Promenade a Paris
Amo la notte, sono
la donna della notte
mi avvolgo ai suoi rintocchi
e conto le ore, conto
le tombe degli uccisi
e come una mamma
raccolgo il vostro dolore.
Ho nelle mani tanti dolori
ne sento i lamenti, asciugo
tante lacrime: le mie e le vostre.
A Place de la République mi avvolgi
come un amante,
il mio passo è lieve
a la Bastille
mi piaci quando stai per partorire
l’alba, l’attendo come se ogni giorno
debba portarmi gioia e
speranza,
coltivo i profumi
nel mio tunnel dei sogni.
Nel la lieve carezza del vento si perdono
le storie compaiono e
scompaiono attori e comparse
racconti infiniti
nei lunghi tendoni delle ciglia chiuse
accarezzo le vostre vite.
Sento il brusio dei morti,
qui a Parigi
i tuoi profumi
Avanti e in dietro
raccolgo nel mio solitario colloquio con voi
le vostre speranze, quelle che sappiamo
non incontreranno mai la storia dell’uomo
nella mia promenade vedo anche i bambini,
piangono
vogliono la mamma, li conforto lievi e ripeto
” non abbiate paura”
Mi sono lasciata alle spalle l’ultima luce
quando ancora un lamento mi chiama:
“Perché sei qui nella
città insanguinata?”
“Sono venuta a frugare nella morte del giorno
a trovare le vostre voci
quasi non vi sento più” Le sto perdendo.
Ho raggiunto un vicolo buio
il più lontano dalla
Senna,
ho trattenuto il passo
un urlo veniva da lontano
io non lo vedevo
al fine .
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