sabato 30 luglio 2022

 






THE CAOS CLUB di Claudio Campolo

Ed.  Ghenomen

Nota di Carmen Moscariello

 

E….se la vita avesse una porta aperta sulla speranza…..?

Se si avesse il coraggio di viverla nella bellezza e nell’onestà forse potremmo aspirare a un Paradiso in terra?

Nelle nostre case entrerebbe la luce, sapremmo parlare  al sole e alle stelle?

Il libro che sto per presentarvi è un’opera prima scritta da un uomo adulto che è appartenuto all’alta finanza, a quei luoghi “ovattati” dove si decidono i destini dei popoli. E’ un uomo geniale, così tutti lo descrivono a Formia, sua terra d’origine, anche se vive a Roma ed è lì che è trascorsa buona parte della sua vita e lì che tuttora ci sono i suoi interessi dei quali parlerò più innanzi.  Io l’ho  osservato attentamente in questi giorni  e parlato a lungo con lui, li sul mare splendido del Ninfeo tra Gaeta e Sperlonga, là dove sugli speroni delle rocce nidificano migliaia di rondini marine e il falco pescatore risplende più in alto e con le sue improvvise virate sembra puntare proprio verso di te. Sto parlando dei luoghi non a caso, in quest’opera uno dei personaggi principali e proprio questo mare e queste spiagge, dove l’Autore corre all’alba e assapora quelle magnifiche brezze che sono i ricordi, l’ amore, l’ analisi di una vita, la voglia di vivere , il desiderio di rinascita, la forza che distrugge per ricostruire un cammino nuovo, capovolgendo ogni cosa. chiedendo a quel dio che è il mare e il cielo , che è Ulisse e Circe, Enea  

Cajeta un approdo dove vivere in pace con un amore ritrovato e un figlio.

Ho aperto questa mia nota facendo riferimento alla speranza, nel libro non viene mai citata, ma è lì che spreme, come uva matura, il desiderio di essere e di appartenere non più al caos.

 

 

Rinascita!

Rivincita!

Speranza!

In questo libro spesso a parlare è il dolore, quell’accidia perniciosa che può uccidere nonostante tutto.

Ma per uno scrittore c’è un potere assoluto, una strada salvifica  che è la parola scritta, anch’essa una deità un mito che fa parte dei fiori, delle “calate” al mare, delle rocce e delle grotte di questo mare:

La notte affondi in un mare dove sembra che non respiri, invece respiri benissimo. Poi il mattino ti trascina in superficie come un pesce preso all’amo, velocemente rotolando in un vortice di angoscia ,e, in superficie, la luce improvvisamente accecante ti fa pensare alla quiete del fondale…..è il momento più difficile , in cui non trovi la forza di reagire.

Che dire? La Dea Circe  questa volta è nella scrittura elegante, fluida, misteriosa, palpabile, senza veli.

Si cerca la legge sovvertitrice del caos dove ogni cosa ritorna.

Il caos è dato in questo libro da buchi neri, da sofferenze narrate e esaminate che a volte sembrano di sfiorare la fine, la si può toccare e  quasi viverla sulla   propria pelle per poi come in un misterioso miracolo si ritorna  alla meraviglia del Creato, a volte basta un raggio di luce che è generosità dell’animo, un amore paziente che si apre come un ombrello colorato e allegro, come quelli cinesi, sulle nostre vite che accarezzano il cielo.

Questo libro così infinitamente esplorativo dell’anima non dimentica il corpo. Il nostro scrittore è maestro di Arti marziali è cintura nera di Brazilian jiu jitsu (BJJ),questa disciplina   ha un ruolo importante nel  disegno divino di riappartenersi e nella distruzione delle molte ombre. Claudio Campolo frequenta  tuttora una delle più belle e famose palestre di Roma, dove è ritornato ad essere campione di vita, di saggezza e di verità. Quest’arte è molto praticata in Brasile, in America, in Italia . La forza del corpo qui diviene la forza dell’anima e il contrario. Quest’opera segue un iter spiritualistico come le confessione di sant’Agostino, leggerla è un innamoramento un reinnamorarsi della vita in tutta la sua Grazia. Alla fine della lettura la lama che taglia e uccide può essere messa da parte, nel salotto come una sciabola di samurai.

 

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