n. 18 del
9.11.2017
MERIDIANO
16
MICHELE URRASIO OLTRE I CONFINI
DELLA PROPRIA REGIONE
Nello scenario del Castello Miramare di Formia, che si
affaccia sullo stupendo Golfo di Gaeta, il 16 ottobre 2017, si è svolta la
cerimonia di premiazione dei vincitori del Premio Internazionale
“Tulliola-Renato Filippelli” 2017. Un Premio di poesia, narrativa e saggistica
che punta, inoltre, a evidenziare personalità che lottano quotidianamente
contro le mafie, nell’intento di rendere la nostra società più libera e più
giusta. Quest’anno per la “Sezione Premio per la legalità contro le mafie” è
stato insignito della medaglia della Presidente della Camera Laura Boldrini il
Procuratore della Repubblica a Reggio Calabria, Federico Casiero De Ra-ho.
Dell’onorevole Giuria, presieduta da Annella Prisco, ha fatto
parte anche il diretto-re del “Fortore” Michele Urrasio, il quale ha preso
posto accanto al professore Emerico Giachery, premiato con un gioiello in
bronzo bagnato in oro nella “Sezione opere dedicate alla poesia di Renato
Filippelli”. Il grande italianista è l’autore della prefazione della silloge di
Michele Urrasio, intitolata Il nodo caduto (Piero Manni Editore,
1999), in cui Emerico Giachery afferma: «Va subito detto che siamo in presenza
di un libro notevolmente omogeneo per sicura e costante qualità di scrittura,
unità di tono, coerenza di stile, per ben caratterizzata voce e musica riconoscibile
in ogni pagina. Unica sinfonia in più movimenti, dunque. Compatto canzoniere
nel senso petrarchesco, tessuto di variazioni, riprese, continui e sottili approfondimenti
tematici.»
E, dopo un’attenta analisi degli elementi che animano i
versi, della «serie significativa di nuclei semantici essenziali e ricorrenti,
di parole-chiave che costituiscono i punti di forza dell’universo immaginario e
verbale che esprime la poesia di Urrasio», l’illustre prefatore conclude
sottolineando che «il libro sembra aprirsi a un orizzonte rappresentato dalla
continua novità della vita nella sacralità degli affetti.»
È senza dubbio «uno dei messaggi più intensi» che il
professore Giachery ha pun-tualizzato e ribadito, mediante un’analisi più
approfondita e dettagliata, in occasione della presentazione del volume Il
nodo caduto, tenuta nell’Auditorium della Banca Nazionale del Lavoro di
Roma, il 21 marzo 1999, alla presenza del Sindaco di Lucera, recatosi
appositamente a Roma per onorare il poeta Urrasio, di varie Autorità e di un
folto pubblico altamente qualifica-to.
In quell’occasione Urrasio conobbe il nome del professore
Renato Filippelli che lo avrebbe premiato nel 2003, quale presidente della
Giuria del Premio Internazionale “Antonio Sebastiani” (Il Minturno) per la
silloge Le pietre custodi. In seguito il nome di Urrasio e quello di
Filippelli saranno accomunati per il rispettoso amore verso i padri, cui dedicheranno
pagine di profonda intensità.
«Tra tanti libri sulle madri, non molti quelli dedicati ai
padri. Il rapporto col padre – scrive Emerico Giachery al poeta Urrasio – è
sempre più problematico, più dialettico: dall'inevitabile contrapposi-zione,
più o meno esplicita, più o meno consapevole, al padre nell'adolescenza e
pri-ma giovinezza, si giunge poi a un pieno recupero, che è in parte identificazione,
e che è segno di raggiunta maturità. Il suo libro resterà tra i più belli di
quelli dedicati al padre, ac-canto a "Pianissimo" di Sbarbaro. Tanti
anni fa mi capitò un bel libro di poesia sul padre di un caro e generoso amico,
da non molto scomparso, che figura anche tra i Suoi estimatori: Renato
Filippelli.»
Sappiamo da tempo che Michele Urrasio ha superato i confini
della propria regione per imporsi a livello nazionale e oltre, ma ci riempie di
orgoglio vedere il suo nome in commissioni di alto prestigio. Il 2 settembre
scorso è stato membro-relatore per la sezione poesia alla XLI edizione del
“Premio Minturnae-Ornella Valerio” di
Scauri (Latina) e adesso, a distanza di pochi giorni, componente della Commissione
Giudicatrice del Premio “Tullìola-Renato Filippelli”, che sotto la nostra presidenza,
è giunto alla XXIV edizione.
Traguardi prestigiosi che il prof. Urrasio ha raggiunto,
grazie alla fedeltà di oltre mezzo secolo alla poesia, alla costante attività
di critico letterario e d’Arte, e alla passione per un giornalismo serio e
controllato, che ha permesso in particolare alla rivista di
Cultura-Esperienze-Informazione, “Fortore”, di raggiungere e oltrepassare
un quarto di secolo con equilibrio e qualità.
Carmen Moscariello
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