MICHELE URRASIO OLTRE I CONFINI
DELLA PROPRIA REGIONE
Nello scenario del
Castello Miramare di Formia, che si affaccia sullo stupendo Golfo di Gaeta, il
16 ottobre 2017, si è svolta la cerimonia di premiazione dei vincitori del
Premio Internazionale “Tulliola-Renato Filippelli” 2017. Un Premio di poesia,
narrativa e saggistica che punta, inoltre, a evidenziare personalità che lottano
quotidianamente contro le mafie, nell’intento di rendere la nostra società più
libera e più giusta. Quest’anno per la “Sezione Premio per la legalità contro
le mafie” è stato insignito della medaglia della Presidente della Camera Laura
Boldrini il Procuratore della Repubblica a Reggio Calabria, Federico Casiero De
Ra-ho.
Dell’onorevole Giuria,
presieduta da Annella Prisco, ha fatto parte anche il diretto-re del “Fortore”
Michele Urrasio, il quale ha preso posto accanto al professore Emerico
Giachery, premiato con un gioiello in bronzo bagnato in oro nella “Sezione
opere dedicate alla poesia di Renato Filippelli”. Il grande italianista è
l’autore della prefazione della silloge di Michele Urrasio, intitolata Il
nodo caduto (Piero Manni Editore, 1999), in cui Emerico Giachery
afferma: «Va subito detto che siamo in presenza di un libro notevolmente
omogeneo per sicura e costante qualità di scrittura, unità di tono, coerenza di
stile, per ben caratterizzata voce e musica riconoscibile in ogni pagina. Unica
sinfonia in più movimenti, dunque. Compatto canzoniere nel senso petrarchesco,
tessuto di variazioni, riprese, continui e sottili approfondimenti tematici.»
E, dopo un’attenta
analisi degli elementi che animano i versi, della «serie significativa di
nuclei semantici essenziali e ricorrenti, di parole-chiave che costituiscono i
punti di forza dell’universo immaginario e verbale che esprime la poesia di Urrasio»,
l’illustre prefatore conclude sottolineando che «il libro sembra aprirsi a un
orizzonte rappresentato dalla continua novità della vita nella sacralità degli
affetti.»
È senza dubbio «uno dei
messaggi più intensi» che il professore Giachery ha pun-tualizzato e ribadito,
mediante un’analisi più approfondita e dettagliata, in occasione della
presentazione del volume Il nodo caduto, tenuta nell’Auditorium della
Banca Nazionale del Lavoro di Roma, il 21 marzo 1999, alla presenza del Sindaco
di Lucera, recatosi appositamente a Roma per onorare il poeta Urrasio, di varie
Autorità e di un folto pubblico altamente qualifica-to.
In quell’occasione
Urrasio conobbe il nome del professore Renato Filippelli che lo avrebbe
premiato nel 2003, quale presidente della Giuria del Premio Internazionale
“Antonio Sebastiani” (Il Minturno) per la silloge Le pietre custodi. In
seguito il nome di Urrasio e quello di Filippelli saranno accomunati per il
rispettoso amore verso i padri, cui dedicheranno pagine di profonda intensità.
«Tra tanti libri sulle
madri, non molti quelli dedicati ai padri. Il rapporto col padre – scrive
Emerico Giachery al poeta Urrasio – è sempre più problematico, più dialettico:
dall'inevitabile contrapposi-zione, più o meno esplicita, più o meno consapevole,
al padre nell'adolescenza e prima giovinezza, si giunge poi a un pieno recupero,
che è in parte identificazione, e che è segno di raggiunta maturità. Il suo
libro resterà tra i più belli di quelli dedicati al padre, accanto a "Pianissimo"
di Sbarbaro. Tanti anni fa mi capitò un bel libro di poesia sul padre di un
caro e generoso amico, da non molto scomparso, che figura anche tra i Suoi
estimatori: Renato Filippelli.»
Sappiamo da tempo che
Michele Urrasio ha superato i confini della propria regione per imporsi a
livello nazionale e oltre, ma ci riempie di orgoglio vedere il suo nome in
commissioni di alto prestigio. Il 2 settembre scorso è stato membro-relatore
per la sezione poesia alla XLI edizione del “Premio Minturnae-Ornella Valerio” di Scauri (Latina) e adesso, a distanza
di pochi giorni, componente della Commissione Giudicatrice del Premio
“Tullìola-Renato Filippelli”, che sotto la nostra presidenza, è giunto alla
XXIV edizione.
Traguardi prestigiosi
che il prof. Urrasio ha raggiunto, grazie alla fedeltà di oltre mezzo secolo
alla poesia, alla costante attività di critico letterario e d’Arte, e alla
passione per un giornalismo serio e controllato, che ha permesso in particolare
alla rivista di Cultura-Esperienze-Informazione, “Fortore”, di
raggiungere e oltrepassare un quarto di secolo con equilibrio e qualità.
Carmen Moscariello
Presidente del Premio “Tullìola-Renato Filippelli”
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