spostarsi in  luoghi lontani con le loro famiglie . Togliere le scuole è come togliere i tribunali,( si è visto cosa è successo, nel ventre già molle  di alcune cittadine si è insidiato un cancro, con metastasi ampie, in luoghi anche insospettati) se lo Stato deve risparmiare, guardasse agli sprechi e alla corruzione. Qui non meglio va l’economia:  Montella è famosa per essere il Paese delle castagne, anch’esse si sono volatizzate, ci siamo fermate per parcheggiare in una zona di castagneti , (La Libera, pare di ricordare), un tempo i castagni avevano chiome orgogliose, tanto che le mamme quando cantavano le lodi di un figlio dicevano “è forte come un castagno”, oggi il superbo albero  è scheletrico, senza vita. Il killer silenzioso con le sue mille uova feconde, si  trincera ben bene  e rimane silenzioso,  finché queste si schiudono, innumerevoli, per distruggere interi castagneto. Il novello mostro si chiama cinipide.

E’ solo la mala sorte?

 Nonostante questi pensieri, ho ritrovato la gioia di essere nella mia terra, quando ho visto ad aspettarmi  tanti studenti, festosi, simpatici, mi salutavano con affetto e gioia, come se mi conoscessero da sempre. Ancora di più mi sono sentita felice  quando ad accogliermi c’era  La Corona dei poeti, scrittori, storici, giornalisti irpini: Peppino Iuliano “Il Marziale del Sud”, grande e amato poeta, il suo verso è un’ortica che ti punge il cuore; Alessandro Di Napoli poeta e critico tra i più raffinati del panorama italico, gran signore; Paolo Saggesse autore di opere che resteranno alla storia, come l’Antologia  dei Poeti Irpini ( in più volumi ), un’opera magna che dimostra che l’Irpinia ha avuto ed ha personaggi illustri che hanno contribuito alla storia del nostro Paese, facendolo crescere culturalmente ed economicamente, solo per citarne alcuni : De Sanctis, Marinari, Piscopo e tanti altri e poi ho avuto il piacere di conoscere e stringere la mano al poeta Alfonso Faia, (Nusco) ad  Alfonso Del Giudice (Nusco),Ettore della Gatta (Nusco), Luciano Arciulo (Bagnoli), Filomena Raffaele (Castelfranci) e molti altri. Dopo un’assenza di tanti anni dalla mia terra , in verità mi tremavano le gambe al pensiero di dovermi confrontare con la mia infanzia, non è stato come andare in altre scuole, a presentare le mie opere o a parlare di camorra, qui era diverso. Io conoscevo , neanche tutti personalmente, ma solo per la loro fama, gli scrittori e i  poeti che ho elencato . L’incontro è iniziato alle 17,00 in un grandissimo e accogliente locale in prossimità della piazza del paese e si è protratto fino alle 20,00. Gli alunni , provenienti dal liceo scientifico, dal liceo classico dall’istituto professionale  (alunni di quinta, ma non solo) guidati  dai docenti : Antonella Musto , Daniela Della Marca, Teresa Romei, Vita Maria Passannanti, Paolo Saggese e Antonella Prudente Referente del Progetto “Caffè letterari e” e la raffinata, colta  Dirigente Scolastica  Professoressa Emilia Strollo( a tutti va il mio caldo ringraziamento) la Dirigente Scolastica  dopo il saluto di benvenuto ha dato spazio  agli alunni che si sono immediatamente immessi nella mia scrittura, senza tralasciare nulla, hanno proiettato bellissime immagini, di alcune di esse ne avevo perso  il ricordo. Protagonisti sono stati gli alunni, ogni Indirizzo scolastico  aveva tracciato e analizzato una parte della mia opera, (non solo “Destini sincronici”) ampliando con fatti storici, artistici e letterari dell’ultimo secolo. Anche nella perla dell’Irpinia Rocco Scotellaro, Amelia Rosselli, i fratelli Rosselli, Carlo Levi, Adriano Olivetti, Manlio Rossi Doria hanno sentito  nelle loro vene scorrere di nuovo   il sangue della passione per quegli ideali che hanno permesso al nostro Paese, dopo il disastro della seconda guerra mondiale, di vivere un’ alba nuova (“Sempre nuova è l’alba” di Rocco Scotellaro). Qui si sarebbe trovato felice anche un fiorentino d’hoc , innamorato di Scotellaro, il mio amico e Poeta  Franco Manescalchi, che Matera ha voluto esaltare con cittadinanza  onoraria per essere  tra i più importanti studiosi della poesia e del pensiero di Scotellaro.

   Mentre gli alunni parlavano mi interrogavo sul  perché questi giovani così belli, vitali, attenti al proprio impegno di studio, senza arroganze, né presunzioni,  non debbano avere le stesse opportunità  di lavoro e di studio  che hanno i giovani di città come Milano, Torino, Roma, Firenze? Che fa lo Stato Italiano, tratta alcuni come figli e altri come figliastri? Mai come in questo caso, lo studio di Rocco Scotellaro (grande Meridionalista ) e di Amelia Rosselli  ha messo in contatto i ragazzi con grandi idealità, con grandi valori, come quello della  giustizia, della libertà, dell’ amore e rispetto per i popoli, di urgenza di vera cultura. La stessa vita di Rocco e l’amore per Amelia, non sono  forse un filo di congiungimento tra il Nord e il Sud? Né possiamo dimenticare che gli amici più cari del Poeta furono i torinesi  Carlo Levi e Adriano Olivetti, quest’ultimo diede lavoro al poeta come creatore di idee nuove per l’industria insieme ad altri grandi intellettuali del tempo e non dimentichiamo  che se oggi possiamo godere i  versi del Poeta  lo dobbiamo a Carlo Levi e a Manlio Rossi Doria che pubblicarono postume le  opere de   Il Sindaco –Poeta, vero e grande socialista, adorato da Nenni. Non  ha forse donato  la sua giovane vita per il Sud, impegnandosi in lotte terribili  per ottenere dai latifondi pane e giustizia per i suoi contadini? Ebbene si tolga il Sud da questo persistente dolore, si ponga fine alla crocefissione della migrazione. Che intesa, che vita  può esserci senza la luce della speranza?





Nessun commento:

Posta un commento