giovedì 30 agosto 2012

Riflessioni - Barbara Vellucci

Ci sono dei momenti in cui i pensieri decidono di tormentarmi. La brutta bestia - ho imparato a definirla così frequentando i forum - stabilisce che io non debba restare troppo a lungo serena. Forse teme che possa annoiarmi, magari il suo è un modo per tenermi desta. Forse è addirittura magnanima la brutta bestia quando decide di movimentare le mie giornate, che altrimenti sarebbero monotone, a suo insindacabile giudizio.
E allora capita che io, ormai disabituata alla serenità d'animo, venga colta di sorpresa dall'improvviso flusso magmatico che la brutta bestia fa eruttare dal cratere e colare giù a valle. Un lungo fiume incandescente che si è generato dal sapiente mescolare di orridi pensieri, pressanti fobie ed ancestrali paure. Un fiume di lava che scorre inarrestabile e lesto, ardendo il terreno e bruciando ogni ignara ed incolpevole vittima che ha la sventura di ritrovarsi lungo il suo percorso di morte. La brutta bestia si diverte in questo modo. Non conosce alternative più intelligenti e meno egoistiche per intrattenersi: lei è fatta così, ama provocare eruzioni improvvise e poi godersi lo spettacolo della distruzione che essa stessa ha contribuito a provocare.
Nei mie confronti ha adottato una tecnica assai sopraffina. Ha deciso di concedermi un periodo di pace. No, non si è dimenticata di me. La immagino impegnata a tormentare qualche altra anima in pena, perché lei non smette mai di divertirsi. E' l'unica sua attività, non potrebbe mai cessarla.
Mi ha semplicemente riposto nel cassetto delle cose da andare a ripescare, prima o poi. Quando in un momento, assai passeggero, di tedio, non sapendo cosa fare, andrà a riaprirlo e vi troverà me, si ricorderà del piacere che provava nel tormentarmi e ricomincerà.
Per il momento si limita a lanciare segnali, solo per l'insulso diletto che le provoca il sapermi sempre vigile, sull'attenti costante, anche in momenti in cui potrei starmene tranquilla. Mi ignora ma ci tiene a sapere che io in realtà non sia consapevole di questo suo ignorarmi.
Si dà troppa importanza questa brutta bestia. Soffre di manie di protagonismo.
Ma ci sono dei momenti in cui lei mi vince. Perché io la lascio vincere. A causa della mia scarsa conoscenza sulla tattica militare, lei mi invade e mi conquista, piantando la sua bandiera vittoriosa e imponendomi le sue condizioni. Che sono quelle di pensare che questo momento di calma apparente sia solo una breve ed illusoria tregua, tanto più cinica in quanto ingannatrice. Questa tregua è una passeggiata attraverso un bosco che si ritiene sicuro mentre in realtà cela oscure presenze pronte a tendere l'agguato.
La brutta bestia è così: ti rende avvezza alla diffidenza e marchia sulla tua pelle l'istinto del non fidarsi, del non sentirsi mai al sicuro.
Ci sono momenti in cui lei vince. Ci sono altri momenti in cui vinco io. E' una battaglia costante, la battaglia per la vita.

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